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Autore: Betta3x9    07/04/2008    17 recensioni
“Cos'è successo, Mello?” Non che morisse dalla voglia di saperlo, intendiamoci, ma il biondo l'avrebbe incenerito se non l'avesse chiesto. E dopo averlo fatto a fettine per la sua totale mancanza di tatto, o qualcosa del genere, gliel'avrebbe detto ugualmente. [Tanto valeva evitare di soffrire, no?] (MattXMello)
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matt, Mello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok, lo ammetto, sono negata per i titoli. Passo più tempo a pensare a come intitolare una ff, che a scriverla... Sono un caso disperato!
Per non parlare dei generi... Non so mai cosa mettere!
Va bene, la pianto di parlare di cose perfettamente inutili, e vi lascio alla ff.
Devo dire che non mi piace granchè com'è venuta, ero anche indecisa se pubblicarla o meno, ma vabbè.XD
Buona lettura! ^^

UN POMERIGGIO PERFETTAMENTE NORMALE


La porta sbatté così forte da far vibrare i cardini.
Matt sospirò, senza staccare gli occhi dalla PSP.

Per poco non aveva fatto sbattere la sua macchina da corsa contro il muro!
Spinse i tasti velocemente per rimediare al danno...

“Tsk!”
Grugnì Mello, forse a mò di saluto, forse no, prima di gettarsi di peso sul letto accanto a quello di Matt. Quest'ultimo si limitò a scoccargli un'occhiata in tralice, indeciso, senza accennare ad abbassare la PSP.

“Cos'è successo, Mello?”
Non che morisse dalla voglia di saperlo, intendiamoci, ma il biondo l'avrebbe incenerito se non l'avesse chiesto. E dopo averlo fatto a fettine per la sua totale mancanza di tatto, o qualcosa del genere, gliel'avrebbe detto ugualmente.
Tanto valeva evitare di soffrire, no?

“Near!”
Il biondo pronunciò il nome del ragazzino come fosse una tremenda parolaccia.

Ah! Ecco dov'era il problema!
Ma come aveva fatto a non capirlo?
Adesso sarebbe partita un'interminabile tiritera su quanto era odioso, inferiore a lui, e giù di lì.

Matt sospirò affranto, riuscendo anche a far eseguire un sorpasso perfetto alla sua macchina da corsa. E non era una cosa da poco.

“Sono arrivati i risultati di quei test che ci ha fatto fare Roger, vero?”
La voce di Matt suonò tranquilla e vagamente comprensiva. Per quanto possa essere comprensivo qualcuno che continua a giocare alla PSP, anziché prestare attenzione ai drammi esistenziali del suo migliore amico.

Mello ringhiò in risposta, e l'amico lo prese per un sì.
Matt rimase in silenzio, aspettando che il biondo si decidesse a parlare, sperando, tuttavia, che non lo facesse.

“Maledetto ragazzino!”

Speranza vana.

“Diamine! Ho sbagliato una domanda, una domanda, capisci? Naturalmente, le ha fatte tutte giuste, lui!”

Matt, annuì comprensivo, senza però guardare l'amico.
Era ad un punto cruciale del gioco.
D'altra parte Mello neppure se ne accorse, troppo occupato a sfogarsi.

“Tanto sono sicuro che avrò sbagliato quella domanda perché lui mi ha distratto! Anzi, me lo ricordo proprio!”

Ecco, ora iniziava la fase delle accuse, è colpa di Near, di Roger, del chiasso che faceva l'altra classe... E poi chi altro c'era?

“E poi ho avuto il foglio per ultimo! Il professore l'ha fatto apposta... Ma certo, lui adora Near!”

Ah, giusto, il professore.

“Ma come si può ammirare quel... quel... quello? Sempre a giocare con i suoi stupidi giocattoli! Così infantile!”

Matt aveva temuto questo momento, quello degli insulti al primo della classe.
Menomale che aveva la sua PSP.

“Odio quel suo modo di fare, è così saccente!

Ah, sì, era saccente. E anche odioso, infantile, asociale...

“E asociale! Sempre lì da solo! Si crede troppo importante per mischiarsi agli altri?”

Da che pulpito... Matt scossa la testa, divertito, nonostante tutto.

Aspetta, che altro c'era? Ah, lo sapevo....!
Ah, sì: superbo!

“E poi hai visto come se la tira? Odio quando fa il superbo!”

Ma stavano parlando sempre di Near...?
Cielo, gli scappava da ridere.
Ma, visto che ci teneva alla pelle, riuscì a ricacciare la risata in gola.

“E poi l'hai visto oggi...?”

Si, Mello, sì.
Hai ragione, Mello.
Sempre odioso, saccente, superbo, bla bla bla bla...

