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Autore: Bradamante    08/04/2008    5 recensioni
Uno scoiattolo, Oscar, André, Alain e quattro condizioni impossibili... fic pegno! Pairings: Oscar/André; André/caratteri originali - leggero.
Genere: Romantico, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oscar si guardò intorno: il posto era certamente quello che lo scoiattolo aveva disegnato sul foglio di carta.

Allora, Alexandre, non mi sbaglio, eh? È proprio qui...”

Lo scoiattolo annuì, inquieto: veramente bisognava dire che aveva persino un po' di paura, benché ciò non fosse degno del nome che portava.

Oscar diede gli ordini ai suoi soldati, per far allestire l'accampamento e tutto ciò che era necessario.
Mentre quelli erano occupati con questo compito, Oscar decise di fare qualche domanda al suo piccolo amico, sussurrandogli: “Alexandre, dimmi, dove esattamente hai visto queste entità?”

Lo scoiattolo fece segno con la sua zampetta puntandola verso una grande quercia, poi verso un salice e anche verso altri alberi e piante.

Oscar non capiva: “Vuoi dire che erano là?”

Lo scoiattolo faceva segno di sì, no, quasi... ma non riusciva a farle capire che le entità erano proprio dentro gli alberi e i fiori. Oscar camminava nella radura e poi si avvicinò agli alberi, mentre guardava qua e là se mai ci fosse qualcosa di strano. Ma naturalmente non vedeva nulla. Lo scoiattolo era sempre più inquieto. Ad un tratto udirono un rumore di stoffa strappata: “Straaaaap!”. L'uniforme di Oscar era stata ghermita dai rami di un cespuglio di rovi e si era appena strappata in un posto piuttosto sconveniente!

Non è possibile!” urlò Oscar, irritata “Devo per forza rientrare a palazzo per cambiare i pantaloni dell'uniforme, non posso restare così, con l'uniforme aperta dal posteriore al ginocchio! E anche la giacca è strappata!”

Lo scoiattolo guardava i danni, perplesso. Oscar si avvicinò all'accampamento e chiamò il luogotenente D'Agoût, facendo bene attenzione che nessuno la vedesse di schiena.

Luogotenente... ho bisogno del mio cavallo, devo rientrare immediatamente al mio palazzo.”

Sì, Colonnello.” rispose il fedele soldato, che ben presto ritornò con la cavalcatura.

Ehm... giratevi, per favore... la mia uniforme è strappata.”

Il buon luogotenente non comprendeva la ragione di tanto pudore fra uomini, ma obbedì. Una volta montata a cavallo Oscar disse al luogotenente: “Torno il più presto possibile, giusto il tempo di cambiare l'uniforme.” e partì al galoppo.

Nel frattempo, in una nebbiolina tra gli alberi, lo spirito del salice disse allo spirito del cespuglio di rovi: “Eccellente lavoro, piccolo mio.”

È piacer mio servirvi, mia regina.”

Oscar e Alexandre raggiunsero il castello in pochi minuti, mentre stava calando la sera: Oscar aveva fretta di cambiare la sua uniforme con una senza presa d'aria posteriore. D'altra parte aveva un po' paura di rincontrare André, perché non aveva ancora scoperto tutto quello che era successo e non sapeva bene come comportarsi con lui. E poi, dopo quello che lei gli aveva detto, si sentiva molto colpevole per averlo fatto soffrire.

Cercando di non essere vista scivolò nel palazzo, mentre diceva ad Alexandre, sempre installato sulla sua spalla: “Shhtttt... non facciamo rumore... voglio raggiungere la mia camera senza che nessuno mi veda così...”

Salì le scale e poi fu davanti alla porta della sua camera, sussurrando allo scoiattolo: “Fiuuu... ci siamo riusciti...”

Oscar aprì la porta, entrò nel boudoir e fece per entrare nella sua camera, ma si pietrificò sulla soglia, il tempo sospeso.

Non aveva mai visto il suo letto così affollato.

Senza una parola si girò, si diresse alla porta e uscì. Chiuse la porta e vi appoggiò la schiena, gli occhi nel vuoto. Poi una fiamma si accese nel suo sguardo, mentre una rabbia devastatrice montava in lei, nei suoi polmoni, per uscire come un ruggito: “Andrééééééé!!!”

Lui non aveva perso tempo e si era rivestito, almeno i pantaloni, e anche le damigelle in tutta fretta avevano risistemato le loro vesti. L'uragano Oscar rientrò nel boudoir, filò verso la camera sempre col povero scoiattolo sulla sua spalla e si piantò sulla soglia.

André era ora in piedi e lei si avvicinò al giovano uomo, come una furia, e lo schiaffeggiò.
“Tu... sporco bugiardo! Come osi andare a letto con queste sgualdrine nel mio letto! Come osi andare a letto con delle altre donne! E dicevi che mi amavi! Commediante! Brutto bastardo!”

