Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Red_Hot_Holly_Berries    07/04/2008    6 recensioni
Questa non è una storia come le altre.
È una storia vera.
Per anni è stata tramandata nel Branco e tra i Solitari, ma ora è giunto il tempo che anche i Dormienti la conoscano, in modo che sia un insegnamento per tutti...

La tranquilla routine di un Sasuke molto emo viene sconvolta quando nella sua vita entra un'Hinata altrettanto OOC, metallara e ribelle, che nasconde un segreto innaturale...selvaggio.
E quando lui lo scoprirà, niente sarà più come prima...per nessuno.

Per tutti coloro che, come me, sono amanti delle store di lupi mannari!XD

Genere: Romantico, Triste, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
xSonny: in effetti, il tuo nick può dare luogo a fraintendimenti…XD anche tu fan di Hinata? mi sembra ovvio…e pure tu convivi con Adolf-genitori? io nn posso restare al pc x + d 4 h a giorno, ke tristezza…
xLaterrestrecrazyforvegeta: ciao! grazie di aver commentato…e il next chappy sarà postato prima, giuro!
xMart: anke io amo le hinaxsasu! ma ce ne sn così poke belle…Xd e modestamente la mia è una di quelle…XD t piace Hinata così?e dire ke molti la criticano (…) a me piace troppo…l’ho fatta molto simile a me!
xthenebra: se ti piace l’inizio, vedrai la fien..ihihihi! spero solo ti piacciano i finali tragici…
xLilian Kurapika: come osi criticare la MIA hinata? io mica ti critico Lilian,no? XD e nn è punk, è metallara!! W IL METALLO!
xmichan valentie: nooooo…nn vale!! mi hai rovinato la sospresa!! uffa…ma kissa perkè, ogni volta ke scrivo una ficcy con un mistero,qualcuno lo risolve sempre fin dai primi chappy…NN VALE!! XD XD XD ma ti perdono perkè hai detto ke ti piacciono i miei cuccioletti… ç.ç ^_^
xlaramao: booom?? nn saprei…ma credo sia stata apprezzatat!! XD XD E perché DITE JKE è UNA BUONA DONNA?? nn è vero…ueeee!!! XD

.

.

.

.

singori e signori, un pò d'attenzione, prego: dato che purtroppo una mia lettrice ha già svelato il segreto della mia storia, mi delizio a fare il punto della situazione: in questo mio AU i licantropi sono reali... fin troppo, come Sasuke avrà modo di scoprire. immagino avrete già capito chi sono i licantropi della storia... e in che animale si trasformano, giusto? aspetto i vostri commenti!

.

.

.

.

Capitolo 2°: Quotidianità…?

