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Autore: MelGhoul_Echelon    14/10/2013    1 recensioni
Continuo della storia Rise up and celebrate your life.
Le cose sono leggermente cambiate nella vita di Kayla e degli altri protagonisti, e le cose continueranno a cambiare, e a volte non in positivo...
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashley Purdy, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera non sono andato dai ragazzi, volevo passare un po’ di tempo con Kayla, è da molto che non passiamo del tempo insieme, solo noi due.

Il tour è impegnativo, e le prove ci sono tutti i giorni, le pause sono rare, e le serate sono sempre concluse con un doccia rilassante e una lunga dormita, trascurando tutto e tutti.

In questo momento siamo qui nel letto, stranamente senza “fare movimento” tanto per distrarci un po’, infatti ci stiamo guardando un film che abbiamo richiesto alla reception dell’albergo; lei appoggiata al mio petto, che come al solito è nudo, e intanto io le massaggio un po’ le braccia, come se la notizia che mi ha dato questa sera non mi abbia nemmeno scalfito e che non mi abbia neanche traumatizzato.

Non voglio di certo dire che vorrei essere sepolto per tutti i bambini che avremmo avuto, ma… in effetti fra qualche anno forse avrei voluto un piccolo Purdy che girasse per casa, sgambettando ovunque, magari per farsi rincorrere dal mio migliore amico fuori di testa.

<< Ashley.. >>

La voce di Kayla mi distrae dai miei pensieri, e subito abbasso lo sguardo su di lei.

<< Mh? >>

<< Mi dispiace. >>

Mi sposto meglio per guardarla dritta negli occhi, tanto per non farle venire il torcicollo; ma comunque l’appoggio sul mio petto, mentre io mi appoggio leggermente alla testiera del letto.

<< Non devi dispiacerti, Kay, non è di certo colpa tua. >>

<< Veramente si.
Se non fosse per me… >>

La sua voce si strozza e capisco che stà per piangere, non so se lei abbia mai desiderato un marmocchio che le gironzola per casa, ma comunque credo che ci è rimasta male.

<< Ehi ehi!! >>

L’avvicino al mio petto, e piano le faccio appoggiare la testa meglio sul mio petto, mentre io appoggio la mia sulla sua, e inizio a coccolarla dolcemente facendola calmare e facendole passare l’umore.

<< Cosa ti ho detto?
Che non è colpa tua, hai capito? >>

<< Ma… >>

<< Ascoltami.
Tutto avrà un senso no?
Perciò… se mai un giorno vorremo un marmocchio, e penso fra molti anni perché comunque… dobbiamo pensare anche alle nostre carriere e al nostro divertimento, perché siamo ancora giovani, e possiamo aspettare quanto vogliamo, ma comunque… se tu lo volessi, e magari anche io, possiamo sempre adottare, non credi? Lo so che non sarebbe la stessa cosa, ma l’importante è quello giusto?

Come ho pensato poco fa, un piccolo Purdy per casa.
Mi hai capito? Ci sono altre speranze e non devi fartene una colpa. >>

Kayla mi guarda perplessa per tutto il discorso che le ho fatto in questi minuti, e sgranandomi gli occhi mi stringe i fianchi con un braccio, cercando più contatto possibile tra di noi.

<< Credo di aver capito.. >>

Le alzo leggermente il mento con un dito per incrociare nuovamente il suo sguardo.

<< Mi sono veramente impegnato per fare un discorso serio e maturo.
Potresti mostrare un po’ più di entusiasmo? >>

<< Scusa. >>

Si appoggia completamente su di me, e abbracciandomi ancora di più, appoggia le sue labbra sulle mie, baciandomi intensamente, per vari minuti.

Si gira, e si siede a cavalcioni su di me, prendendomi il viso tra le mani e continuando a baciarmi sempre più intensamente e con più foga.

<< Aspetta…. Qual è il limite? >>

Questa scena mi sembra un dejavu, quasi l’avessi già vissuta, o magari letta; ma non mi importa, può sembrare una scena surreale, ma in questo momento stà davvero succedendo, perciò rispondo.

<< Nessuno. >>

Non faccio nemmeno in tempo a finire di parlare, che subito mi fiondo sulle sue labbra e capovolgo la situazione, lei sotto di me e io sopra di lei, passandole le mani sui fianchi nudi, mentre lei piano alza una gamba, quasi per agevolarmi il gioco.

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The next day.

<< Allora? >>

<< Non è incinta. >>

Sento gli sguardi di tutti puntati addosso, mentre io sono impegnato a godermi la mia colazione europea.

<< E parla no?
Vogliamo sapere!
Kayla fa parte della famiglia. >>

<< CC, è pur sempre sua moglie, saranno affari suoi. >>

<< Si dia il caso che è il mio migliore amico, e ci tengo tantissimo a Kayla, quindi voglio sapere, se diventerò zio o no. >>

Picchio i pugni sul tavolo, mentre lascio giù la mia colazione, e mi alzo in piedi, non guardando però negli occhi, nemmeno una persona.

