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Autore: DumbledoreFan    17/10/2013    4 recensioni
"Non è più amore se ci fa più male di quanto ci fa bene"
Harry e Louis si lasciano perché la situazione si era fatta insostenibile, ma invece di migliorare, tutto si fa ancora più doloroso, tutto sembra sbagliato. Ci vorrà l'aiuto di Niall per far capire a Harry e Louis che anche se non stanno insieme, non possono smettere di essere amici. E ci provano. Ci provano ad essere solo amici, ma Harry e Louis non sono semplicemente fatti per esserlo. Quando poi farà capolino uno scandalo, tutto si complica di nuovo.
Siamo sicuri che non sia sempre amore?
{Harry Styles/Louis Tomlinson}
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Buon giorno adorabili lettori **
Sono tornata con il secondo capitolo di questa long Larry ** Già da qui si capisce il vero filo conduttore di tutta la storia, spero che vi piaccia <3
Enjoy!









"Niall, sei consapevole vero che io a quest’ora dovrei essere ancora languidamente addormentato, invece che prelevato di forza da casa mia senza una spiegazione?” bofonchiò Louis ancora mezzo addormentato, con la guancia poggiata al vetro del finestrino mentre lanciava un’occhiataccia al biondo che stava guidando.

“E’ un’emergenza, sennò non l’avrei fatto.” Louis sbuffò sonoramente e socchiuse gli occhi, cercando di riafferrare almeno l’illusione del suo sonno perduto, per poi riscuotersi dopo un po’.

“Ehi, non si tratta tipo di un’iniziativa esclusiva di Nando’s, per cui se porti un amico puoi avere il doppio del pollo gratis? Perché giuro che se mi hai svegliato a quest’ora improponibile della mattina per una cosa del genere, puoi scendere e cominciare a correre, Nialler.” esclamò Louis con tono abbastanza minaccioso per essere ancora un po’ intontito.

“No Tommo, niente di tutto questo… anche se sarebbe una cosa davvero meravigliosa.” rispose l’amico, i cui occhi si illuminarono appena, senza però distoglierli un secondo dalla strada davanti a sé.

“Sarebbe stata una cosa da te.” borbottò Louis chiudendo nuovamente gli occhi e sprofondando nel sedile del passeggero.

“Ma poi, ora che ci ripenso… tu non dovresti essere in Irlanda? Non avevi detto che volevi vedere i tuoi per un paio di giorni?” continuò dopo qualche minuto, aprendo un solo occhio per guardare il biondo.

“Vado domani, avevo delle cose da fare qui.” rispose lui vago, beccandosi uno sguardo in tralice dall’amico.

“Niall sei strano oggi, è successo qualcosa di grave?” ribatté Louis raddrizzando la schiena con fare preoccupato.

“Strano? No no, niente.” replicò velocemente l’altro, girandosi un attimo per guardare l’amico con espressione confusa, ma il tono vagamente acuto della voce lo tradì un po’.

“Sì, strano. Non hai spiccicato parola di tua volontà da quando mi hai svegliato, non hai fatto una sola battuta né hai detto una sola volta che hai fame… sei strano.” spiegò Louis cercando di fargli capire che non riusciva a nascondergli una cosa del genere, si conoscevano troppo bene ormai.

“E’ presto anche per me.” ribatté semplicemente Niall stringendosi nelle spalle e accennando un sorriso quasi di scusa.

Louis continuò ad osservarlo per qualche istante ma si decise a non insistere oltre, nonostante fosse sicuro di aver ragione. Aveva visto Niall in tutte le condizioni umane possibili (e questa non era sempre una cosa positiva), specialmente la mattina presto, ed era perfettamente in grado di riconoscere quando era tranquillo e quando invece era preoccupato. Ma, se il ragazzo non voleva dirgli il motivo, non l’avrebbe forzato oltre. Si spaparanzò scompostamente sul sedile e rivolse lo sguardo alle familiari strade della città che stavano scorrendo davanti a lui.

“Mi puoi dire almeno se questa è una sorpresa, una specie di regalo, qualcosa di bello, o se semplicemente vuoi farmi a pezzetti e sotterrarmi da qualche parte? In caso fosse l’ultima opzione, ci tengo a precisare che se mi vuoi fuori dal gruppo, basta dirlo, e che comunque fareste schifo senza di me.” fece Louis sollevando il mento tronfio, e facendo sbuffare Niall rumorosamente.

