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Autore: jake84    07/04/2008    1 recensioni
Da quando si è svegliato improvvisamente dal coma, per Scott sono cambiate molte cose.. cosa sono le voci che sente nella testa? e perchè tutti sembrano sapere qualcosa che lui non ricorda? Presto scoprirà verità che non poteva conoscere, troverà amici che non sapeva di avere... e nemici che non immaginava di affrontare..
Genere: Azione, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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7

Karen della fiamma

I paladini

 

 

Scott tornò al piano inferiore. Stava cominciando ad ambientarsi un po’. Tornò nella sua mente e fece sparire la prigione. Gli sembrava che le voci fossero un po’ risentite, ma Scott non sentiva di dover chiedere scusa. Aveva cominciato a capire qualcosa. Non molto per la verità… ma aveva l’opportunità di sviluppare i suoi poteri. Avrebbe deciso in seguito, avrebbe avuto modo di osservare la situazione. Era bravo in quello.

Si aprirono le porte dell’ascensore e trovò Helen ad aspettarlo.

“ Mi sento un po’ come un ospite d’onore. Non ho ancora fatto un passo senza una guida.” Disse Scott. E aggiunse: “ O senza una guardia.”

Helen sorrise, dolce come sempre. “ Non farci l’abitudine Scott. È solo una disposizione momentanea.”

“ Ordini del Maestro?” fece Scott.

“ No, il Maestro non c’entra.” Fece una voce dietro di loro. Scott si voltò e rivide un volto che aveva già visto… ma in condizioni molto differenti. I suoi capelli biondi erano legati in una coda adesso, ma gli occhi verdi erano sempre gli stessi. “ Siamo stati noi cinque a decidere. Scoprirai che i nemici non vengono solo dall’esterno. Fino a che non saprai orientarti, ti faremo da balia.”

“ Tu dovresti essere Karen, giusto?”

“ E tu il ragazzo che è risorto.”

La ragazza tese la mano. Scott scoprì una cosa inquietante. Il suo fascino aumentava incredibilmente se la guardava negli occhi. Aveva addosso un abito che aveva visto solo nei film: calzoncini corti rossi, calze scure, stivali neri, e un lungo cappotto rosso che nascondeva tutto. Dava l’impressione di essere tanto bella quanto pericolosa.

Scott le strinse la mano con una punta di soggezione. Il suo sorriso, a differenza di quello di Helen, non aveva niente di dolce. Quello di Karen era un sorriso di sfida.

 

“ Dicono che sei forte. Almeno lo dice Linus” disse Karen.

“ Non ho ancora capito bene… i miei poteri. Non penso di essere al vostro livello.”

“ Questo è evidente. Avrai bisogno di un allenamento speciale, non temere. Comincerai domani.” Disse Karen con un sorriso malizioso.

Fu Helen a riprendere: “ Non dovrai lasciare la scuola, per ora. Né la casa dove abiti. Avrai permessi speciali e una scorta segreta, ma per il momento continuerai come gli altri giorni.”

“ E voi?” chiese Scott.

“ Anche noi abbiamo le nostre vite e le nostre identità fuori di qui. La regola è non incontrarci mai lì fuori. Mai fermarsi a parlare o a prendere qualcosa al bar. Siamo estranei.” Rispose Karen.

Si incamminarono tutti e tre per i corridoi ed entrarono in una stanza apparentemente vuota. Al centro c’era un grosso tavolo di ferro e al soffitto c’erano le solite lampade neon. Helen si guardò intorno, con attenzione. Karen attese con le mani sui fianchi.

È quella che ti ha sparato, vero? Era la voce di pund.

Proprio lei.

Ho una notizia da darti, jushi. Questa ragazza ha addosso un arsenale. Le pistole sono probabilmente le ultime cose di cui dovrai preoccuparti.

Non penso che voglia spararmi di nuovo.

Io non ci giurerei. Non mi piace quello sguardo.

“ Riesci a vederle, Helen?” Chiese Karen.

“ Sì, sono qui. Ma mi sembra strano che non ci siano congegni di sicurezza.” Rispose Helen.

“ Forse 348 agenti bastano come sicurezza.”

“ 348?” fece eco Scott. Le ragazze non gli diedero peso.

“ Ok, allora diamoci da fare.”

Helen si avvicinò al muro e tocco un punto apparentemente a caso. Si aprì un’anta che fino ad un attimo prima non esisteva. Dentro c’erano carte e documenti di cui Scott ignorava tutto.

“ Queste sono le mappe della base.” Disse Helen, svolgendo i rotoli sul tavolo. Scott la guardò e senti che pund, tora e gar facevano lo stesso. In un attimo aveva memorizzato gran parte dei dati.

Al piano terra, quello accessibile immediatamente dall’esterno, c’erano i magazzini e poco altro. Era la copertura, probabilmente. Al primo piano c’erano gli uffici, come quello in cui aveva incontrato il falso Maestro. Evidentemente era lì che operavano i dirigenti. A meno che non fosse tutta una copertura anche quella.

