Sono le sette. Mi alzo lentamente. Mi lavo, mi vesto e vado in cucina.
È tutto come al solito. Ma tante cose sono cambiate.
Mamma prepara la colazione in silenzio, nonna guarda il telegiornale, papà entra in cucina senza far rumore.
Calma e tranquillità.
Ma non è lo stesso silenzio di una normale mattina d'ottobre.
È il silenzio della vecchiaia di mia nonna, della disoccupazione di mio padre e del vuoto che ha lasciato Lily.
E non è facile da accettare.
Stasera poi, abbiamo pure lo spettacolo.
Devo uscire per andare a sistemare la scenografia e per ripassare le battute prima della rappresentazione.
Uscendo, mi cade lo sguardo sul vecchio parco giochi. Mi sembra così vuoto e spoglio, Lily s'è portata via tutta la bellezza di quel posto.
Per un attimo resto a guardare, poi mi volto e mi dirigo verso il teatro.
Gli altri sono già arrivati. Matteo mette a posto gli ultimi elementi della sceneggiatura, Aldo accende e spegne le luci per verificare che funzionino correttamente, Anna e Clara ripassano insieme il copione.
Leo attraversa il palco con una pila di scatoloni. Quando si accorge della mia presenza, mi saluta e mi chiede sorridendo: "Tutto a posto?"
"Sì." rispondo sorridendo a mia volta.
"Bene. Allora dammi una mano con questa roba. Dai, che tra poco ci mettiamo i costumi e proviamo. Sei pronta, Miss Flatcher?" e mi fa l'occhiolino.
Dopo aver sistemato le ultime cose, cominciamo a provare.
Oggi le prove sono perfette, nulla a che vedere con quelle di ieri che sembravano un Padre Nostro cantilenato.
Mi sento rincuorata. Credo proprio che andrà bene. Sarà davvero uno spettacolo eccezionale.
Si fanno le 19:00. La rappresentazione inizia tra due ore.
Usciamo a farci una passeggiata e a prendere qualche dolcetto prima di iniziare.
Per fortuna ci sono i miei amici. Che farei senza di loro?
"Oggi paga Giulia!" dice Leo.
"Cosa? Perché?"
"Ma perché lo spettacolo è il tuo."
"D'accordo." oggi mi sento buona.
Dopo una bella mangiata, si torna tutti a teatro.
Sono quasi le 21:00. Tra poco si comincia! Ci mettiamo i vestiti e ci trucchiamo a vicenda.
Oh Dio, non vedo l'ora. Dietro le quinte, comincio a emozionarmi. Coraggio, respira…
Ci siamo. Tre, due, uno…
"Sei pronta, Miss Flatcher?" mi chiede Leo sorridendo e prendendomi per mano.
"Sì." dico con voce tremante. Non capisco. Ho recitato così tante volte… Questo spettacolo è diverso, l'ho scritto io, ma non mai avrei immaginato di tremare così.
Entriamo in scena.
La luce bianca e abbagliante dei riflettori mi acceca.
Con il tempo e l'esperienza, le battute vengono da sé, e si può pensare ad altro in tutta tranquillità.
Lily, Lily, mi vedi? Guarda!
"Ti vedo" mi dice ridendo.
Mi sento rassicurata e continuo a recitare con entusiasmo.
Appena i miei occhi riescono a mettere a fuoco ciò che hanno davanti, noto tutte le persone che mi stanno a guardare. Saranno duecento. È parecchio per noi. Nelle prime file c'è anche qualche bambino.
I primi venti minuti trascorrono senza intoppi. Sta andando meglio del previsto! Sarà un successo.
Poi il sipario si chiude e Leo e io sgusciamo dietro le quinte. Questa è la scena in cui Anne Marie e Samantha (Anna e Clara) discutono tra loro.
Leo mi fa l'occhiolino e va a bere un bicchier d'acqua. Io mi rilasso un attimo.
Sento un odore strano. Comincia a fare caldo.
Poi all'improvviso sento che Anna e Clara smettono di recitare. Cosa succede? Non c'era nel copione!
Silenzio assoluto. Nessuno si muove, nessuno respira.
Mi guardo intorno spaesata.
Poi la voce di Clara si diffonde in tutto il teatro: "Sta andando a fuoco!"
E lì cominciò l'inferno.