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Autore: Sarapillo_    14/10/2013    1 recensioni
Anastasia sapeva. Lei sapeva che lui la stava cercando e sarebbe venuto a prenderla era solo questione di tempo. Anastasia aveva la convinzione, aveva la certezza che Il Principe Delle Tenebre sarebbe venuto a "finire il lavoro". Quello che aveva iniziato uccidendo i suoi genitori, quello che aveva iniziato quando aveva cominciato ad perseguitare la sua famiglia. Lui l'avrebbe trovato e uccisa, non si sarebbe accontentato di nulla meno di vederla morta e nella tomba, se avrebbero ritrovato il corpo.
Anastasia però non voleva più scappare, lei voleva combattere.
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Mi sveglio grazie al suono della sveglia e non grazie alle sue labbra. 
Sento la sua mancanza, in ogni più piccola fibra di me. 
Stanotte ho abbracciato il cuscino e mi sono lasciata scivolare nel lato del letto in cui dorme di solito, ho provato a resistere ma non c'è l'ho fatta, ho dormito al suo posto cullata dal suo profumo.
Il cuore già in frantumi manca un battito, il suo nome non riesco a pronunciarlo, il respiro mi manca. 
Sbianco riguardando quella foto in cui le sue labbra incontrano quelle di un’altra. 
Mi sta uccidendo. 
Stanotte sono ricominciati gli incubi, peggiori rispetto ai soliti. 
Mi alzo, mi lavo, e mi vesto per poi scendere giù; compio quei gesti senza sentimenti, come se fossi una macchina. Saluto i miei genitori affidatari senza guardarli e vado via, ho bisogno di uscire.
Lo stomaco è chiuso non riesco a mangiare, infilo le cuffie trovando un po’ di sollievo. 
Jessie J parte con Wild e tutto svanisce, metto in moto John che comincia subito a divorare l'asfalto con i soliti umori e sbuffi di gas.
Una decina di minuti di strada e sono arrivata, parcheggio, scendo stancamente dalla macchina e mi avvio verso i corridoi già gremiti di gente con cui non voglio avere niente a che fare, abbasso la testa e cammino dritta per evitare di incrociare lo sguardo di qualcuno e parlarci. 
Arrivo finalmente al mio armadietto, litigo un po’ con lui prima di aprirlo per prendere i libri delle lezioni della giornata, maledicendo il peso del libro di Algebra.
Chiudo l'armadietto e appena l’alta si sposta, la faccia di Josh è di fronte alla mia. 

- Ciao Ana. – mi sorride.
Lo guardo per pochi secondi, tempo di prendere fiato per poi riabbassare la testa e provare ad andare via. 
- Dio mio, che ti è successo? Hai gli occhi così rossi e gonfi. - mormora con tono mellifluo. 
- Dovevi preoccuparti prima di me tipo un paio di giorni fa quando mi hai aggredito senza motivo. – la rabbia per quell’episodio riaffiora e si accumula insieme alla tristezza che già provo.
- Scusami per l'altra volta, non sto bene in questi giorni, perdo il controllo facilmente. Non mi va tutto benissimo. -abbassa il capo mostrando un po’ di pentimento. 
A quel punto sbotto, cercando comunque di contenermi leggermente. Ma la mia gola si infiamma.
- Ah beh, nemmeno a me va tutto rose e fiori! Non esisti solo tu al mondo, io ho i miei problemi e non ho voglia di sopportare anche te perciò lasciami stare. – provo ad allontanarmi ma improvvisamente le mie gambe si rifiutano di fare un altro passo.
- Non avevamo già chiarito questo punto ieri, Josh? - la voce fredda di Ludovico risuona, e intanto mi circonda con un braccio le spalle. 
- Stanne fuori Wosturn, la tua occasione è andata sprecata, sai… le voci corrono! Complimenti tu e Rose siete bellissimi insieme. - ringhia Josh e a quel punto gli occhi cominciano a pizzicare, quei due litigano come bambini, cosi prendendoli di sorpresa corro dal lato opposto del corridoio. 
Non presto attenzione alla strada quando improvvisamente qualcosa mi colpisce, o sono io a colpire lui. In quel momento non ha importanza perché cado rovinosamente all'indietro buttando i libri a terra. 
Scopro che cos’era quell’ostacolo: un ragazzo dagli occhi porpora e i capelli ricci castani che ora mi sorride, porgendomi la mano che accetto con piacere per tirarmi su.