“Stai zitto e dormi?!” lo rimbeccò spazientito, mentre l’altro lo guardò quasi offeso prima di sospirare e arrendersi con le domande.

Gli ci volle un po’ prima di accorgersi che la strada che stavano percorrendo era davvero molto familiare, e stava per girarsi e chiedere a Niall perché lo stava portando verso il loro studio di registrazione, ma si ricordò in tempo dell’ammonimento dell’amico così rimase in silenzio, guardando con più attenzione fuori dal finestrino per controllare se magari si era sbagliato. E invece aveva ragione. Niall rallentò e parcheggiò davanti al loro studio, e lanciò un’occhiata preoccupata all’orologio, scendendo velocemente. Louis lo seguì senza esitazione, ma con un grande punto interrogativo stampato in fronte. La band era in vacanza, non avevano programmato nessuna sessione di registrazione, e se l’avessero fatto, l’avrebbero avvertito, non sarebbe venuto Niall a prelevarlo e portarlo lì in gran segreto. Si sentiva come se gli stesse sfuggendo un gigantesco tassello e la cosa era frustrante, tanto che stava per afferrare Niall per le spalle e scuoterlo fino a che non avrebbe confessato, ma non appena arrivarono di fronte alla porta della loro solita stanza, fu l’amico a prenderlo per spalle e guardarlo dritto negli occhi.

“Louis, ho bisogno che tu ascolti questo. Con attenzione. Devi… dovete rendervi conto di quello che vi state facendo, dovete… comunicare in qualche modo, in qualsiasi modo, e questo penso che sia un buon inizio. Vi state facendo entrambi del male in un modo che non solo non vi meritate, ma che non è necessario. Quindi, per favore, rimani qui e ascolta, ascolta bene, ok?” gli disse con un tono veramente serio, un tono che non apparteneva affatto al Niall che conosceva, e questo lo allarmò non poco, lasciandolo senza fiato, con i dubbi rimasti a mezz’aria.

Il ragazzo non disse altro, si limitò a guardarlo dritto negli occhi per poi annuire con il capo e portarsi l’indice alle labbra per fargli segno di non parlare. Entrarono silenziosamente nella stanza, e quando il tecnico alla console si girò confuso verso di loro, Niall fece anche a lui cenno di stare zitto e si appoggiò al muro più lontano dal vetro, così da non essere visto. Louis lo imitò in silenzio, e proprio mentre la sua testa stava cercando di dare una spiegazione a tutto quello, il tecnico si voltò verso il vetro e sollevò il pollice.

“Ok Harry, quando sei pronto.”

Lo stomaco di Louis si accartocciò su se stesso solo a sentir pronunciare quel nome, e si girò velocemente per incrociare gli occhi di Niall, il quale strinse un po’ le labbra e poggiò una mano sul braccio di Louis.

“Now you were standing there right in front of me…I hold on it’s getting harder to breath.”

Quando Harry cominciò a cantare, Louis trattenne il respiro quasi senza accorgersene, il cuore che contro la sua volontà aumentò i battiti. Sapeva che Harry aveva scritto una canzone originale, aveva sentito che ne parlava, ma non si era mai azzardato a chiedere di leggerla o farsela cantare, come non aveva avuto la presunzione di credere se quella canzone parlasse di lui, anche se un po’ ci sperava. E mentre ascoltava Harry cantare, quella speranza si faceva dolorosamente reale.

“It lies there alone on its bed of broken glass… this bed was never made for two.”

Louis si strinse istintivamente le braccia intorno al torace, come se volesse difendersi dal ricordo che balzò prepotente nella sua mente non appena udita quell’ultima frase: lui ed Harry, sdraiati nel letto di quest’ultimo, mentre il suo era rimasto quasi inutilizzato da quando avevano comprato casa insieme, e Harry che ci scherzava sempre, che lo punzecchiava dicendogli “che ci fai qui? Non c’è posto, questo è il mio letto, vai nel tuo.” e non appena provava ad alzarsi lo afferrava per un braccio e trascinava con sé sulle coperte.

“Don’t let me, don’t let me, don’t let me go…’cause I’m tired of feeling alone.”