“Mi stai ascoltando, Matt?”

Certo, Mello, è tutta colpa sua se hai sbagliato la domanda...

“Matt?”

Si, è ed anche infantile, dovresti essere tu il successore di L...

“MATT!”

E la macchina da corsa finì per tamponare quella davanti,uscendo di strada.
Game over.
Dannazione!

“Non mi stavi ascoltando!”

Matt alzò lo sguardo colpevole su Mello.

“Ehm, no, ho sentito... Parlavi di Near...”
“Rispondi alla domanda, Matt”
“Quale doman...”
“Allora non mi stavi ascoltando!”
“No, no, ascoltavo!”
“Rispondi, allora”
“Ehm... Sì”
“E' la risposta?”
“Sì sì”
“Io ti ho chiesto come ti è andato il test e tu mi rispondi sì?”

Matt sobbalzò, sorpreso.
Questa non se l'aspettava, davvero!

“Allora? Che punteggio hai avuto?”

Mello faceva una domanda che non era incentrata su se stesso?
Decisamente quello non era il suo amico.
No, era un alieno pronto a conquistare la Wammy's House, Londra, e il mondo.
Non necessariamente in quest'ordine.

“Ehm, a dir la verità ancora non lo so, non ho controllato...”
La voce di Matt suonò un po' incerta e un po' stupita.

“Sei sempre il solito, Matt! Sempre attaccato a quel dannato affare!”

Le mani di Matt strinsero più forte la PSP. Un gesto istintivo, ecco.

“Non ho ancora avuto tempo; oggi vado a leggere i risultati”
“Sai, Matt, se ti staccassi da quell'affare e ti dedicassi più allo studio, il tuo punteggio si alzerebbe molto...”
“Mhà, se lo dici tu...”
Buttò lì il ragazzo, distratto dal gioco.

Mello era strano quel giorno...
Pensò Matt, osservando il biondo mentre scartava una tavoletta di cioccolata della sua personale scorta.
Il rosso sperò vivamente che il cioccolato lo calmasse, o che, almeno, gli facesse passare quel momento di stranezza.
Per l'ennesima volta si ritrovò a domandarsi dove diavolo lo mettesse tutto quel cioccolato, visto che era magro da far paura! E per di più passava il giorno a studiare o a star seduto da qualche parte, guardando storto chiunque gli rivolgesse la parola: insomma era umanamente impossibile che fosse così secco.
Matt ripensò alla teoria sugli alieni.

“Matt, perché sogghigni?”
“Cos...? Ma stavo solo sorridendo tra me e me!”
“Ti dico che sogghignavi, e ora spiegami il perché!”

Sei stato rapito dagli alieni ultimamente, Mello?

“No, nulla, è una schermata del gioco”
“Ti fa ridere scegliere il personaggio con cui giocare?”
Chiese Mello, allungandosi per spiare lo schermo della PSP.

Fregato.
Adesso il biondo ne avrebbe fatta una questione di principio.

“Ma era solo una sciocchezza, non preoccuparti, Mello”
“Chi si preoccupa! E' solo che sei strano oggi”

Lui era strano, eh?

“Ma non è vero! E' che volevo finire il livello”
“Sempre con quel dannato aggeggio! Facciamo qualcosa che mi faccia passare la voglia di prendere Near a pugni”.

Matt gli lanciò un'occhiata un po' perplessa e un po'... sorpresa.

“Mh mh, aspetta...il livello, il record...”
“Matt, ascoltami quando ti parlo!”

Il rosso fisso sconvolto Mello che stringeva la PSP che gli aveva strappato dalle mani.
Sul display lampeggiò la scritta “Game over”.
Matt gemette deluso.

“Ecco, ora che ti sei finalmente staccato da questo dannato affare, vedi di ideare qualcosa di divertente da fare”.
“Giochiamo a qualche videogioco?”
“Ma per piacere! Sei tu che sei fissato con questa robaccia!”

Matt sospirò affranto.
Si sarebbe vendicato.
Subito l'idea di tal proposito lo risollevò un po', mentre già immaginava sadiche vendette ai danni di Mello che consistevano quasi tutte nel far sparire quella maledetta cioccolata.
Tanto sapeva già che non ne avrebbe messa in atto nessuna...

“Perché non giochiamo ad obbligo e verità?”

Il rosso sussultò.

“Mello, per favore, no!”

Matt ricordava fin troppo bene come era finita la volta precedente, quando aveva, chissà per quale stupido motivo, scelto obbligo.
Diverse settimane dopo, molti studenti si chiedevano ancora cosa diavolo ci facesse il rosso, in mutande, a correre attorno all'istituto.