- Scusami, veramente non so dove ho lasciato la testa oggi... - mormoro dispiaciuta.
- Non preoccuparti. Va tutto bene? Ti sei fatta male? Stai piangendo. - mi guarda apprensivo.
- No tranquillo, va tutto bene. - mi asciugo nervosamente le lacrime che non mi ero accorta di aver cominciato a versare, e raccolgo i libri. 
- Adesso devo andare a lezione, ciao. – mi volto velocemente. 
- Aspetta come ti chiami? - mi afferra improvvisamente la mano e la stringe delicatamente.
- Sono Anastasia. -
- Io sono Richard Osbay. A presto, Anastasia. - mi sorride mostrando una fila di denti perfetti e bianchi.


Ludovico.

Succede in un secondo, Anastasia corre dalla parte opposta del corridoio e un ragazzo con i capelli ricci le è andato contro. 
Chi è quel coso? Lui le ha sorriso, il cretino, e lei ha ricambiato, un sorriso che non coinvolge gli occhi. 
Le ha perfino preso la mano. 
Il senso di possesso si è scatenato come una furia. 
Le pupille si stanno assottigliando e le zanne rompono le gengive.
Corro verso di lei ignorando Josh che mi abbaia contro parole irripetibili. Le piombo accanto in un nano secondo, appoggio una mano sulla sua spalla sinistra.
- Parlami, insultami, picchiami ma fa qualcosa ti prego. – la mia voce è quasi un sussurro. 
-Sono distrutto, non ho chiuso occhio stanotte. E nemmeno tu hai passato una notte serena non è vero, Angelo?- chiedo ancora. 
Alza il capo e mi fissa con gli occhi blu, di un blu come il cielo dell'Inferno. La prendo fra le braccia,
fa resistenza ma dopo alcuni infiniti minuti cede. Le bacio i capelli crogiolandomi nel suo odore. 
- Vai via ti prego, lasciami stare. - gracchia sul mio petto; sento la maglietta bagnata. 
E il mio cuore si stringe, una fitta allo stomaco mi colpisce. 
- Non posso andare via, non più. Mi hai preso il cuore Ana. Credimi per favore. - 
- Non posso. Tutto va contro di te. Che cosa avresti fatto se fossi stato nei miei panni? - 
- Sarei impazzito e avrei ucciso chi era con te in quel momento. - sussurro, con le labbra sulla sua tempia cercando di calmarmi. 
- A proposito chi era quello di prima? - borbotto perdendo il controllo subito dopo.
Dannata possessività vampiresca. 
Ma lei mi sorprende... la sento sorridere sul mio collo, sposta il capo per guardarmi in volto. 
- É incredibile sai? Anche dopo che tu mi hai tradita riesco a sorriderti. –
Il sorriso che mi rivolge è triste, rassegnato, che colpisce il mio cuore e lo spezza. Cerca di andarsene ma io la stringo più forte fra le mie braccia. 
- Devo andare a lezione. Lasciami o ricomincerò a piangere. -
- Altri cinque minuti per favore. Concedimi almeno questo, stanotte non ho chiuso occhio, rimani con me. - 
E non intendo dire solo per adesso, per sempre. 
- Non posso rimanere, noi ci siamo lasciati, tu mi hai tradito Ludovico.- Io sussulto, un pugno nello stomaco avrebbe fatto meno male. 
- Ma non ti preoccupare, ti capisco, anche io avrei scelto lei. - continua. 
Non può avere una così bassa considerazione di sé. Non può paragonarsi a quel mostro infimo di Rose. Ma non vede quanti ragazzi le corrono dietro e vogliono portarla via da me? La sua innocenza è la cosa più dolce.
- Smettila, io ho scelto te non quella pazza! E cosa non meno importante, finiscila di dire che ci siamo lasciati e che ti ho tradito. Ti dimostrerò il contrario, lasciami pensare come. Dammi tempo. - 
La stringo più forte, le bacio l'angolo della bocca e sciolgo la morsa di ferro nella quale l'avevo stretta.


Anastasia.

Sto letteralmente volando per non fare ulteriore ritardo alla lezione di algebra. L'incontro con Ludovico mi ha calmato, rassicurato, forse dice la verità. Io lo amo, e non posso fare a meno di credergli. 
Questa cosa mi terrorizza a morte, quando ami una persona ti senti in suo potere. 
L'amore è un macabro gioco in cui sei tu a scegliere l'assassino. Rabbrividisco, perché l’unica persona in grado di uccidermi è proprio lui. 