<< No.
Non è incinta. >>

<< Ash.. >>

Alzo lo sguardo e vedo Andy che mi guarda preoccupato.

<< Cosa è successo?
E’ qualcosa di grave? >>

Faccio segno di no con la testa, mentre per qualche secondo tengo gli occhi chiusi.

<< Non può. >>

<< Che cosa? >>

Scrocchio le dita, annoiato per quella domanda; perché ogni tanto non ragionano un po’ di più?
Una donna, non incinta, non può; cavolo anche un bambino può arrivarci.

<< Non può avere figli.
Per quello non è incinta. >>

Tutti mi guardano, e io mi sento avvampare, ma non per l’imbarazzo, probabilmente per la rabbia.

Li guardo per pochi istante, ma subito dopo prendo la mia giacca in pelle, che era appoggiata allo schienale della sedia su cui ero seduto.

<< Ragazzi, io voglio stare con mia moglie.
Venite a chiamarmi quando le prove inizieranno.
Scusate. >>

Nessuno ha fiatato, e per questo motivo io mi allontano dal nostro tavolo e mi dirigo verso l’ascensore, che mi avrebbe portato in camera mia e di Kayla, nello stesso piano delle altre stanze degli altri ragazzi, e anche di Juliet; probabilmente in questo momento è con lei.

Non so se gli altri hanno continuato a parlare della situazione mia e di Kayla, ma non me ne importa, forse loro avevano problemi anche più grandi del mio, quel in teoria, e anche in pratica, non era nemmeno un problema.

Arrivo all’ascensore e dopo essere entrato, schiaccio il bottone con inciso il numero del nostro piano.

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The point of view of Kayla.

<< Si, Liz… gliel’ho detto.
Non riuscivo a tenere nascosto ancora per molto questo fottutissimo segreto. >>

<< Che cosa ha fatto, Kay?
Juliet, tu l’hai visto oggi? >>


<< Purtroppo no, Liz.
Ma sicuramente oggi pomeriggio lo vedremo, ma.. da quello che ho capito, da quello che mi ha detto oggi Kayla, probabilmente l’ha presa bene. >>

<< Che cosa è successo, Kay? >>

Mi imbarazzo leggermente per quella domanda, e per questo motivo rimango in silenzio, probabilmente da quello Elizabeth avrebbe capito di più.

Sento una risata dall’altra parte del telefono e poi un sussurro per zittire qualcuno; probabilmente è Chester che stà dicendo a Liz di abbassare la voce, perché la bambina stà dormendo.. ancora.

<< Ho perfettamente capito, Kay.
E’ un buon segno, non se l’è presa, secondo me. >>


<< Voi credete? >>

<< Assolutamente si, Kay. >>

Stò per parlare nuovamente quando sento qualcuno bussare alla porta.

<< Si? >>

<< Sono io, Kay. >>

<< E’ aperta, Ash. >>

Ashley apre la porta e subito vedo comparire la sua bellissima figura sulla soglia.

<< Ciao, Ash! >>

Lo vedo quasi allarmarsi, perché naturalmente ne io ne Juliet abbiamo parlato, e forse non si è nemmeno accorto del cellulare che tengo in mano.

Ma dopo averlo notato, tira un sospiro di sollievo e accenna un sorriso.

<< E’ Liz? >>

Guarda Juliet e poi me, e io con un sorrisone sulle labbra gli faccio cenno di sì con la testa.

<< Ciao Liz, salutami Chester. >>

<< Mi pare ovvio. >>

Sentiamo solo silenzio dall’altra parte del telefono e probabilmente stà riferendo il saluto di Ashley a Chester.

<< Vi saluta anche lui.
Detto questo, credo che vi lascerò, è ora di svegliare Iris.

Vi mando un bacio, signori, salutatemi gli assenti! >>

La telefonata si spegne e porgo il cellulare e Juliet, che ancora una volta me l’ha prestato.

<< Beh… ragazzi, mi sa che vi lascio, mi vado a fare una doccia. >>

Si avvicina a me e con un bacio sulla guancia mi saluta, e con un “ciao ciao” fatto con la mano saluta anche Ashley.

<< Tu che ci fai qui? >>

<< Volevo passare del tempo con mia moglie. >>

Io sono seduta in mezzo al lettone matrimoniale, e lui togliendomi le scarpe si avvicina a me, e mi abbraccia, portandomi vicino al suo petto.

<< Mi sono mancati questi momenti. >>
 



//Salve signori, scusate se ci ho messo tanto a scrivere questo capitolo, ma come pubblicato in un'altra storia, ho avuto tanto da fare e zero idee.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto; mi piacerebbe saperlo.
Ditemelo con una recensione!!

Alla prossima!!
  
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