Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Vitya    15/10/2013    3 recensioni
Karin voleva davvero godersi il suo primo giorno di vacanza ... peccato che quel giorno fosse il compleanno di suo cugino. Tra cosplay, ninja giapponesi, una sardina un po' troppo rompiscatole e mille peripezie, Karin dovrà affrontare la prova più difficile: comprare un regalo a Naruto.
Coppia: SuigetsuxKarin; spero che vi piaccia almeno un po' :D
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Karin, Naruto Uzumaki, Suigetsu, Un po' tutti | Coppie: Karin/Suigetsu
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Autore: stella98f

Titolo:  Un regalo per un cretino

Personaggi: Karin, Suigetsu, Un po’ tutti

Pairing: SuigetsuxKarin

Genere: Commedia

Rating: Verde

Avvertimenti: AU , One Shot

 

 

Un regalo per un cretino

-Uhm … Pronto? – mormorò assonnata una ragazza dai capelli rossi.

-Karin! Buongiorno! – rispose una voce fin troppo conosciuta dall’altro capo del telefono.

-Sakura, che vuoi? – chiese lei rigirandosi fra le coperte.

Ora che aveva finalmente una settimana di vacanza dall’università, Karin non voleva far altro che stare a letto dormire. Peccato che qualcuno, in questo caso quell’oca rosa terribilmente antipatica, l’avesse svegliata dal suo dolce riposo.

-Gentile come sempre, eh. Volevo solo ricordarti che stasera c’è la festa a sorpresa per Naruto, non te ne dimenticare. –

-Credi che io mi dimentichi qualcosa del genere? - le domandò fingendosi offesa.

In realtà Sakura aveva pienamente ragione; si era completamente scordata del compleanno di suo cugino, ma non l’avrebbe mai ammesso, soprattutto davanti a lei.

-Certo, come no … senti, vedi di non tardare. Stasera a casa di Naruto alle sette, e ricordati il regalo! – concluse Sakura chiudendo la telefonata. Dopo qualche secondo, il cervello ancora assonnato di Karin formulò un pensiero piuttosto rilevante.

-Oh cazzo, il regalo! – sbottò liberando tutta la sua finezza.

In meno di cinque minuti la ragazza si era catapultata giù dal letto e tuffata verso l’armadio, in cerca di qualcosa di decente da mettersi.

Erano già le nove del mattino, doveva trovare uno stramaledetto regalo per quell’idiota di suo cugino.

***

-Che palle, ma devo proprio prendergli un regalo? – sbuffò un ragazzo dai capelli bianchi parlando al cellulare.

-Sì, altrimenti quello scemo potrebbe offendersi. – rispose Sasuke senza alcun entusiasmo.

-Mi spieghi perché devo venire alla festa? Io nemmeno lo conosco questo Naruto! –

-Suigetsu, prova a lasciarmi da solo nelle grinfie di Sakura, Ino e Karin e ti farò pentire di essere nato. –

-Ma non conosco nessuno in quella stupidissima festa! – commentò il ragazzo finendo di bere la sua tazza di latte.

-Non mi interessa, tu ci vieni lo stesso. – scandì l’Uchiha staccando il telefono.

-Forse è meglio che mi dia una mossa … - mormorò il ragazzo alzandosi dal tavolo della cucina, ancora sbadigliando.

***

Stupido, imbecille, idiota, cretino, testa quadra, senza cervello … com’è che tutti questi appellativi calzavano a pennello addosso a Naruto?

Karin non se lo sapeva spiegare, sapeva soltanto che quel decerebrato di suo cugino quel giorno compieva diciannove anni -sprecati- e lei gli doveva prendere qualcosa. Sì, ma cosa?

‘Pensa Karin, pensa, pensa, pensa … no, non ce la faccio’

Ah, che diamine, ma perché era così difficile? Naruto era un idiota, c’era poco da fare, quindi trovargli un regalo non sarebbe dovuto essere così complicato. Eppure non ci riusciva. Aveva perlustrato il centro commerciale in lungo e in largo ma non era riuscita a trovare niente.

Perché non era il compleanno di Sasuke? Per lui avrebbe trovato centinaia di regali: aveva già la lista pronta dentro il cassetto del suo comodino, aveva avuto talmente tante idee che non avrebbe avuto difficoltà finché il moro avrebbe compiuto cinquant’anni. Per suo cugino, invece, non aveva neanche una misera idea. Più che altro, non aveva idee perché non ci aveva mai pensato, ma questo era un dettaglio irrilevante.