E gli assestò un altro schiaffo. André non diceva niente, impassibile. Le cameriere, terrorizzate, si erano rifugiate in un angolo della camera.

Vile seduttore, libertino!”

André non muoveva un muscolo e Oscar gli diede un altro schiaffo.

Traditore, depravato, non sei che un mascalzone, un giuda dell'amore! Ti amo!”

A queste ultime parole André reagì, come risvegliandosi da un sogno e bloccò la mano di Oscar che stava per assestargli un altro schiaffo.

Cosa? Che cos'hai detto? Tu mi ami?”

Nooooo!” urlò Oscar “Tu sei un'infame canaglia! Ti amo, scellerato!”

André guardò Oscar, stupefatto, mentre lei portava l'altra mano alla bocca, con gli occhi sbarrati. Ancora! Lei voleva dire “Ti odio” ma sotto l'effetto del sortilegio, aveva appena detto il contrario.

Oscar, io non capisco... soltanto stamattina tu mi hai respinto e ora mi dici che mi ami! Ti prego, smettila di tormentarmi!”

Oscar scosse la testa e si liberò. “No, no, non è questo quello che volevo dire! Pervertito!” fece lei con le lacrime agli occhi “Tu non sei che un infame, ti amo, ti amo, ti amo!” mentre gli tempestava di pugni il petto.

André la bloccò stringendole le braccia con le mani. “Oscar, vuoi spiegarti? Mi ami o no?”

Oscar rispose in un singhiozzo: “Perché vuoi saperlo... tu hai già trovato un rimpiazzo... quattro, perfino...”

Oscar, ma tu mi avevi respinto! Che cosa devo pensare? Devo essere tuo... senza esserlo mai? Non ho mai smesso di amarti... ma capisco che adesso tu non riesca a crederlo...” disse André, abbassando lo sguardo.

Lo scoiattolo tirò una ciocca di capelli a Oscar, guardandola con disapprovazione. Aveva la stessa espressione che il generale assumeva quando la rimproverava. Oscar abbassò la testa a sua volta.

André... il fatto è che non posso più dire la verità sui miei sentimenti se ciò riguarda l'amore.”

Ehhh?” fece André rialzando il suo sguardo.

Sì... sembra che ci sia un sortilegio o qualcosa del genere su di me. Questo scoiattolo aveva cercato di avvertirmi, ma io non avevo capito... e allora ti ho detto tutto il contrario di quello che volevo dirti...”

André restò a bocca aperta. Era veramente qualcosa di difficile da credere e tuttavia... un lampo attraversò la sua mente: lei l'amava!

A... allora tu mi ami, è così? Tu mi ami!” disse, circondandola con le sue braccia.

Togli le tue sporche zampe! Non ti ho ancora perdonato!”

Lo scoiattolo tirò ancora una ciocca dei suoi capelli per ottenere attenzione: e con la sua zampa indicò le quattro damigelle che erano ancora nell'angolo della camera. Le aveva riconosciute, erano gli spiriti dei fiori: lo scoiattolo Alexandre era saltato sul parquet e non smetteva d'indicarle con la sua zampa, per far capire che c'entravano in qualche modo.

Oscar si diresse con un'aria severa verso le cameriere, che tremanti si erano strette le une contro le altre.

E voi, chi siete? Non vi ho mai viste a palazzo. Ma il mio amico scoiattolo sembra conoscervi. Avete per caso un ruolo in questa storia? Parlate!”

Spinta dalle altre, Marguerite si fece un po' avanti.

È vero, noi abbiamo un ruolo in questa storia. Ma la nostra intenzione non era di fare del male.”

Sarebbe a dire?” fece Oscar con un tono autoritario.

Sarebbe a dire che noi siamo gli spiriti dei fiori. Io sono lo spirito della margherita dorata, le altre sono gli spiriti del colchico, del fiorrancio e dell'impatiens. Noi viviamo nella foresta e siamo le damigelle della regina della natura.”

Oscar era a bocca aperta, così come André. Si voltò verso lo scoiattolo Alexandre, il quale annuì.

È vero, Alexandre?” e il piccolo roditore annuì ancora.

Continuate... voi sapete allora chi ha lanciato questo sortilegio su di me? Siete state voi per caso?”

La bionda scosse la testa: “No, no, non è colpa nostra... ma vostra... voi avete fatto adirare il re della natura, che vive nella quercia millenaria.”

Colpa mia?” fece Oscar, stupefatta “E che cosa avrei fatto?”

Ebbene” continuò la margherita dorata guardandola negli occhi “voi avete violato le immutabili leggi della natura, rifiutando il vostro essere donna, rinnegando la vostra natura femminile e non vivendo come tale. Il re della natura ha deciso di punirvi per la vostra condotta nel modo che avete sperimentato.”

