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Autore: apocalips    15/10/2013    0 recensioni
Tratto dalla storia:
Alzò gli occhi verde smeraldo alle stelle che ora non sembravano più così lontane.
Anche la natura la rispettava ed era terribile ora vedere quel colosso che un tempo era stato la Furia ridotto in quello stato.
Ruggì.La terra tremò di un brivido di paura e di tristezza perchè sapeva che quello sarebbe stato il suo ultimo respiro.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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Le prime case si fecero vedere.Il fumo,i palazzi e le luci della città fecero capire ai ragazzi che la loro meta non era lontana.
-Per ora è meglio se continuamo a piedi.Mai,mettiti degli occhiali dal sole e lascia che ti leghi i capelli.Non sei molto umana così.
Lasciarono liberi i cavalli e Mai si sedette.Dietro di lei Rose cominciò ad acconciarle la nuca raccogliendo la sua nera chioma in uno chignon.
Quando ebbe finito le mise un paio di occhiali da sole enormi che le coprivano metà viso.
-Ecco ora sembri quasi normale.
-Forse è meglio che nascondiamo qui le armi.-Suggerì Alice.
-D'accordo.Ma Mat,tieniti il pugnale,non si sa mai.
 
I profumi dei ristoranti e il rumore della folla frettolosa li investì.
Decisero di mangiare in un Mc Donalds lì vicino.
Quando entrarono Alice e Peter,gli unici pratici nel cibo spazzatura ordinarono per tutti.
Mai non toccò nulla,schifata.
-Cosa c'è?Perchè non mangi?-Chiese Alice ingozzandosi di patatine.
-Questo coso,come hai detto che si chiama?
-Hamburger.
-Ecco,quest'Hanpurber odora di malato.
-Come vuoi.
Peter,seduto di fronte a lei,le chiese di nascosto:
-Posso parlarti?
 
Uscirono loro due soli.
Finalmente . Pensò il ragazzo.
-Insomma?-Chiese lei incrociando le braccia.
Anche dopo quest'improvvisa trasformazione era bella.Non figa,scopabile o qualcos'altro.Bella,nel senso più intimo della parola.Bella vera.
-Ecco,mi volevo scusare per essermi comportato male ieri.Sono stato uno stupido.
-No,non ti preoccupare,ho sbagliato anche io.Non dovevo essere così dura.Pace?
Lui l'abbracciò.
Lei sentì ancora l'odore di pioggia che oramai era diventato familiare.Poi apparve Alice seguita dagli altri.
-Se voi piccioncini avete finito qui c'è una biblioteca da setacciare.
 
-Eccoci qui.Mai,per il momento rimani in incognito.Gli diremo solo ciò che è successo.-ordinò Mat davanti ad un edificio anonimo e dall'aspetto,molto vecchio.
Quando spalancarono la porta dei campanellini a forma di orso tintinnarono annunciandoli.
Un omone con la barba nera e i capelli del medesimo colore li accolse con un sorriso bonario.
Assomigliava molto a Mangiafuoco.
-Salve,posso esservi utile?
Scaffali su scaffali di libri opprimevano la stanza ma a Mai piaceva l'atmosfera che emanava.Adorava i libri e fu quasi tentata di non prenderne uno.
-Dean-gli disse Mat-Apparteniamo al branco di Afaki.Siamo gli unici sopravvissuti.Siamo stati attaccati dall'esercito delle Furie.-Dean sgranò gli occhi.
-Afaki è morto?
-Sì-Intervenne.
Se ne fregò di quello che le aveva detto Mat e ti tolse gli occhiali e si sciolse i capelli.
-Mi chiamo Mai,anche se tu mi conoscerai di certo come Furia Nera.
Se prima era sorpreso Dean ora era sconvolto:
-T-tu s-sei F-furia N-nera?-Balbettava dall'emozione.
-Sì sono io.Ti prego,hai qualche libro sul Tartaro?
-Il Tartaro?Beh la cosa è generica.Ci sono poemi,libri sulla mitologia,storici,biografie.d'avventura,storie fantasy.Dovrete cercare parecchio.Seguitemi.
Attraversando quei corridoi di carta arrivarono a una piccola porticina.Dean prese il mazzo di chiavi che aveva attaccato alle sue braghe scegliendone una d'ottone ed entrò con molta fatica a causa della sua stazza.
All'interno vi era un tavolino,una stampante accanto ad un pc e dei fogli edi carta con una penna.
Si sedettero su delle sedie di plastica bianche e l'omone sparì.
Poco dopo ritornò con un alta pila di manoscritti tra le braccia:
-A voi.
-Merda.-Esclamarono in coro Alice e Rose.
 
