Capitolo 24 - Quella maledetta porta!

La mattina era arrivata inesorabilmente.
E avrei dovuto affrontare la realtà delle cose.
Mi alzai dal letto e mi vestii svogliatamente con le prime cose che mi capitarono sotto mano.
Quando bussarono alla porta. Che palle! Neanche il tempo di ricomporsi e pensare cosa dire!
Aprii la porta.

Zoro.

Richiusi la porta.

Quel bastardo in un nano-secondo infilò il piede dentro, impedendomi così di sbattergliela direttamente sul grugno.
< Nami aspetta..devo dirti una cosa.. > esordì
< Non ne hai già dette fin troppe? > risposi ferita
< Mi dispiace! Non volevo! > quasi mi urlò in faccia
< Ti ha costretto Rufy a venire? > chiesi sicura di me
< No è stato Sanji..ma.. > ( furbizia zero )
< AH!!! E' STATO SANJI!!! > gridai e gi sbattei più forte che potevo la porta sul piede, con l'intento di tranciarglielo di netto!
< AHIA!!!! > ululò di dolore lui
< Leva quel cazzo di piede!! >
< Aspetta non hai neanche sentito quello che avevo da dire! >
< Ho sentito abbastanza! >
< Aspetta aspetta!! Ripartiamo da zero!! > disse lui
< Sai benissimo che non si può!! > risposi io
< Intedevo questo discorso non tutto il resto.. >
< Come sarebbe " tutto il resto "? >
< Nami ti prego..non rendermi le cose difficili.. >
< Ah! Ora sono IO quella che rende le cose difficili! >
< Non sei così " facile " come credi! > rispose lui esasperato dalla piega che stava prendendo il loro discorso
< Bene! Mi hai detto quello che volevi dirmi? Ciao! > e gli sbattei ripetutamente la porta addosso, a quel punto Zoro raggiunse l'apoteosi dell'esasperazione, si infilò di scatto nella camera e spingendo Nami ( il più delicatamente possibile ) entrò all'interno e chiuse la porta dietro di sè.

La spinta più delicata possibile di Zoro, ovviamente, aveva mandato la rossa a gambe all'aria e ora lei lo guardava dal basso, pronta a sferrargli un cazzotto letale.