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Autore: kymyit    16/10/2013    1 recensioni
James sapeva incassare, ma ciò non significava che si sarebbe arreso all’idea di “infastidire amorevolmente” l’oggetto del suo interessamento.
-Eh, forse… Se conoscessi una magia per ingrandire i cornetti alla crema, verresti a mangiarne uno con me?-
-Odio i dolci.- ribatté l’interessato, riponendo la sua bacchetta nella tasca.
-Che vita infelice… - rispose l’altro, con disgusto e pietà dipinte in volto, ma ridendosela di gusto al tempo stesso.
-Avevi altro da dirmi, oltre che ovviamente farmi i complimenti per il mio incantesimo ben riuscito?-
-Come siamo fieri… beh, sì, in realtà avrei una cosetta… - gli rispose James con aria da cospiratore, buttandogli un braccio intorno alle spalle e bisbigliandogli qualcosa all’orecchio. Il giovane Malfoy sorrise maliziosamente, brutto segno per chi sapeva cosa significasse davvero quell’espressione.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Sirius Potter, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Note: Muhahaha!! Su richiesta di psycopathic serial , nel gruppo Fanfiction Challenges II su Facebook, eccovi qui la mia prima James Sirius/Scorpius! Colpa tua cara che mi hai fatto innamorare di questi due u.u
Te la dedico caraaaaaaa!! *si sbraccia*
Prompt: Incantesimo e Aula di Pozioni



L'inizio della fine





Scorpius non poteva fare a meno di constatare con orgoglio quanto bene gli fosse uscito l’incantesimo.
Glielo si leggeva in faccia che era felice come una Pasqua.
-E questo me lo chiami incantesimo?- domandò una voce derisoria alle sue spalle.
Gliela si leggeva in faccia la follia omicida.
-Sì, Potter.- rispose il Malfoy, calcando bene il cognome, ma non con il disgusto usato da suo padre nei confronti di quello dello spilungone alle sue spalle.
Giusto con una punta di superiorità, perché doveva proprio ricordarglielo -Tu neppure lo sai fare e non sei al primo anno come me.-
Quando si trattava di Scorpius e James Sirius, gli altri studenti preferivano stare alla larga. Quei due erano come una bomba ad orologeria. Hogwarts non era ancora stata evacuata solo perché in fondo non si odiavano. Però vedere un Potter e un Malfoy andare quasi d’accordo lasciava sempre interdetti gli insegnanti, troppo abituati alle scaramucce dei due padri da giovani.
Per non parlare del fatto che James Sirius sembrava figlio dei suoi omonimi e non di Harry, il che la diceva lunga sul calvario dei poveri martiri per inculcargli un po’ di buon senso.
Colpito e affondato, James sapeva incassare, ma ciò non significava che si sarebbe arreso all’idea di “infastidire amorevolmente” l’oggetto del suo interessamento.
-Eh, forse… Se conoscessi una magia per ingrandire i cornetti alla crema, verresti a mangiarne uno con me?-
-Odio i dolci.- ribatté l’interessato, riponendo la sua bacchetta nella tasca.
-Che vita infelice… - rispose l’altro, con disgusto e pietà dipinte in volto, ma ridendosela di gusto al tempo stesso.
-Avevi altro da dirmi, oltre che ovviamente farmi i complimenti per il mio incantesimo ben riuscito?-
-Come siamo fieri… beh, sì, in realtà avrei una cosetta… - gli rispose James con aria da cospiratore, buttandogli un braccio intorno alle spalle e bisbigliandogli qualcosa all’orecchio. Il giovane Malfoy sorrise maliziosamente, brutto segno per chi sapeva cosa significasse davvero quell’espressione.
I due si diressero nell'Aula diPozioni, al momento deserta e, dopo essersi assicurato che non ci fossero occhi estranei a tenerli d’occhio, il maggiore si sfilò dei fogli ripiegati dalla tasca dell’uniforme.
-Eccola.- disse, fiero.
-E’ proprio lei?- domandò Scorpius, con gli occhi che quasi gli brillavano. Aveva sentito tanto parlare di quell’oggetto da James e Albus, ma era la prima volta che lo ammirava con i propri occhi.
-Già. L’ho presa in prestito da mio padre.- rispose James.
-A tempo indeterminato, suppongo, eh?-
-Finché non se ne accorge.- concesse angelico quello e prese la sua bacchetta. –Direi che è ora di provarla.-
Puntò la bacchetta magica sui fogli e disse, formale -Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.-
E non ne aveva, proprio per nulla.
A meno che spiare mezza Hogwarts, sgattaiolare per i passaggi segreti vari e infrangere quante più regole possibili trascinandosi dietro (senza fatica fra l’altro) un rampollo purosangue, si possa considerare come un mucchio di buone intenzioni.
I “tempi bui” dei Malandrini, a quanto pare, erano tornati.
   
 
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