Beh, non sarebbe stato un problema: lei era la mitica Karin Uzumaki, non avrebbe certo fallito. Anche perché, con ottima probabilità, Naruto avrebbe trovato orribile qualsiasi cosa gli avesse regalato. Ma anche questo era un dettaglio irrilevante.

***

“Naruto è un emerito imbecille. Il suo quoziente intellettivo è pari a quello di una gallina che becca il frumento, anche se penso che Rosita, la gallina di Banderas, sia più furba del Dobe. In ogni caso, non ha particolari preferenze per i vestiti, mangia qualsiasi cosa gli metti nel piatto a meno che non siano insetti. Per il resto, l’ho visto mangiare anche la carta. Quando era piccolo il suo sogno era quello di diventare un ninja, purtroppo a diciannove anni non ha fatto molti progressi. Ah sì, è fissato con il Giappone, è una specie di otaku o non so che”.

Questa era la descrizione che Sasuke gli aveva fornito sul festeggiato di quella sera, anche se non era molto d’aiuto se gli si doveva comprare un regalo.

Suigetsu si grattò la testa nel tentativo di trovare una soluzione. Di tutto il messaggio dell’Uchiha l’unica frase che poteva aiutarlo era “è fissato con il Giappone, è una specie di otaku”.

‘Gli prenderò qualche fumetto, o qualcosa del genere’ pensò il ragazzo attraversando le strade cittadine, stranamente affollate. Doveva esserci un negozio di fumetti al centro, ora doveva solo trovarlo.

***

‘Naruto – idiota. No, questo accostamento non va bene. Naruto … scemo. No, non va bene neanche così. Naruto ... stupido imbecille. AHH! Che diamine!!’

Perché le uniche parole che riusciva ad accostare al cugino erano degli insulti?

Karin sospirò; quel metodo non la stava aiutando. Stava cercando di associare la parola “Naruto” a qualcos’altro, nel tentativo di farsi venire un’idea.

‘Naruto, Naruto, Naruto … figura di merda’.

Ecco, questo accostamento era già più interessante.

Anche se, di figure di merda, suo cugino ne aveva fatte fin troppe. Come quando era scivolato alla festa del suo decimo compleanno ed era caduto proprio sulla torta, prendendo fuoco a causa delle candeline accese davanti a tutta la famiglia Uzumaki; o, peggio ancora, quando aveva chiesto al loro professore di letteratura, Kakashi-sensei, se portasse la benda sull’occhio perché quel giorno era Carnevale, quando in realtà l’uomo aveva una congiuntivite acuta. Ovviamente quell’anno Naruto aveva preso il debito in letteratura, e come biasimare il maestro Kakashi. Oppure, sempre durante una sua ora, il biondo aveva letteralmente preso a morsi il libro della Divina Commedia quando Kiba gli aveva detto che la sua squadra del cuore aveva perso la finale dello scudetto ai rigori. Anche se niente poteva superare la figuraccia che aveva fatto l’anno precedente quando, alla sua prima lezione all’università, il biondo aveva gridato “AIUTO CAZZO, UN SERPENTE!” in faccia al professore Orochimaru che l’aveva sorpreso alle spalle.

‘Mi sa che l’esame del mese prossimo non lo supera’ commentò fra sé Karin. A giudicare dallo sguardo di Orochimaru-sama, il professore si sarebbe vendicato. E mai nessuno era uscito laureato dall’università se si era messo contro Orochimaru, nessuno.

Come faceva uno simile ad essere suo cugino? Se pensava di essere imparentata con lui le venivano i brividi. Certo che Minato e Kushina erano stati proprio sfortunati ad avere un figlio così … beh, capita, la vita è ingiusta. Profondamente ingiusta.

Anche se, nell’infinita collezione di figure memorabili di suo cugino, non poteva mancare quella fatta al primo anno di liceo. Era il primo giorno di scuola, il maestro Kakashi –povero martire, Naruto gliene aveva fatte vedere di tutti i colori – stava chiedendo agli alunni cosa avrebbero voluto fare nella vita. Il biondo, dopo essersi alzato in piedi di scatto, aveva puntato un dito all’orizzonte e, con uno sguardo fiero e sognante, aveva esordito con un “diventerò un ninja!” seguito da una pernacchia di Sasuke. L’intera classe aveva riso per un quarto d’ora e anche il maestro, che cercava di non darlo a vedere, stava ridendo. Sì, perché in una società normale e civile non c’è nessuno che fa il ninja, peccato che il cervello dello stupido idiota fosse rimasto fermo all’età dei samurai e delle geishe.

