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Autore: nikolas    16/10/2013    3 recensioni
Sono passati alcuni mesi dai fatti accaduti nella prima parte di 'AMICI PER LA PELLE'; uno dei protagonisti (Tom) esce di scena, tuttavia altri personaggi sono pronti a prenderne il posto. Una nuova grande amicizia e nuove avventure animeranno ancora una volta Millow, un paesino inglese nei pressi di Londra. Il ritmo dell'amicizia farà danzare ancora una volta i cuori dei nostri protagonisti.
[La vicende della storia seguono quanto raccontato in 'AMICI PER LA PELLE']
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PRIMA DI INIZIARE: LA FINE, stupendo brano scritto e cantato da Nesli, è il brano che chiude anche questa seconda parte di AMICI PER LA PELLE e che probabilmente chiude in maniera definitiva la storia. Non ci saranno note a fine racconto, quindi vorrei ringraziare ora tutti quelli che hanno seguito ancora una volta le avventure di Sasha, Simon, Lela e Diuk, ma anche coloro che si sono avvicinati per la prima volta alle loro peripezie con questa seconda parte alla mia storia (potete sempre rimediare leggendovi anche la prima parte ;) ). Che dire, questo racconto in due anni mi ha dato moltissime soddisfazioni e, pur essendo consapevole di non essere uno scrittore, sento di aver subito un processo di maturazione nella stesura dei capitoli quindi, comunque vada, sono contento. Come al solito non mi sento di chiudere definitivamente la vicenda, ma non nego che penso che le mie doti nel campo della scrittura si sono esaurite qui, con questo capitolo... Scrivere non è quello che voglio fare nella mia vita, quindi forse è meglio chiudere tutto come è iniziato, da veri AMICI PER LA PELLE. A voi il finale:

LA FINE - AMICI PER LA PELLE 2
“Vorrei che fosse oggi, in un attimo già domani, per riniziare, per stravolgere tutti i miei piani, perchè sarà migliore e io sarò migliore, come un bel film che lascia tutti senza parole. Arriverà la fine, ma non sarà la fine..."                                                                                                                                                   - La fine, Nesli
                                                                                                                                                      
Quando Simon si svegliò, si trovava in un letto d’ospedale e accanto a lui era seduti due poliziotti. Appena uno dei due si accorse che il ragazzo era desto, chiamò un superiore, in attesa di nuovi ordini. Nel frattempo, il giovane realizzò tutto quanto era successo e chiese immediatamente notizie al poliziotto alla sua destra. Egli, dapprima titubante, gli rispose che Brian aveva subito una difficile operazione, ma che era sopravvissuto ai suoi colpi di pistola e di lì a poco sarebbe stato arrestato e processato per i delitti che aveva commesso. Inoltre, la guardia aggiunse che Sasha aveva raccontato tutto quanto era successo e che anche Simon stesso avrebbe dovuto subire un processo la cui data gli sarebbe stata comunicata al più presto, per tentato omicidio. Al sentire quelle parole il cuore del ragazzo si dimenticò di battere per qualche secondo. Simon non poteva crederci: la sua fidanzata aveva raccontato tutto quanto gli era successo, per filo e per segno, e a quanto pareva, non aveva messo la benchè minima parola buona sul suo conto e, ora, stava per essere processato per tentato omicidio. Il giovane era incredulo, terrorizzato e allo stesso tempo si sentiva tradito nel profondo dalla persona che amava. Non pretendeva di certo che mentisse di fronte alle forze dell’ordine, ma era davvero stato il caso di raccontare tutta la nuda e cruda verità?
 
Passarono quasi due mesi dal fattaccio e, ormai, il giorno del processo incombeva sulle vite dei nostri protagonisti che, tra l’altro, avevano preso una piega assurda: Sasha, dopo aver lasciato tacitamente Simon, era andata a vivere da Lela, e i due, un tempo fidanzati, non si parlavano più;  la giovane sorella Klaus aveva finalmente recuperato una parte di quella voglia di vivere che da sempre la contraddistingueva, aveva ricominciato a dare gli esami e aveva perfino comprato una nuova macchina che le permetteva di essere del tutto indipendente. Ovviamente, la situazione per i ragazzi a Millow era diventata insostenibile. Lela stava in mezzo a due fuochi: da una parte la sua migliore amica, che aveva vissuto cose terribili negli ultimi mesi, e dall’altra Simon, il ragazzo che per lei c’era sempre stato e che ora, oltre ad aver perso il lavoro al negozio che fu di Diuk stava per subire un processo penale per tentato omicidio; senza contare che poi, Lela stessa, doveva affrontare i fantasmi della morte di Diuk, che puntualmente la assalivano nel sonno e la facevano svegliare nel pieno della notte, boccheggiante a causa del dolore.
 
