L'inizio....o la fine.

Giovedì,giornata interminabile ma che mi avvicina al week end,sollevata in parte per il meritato riposo che mi aspettae frustrata per ciò che mi attende appena aprirò la porta di casa.
Mi presento sono Isabella Swan,26 anni e vivo da quattro annni a Forks,paesino sperduto nello stato di Washington in cui il sole si rifiuta per la maggior parte del tempo di farsi vivo.Mi sono trasferita qui per seguire l'uomo della mia vita che per lavoro ha lasciato Phoenix e dopo meno di un'anno mi ha chiesto di seguirlo per cominciare questa nuova avventura  che poteva rappresentare il coronamento di una vita insieme.
Lui il mio Edward in questi anni è cambiato molto, era ovvio che qualcosa sarebbe cambiato fa parte della convivenza,ma tra noi a poco a poco si è creato un divario che ai miei occhi sta diventando insormontabile.
All'inizio piangevo ogni giorno, ero sola in un posto diverso da dov'ero cresciuta, lontano dalle persone che amavo, costantemente attaccata al telefono per restare in contatto con le persone che avevo lasciato a Phoenix, credendo che cosi anche se a distanza di km avrei potuto mantenere vive le amicizie della vita e forse la prima batosta era stata prorpio quella,capire che gli altri non avevano più tempo per me,che piano piano avevo perso quelli che per me erano pezzi importanti del mio quotidiano,mentre io ero ferma in buco di città chiusa in casa e incapace di ricominciare.
L'unico spiraglio di luce nelle mie giornate era lui Edward che quando tornava a casa mi regalava il suo sorriso,che la mattina mi dava un bacio prima di andar via,che al ritorno a casa mi stava vicino sul divano senza fare nulla di speciale e che nonostante non avesse ancora trovato una stabilità mentale nella nuova città cercava di darmi la forza di ambienatrmi e di andare avanti.
Con il tempo anche se sentivo la mancanza di casa mi ero ambienta, mi aveva presentato quelli che erano i suoi colleghi, avevo trovato un lavoro che mi permetteva di avere un'indipendenza economica e avevo cominciato a uscire con le mie colleghe a frequentare una palestra insomma a ricominciare a vivere,ma in corriscpondenza le cose tra noi cominciavano ad andare male.
Ed ora davanti alla porta di casa, indecisa sul da farsi ma sicura di ciò che troverò appena avrò varcato la soglia, respiro profondamente e infilo la chiave nella toppa e come ogni sera lo trovo lì sul divano con il pc sulle gambe,una musica di sottofondo,a stento alza lo sguardo e fa un cenno di saluto.
"Buonasera Edward" dico a denti stretti, lui alza gli occhi biascica un ciao e mi trafigge con l'ennesima coltellata al pettto, a soli 7 mesi dal nosto matrimonio.