Un momento: i ninja! Ma certo! Naruto sarebbe stato felicissimo se gli avesse preso qualcosa stile ninja o che gli ricordasse il Giappone.

‘Sono un genio’ pensò Karin, orgogliosa di sé.

Bene, ma trovava qualcosa del genere? Nei negozi di giocattoli sicuramente no.

Però … c’erano parecchi ragazzi che facevano quella cosa strana, sì, che si travestivano da personaggi dei fumetti … ma come si chiamavano?

‘Ca … Cos-Cost … COSPLAY!’ s’illuminò la ragazza ‘Sì, devo cercare qualcosa per i cosplay, se poi ha a che fare con i ninja sarà perfetto!’ poi, però, Karin constatò anche un’altra cosa.

‘Merda! Il negozio è dall’altra parte della città!’

***

-Qualcosa stile ninja? – domandò perplesso il commesso della fumetteria.

-Sì, qualcosa del genere. – mormorò Suigetsu appoggiandosi al bancone.

I ninja erano perfetti: ricordavano il Giappone, piacevano a Naruto e di sicuro c’era qualche fumetto che ne parlava. Era un genio, c’era poco da fare.

-Se vuole c’è questo. – rispose il ragazzo mostrando una scatola con dentro uno strano coltello – È un kunai per i cosplay. È in plastica, quindi non taglia, ma somiglia davvero a quelli che ci sono nei fumetti. –

Suigetsu non ebbe nemmeno il tempo di mormorare “Ok, va bene” che una furia, ossia una ragazza dai capelli rossi e gli occhiali dello stesso colore, spalancò la porta negozio con una forza pari a quello di uno tsunami.

‘Sembra arrabbiata …’ pensò Suigetsu mentre la furia, ora da lui denominata “strega”, si avvicinava al bancone.

-Desidera? – domandò il povero commesso, un po’ –anzi, parecchio– intimorito da quella ragazza.

-Mi serve una di quelle cose che si usano per i cosplay.- sbottò lei riprendendo fiato. Per arrivare alla fumetteria prima che chiudesse aveva fatto tutta la strada di corsa, rischiando più volte di finire sotto una macchina. Inoltre era quasi l’ora di pranzo e non vedeva l’ora di sbrigare quella faccenda del regalo per poi mangiare qualcosa e rimettersi a letto. Se pensava che quella rompiscatole della Haruno l’aveva svegliata presto durante le vacanze, le veniva voglia di strangolarla.

‘Un motivo in più per strozzarla. Ah, ma Naruo non poteva fare il compleanno un altro giorno?’

-Che cosa esattamente? –

-Ha presente quelle armi finte che si usano per i cosplay dei ninja? Un po’ come questa. – spiegò indicando il kunai di plastica.

-Mi dispiace signorina, ma questo è l’ultimo kunai che abbiamo e credo che lo debba comprare questo ragazzo. – mormorò il giovane, seriamente spaventato per la sua incolumità.

Karin aggrottò le sopracciglia, per niente convinta.

-Siete proprio sicuri che sia l’ultimo? –

-Ehm … sì. – rispose il commesso allontanandosi lentamente dalla cliente.

La ragazza sbuffò. Non doveva arrabbiarsi, altrimenti avrebbe distrutto tutto il negozio, raso al suolo la città e scuoiato vivo suo cugino. Perché quello scemo non aveva un hobby più normale?

-Ok. – mormorò cercando di darsi una calmata – Avrete di sicuro altre cose del genere … -

No, l’espressione del commesso diceva chiaramente di no. La vena sulla fronte della ragazza iniziò a pulsare sempre di più.

-Questa merce è esaurita, dovrebbe arrivare la nuova fra due o tre giorni. – disse flebilmente il commesso, ormai certo di essere in pericolo di vita.

-Due o tre giorni, che sarà mai … PECCATO CHE MIO CUGINO FACCIA IL COMPLEANNO STASERA!!! – gridò contro il povero commesso, il quale si era nascosto dietro Suigetsu.