Arrivo al battente della porta e la professoressa mi fissa malefica. 
- Signorina Lacax si è degnata di venire? Sono onorata. Ora però si muova e venga alla lavagna. – Strilla.
Poggio i libri su un banco libero e vado alla lavagna, prendo il gesso pronta a ogni sfida che questa vecchia strega ha in serbo per me. 
Questa non è giornata, questa non è settimana… al diavolo questa non è vita. 
La megera mi rifila subito esercizi crudeli e difficili che però risolvo dopo pochi minuti lasciandola a bocca aperta. 
Ho studiato, stronza! 

Per tutta la lezione rimango alla lavagna facendo esercizi e rispondendo alle sue domande. 
La campanella suona e io mi fermo più del dovuto; voglio parlare con la prof. 
- Professoressa sono dispiaciuta per il mio ritardo, mi scusi non accadrà più.- 
- Lacax, va bene ma non farlo più, la considero una grave mancanza di rispetto.- 
Annuisco e tiro un respiro di sollievo, esco dall’aula e mi dirigo verso la prossima lezione. 
Essa passa veloce e anche la seguente. Ludovico è come un’ombra, distante, ma non troppo. Vado in mensa, ritiro il mio pranzo e prendo posto a casaccio, non ho visto ne Jeff ne Gloria in mezzo a tutta quella gente. 

Josh si siede di fronte a me, lo ignoro e cerco di magiare ma non ho fame, allontano il vassoio con una spinta, facendolo finire dall’altra parte del tavolo.
- Adesso smettila Ana, di qualcosa. Non so che fare, ti ho chiesto scusa, vuoi che lo faccia pubblicamente? Mi sono umiliato già abbastanza grazie al tuo amico rumeno. - sbatte i pugni sul tavolo. 

"Le ho salvato anche il culo, ieri!" Parole non mie mi risuonano nella testa, con una sensazione familiare. 

-Detto niente Josh? - chiedo Lui annuisce un po' sovrappensiero. Fisso i suoi occhi verdi, e tutto è chiaro. 
- Eri tu ieri! - grido non rendendomi conto del volume della mia voce. Tutta la gente si volta a guardarmi. 
- Shhh! sta zitta. - parla fra i denti. Mi alzo e lo abbraccio prendendolo di sorpresa. 
- Grazie. - gli sussurro all'orecchio sentendolo rabbrividire. Mi stringe forte. 
-Vengo a salvarti quando vuoi se questa è la ricompensa.- 
Ecco il vero Josh!. Rido sul suo petto mentre mi passa le dita fra i capelli. 
- Ma io riesco a sentirti, come mai? -
Mi allontano e con riluttanza mi lascia andare ma mi passa un braccio sulle spalle. 
- Non lo so neanche io, non mi era mai capitato, chiederò al mio branco e tu verrai con me. Ti dirò quando puoi. - 
- Ma non è questo l'importante - fissa il pavimento e sussurra - Sono perdonato? Per favore dì di si!- 
Ci penso un po' su ma la risposta la conosco già, non sono brava a tenere il broncio, a nessuno. 
- Sì, ma devi smetterla di fare il coglione con me. - 
Sfodera un ghigno dei suoi. - Ci proverò. -


Ludovico.

Stavo per avere un infarto, nonostante sia una cosa molto improbabile per noi vampiri.
Anastasia ha abbracciato Josh, le cose si sono messe a posto fra loro, a quanto pare. C'è voluta tutta la mia forza di volontà per non andare lì e gridare a quel cane che lei è mia. Josh mi stava praticamente sfidando, non la lasciava andare! Quell'abbraccio era durato fin troppo senza contare che poi ha appoggiato il suo braccio sulle sue spalle. LE HA ACCAREZZATO I CAPELLI! I capelli!
La testa mi sta scoppiando, le zanne pulsano. 
Una parte del mio cervello sta solo sbraitando insulti e il termine "MIA" senza ritegno mentre l'altra parte cerca di trovare un modo per dimostrare la verità ad Ana. 
Di questo passo non resisterò a lungo, soprattutto se non dormirò di nuovo con lei. 
Cosa che sicuramente accadrà, non mi lascerà stare con lei stanotte, ma si vede che nemmeno Ana ha chiuso occhio.
E a lei il sonno serve, per me è futile ma per un umano no. Prima dimostrerò la mia innocenza, prima potremmo dormire di nuovo insieme, e prima le mani da polipo di Josh saranno lontane. Se non lo saranno le farò allontanare io, gli spezzerò le dita una a una. Sorrido perfido.