-Buongiorno, padre- salutò allegramente Hinata, entrando nella sala da pranzo di Casa Hyuga e sedendosi al suo posto, accanto a suo sorella e dalla parte opposta del tavolo rispetto al padre.
-‘ao…- biascicò Hanabi, sbadigliando fino a slogarsi le mascelle.
-Sveglia e arzilla come tutte le mattine, eh?- la prese in giro Hinata, scompigliandole affettuosamente i capelli e servendosi di tè caldo.
-Buongiorno, zio Hisashi- salutò educatamente Neji, arrivando e sedendosi con fare compunto accanto ad Hinata.
-E così alla fine te la sei messa, eh? Ti sta bene!-
sussurrò Neji alla cugina, alludendo alla maglietta dei Children Of Bodom che le aveva regalato il giorno prima, con l’immagine della copertina di “Follow The Reaper”.
-Già, grazie ancora! Ma tu non intenderai andare a scuola così, vero?- bisbigliò lei di rimando, indicando il suo orrendo felpino a strisce verdi e ocra.
-Certo che no!- rispose lui indignato, protendendosi sul tavolo per prendere il piatto dei biscotti in modo che il gilet gli si sollevasse e lei potesse vedere la maglietta dei Helloween che indossava sotto, quella di “The Dark Ride”.
-Perfetto!- commentò lei, dedicandosi poi con voracità alla sua colazione.
Perché loro due non erano liberi di fare quel che volevano, mettere quello che volevano o frequentare chi volevano: erano costretti a seguire le leggi imposte loro ha Hasashi Hyuga, poste a “preservare il decoro della famiglia”.
Ma nessuno dei due ragazzi era disposto a cedere, ed avevano elaborato una loro strategia, al fine anche di aiutare Neji.
Sebbene fossero entrambi appassionati di metal, solo Hinata si vestiva come tale, sempre in nero e con borchie e catene, sicura che la sua posizione di erede designata l’avrebbe preservata da punizioni troppo dure.
Neji, al contrario, in casa faceva sempre in modo di essere il figlio modello: ben vestito, educato, dagli ottimi voti… facendo parte della casata cadetta, lui non era destinato ad essere degno della stima del capofamiglia, ma il contrasto che si era creato tra i loro due modi di apparire lo aveva messo in buona luce agli occhi di Hisashi, che alla fine aveva accordato anche a Neji quelli che erano i privilegi della casata principale.
E così tutti i giorni i due giovani portavano avanti quella recita, interrompendola semplicemente fuori da casa, dove Neji poteva fare quel che voleva, purché non si cacciasse nei guai…quella era prerogativa assoluta di Hinata. [ke ragazzaccia…tzè tzè tzè…ndA (non è colpa mia!! non sono io a cercare i guai, sono loro che trovano me!! ndHina) bugiarda!! guarda che sono l’autrice, so tt di te…ndA U_U)

-Ciao!- salutò allegramente Hinata, agitando una mano all’indirizzo di un ragazzo dai capelli rosso fuoco, appoggiato indolente al muro di cinta del liceo.
-Come va, Gaara?- chiese ancora, fissandolo languida negli occhi turchesi, segnati da un tratto pesante di matita, colmi di una calda luce che si mostrava solo per lei.
-Benissimo, lupacchiotta mia.- rispose lui, abbracciandola e baciandola con gentilezza.
Lei, felice, gli si strusciò contro, mentre lui immergeva con un sospiro il viso nei suoi lunghi capelli neri, gli occhi tuttavia fissi su Neji, che si avvicinava cauto.
-Ciao, Gaara- disse lui pacato, controllando perfettamente il suo nervosismo.