-Ehi, strega, datti una calmata! – commentò il giovane dai capelli bianchi, incurante del pericolo.

Karin strinse i denti, cercando di darsi un certo contegno.

-A chi hai detto “strega”, sottospecie di sardina? – domandò osservando gli strani denti appuntiti del ragazzo.

-A te, non mi sembra che ci sia molta gente qui intorno. – rispose divertito. Quella ragazza era un po’ come Sasuke, si divertiva troppo a farla arrabbiare. Solo che lei era molto più suscettibile.

-Come mai quella faccia arrabbiata? – continuò Suigetsu – Ah, forse ho capito. Hai le tue cose, vero? –

-Tu … RAZZA DI IMBECILLE! DAMMI QUELLO STRAMALEDETTO KUNAI! – sbottò Karin sempre più furiosa. Al diavolo il contegno e tutto il resto, doveva comprare quello stupido kunai per il suo stupidissimo cugino.

-Non se ne parla, sono venuto prima io, quindi lo compro io. – disse tranquillamente Suigetsu strappandole la scatola dalle mani.

Visti così, sembravano due bambini dell’asilo litigare per un giocattolo. Beh, in effetti stavano davvero litigando per un giocattolo, con la differenza dell’età.

-Ascolta, non so a cosa ti serva ma tu puoi aspettare due o tre giorni, IO NO. –

-Chi ti dice che posso aspettare? A me serve ora. – la riprese il giovane osservando il suo volto sempre più rosso di rabbia.

La stava prendendo in giro. Sì, quella stupida sardina la stava clamorosamente prendendo in giro e si stava pure divertendo.

‘Come osa?!’ pensò Karin ‘Giuro che lo ammazzo. Sì, io lo ammazzo, poi ammazzo il commesso e poi ammazzo SOPRATTUTTO NARUTO!!

Intuendo le intenzioni poco amorevoli della ragazza, il commesso parlò con voce sempre più flebile, usando Suigetsu a mo’ di scudo umano.

-Ehm … signorina … non vorrei irritarla ancora di più, ma noi stiamo per chiudere. N-Non so, se desidera altro magari … -

-No che non desidero altro. – l’interruppe la ragazza.

Ormai si era decisa: doveva avere quel kunai. Anche se del kunai non gliene fregava niente, doveva averlo per principio. Al diavolo suo cugino e i ninja!

-Mi dispiace streghetta mestruata – la riprese l’altro cliente tirando fuori dal portafoglio una banconota – ma questo kunai me lo prendo io. – concluse sorridente.

-Sai dove te lo puoi infilare quel kunai? – lo provocò la ragazza prima di prendere la sua borsa ed uscire dal negozio ancora più arrabbiata di prima.

Maledetta sardina, tu e il kunai!’

‘Peccato che se ne sia andata, potevo farla arrabbiare ancora un po’… ’ disse fra sé Suigetsu ‘Nah, poi mi avrebbe menato di sicuro. Peccato che sia isterica, non è poi così brutta’.

***

Sakura Haruno, Naruto, l’automobilista che l’aveva scolata con una pozzanghera, tutti i ninja mai esistiti nella storia e quella stupida sardina; ecco le persone che Karin aveva maledetto mentre percorreva le vie della città. Di nuovo, ed era ancora senza regalo.

Stupido. Stupido. Stupido. Stupido. Stupida sardina!’ pensò furente di rabbia.

Che poteva fare? Doveva ricominciare tutto da capo.

‘Naruto … idiota. Naruto … imbecille. Naruto … moccioso di sei anni mai cresciuto!’

Niente, era troppo arrabbiata con sardina-sotto-sale per ragionare. E pensare che quel cretino non era nemmeno troppo male, se solo non fosse stato così, così … così dannatamente stronzo.

-Perché devono capitare tutte a me? – sospirò la ragazza – Sono già le quattro e non ho ancora comprato nulla! –

Poi, all’improvviso, venne l’illuminazione.

‘Certo! Naruto è un pozzo senza fondo, e va pazzo per quella stupida zuppa cinese. Che poi forse non è nemmeno cinese ma giapponese, ma è lo stesso tanto giapponesi e cinesi si somigliano tutti. Si … si chiama ramen se non sbaglio … però dove lo trovo il ramen in piena città?’