Le ore passarono.Cercarono dapertutto,persino su internet ma non trovarono nulla di interessante.
-Sentite oramai si è fatto tardi,che ne dite se continuamo domani mattina?-Chiese Peter.
-D'accordo.Conosco un parco qui vicino dove dormire.Venite.-Disse Mat.
 
Il posto non era male.C'era una specie di boschetto che si affacciava sulla città,nè troppo vicino nè troppo lontano.
Si sdraiarono sotto un albero,sotto una grande coperta di Alice ma Mai non riusciva a dormire.
Si alzò e andò più avanti dove si potevano vedere i palazzi e una dolce musica,che riconobbe come le note di Emily,di Mika,l'attirarono.
L'area era circondata da un roseto dai fiori bianchi che la falce di luna illuminava facendoli argentei.
 
-Neanche tu riesci a dormire?-Si girò e vide Peter che sorrideva imbarazzato.
-No.
-Senti che bella canzone?Mi concederesti un ballo?-Disse inchinandosi esageratamente.
Lei stette al gioco porgendo la mano:
-D'accordo mio adorato,ma facciamo in fretta che la mezzanotte sta per scoccare e la mia matrigna si infurierà.
Non erano bravi ma gli bastava essere insieme per rendere quel momento perfetto.
Peter l'afferrò alla vita e nel bel mezzo della giravolta gli abiti logori di Mai diventarono un lungo vestito blu con uno spacco a destra che mostrava l'intera gamba.
Lui ne rimase affascinato ma continuò a ballare.
Si pestarono i piedi a vicenda,caddero,e continuarono a danzare anche senza musica ma poco gli importava.
Ad un certo punto le mani del ragazzo scivolarono lungo i suoi fianchi attirandola contro di lui,corpo contro corpo,respiro su respiro.Il viso si avvicinò piano piano verso il suo imprigionandola in quegli occhi vivi e luminosi e sentì le labbra scure sfiorargli le sue ma senza toccarle.
Le mise un dito davanti sentendo la loro morbidezza e sussurrò:
-Forse è meglio che  vada,domani ci aspetta una giornata lunga.
Emise un grugnito di disapprovazione e prima che potesse replicare si girò e fece per andarsene.
Peter rimase dov'era.
Era praticamente rimasto imbambolato e nella sua mente c'era solo una cosa:Mai.
Ora capiva cosa doveva fare.
Tutto era chiaro.Non doveva lasciarla scappare.Le afferrò il polso portandola di nuovo a sè:
-Senti,ti conosco da poco,nemmeno da due mesi ma sappi che provo qualcosa nei tuoi confronti.Voglio crescere con te,fare degli sbagli con te,basta che siamo insieme.Non ti prometto di innamorarmi e vivere una storia d'amore come quelle nei film.Voglio solo vivere l'attimo e lo voglio fare con te accanto.
La ragazza sorrise.Nessuno le aveva detto parole così belle in tutta la sua vita.
Avrebbe dovuto rispondere che non era giusto,che avevano una missione da portare a termine,che dopo aver raggiunto il Tartaro le loro strade probabilmente si sarebbero divise ma,sinceramente, in quel momento potevano andare al diavolo tutte le regole.
Lo abbracciò e le sue grandi mani presero il suo viso questa volta con più decisione la baciò.
Fu bellissimo, il suo primo bacio.Si lasciò guidare da Peter perchè era troppo ubriaca della sua presenza per farlo.
Quando le loro bocche si divisero rimasero seduti uno tra l'altra a guardare quel cielo stellato carico di promesse e a Mai sembrò di vedere Tablita, la quale le mancava terribilmente, ammiccare tra gli astri
 
Angolo Autrice.
Eh sì,questo capitolo è pucciosissimo *-*
Boh avevo bisogno di affetto e questa è la mia idea dell'amore,semplice e modesto ma anche bellissimo.
Ok basta sennò mi viene il colesterolo alto e a quindici anni e mezzo non è il massimo.
Grazie dell'attenzione,ora mi vado a riempire di cioccolatini per colmare l'assenza di un Peter :c
  
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