Gaara rispose con un cenno del capo, allungando una mano aperta verso il ragazzo, mentre Hinata assisteva alla scena che si ripeteva tutte le mattine.
Neji avanzò ancora di un passo con le spalle leggermente ingobbite e la testa bassa, senza guardare in viso il rosso, finché la mano dell’altro non si posò sul suo capo.
I tre rimasero così per un attimo, immobili, poi Gaara tolse la mano e diede un’amichevole pacca sulla spalla al moro, sorridendo.
-Ciao Neji, come va? - chiese allegro, prendendo per mano la ragazza e facendo cenno di dirigersi verso l’ingresso della scuola.
-Benissimo, grazie- rispose Neji, sollevato che l’altro non fosse arrabbiato con lui.
Non ci teneva affatto a scontrarsi con Gaara, per un qualsivoglia motivo.
Hinata, che teneva l’altra mano sulla sua spalla, lo sentì rilassarsi e gli sorrise, come a dire: “Vedi? Non c’era di che preoccuparsi”
-Come stanno i piccoli?- chiese Gaara, premuroso -A Flame fa ancora male la zampa?-
-No, sta benissimo. Era solo una spina. Gliel’ho tolta e dopo pochi minuti non zoppicava già più.- rispose Hinata, e Neji confermò annuendo.
-Non era niente di grave. Sei tu che ti preoccupi sempre troppo!- scherzò lui, scompigliando con affetto i capelli alla cugina.
-Hei!- protestò lei, ridendo, coprendosi la testa con le mani -Ma ti rendi conto di quanto ci metto la mattina a pettinarmi? Non mi rovinare tutto il lavoro!- e scappò via dal suo aguzzino, mentre Gaara rideva come un bambino.
Neji fece per inseguirla, ma poi preferì dargliela vinta, e ridacchiando la osservò andare a salutare le sue compagne di classe Ino e Sakura.
-Gaara?- domandò un attimo dopo lui, accorgendosi di una cosa.
-Che c’è?- rispose lui, posando a terra la cartella e stiracchiandosi, attirando così un sacco di occhiate di apprezzamento dal pubblico femminile.
Neji ridacchiò ancora -Ti rendi conto, vero, che quasi tutte le ragazze della scuola ti salterebbero addosso, se potessero?-
-Vuol dire che hanno un ottimo gusto- rispose il rosso, strizzandogli l’occhio.
-Attento…sono pronto a scommettere che Hinata le sbranerebbe tutte…e te con loro!- completò il moro, alludendo al fatto che la ragazza poteva essere paziente e gentile finché si voleva, ma se sia arrabbiava diventava…una belva.
-Comunque, volevo chiederti dov’è Naruto. Ha bigiato anche oggi?- chiese il giovane Hyuga, facendo spaziare lo sguardo sulla folla, alla ricerca della ben nota chioma bionda.
-No, guarda: è lì, vicino all’Uchiha, sotto il ciliegio.- gli indicò Gaara, e Neji, aguzzando la vista, lo trovò: in effetti, intento a chiacchierare allegramente con Sasuke Uchiha e Shikamaru Nana, c’era Naruto Uzumaki.
E, come se anche a quella distanza li avesse sentiti parlare di lui, in quel momento il ragazzo voltò i suoi scintillanti occhi azzurri verso di loro e li salutò chinando rispettosamente la testa, sorridendo.
I due contraccambiarono con un cenno della mano e poi si diressero verso il portone.
-Cosa ci trova nell’Uchiha? Sembra un pezzo di pietra.- si domandò Neji.
-Naruto mi ha detto che anche se sembra freddo in realtà è un tipo molto interessante. Senza contare che vuole ancora capire come mai piace così tanto a Sakura…- rispose il rosso, scollando le spalle.
-Sakura? Pensavo che alla fine si fosse arreso all’evidenza dei fatti… lei non se lo filerà MAI finché ci sarà Sasuke in giro.- disse Neji, con tono tanto solenne da far sghignazzare Gaara.