“Allora è deciso, giochiamo ad obbligo e verità”
Il tono di Mello suonò deciso, nonostante fosse intento a scartare la seconda tavoletta di cioccolato.

“Ok, capito, va bene...”

Meglio assecondarlo... Tanto bastava solo non scegliere obbligo, no?

“Inizio io, ok?”
“Va bene, va bene”
“Un po' di entusiasmo, Matt!”

Non che a Matt dispiacesse passare del tempo con il biondo, anzi, nonostante fosse un filino stravagante (era un problema comune ad un sacco di geni), era davvero un ottimo amico.
Bastava saper leggere tra le righe dei suoi strani comportamenti.
Probabilmente quell'“obbligo o verità” era solo un modo per cercare di capire cosa avesse Matt, visto che erano un po' di giorni che c'era qualcosa che non andava.
Matt apprezzava il gesto, davvero, ma perché proprio quel gioco?

“Obbligo o verità”
“Verità”
“Mannaggia, avevo in mente un bell'obbligo, ma... vediamo, sono più importante io o la tua PSP?”
“Ma cosa dici, Mello?! Ovviamente tu!”
“Allora non hai bisogno di quest'affare. Penso che per un po' lo terrò io!”

Matt iniziò a pensare che, dopotutto, mettere in atto una delle vendette escogitate prima, quelle sulla cioccolata, non sarebbe stato poi così malaccio.

“Obbligo o verità, Mello?”
“Verità! Altrimenti mi obbligheresti a ridarti la PSP, no?”
“Ok... Pensi davvero che sia colpa di Near, se sei arrivato secondo al test?”
“Certo che sì”

Decisamente era un caso irrecuperabile...

“Non disturbarti a chiederlo, Mello, scelgo verità...”
“Uff... sei tu che fumi di nascosto nei bagni del secondo piano?”
“Sì”
“Dovresti smetterla, sai? Il fumo uccide”
“E il cioccolato fa venire il diabete”
“Non è vero!”
“Si, si... Obbligo o verità?”
“Obbligo”
“E' vero che...”
“Ho detto obbligo”

Era ancora più sospetto.
Mello non sceglieva mai obbligo.

Matt sogghignò, e questa volta veramente.
Aveva appena escogitato qualcosa di veramente crudele.
Sperava solo che Mello non uscisse di senno, ne sarebbe stato responsabile in quel caso.

“Bene, bene, allora ti obbligo a non scartare più tavolette di cioccolata per il resto della giornata”
“Matt! Ma sei veramente sadico!”
“Un obbligo è un obbligo”
“E' sleale!”
“No, non lo è. Non hai scelta!”

Matt poteva quasi scorgere la mente di Mello che si affannava alla ricerca di una scappatoia.
Si godette il climax di disperazione che si dipingeva sul viso dell'amico.
Quasi quasi gli dispiaceva per lui, ma non avrebbe dovuto strappargli la PSP prima.

“Bene, obbligo o verità?”
Il tono stizzito di Mello lo fece sorridere. Dopotutto, non era una cosa da tutti i giorni ottenere una qualunque vittoria sul biondo.

“Verità, naturalmente”

Matt rabbrividì.
L'occhiata che gli aveva lanciato l'altro non prometteva nulla di buono.
Per un attimo si pentì di avergli imposto un simile obbligo.

“Bene, Matt, che ne dici di vivacizzare un po' la faccenda? Mi sono stufato di fare domande da poppanti”
“Cosa intendi dire?”

Matt sudava freddo.
Cosa gli prendeva ora a quell'instabile mentale del suo amico?

“Matt, ti piace quella smorfiosa bionda che oggi era al banco dietro al nostro?”

Ci mancò poco che il rosso morisse soffocato, strozzandosi con la saliva.
Sarebbe stata una morte ben poco eroica...

“Ma che dici, Mello? Quella? Ovvio che no!”
“E non urlare! E poi non me la racconti giusta! Ti ho visto che la fissavi oggi, sai?”

La fissava?! Ma quando mai! Neppure ricordava come diavolo si chiamasse!
E con che diamine di tono lo chiedeva? Sembrava quasi che lo stesse accusando.

“E poi, ultimamente, hai l'aria da perfetto innamorato! Sempre con la testa sulle nuvole...!”
“Nella PSP, vorrai dire!”
“No, no, so quello che dico! Ti conosco, io!”
“Vabbè, tocca a me! Obbligo o verità?”
“E' inutile svicolare! Comunque, verità!”

Vendetta, vendetta...

“Mello, ti piace Near?”

Il biondo sussultò, stupito.

“Matt! Ma come ti vengono in mente certe cose!”
“Bhè, sempre a parlar di lui... E' ovvio che ci penso, no?”

Il tono di Matt suonò infastidito.