Erano le 8:00 di mattina, mancavano meno di due ore alla lettura della sentenza. Simon pensò per l’ennesima volta in quelle ore a cosa stava andando incontro: mai e poi mai avrebbe immaginato che sarebbe stato chiamato di fronte ad un giudice per rispondere di un tentato omicidio. Tutte le udienze che si erano tenute in quei giorni facevano presagire il peggio: ovviamente, avendo davvero premuto quel grilletto, non c’era nulla che lo potesse scagionare dall’accusa mossagli dal pubblico ministero, e se poi ci aggiungeva le testimonianze di Sasha il gioco era fatto. Ma da una parte, forse, sarebbe stato meglio: quegli ultimi mesi da incubo avrebbero trovato finalmente una conclusione.
Alle 9:00 in punto il giovane si presentò al tribunale e lì ad aspettarlo, oltre al suo avvocato, c’era anche Sasha. Al vedere la ragazza Simon strabuzzò gli occhi, tuttavia riuscì ad articolare alcune parole:
-Co-cosa ci fai qui? Pensavo non saresti venuta…
-Io vi lascio soli, tuttavia Tootle, la prego, cerchi di presentarsi entro un quarto d’ora in aula- lo interruppe l’avvocato.
-Sarà fatto!- Rispose prontamente il giovane, prima di tornare a rivolgersi alla ragazza –Sei venuta ad assistere alla sentenza? Vuoi davvero mettere un pietra sopra a tutto?
-Non dire sciocchezze. Io non dimentico che tutto ciò che hai fatto, lo hai fatto per me. Sono venuta qui per salutarti, visto che sappiamo tutti e due come andrà a finire.
-Bè, che dire. Ti ringrazio… Una sola cosa mi preme sapere: perché diavolo in questi due mesi non hai tentato di parlarmi, mi hai costantemente evitato! Non ti è mai saltato in mente che forse avrei avuto bisogno di qualcuno con cui dialogare, una spalla su cui piangere, della mia ragazza?!- Disse il ragazzo, in un mare di lacrime di rancore.
-Quando hai premuto quel grilletto contro Brian, mi sei sembrato esattamente come lui. Senza scrupoli. Stavi colpendo un uomo che, pur essendo la più malvagia creatura al mondo, era indifeso e senza possibilità di combattere. Ti ho implorato di non sparare, ma tu non mi hai dato retta…- la giovane fece una pausa, prima che la sua voce si incrinasse e che anche lei cominciasse a piangere: -Io solo una cosa però voglio che non ti dimentichi: ti ho sempre amato, anche in questi ultimi mesi, il mio amore per te non è mai cambiato di una virgola. Non per questo riuscirò a perdonarti, tuttavia voglio che tu sappia che rimarrai per sempre una parte importante della mia vita.
Sasha concluse il suo discorso e, non appena smise di parlare, si avvicinò al viso di Simon, lo strinse tra le mani e lo baciò, forse per l’ultima volta.
-Ora vai, penso che lì dentro ti stiano aspettando-. Disse la giovane, con le lacrime agli occhi e un sorriso amaro.
Simon entrò in aula e poco dopo cominciò l’udienza.
 
 
Nella testa di Sasha rimbombavano ancora le parole della sentenza letta dal giudice. Ormai era passata oltre una settimana dalla condanna di Simon a scontare 6 anni di carcere per il tentato omicidio di Brian. Al ragazzo era stata riconosciuta l’attenuante di aver agito in un momento di esasperazione, e forse, grazie alla buona condotta, si sarebbe risparmiato qualche anno di prigione.
Malgrado ciò, ora, Sasha si doveva concentrare sulla tesi. Forse avrebbe ricominciato a vivere, senza Brian, condannato a 25 anni di reclusione e senza il ragazzo che le aveva insegnato di nuovo ad amare. Ma soprattutto avrebbe ricominciato a vivere affianco a Lela, affianco alla sua
AMICA PER LA PELLE.


FINE

 
  
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