Dall’altro lato del cortile, una persona stava osservando con la coda dell’occhio i due amici, in qualche modo consapevole di essere l’oggetto della loro discussione.
Sasuke prestava poca attenzione al continuo chiacchiericcio di Naruto o ai mugugni di Shikamaru, concentrato com’era a cercare di risolvere i misteri di quei tipi.
Nonostante la reputazione di ragazzo freddo e calcolatore, sapeva benissimo di avere un punto debole: la curiosità.
“La curiosità ammazza il gatto.” pensò cupo, ma ciò nen fece altro che aumentare il suo desiderio di scoprire cosa nascondessero.
Che gusto c’è, senza un po’ di pericolo?
Le informazioni in suo possesso erano relativamente poche: il gruppo in questione era composto da Gaara no Sabaku, terzo figlio del proprietario di un ristorante;Hinata e Neji Hyuga, rampolli della famosa famiglia Hyuga; e Naruto Uzumaki, orfano che viveva con il nonno.
Osservandoli, inoltre, era riuscito a carpire alcuni piccoli dettagli: se chiaramente Gaara era a capo del gruppo, e qualunque cosa dicesse veniva eseguita, era altrettanto lampante che Naruto era al gradino più basso e doveva rendere conto a Neji.
Il ruolo di Hinata nel quartetto, invece, non gli era chiaro: era la ragazza di Gaara, era risaputo, ma aveva un comportamento molto espansivo anche con gli altri membri del gruppo, un’intimità che Sasuke istintivamente collegava agli amanti…considerando che spesso la vedeva strusciarsi contro Neji con ben più familiarità di quante che ce ne potesse essere tra due cugini…
Eppure non gli sembrava possibile che Gaara la condividesse…chissà perché, gli sembrava un tipo possessivo.
“Ma chiunque sarebbe possessivo, con una ragazza del genere” pensò poi il ragazzo, ammirando di sottecchi la ragazza in questione, come molti altri maschi nel cortile.
Vederla lì sulle scale, a chiacchierare con le sue amiche, gli diede una strana stretta al cuore.
Erano due anni che frequentavano la stessa classe, e ormai credeva di conoscerla bene, tanto da poter ammettere con se stesso (ma non con gli altri) che gli piaceva…anche se, di nuovo, era una cosa che coinvolgeva quasi tutti i maschi.
Dopotutto, quando si tratta di una ragazza del genere…!
Ma altrettanto sinceramente accettava il fatto di non aver alcuna speranza…erano troppo diversi [e poi hai paura di Gaara...dai ammettilo!! ndA XD (no ke nn ho paura di lui! ndSasu °////° contrariato) a me puoi dirlo… ndA maliziosa (TI DICO KE QUEL TIZIO MI FA UN BAFFO!! ndSasu è.é gasato) davvero? ndGaara -_-‘ ke appare dal nulla (hemm…ecco…ndSasu ke si fa piccolo piccolo) sgamato!! ndA che si rotola dalle risate].
Lei metallara e apertamente anticonformista, lui emo per convenienza e alla ricerca di una vita facile e comoda, priva di responsabilità.
-Cosa sogni, Sasuke?- gli chiese d’un tratto Naruto, riportandolo alla realtà con un sussulto.
-Niente che ti riguardi- disse scontroso lui, ma il biondo seguì il suo sguardo e fece un sorriso a 52 denti.
-Hinata?- rise sotto i baffi. -Lascia perdere, non fa per te!-
Sasuke si irritò oltre ogni limite al sentirselo dire da uno che di ragazze ci capiva quanto di fisica quantistica (traduzione: niente XD).
“Ma in fondo non mi basta Sakura?” si chiese, sbuffando annoiato allo squillo selvaggio della campanella.
In effetti, la ragazza dai capelli tinti di un rosa cicca era sempre stata innamorata di lui, per motivi mai ben chiariti, e gli era stata appiccicata come una cozza per anni, finché non gli si era dichiarata, l’anno prima.
E lui che poteva fare?
Le aveva detto di sì, se non altro per vedere come sarebbe andata a finire.
O forse perché era annoiato…