Al primo piano sottoterra c’erano loro e quelle infinite file di stanze tutte uguali. Scott notò parecchi ascensori e stanze che dalle carte risultavano vuote. In altre c’erano laboratori, sale, magazzini di armi ed equipaggiamenti vari. Lì sotto sembravano pronti a tutti.

Al piano inferiore c’erano le palestre e altre sale speciali, contrassegnate con delle sigle che per il momento Scott non poteva decifrare.

Ancora più giù cominciavano i piani Top Secret, di cui a parte la piantina, non c’erano iscrizioni.

All’esterno non c’era niente di eclatante: una rimessa di auto e una pista di atterraggio per elicotteri e poco altro di interessante.

 

“ Sembrate preparati per una guerra.” Fece Scott.

“ Siamo in guerra, Scott. Una guerra che va avanti da secoli. Ci siamo noi, gli Agenti, e ci sono loro, i Paladini.” Rispose Karen.

“ Paladini?”

“ Scott” intervenne Helen. “ Non è tutto così definito come dice Karen. Non ci sono i buoni da una parte e i cattivi dall’altra. Ma è vero, ci siamo noi e ci sono loro. Devi solo decidere da che parte stare.”

“ E se non potessi decidere?” chiese Scott.

“ Allora avrai due nemici invece di uno” Rispose Karen.

 

Scesero di nuovo al piano inferiore e si trovarono in una grande mensa. Solo quando vide i banconi pieni di cibo sentì lo stomaco brontolare.

“ Sembra una vita che non tocco cibo!” esclamò.

“ In effetti sei stato sotto flebo per tre giorni.” Disse Helen.

Si misero a mangiare. Scott non sapeva nemmeno bene che ore fossero, ma per ora non gli importava. Si lanciò sul cibo quasi dimenticandosi di essere in compagnia di due ragazze.

“ Mentre mangi, cercherò di aggiornarti un po’ sulla situazione.”

“ Sì” disse Scott, mandando giù un boccone. “ Cosa sono i paladini?”

L’orologio di Karen cominciò a suonare. La ragazza si alzò, lanciando un’occhiata ad Helen, che annuì. “ Ci vediamo domani, Scott.” E se ne andò.

 

“ Sembra che tocchi a me il ruolo della maestrina oggi” disse Helen.  “Ebbene all’inizio, e ti parlo di secoli fa, c’era un’organizzazione che mirava a distruggere tutto quello che siamo. Davano la caccia agli individui speciali, fuori dalla norma. Gli agenti, insomma.”

“ Tipo la caccia alle streghe?” fece Scott.

“ No, niente di così eclatante. O almeno, non ci risulta che la caccia alle streghe sia opera loro. Abbiamo notizie solo da un paio di secoli a questa parte. I paladini erano molto più cruenti… e molto più discreti. Ma con il passare del tempo capirono che, per quanto fanatici e irremovibili, i loro metodi non erano in grado di fermare gli agenti più dotati. Soprattutto dal momento che venne formata L’Agenzia. E allora i paladini hanno deciso di usare metodi molto più drastici. In qualche modo hanno avuto accesso alle arti magiche e hanno imparato ad usarle. Quello che noi riusciamo a fare in maniera naturale, loro l’hanno imparato studiando ogni sorta di magia arcana.”

“ E questo non va contro i loro principi?”

Helen sorrise. “ Ottima osservazione. Ma penso che una volta toccato con mano il potere che potevano avere, abbiano cambiato facilmente i loro ideali. Ora non si preoccupano più di ripulire il mondo da noi, che siamo abomini della natura. Ora vogliono il mondo.”

“ Mi sembra assurdo. Che cosa sappiamo di questi paladini?” chiese Scott. Era sazio. Le voci borbottavano qualcosa, ma sembrava non avessero niente da dirgli.

“ Molto poche. Stanno crescendo rapidamente, le nostre perdite sono aumentate in modo preoccupante. Sta per succedere qualcosa, lo sento, ma ne sappiamo ancora troppo poco.”

Scott stava per rispondere, quando qualcuno spalancò la porta della sala.

“ Scott! Sei qui allora!” urlò Linus, correndogli incontro. “ Ho una notizia da darti, tieniti forte.”

“ Cos’è successo?” chiese Helen.

“ Aspetta. Sei pronto, Scott degli Spiriti?” chiese Linus.

“ Ok. Spara.”

“ Domani andiamo in missione!” urlò afferrandogli la mano.

Scott lo guardò spiazzato, non sapeva cosa rispondere. Guardò Helen e vide che era preoccupata.

“ Che storia è questa? Scott è appena arrivato. Non ha nemmeno cominciato l’addestramento.”

“ Ordini del capo.” Disse Linus. “ A proposito, ci vuole vedere domani mattina.”

  
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