Louis chiuse gli occhi e strinse forte le labbra, trattenendosi dall’emettere qualunque suono quando in realtà avrebbe voluto urlare. Urlare forte, fare irruzione e urlare contro Harry, perché lui non l’avrebbe mai lasciato andare, lui non voleva, l’avrebbe stretto forte e tenuto con sé per sempre, anche se gli era proibito amarsi. Louis non era d’accordo, non lo era mai stato, e quante volte avrebbe voluto dirglielo, quante volte avrebbe voluto tirarlo a sé e fargli sapere quanto si sentiva solo, quanto era triste il loro letto senza di lui. Ma perché, se Harry si sentiva esattamente nello stesso modo, non gliel’aveva detto? Perché non era tornato indietro, tornato sui suoi passi, e non avevano provato ad aggiustare tutto? Perché si era limitato a scrivere quel grido d’aiuto nel testo di una canzone invece di parlare con lui? Potevano aiutarsi a non sentirsi più soli. Potevano farcela insieme.Louis non aveva mai smesso di credere in loro. Nemmeno quando Harry l’aveva lasciato.

Si era promesso che non si sarebbe mai arreso, e lui era un uomo di parola. Lui e Niall rimasero in religioso silenzio, immobili, ad ascoltare Harry che registrava tutta la canzone, aggiustando i pezzi che non erano venuti bene, riprovando in varie tonalità, e tutte le volte che la sua voce si incrinava un pochino Louis stringeva più forte gli occhi, trattenendosi il più possibile dal mostrare quanto sentire Harry cantare quelle parole lo incrinasse dentro. Non era giusto che il loro amore avesse portato a tutto ciò. Il loro amore doveva essere una salvezza, non una condanna. Quando l’assistente disse ad Harry di aver finito, Louis sobbalzò violentemente, quasi preso dal panico.

Ma ebbe a mala pena il tempo di muoversi che Harry spalancò la porta che lo divideva dall’altra parte della saletta, e non appena si ritrovò davanti a Louis rimase pietrificato, ancora con le dita intorno alla maniglia e gli occhi spalancati, anche lui con una nota di terrore e di pura sorpresa. Avrebbe voluto dire qualcosa, qualunque cosa, ma rimase a boccheggiare senza riuscire a staccare lo sguardo da Louis, il quale lo stava osservando agitato e nervoso. Niall si girò verso l’assistente e gli fece cenno di seguirlo fuori.

“Io vi aspetto giù, e sappiate che non vi faccio tornare a casa finché non avete chiarito. E levatevi dalla testa che ferirvi a vicenda è l’unica via e che non avete scelta, perché non lo è. C’è sempre scelta.” disse il biondo prima di uscire dalla saletta e chiudersi la porta alle spalle, lasciando i due ragazzi da soli. Harry e Louis rimasero qualche istante in silenzio a fissarsi, poi il più giovane sospirò appena e si passò una mano dietro la nuca.

“Che ci fai qui?” chiese alla fine, alternando lo sguardo da Louis al pavimento con una certa velocità.

“Niall stamani si è presentato a casa mia e mi ha letteralmente prelevato senza dirmi dove stavamo andando. Poi mi ha portato qui e mi ha detto che dovevo… ascoltare.” spiegò Louis, rendendosi conto che quella era la frase più lunga che aveva detto ad Harry da quando si erano lasciati, e non sapeva decidere se la cosa gli faceva male lo faceva stare meglio. Harry sospirò di nuovo e scosse un po’ il capo con un sorrisino quasi divertito.

“Dovevo aspettarmelo dopo ieri.” borbottò Harry quasi fra sé e sé, e l’altro gli rivolse uno sguardo confuso.

“Che intendi?” domandò Louis aggrottando la fronte, ma Harry non rispose, limitandosi a stringersi nelle spalle e scivolare a terra, sedendosi appoggiato alla parete. Dopo qualche istante Louis si sedette di fianco ad Harry, guardandolo con insistenza, tanto che l’altro sentiva fisicamente i suoi occhi premergli addosso.

“Harry ti prego parlarmi. Questo silenzio forzato mi uccide, più di qualunque altra cosa. Io e te eravamo abituati a dirci tutto ciò che facevamo, tutto ciò che pensavamo, ti prego sii sincero con me e parlami.”

“Che ti devo dire Louis? Che questa situazione mi sta uccidendo? No peggio, che mi sembra di essere già morto, perché senza di te è tutto spento… vuoi sentirmi dire che mi sbagliavo? Che non va affatto meglio, ma che è ancora peggio? Che non ce la faccio più? Lo sai già, non c’è bisogno che te lo dica.” mormorò Harry senza staccare gli occhi da terra.