------------------------------

BEEEEEEEEEEEEP!
Un clacson a 10 decibel fece vibrare i timpani a Sasuke, tanto che questi si premette le mani sulle orecchie nel tentativo di mitigare il fracasso.
-Stupido ragazzino! Stai attento!- gli urlò contro il guidatore delle macchina che aveva inchiodato vicinissimo a lui, mentre il moro attraversava soprappensiero la strada.
-S…scusi…- balbettò Sasuke, ansimando per lo spavento e sentendo il cuore battergli impazzito nel petto.
Ma l’uomo non stette ad ascoltare le sue scure e ripartì a tutto gas, inveendo contro Dio e parenti vari, lasciando Sasuke al tedioso compito di districarsi dai rami della siepe in cui era finito.
Perché, sfidando ogni legge della fisica, il giovane Uchiha, quando si era reso conto che quella macchina lo stava per investire, per riflesso aveva spiccato uno scatto per scansarsi, e in qualche modo il suo corpo aveva avuto riflessi fin troppo pronti, portandolo a fare un acrobatico salto di lato che lo aveva fatto finire in cima a una siepe alta un metro e mezzo…spinosa.
“Come è possibile che sia balzato così in alto? Durate l’ora di educazione fisica non ci riesco neanche col trampolino…” pensò stupitissimo, liberando la cartella dai rami di quelle piante malefiche.
“Come ho fatto?” si chiese ancora, lisciandosi la maglietta alla ricerca di qualche strappo e scoprendo con sollievo che era tutta intera...cosa che lui non aveva la fortuna di dire: aveva svariati graffi sulle braccia che gli bruciavano terribilmente.
Ma almeno la sua maglietta era salva, la sua preferita: quella del WWF col lupo che ululava alla luna, dal disegno davvero realistico.
Il suo animale preferito era da sempre il lupo: fiero, selvaggio, forte, bellissimo, astuto.
A Sasuke piaceva paragonarsi a un “lupo solitario”, che preferisce vivere da solo, sicuro di sé e della propria potenza.
Ma doveva ammettere che in quel momento non si sentiva tanto lupo: aveva un mal di testa feroce che gli martellava le tempie da due giorni, e non riusciva a farselo passare malgrado tutti gli Aulin che aveva preso.
-Ragazzo! Vieni qui!- fece una voce di donna, e lui di riflesso si voltò verso la sua fonte, salvo poi scoprire che la vecchia che aveva lanciato il richiamo, in fondo alla strada molto dietro di lui, si era rivolta al ragazzino che vendeva delle allegre margherite gialle in strada.
-Ma cosa…?- fece Sasuke basito: come era possibile che sentisse a quella distanza la nonnina contrattare il prezzo di uno dei quei profumatissimi fiori?
Fin troppo profumati…
“Quel profumo è finto” pensò senza quasi rendersene conto, per poi sbalordire ancora di più.
Sentiva…sentiva l’odore dei fiori?
Di nuovo…a quella distanza?
Ancora: come era possibile?
E poi…cos’era quell’altro aroma?
Era molto più vicino…
Sasuke alzò una mano per sfregarsi il naso e d’un tratto comprese: sangue!
Era il suo sangue, quello che colava dai tagli sul braccio sinistro, che aveva quell’odore così… buono…
Così…eccitante...
Senza nemmeno formulare un pensiero compiuto, per istinto, con un guizzo della lingua leccò via la poche gocce di sangue che macchiavano al sua pelle bianca, gustandone il sapore…
“Cosa sto facendo?” si chiese improvvisamente Sasuke, riavendosi dal suo stato di trance, scoprendo con sua stessa sorpresa di essersi afferrato il braccio sinistro con dita contratte come artigli e le unghie piantate nella carne, mentre succhiava il sangue dalla ferita con tanta foga da aver lasciato l’impronta dei denti e un succhiotto tanto scuro da sembrare un livido.
Confuso, arretrò fino a andare a sbattere contro un muro, e senza forze si lasciò scivolare a terra, prendendo ampie boccate d’aria.
“Cosa mi sta succedendo?” pensò atterrito Sasuke, cingendosi le ginocchia con le braccia.
Ma la cosa più strana era che lui era sempre stato nauseato dalla vista del sangue…
mentre in quel momento, anche sforzandosi, non riusciva proprio a provare disgusto per ciò che aveva fatto, anzi… Ne voleva ancora.
Per distrarsi da quei pensieri, concentrò tutta la sua attenzione sul cagnolino che giocava con una lattina vuota, a pochi metri da lui.
Era di una razza rara da quelle parti: un husky forse, o un cane lupo.