Oscar schiumava di rabbia: “Ma... ma... ma è incredibile! Io faccio questa vita perché mio padre mi ha cresciuta come un ragazzo! E io sono così ora e non posso più cambiare! Io non voglio cambiare! Detesto essere manipolata! Io sono Oscar, sono donna e Colonnello!” urlò serrando i pugni.

Poi sentì un grande palmo caldo posarsi sulla sua spalla: André aveva posato la sua mano su di lei, e stranamente non le dispiaceva, anzi, tutto il contrario.

André disse con una voce grave: “Dove si trova questo re della natura... ho bisogno di parlare con lui.”

La giovane damigella bionda esitò, poi rispose abbassando la testa: “Si trova nella grande radura della foresta... è vicino al vostro palazzo...”

Oscar si girò verso André: “Io so dove si trova questo posto, lo scoiattolo me l'ha mostrato questo pomeriggio: la compagnia ha montato l'accampamento per le esercitazioni proprio in quella radura.”

Allora, andiamoci: bisogna sistemare questa questione.” disse André, piuttosto risoluto.
Oscar lo guardava mentre emozioni contrastanti si battevano nel suo cuore: lanciò uno sguardo pieno di gelosia assassina agli spiriti dei fiori.

Voi venite con noi.” E si girò per dirigersi alla porta.

Oscar!” la chiamò André.

Cosa?” domandò Oscar.

Ehm... forse è meglio che prima di partire tu ti cambi i tuoi vestiti, sono un po'... strappati... nella parte posteriore...”

Oscar si girò, rossa per la vergogna ma col coraggio di ribattere: “... e tu vai a rimetterti la camicia, brutto scostumato!”

Qualche tempo dopo si ritrovarono tutti davanti alla scuderia. Gli spiriti dei fiori ripresero il loro vero aspetto in una nebbia attraversata da luci e lo spirito della margherita dorata disse: “Vi precediamo alla radura.”

Oscar la guardò con diffidenza: “E voi non tenterete qualcosa di poco simpatico, non è vero?”

No, Colonnello... noi non abbiamo mai avuto delle cattive intenzioni, credeteci... avevamo soltanto voglia di consolare un bel giovane uomo solo e triste... non è un crimine!”

Oscar si morse il labbro, non sapendo che cosa rispondere: sapeva bene che era colpa sua, dopo tutto.

Gli spiriti sparirono e lei si voltò verso André, per dire soltanto: “Andiamo.”


Continua... noooo... non è ancora finita...

Note:

4) quarta condizione: Oscar sorprenderà André in piena azione a letto con una bruna, una bionda, una rossa e una castana.

Grazie a Kyomine per gli insulti... ^__^

Voglio dire, mi ha suggerito qualche insulto per la fic! Il mio insulto preferito è “giuda dell'amore”.

Beh, quando Kyo mi ha letto la quarta condizione, dopo essermi rimessa dallo shock, le ho fatto presente che io posso scrivere lemon, ma di certo non pornografia. E che non volevo nemmeno. Successivi chiarimenti (necessari, direi!) mi hanno permesso di scrivere effettivamente questa fic, altrimenti avrei perso la sfida a tavolino... e questa cosa del pegno sarebbe andata avanti all'infinito! Insomma, Oscar doveva sorprendere André con le quattro donne, ma non era necessario descrivere la scena... ehm... nei dettagli. Così ho fatto, cercando anche di non far passare il povero André per una specie di satiro... ^__^ Vi giuro che a me un'idea così balzana non sarebbe mai venuta in mente!

A proposito delle quattro damigelle, in francese si capiva che erano gli spiriti dei fiori dai loro nomi: Marguerite per la margherita dorata, Balsamine per l'impatiens (detta anche balsamina), Lilia per il colchico (che fa parte della famiglia delle Liliacee), Calendula per il fiorrancio (la calendula).

Marguerite, Balsamine e Lilia sono veri nomi francesi, mentre Calendula è il nome di una strega personaggio di un fumetto franco-belga, “Isabelle”.

@Hatori: ecco qua, Oscar è arrivata, povero André... purtroppo, come da quarta condizione, ho dovuto farlo capitolare all'assalto... non è colpa mia!

@WICCA87: grazie, ora manca solo l'epilogo... spero che la versione francese sia abbastanza leggible.

@Juuhachi go: il termine restauratore è moderno... molto probabilmente all'epoca in caso di riparazioni ci si rivolgeva all'artigiano che fabbricava i pianoforti. Mi sono presa una licenza!

@Nisi, in effetti, mica tanto povero, questo André... ma è tutta colpa della condizione che mi è stata imposta.

@Kira: mistero svelato sulle mantidi (Bel nomignolo! Mi piace!) ma ora bisogna affrontare le forze della natura... uhm uhm...




   
 
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