Dopo qualche secondo di riflessione e analisi delle vie cittadine, Karin trovò una risposta. Così, riprendendo a camminare a tutta velocità, si diresse al ristorante giapponese vicino al centro.

***

-Ragazzi, Naruto è fuori dalla porta. Non fate rumore! – li ammonì la Yamanaka, quell’oca bionda che sbavava dietro a Sasuke.

Anche se c’erano parecchie ragazze –tutte oche, ovviamente– che sbavavano dietro al suo Sasu.

-Sakura perché è tutto buio? Non si vede niente! – sbottò il festeggiato appena mise un piede in casa.

Quando finalmente aprì l’interruttore della luce, tutti uscirono dai loro nascondigli gridando “Sorpresa” e iniziarono a cantare il solito “Tanti auguri a te”.

Il biondo, preso alla sprovvista, s’illuminò in un sorriso a trentadue denti mentre i suoi occhi brillavano come se ci fossero tante lucine colorate al loro interno.

‘Perché ho accettato di venire qui?’ sospirò amareggiata Karin. Quella festa era iniziata da due minuti e già voleva tornare a casa.

-Ti ho detto di muoverti! – esordì Sasuke aprendo malamente la porta di casa Uzumaki – Ah, sei già qui? Tanti auguri scemo. – continuò osservando Naruto.

Subito il festeggiato gettò la braccia al collo dell’amico, felice come non mai, e, mentre l’Uchiha cercava di staccarselo di dosso, un altro ragazzo fece il suo ingresso in casa.

-Tu devi essere Naruto. – mormorò – Beh, buon compleanno. –

-TU!!! – gridò Karin appena si accorse della sua presenza. Quello lì era sardina sotto sale! – Che diavolo ci fai qui?! –

-Oh, chi si rivede, la streghetta mestruata! Sono un amico di Sasuke, mi ha invitato lui. Invece tu saresti …? – chiese divertito Suigetsu guardando le guance della ragazza diventare sempre più rosse.

Se fosse un po’ meno isterica forse ci avrei provato’ ammise il ragazzo continuando a sorridere.

-È la cugina del festeggiato. - rispose Sakura facendo vergognare Karin delle sue origini.

Suigetsu spalancò gli occhi, sorpreso, fissando prima la ragazza dai capelli rossi e poi il cugino.

-Dev’esserci qualche gene andato a male. – commentò come se niente fosse.

‘ MALEDETTA SARDINA!!!’

***

In quel momento due grandi dilemmi tormentavano la mente di Karin: primo, come poteva essere imparentata con Naruto; secondo, come poteva quella sardina essere amica del suo Sasuke. L’Uchiha l’aveva tenuto accanto a sé per tutta la festa e non l’aveva lasciato andare neanche un secondo!

‘Sasu sei così crudele con me!’ sbuffò amareggiata.

-Ragazzi, è ora di aprire i regali! – annunciò Sakura, sorridente.

Maledetta piattola, aveva passato tutta la serata a sorridere al SUO Sasuke da brava ochetta. Le occhiate fredde e indifferenti del moro, però, le avevano dato un’immensa soddisfazione.

Naruto, intanto, si era seduto al tavolo della cucina come ogni bambino il giorno del suo compleanno e aveva iniziato a scartare i vari pacchi davanti a sé. Dopo aver ricevuto due magliette, un videogame e un braccialetto, era arrivato il turno del regalo di Karin.

‘Tanto già so che non gli piacerà …’ disse fra sé la ragazza.

Il biondo aprì velocemente la scatolina che gli aveva dato sua cugina e, contro tutte le sue aspettative, dentro vi trovò solo un pezzo di carta.

-Che cos’è? – domandò Sakura osservando il biglietto.

-È un buono pasto per tre porzioni di ramen al ristorante giapponese … - rispose Ino.

Karin, in quel momento, avrebbe desiderato nascondersi sottoterra: non era riuscita a trovare niente di meglio e un buono pasto non era certo il miglior regalo che si potesse ricevere.

-KARIN MA È FANTASTICO!!!! – esordì Naruto abbracciando stretta la cugina sotto gli occhi stupefatti di tutti gli invitati –Ahhh, la mia cuginetta! Tu lo sai che adoro il ramen ma che purtroppo non passo spesso dal ristorante di Teuchi, così mi hai preso il mio piatto preferito! Sei davvero un angelo!! –

‘Almeno il regalo gli è piaciuto’ pensò Karin tirando un sospiro di sollievo. Forse non era un male che suo cugino fosse così stupido.