Aveva il corpo leggermente sproporzionato, con il musetto e le zampe troppo lunghe rispetto al corpo, ma probabilmente quest’ultimo si sarebbe adeguato durante la crescita.
Ciò che destò il suo interesse fu però il pelo: il cucciolo aveva la parte superiore del corpo (testa, schiena, coda) nera striata di grigio, i fianchi grigio fumo e la parte inferiore (gola, ventre, zampe) bianca.
Sembrava un piccolo lupo!
Il piccolo si divertiva a fare dei comici agguati alla lattina, per poi saltarle addosso o farla volare via con una zampata ben assestata, il tutto guaendo e abbaiando allegramente.
Nella foga del gioco il cagnolino si era avvicinato a Sasuke, che lo osservava bonario zampettare in mezzo alla strada, per fortuna vuota.
Vuota…?
Un rombo cupo cominciò a far vibrare le orecchie del giovane Uchiha, salendo rapidamente di forza.
Ma Sasuke non vi badò molto, credendo che fosse l’ennesimo scherzo del suo udito, finché non vide emergere a gran velocità un camion da dietro l’angolo della strada…
E andava dritto verso il cucciolo, che, preso com’era dalla sua attività, non si era accorto del pericolo! L’autista non si sarebbe mai accorto in tempo del cagnolino…
Nuovamente spinto dall’istinto, Sasuke scattò verso il piccolo buttandosi quasi sotto al veicolo, che cercò inutilmente di inchiodare con uno stridore di freni.
Ma per fortuna il ragazzo riuscì ad acchiappare il cucciolo e a buttarsi dall’altro lato della strada un attimo prima che le ruote del camion schiacciassero la lattina vuota, evitando per un pelo i due.
Tenendo stretto al petto la palla di pelo tremante, Sasuke capì che il cagnolino aveva capito quanto lui il terribile pericolo corso.
-Tutto bene, ragazzo?- gli chiese l’uomo alla guida del mezzo, sporgendosi dal finestrino.
-Si, grazie- rispose lui meccanicamente, e in silenzio restò ad ascoltare le concitare scuse del tizio, di come non avesse per nulla visto il cane.
“Ho rischiato di finire sotto una macchina due volte un 10 minuti” pensò tetro Sasuke, accarezzando distrattamente il cagnolino per tranquillizzarlo.
“È un record anche per me!” constatò esalando un respiro che non si era accorto di aver trattenuto.
-E adesso che ne faccio di te?- domandò ad alta voce, appena cosciente del rumore le camion che ripartiva.
Il cucciolo, a tutta risposta, guaì allegro e gli leccò il naso, facendolo scoppiare a ridere.
-Il tuo pelo è troppo pulito perché tu sia un randagio, dico bene? E poi non mi pare che tu corra il rischio di morire di fame…- scherzò, rovesciandolo sulla schiena e massaggiandogli la pancia simile a un barilotto, facendolo scodinzolare e abbaiare di nuovo.
-Ma sei senza collare…che ci fai qui fuori da solo senza la tua mamma?- chiese ancora, rialzandosi con il piccolo in braccio.
-Non posso portarti a casa perché mio fratello odia i cani…e poi non mi sembra giusto toglierti al tuo padrone…- rimuginò un attimo sulla questione, recuperando la cartella.
TIRI-TI-TI-TIRI-TI-TA-TA!
La suoneria del cellulare li fece sobbalzare, tanto che il cagnolino preferì scendere con un balzo a terra…almeno quella non tremava!
-Chi…- cominciò Sasuke, estraendo il cellulare, ma una voce infuriata lo interruppe.
-PORCA MISERIA, SASUKE? DOVE SEI?- urlò l’inconfondibile voce di suo fratello, a un tono così alto che il ragazzo dovette allontanate il telefono dall’orecchio per non diventare sorso.
-Cosa c’è, Itachi?- rispose sgarbato lui, tenendo per sicurezza il cellulare a mezzo metro da sé.
-COME “COSA C’È”? TI SEI DIMENTICATO CHE OGGI VENIVANO GLI HYUGA?- Sasuke gemette. Merda…
-PEZZO DI DEFICIENTE! TORNA SUBITO A CASA O…- Sasuke, che conosceva già a menadito tutte le minacce di morte atroce il fratello gli avrebbe lanciato, chiuse la comunicazione con un sospiro.
Aveva completamente dimenticato che avevano ospiti!
-Scusa, piccolo, devo scappare…ci vediamo!- disse al cagnolino, che lo guardava con aria sorpresa, ma che gli abbaiò quello che il giovane interpretò come un “Ciao”.
Dopodiché Sasuke partì a razzo verso casa sua, pregando con tutto se stesso di non arrivare in ritardo.

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Red_Hot_Holly_Berries