“No invece ho bisogno che tu me lo dica, ne ho bisogno perché fino ad ora non sapevo quello che provavi veramente, non fino a che non ti ho sentito cantare questa canzone.” replicò Louis alzando un dito verso il vetro, e a quel punto Harry si voltò per guardarlo dritto negli occhi, senza dire niente per qualche secondo.

“Credevo davvero che sarebbe andata meglio. Credo ancora che sia meglio se non stiamo insieme. Ma tu sei tutto per me Louis. Non solo il mio ragazzo, sei come un fratello, sei il mio migliore amico, e non posso perdere tutto.” confessò Harry a cuore aperto, senza più trattenersi, disse solo la verità, quello che aveva detto a Niall sull’aereo, perché se lo meritava, Louis meritava di sapere.

“E non devi, non dobbiamo. Anche tu per me sei più che solo il mio ragazzo, e non poterti parlare, chiamare o anche stare sul divano a guardare la tv con te mi uccide. Possiamo avere ancora questo, possiamo ancora essere migliori amici.” ribatté Louis posando una mano sulla spalla di Harry e guardandolo con lo sguardo traboccante di aspettativa. Sembrava un cucciolo in quei momenti, e l’altro non riuscì a trattenere un sorriso.

“Possiamo Lou? C’ho pensato così tante volte, mi mettevo lì e pensavo “possiamo tornare a quando eravamo solo amici”, ma io e te siamo stati solo amici? Certo, i primi tempi di X Factor non stavamo insieme, ma io ero così innamorato di te, fin da subito che mi vergogno quasi a ripensare a quanto palese e devoto ero. Ti seguivo come un cagnolino, ridevo ad ogni tua battuta, ti guardavo mentre dormivi… ti rendi conto, ti guardavo mentre dormivi!” replicò Harry scuotendo un po’ il capo, senza smettere di sorridere fra sé e sé.

“Possiamo provarci… quale altra scelta abbiamo? Neanche io ero messo tanto meglio, c’ho messo solo un po’ di più a rendermene davvero conto, ma possiamo provarci, ricominciare e trovare una nuova situazione che funzioni, che ci faccia veramente stare meglio.” rispose Louis facendo scendere la mano verso quella di Harry, che strinse quasi con timidezza, abbassando lo sguardo. “Io ti amo Harry, ma finché il nostro amore non ci farà più bene che male, sono disposto ad esserti solo amico, a riavere tutto quello che condividevamo, senza superare la linea… Lo so che sarà difficile, ma qualunque cosa che non sia questo.” disse cercando nuovamente gli occhi dell’altro, il quale dopo una manciata di secondi si aprì in un sorriso luminoso.

“Mi sei mancato così tanto Lou.” disse Harry buttandosi senza esitazione fra le sue braccia, stringendolo forte. Louis avvolse il ragazzo fra le proprie braccia e poggiò il viso nell’incavo del suo collo, inspirando forte il suo odore.

“Anche tu Haz…tu e le tue fossette.” rispose l’altro accarezzando con il dorso della dita una guancia di Harry, facendolo ridacchiare. Si separarono dopo qualche minuto, ed entrambi furono sinceramente sopresi di rendersi conto che dopo mesi, finalmente potevano assaporare un po’ di sana felicità.

“Quindi… solo amici?” chiese Harry con un sorriso felice, ma con una nota di amarezza. Alla fine il management aveva ottenuto quello che voleva. Louis ricambiò il sorriso e gli tese la mano.

“Solo amici.”








 
Spazio dell'Autrice.
 
Eccoci qua :D
...io amo Niall, ve l'ho mai detto che amo Niall? Bene, io amo Niall! E' il nostro salvatore, il capitano della nostra ship, e ha fatto quello che tutti noi avremmo voluto fare: prendere Harry e Louis, rinchiuderli in una stanza e obbligarli a parlare. I nostri due eroini parlano e decidono che così non possono andare avanti, e che devono provare almeno ad essere "solo amici".
...non ci riusciranno mai, penserete voi, e in effetti lo penso anche io, e sotto sotto lo pensano anche loro. Sarà questo il divertente della storia LOL

Ringrazio come al solito quell'amore di Beatrice, la mia beta nonché il mio braccio destro, che senza di lei non so come farei <3
Ringrazio anche tutte le bellissime, stupende persone che hanno recensito lo scorso capitolo ** Non sapete quanto mi ha fatto piacere, davvero, specialmente perché questa è la mia prima storia qui e speravo così tanto che l'inizio vi piacesse! Spero di non deludervi <3 Grazie grazie mille <3

Un bacione e alla prossima!

Alexa
 
   
 
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