Anastasia.

Aspetto che Josh finisca di mangiare, agguantando anche ciò che avevo scartato prima. Dopo poco ci ritroviamo a parlare nei corridoi prima di avviarci verso la nuova aula. 
Josh si siede vicino a me ignorando i suoi amici a cui borbotta scuse strampalate che mi fanno ridere e fanno finire presto la noiosa lezione di storia. 
L'ultima lezione è quella di educazione fisica. No, le cheerleader no! Scuoto la testa al solo pensiero.
- Ci vediamo in palestra! - saluto Josh che mi ha accompagnato fino allo spogliatoio femminile. – Ok, ciao Ana. - mi sorride, il suo sorriso, quello per cui quasi tutte le ragazze della scuola sbavano. 
Mi cambio e vado in palestra, li vedo anche Gloria. Le vado subito incontro e cominciamo a parlare, dice che Jeff non è venuto a scuola e che sta male. 
Oggi lo chiamerò. 
Vedo anche Ludovico e Josh. 
Rose sta puntando Ludovico. 
- Ciao Anastasia. - una mano mi tamburella sulla spalla. Il ragazzo di poco prima mi sta guardando. 
- Ciao, Richard giusto? -
Annuisce sorridendo. - Si, sei anche tu del quarto anno? Non ti avevo mai vista prima. Mi sarei di certo ricordato di un paio di occhi come i tuoi, sono straordinari. Non che il resto di te non lo sia, ovvio. – Mi guarda ancora e torna a parlare. - Sono a capo del giornale della scuola. - mormora fissandomi. 
Arrossisco vistosamente. - Grazie anche i tuoi sono splendidi. Si sono del quarto anno. Wow, sei il redattore capo? -
- Già. Se vuoi qualche volta possiamo andare a prendere un caffè così ti spiego come funziona. - mi sorride spostandosi i capelli ricci. Un braccio mi cinge le spalle, Ludovico mi bacia la fronte come se Richard non ci fosse. 
- Amore, tutto okay? –
Gli tiro una gomitata, ma non si sposta .
- Allora che ne pensi? - dice Richard incurante del vampiro che credo abbia intenzione di divorarlo da un momento all'altro. 
- Si quando vuoi! - Mi sorride compiaciuto e ora si rivolge a Ludovico. 
- Tu sei il nuovo quarterback vero?- Visibilmente più freddo. 
- Sì, e sono il suo fidanzato. - dice stringendogli la mano mentre con l'altra mi tocca il fianco. 
- Io ho sentito parlare di un ex, nei corridoi. Vabbè, a presto Ana. - Gli sorrido e gli faccio un cenno con la testa per salutarlo, prima però tiro un’altra gomitata a Ludovico. 
- Ahi! Ti stai ferma?-
- No se non mi lasci. E poi tu non senti dolore.- 
- Di certo non fisico, ma sentimentale si!- Si mette una mano sul cuore in modo melodrammatico. Lo fisso torvo. 
- Il tuo dolore non è paragonabile al mio.- sussurro. 
- Mi stai uccidendo lo sai vero? - I suoi occhi prima pieni di ironia si riempiono di cosa? Senso di colpa, amore, disperazione? Forse tutte e tre.
- Il minimo che meriti. - guardo un punto indefinito della palestra, so per certa che se lo guardassi cederei.
- Stanotte dormiamo insieme. - 
- No, Ludovico. -
- Si invece, hai bisogno di dormire. – la sua voce è quasi una supplica.
- No invece, e comunque ho da fare. -
- Cosa? - sbotta con rabbia. – E con chi? -


WE BELLO WE!
Ciao a tutti sono l'autrice , come va?vi piace la piega che sta prendendo la storia?Se vi piace o no scrivetemi! Grazie a chi mi legge e a chi i legge sempre ,siete pochi ma fantastici! a PRESTO E PERDONATEMI IL RITARDO!
Grazie come sempre a Mignon per corregermi i capitoli! <3

 
  
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