-Ora il mio regalo! – mormorò contento Suigetsu, già pregustando la reazione di Karin.

Naruto aprì felicemente la busta che il ragazzo gli aveva dato e, sempre più contento, ne tirò fuori una scatola scura.

-Ma è un kunai per i cosplay!! - esclamò entusiasta.

-Che cosa? – borbottò la rossa fissando Suigetsu con gli occhi sgranati.

-Oh, è un regalo magnifico!! – commentò Naruto osservando meglio il kunai mentre il ragazzo dai capelli bianchi scoppiava in una sonora risata.

‘Karin, calmati. Devi calmarti, non puoi fare una strage omicida proprio qui, davanti a tutta questa gente. Infatti, non una strage omicida MA QUELLA SARDINA L’AMMAZZO COMUNQUE!’ pensò furente di rabbia.

In meno di un secondo la ragazza aveva strappato il kunai dalle mani del festeggiato e aveva iniziato ad inseguire Suigetsu per tutta la casa, brandendolo a mo’ di pugnale.

-Maledetto idiota! Io ti ammazzo! – sbraitò Karin iniziando a correre dietro alla sardina.

-Non è colpa mia se il MIO regalo è meraviglioso! – rispose quello scappando per il corridoio.

A loro si unì anche Naruto, che voleva indietro il suo kunai, e Kushina, la madre del festeggiato, che non voleva ritrovarsi con cadaveri in casa. La corsa durò circa quindici minuti, senza interruzioni, mentre gli altri invitati li osservavano assorti e scommettevano su chi sarebbe stata la prima vittima.

***

Karin, orami esausta, sedeva sul dondolo del giardino riprendendo fiato. La festa era quasi finita e lei si era seduta lì cercando un po’ di pace. Che serata tremenda.

‘Almeno ho quasi ucciso la sardina’ pensò con un mezzo sorriso. ‘Se solo non fosse così stronzo …’

-Tutto bene, streghetta? – l’interruppe una voce alle sue spalle. –Sai, corri molto veloce, dovresti fare atletica. – commentò poi sedendosi accanto a lei.

-Stupida sardina, chi ti ha detto che ti potevi sedere qui? – domandò acida Karin.

-Nessuno, mi sono preso la libertà e il rischio di sedermi accanto a un lupo mannaro. – rispose Suigetsu con un sorriso. – Ti annoi dentro? –

-Non ci volevo venire a questa stupida festa … - mormorò l’Uzumaki.

-Io nemmeno conoscevo Naruto, pensa tu. – commentò il ragazzo. – Sai, dovresti essere un po’ meno isterica. Lo dico per te, così ti verranno le rughe. –

-STUPIDO IMBECIL- gridò lei prima di essere bruscamente interrotta. Perché Suigetsu l’aveva baciata all’improvviso? E perché non si stava staccando da lei?

-È bello farti arrabbiare, streghetta. – commentò con un sorriso.

-Tu … tu … hai appena firmato la tua condanna a morte!! – gridò la rossa ricominciando ad inseguire il ragazzo dai capelli bianchi.

‘In fondo, non è poi così male’ ammise poi sentendo la sonora risata di Suigetsu.

Fine

 

Note dell’autrice:

Salve :D allora, questa è la prima volta che scrivo una Suika, ma dato che ho sempre amato le coppie un po’ litigarelle non mi è dispiaciuto affatto. Inoltre appena ho saputo che dovevo inserire per forza un kunai in una trama AU, per non so quale istinto masochista mi sono innamorata della traccia e mi sono messa subito a scrivere. Seriamente, non mi capitava di buttare giù una storia così tranquillamente da parecchio tempo. Praticamente l’ho divisa in due pezzi: le prime cinque pagine le ho scritte tutte in un solo pomeriggio, dopo una settimana ho ripreso la storia e l’ho finita in tre ore. Ripensandoci, non riesco a capire come diavolo ho fatto XD però … boh, ero ispirata e la trama è venuta giù da sola. Spero almeno di strapparvi un sorriso, non ho inserito il genere “comico” perché mi sembra esagerato definire tale questa fic. Per il resto, i commenti stanno a voi :D

Un bacio, stella98f :*

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Vitya