“No, dico, Matt, ma hai presente di chi stiamo parlando? Di quell'affare bianco!”

L'occhiata che Mello rivolse al rosso era a dir poco incredula.

“Ok, tocca a te”
“Cosa?”
“Obbligo o verità, Mello”
“Ah, già... Obbligo o verità?”
“Verità”

A Matt scappò un sospiro.

“Mh... Matt, ma a te piacciono i ragazzi?”
“Cos...?! In che senso, scusa?”
“Perché quanti sensi ci sono?”
“Ah, ok... bhè, ecco, io... no”

Dopotutto non aveva propriamente mentito... Non è che gli piacessero tutti i ragazzi...
E poi, diamine! Ma come erano arrivati a parlare di simili questioni? Un attimo fa stava giocando tranquillo alla sua beneamata PSP!
Di certo, quella non era una giornata da segnare sul calendario.

“Sei sicuro, Matt? Ti sento un po' titubante...”
“No, no, ma cosa vai a pensare Mello?”

Matt era arrossito fin dove era umanamente possibile.

“Ma guardati, sei pure diventato tutto rosso! Dai, Matt, sai che a me puoi dire tutto...!”

Un sorriso guizzò sul viso di Mello.

Il rosso, intanto, sarebbe volentieri evaporato. O sotterrato. O qualsiasi altra cosa che comportasse la sua sparizione immediata.
Aveva dimenticato che Mello, se voleva, sapeva essere un osservatore fin troppo attento.

“Dai, Matt, dimmi chi ti piace... Non lo dirò a nessuno!”

Sempre il solito Mello: quando si metteva in testa una cosa, doveva averla vinta per forza.

“Ma anche no!”
“Ah-ah! Non hai negato!”
“Nego adesso, però!”
“E' troppo tardi per ritrattate! Dimmi il nome, Matt, il nome!”
“Mai!”
“E' per caso Near?”

Matt sussultò!

“Ma come ti viene in mente, Mello?”
“Mhà, prima, quando lo hai nominato, sembravi così geloso...”

Geloso sì, ma di certo non di quel cotton fioc!

Matt era davvero stufo!
Il biondo sapeva essere fin troppo insistente, e lui non sapeva neppure più cosa inventarsi.
Tanto, ormai, si era palesemente tradito.
Tanto valeva fare anche il passo successivo, no?
E poi Mello diceva sempre che lui non prendeva mai l'iniziativa... Bhè, si sarebbe ricreduto!

“E poi... Mh!”

La frase di Mello fu stroncata sul nascere dalle labbra di Matt.
Quest'ultimo stava mettendo davvero tutto se stesso in quel bacio, dopotutto quella poteva essere al sua unica occasione!

Mello sapeva di cioccolato, di buono, e di un sacco di sfumature indefinibili e labili che non avrebbe saputo riconoscere.
Le sue labbra erano meglio di qualsiasi altra cosa Matt avesse mai sperimentato nell'arco della sua giovane vita (compresa la PSP!).

Mello non si tirò indietro, anzi, e questo rese Matt ancora più intraprendente, avvolgendo le braccia attorno al corpo del biondo.

Matt, imprecando mentalmente contro la stupida necessità di respirare si staccò dall'altro.
La testa era talmente vorticante di pensieri che, in fin dei conti, era come non pensare a nulla.
Era andato in black out, per rendere l'idea.

Ecco il momento della verità.

Il rosso alzò gli occhi sul compagno, in attesa di una reazione, una qualsiasi reazione.

Mello si limitò a sospirare, accennando un sorriso a fior di labbra.
Per poi aggiungere:
“Bene, Matt, ci voleva tanto?”

L'altro era a dir poco spiazzato.

“Vieni, Matt, dobbiamo andare, Roger ci voleva tutti riuniti alle quattro in punto, ricordi?”

Nel dirlo strinse la mano del rosso nella sua.

E Matt, mentre cercava di star dietro al biondo, si ritrovò a pensare che, contrariamente alle sue aspettative, quella era una giornata da segnare sul calendario.

FINE


Vorrei scusarmi se non rispondo mai alle recensioni, ma sono comunque estremamente grata a tutte coloro che hanno lasciato un segno del loro passaggio per due drabble su Death Note che ho pubblicato i giorni passati.
Quindi grazie a Freija, Luna11, Hyatt, MellosBarOfChocolate, Amy_Vampire, DarkRose86, Elly_Mello, renachan, Soleya per le recensioni di "Fiaba crudele"
e grazie anche a Freijia (nuovamente!^^), BaByIcYBlUeS, renachan, RenAlchemist93, che hanno recensito "Rain in the heart".
Non avrei mai immaginato che sarebbero piaciute così tanto! (Me commossa!ç_ç)




   
 
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