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Autore: Astrea_Shinsengumi    17/10/2013    2 recensioni
Una ragazza ricca di 16 anni è al suo ultimo anno di liceo alla True Cross Academy. Sarà la sua ultima possibilità di smascherare il Preside.
*****
"Signorina Shinsengumi, che piacere riascoltare la sua dolce voce”
“P-Preside Pheles, c-che sorpresa…perché mai mi ha chiamata?”
“Sembri agitata, Astrea. Qualcosa non va?”
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mephisto Pheles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Parigi era una città meravigliosa. Ristoranti di lusso ovunque, strade e piazze super popolate e gente piuttosto socievole e dolce. Era tutto dannatamente perfetto…
“Sai, ho scoperto che il meccanismo che dovrebbe in realtà sbloccare il libro non esiste. Ho controllato ogni centimentro di quel manoscritto ma non ho trovato nulla. Non riesco a capire come fare ad aprirlo oppure cosa fare dopo aver risolto il quiz."
“Bah, io diventerò matta. È da stamattina che ci penso continuamente. Non riesco a trovare la soluzione logica…eppure mi pare di averlo già sentito, questo indovinello” cominciai a mangiare il mio cornetto pensando a una soluzione più o meno coerente da mettere in atto.
“Quando nasce ha 4 zampe, quando cresce ne ha due e quando invecchia ne ha tre…che cosa può essere? Non può essere un animale…se non una scimmia…ma la terza gamba cosa c’entra?!” chiese mio fratello guardando un albero.
Dopo circa 2 ore di Shopping estremo e regali per amici ci eravamo finalmente decisi a sostare in un parco per qualche minuto.
Con lo sguardo andai a scrutare un bambino che gattonava verso la mamma con un ciuccio in bocca e quando arrivò a destinazione questa lo alzò in braccio cominciando a sbaciucchiarlo dappertutto. Mi uscì un risolino guardando due anziani camminare insieme stringendo tra le mani due bastoni.
Un flash... neonato: 4 gambe
adulto: 2
vecchio:2…ma…e se...?!
“Takagi! E se la risposta al quisito fosse l’uomo?!”
Takagi mi guardò con aria confusa e stupita allo stesso tempo. “L’uomo? E dove le vedi le tre gambe?? a quando invecchia?” chiese sbuffando.
E gli indicai i due vecchietti che ora ridevano e scherzavano con i propri nipoti. “E se la terza gamba fosse il bastone?” gli chiesi, ragionando bene sulla risposta.
“Ecco…ora ricordo!” eclamò mio fratello battendosi un pugno sul palmo della mano ed alzandosi di colpo. “Quell’indovinello era l’enigma che fece la Sfinge a Edipo. Ti ricordi? L’abbiamo anche scritto tre volte su Wikipedia” Takagi mi rivolse uno splendido sorriso e mi prese per il polso. “A-Aspetta Taki, dobbiamo avvertire mamma e papà” esclamai facendolo bloccare e girare intorno. “Eccoli li giù!” disse poi correndo verso di loro e trascinandomi letteralmente per tutto il parco.
Il cellulare prese a vibrare e a vociare messaggi così lo presi e digitai la mia password: Dango *-*
Mio fratello stava convincendo i miei a ritornare a casa mentre io aprivo il messaggio.
Aveva risposto! Aveva risposto al messaggio che gli avevo mandato quella mattina----> Come fa ad avere il mio numero?
“Oh, non c’è bisogno che tu lo sappia. Sai già troppe cose Signorina Shinsengumi. La chiamerò a breve. Discuteremo di cose importanti. Alla prossima –con il cuoricino-“
Mi venne un altro tic all’occhio destro e stavo per disintegrare il mio cellulare. “Che diavolo vuole, ‘sto deficiente!” eclamai ad alta voce facendo girare tutta la mia famiglia verso di me. Io, imbarazzata, presi a agitare le mani dicendogli che non era successo nulla.
Mia madre mi si avvicinò facendo svolazzare il vestito verde. “Andiamo, cara. Dobbiamo assolutamente visitare la Cattedrale di Lourdes.”
Rabbrividii internamente. Non ero mai stata credente e ogni volta che entravo in una chiesa mi veniva il mal di stomaco. Non era una cosa volontaria, anzi, adoravo vedere gli affresci ma era come se la chiesa volesse tenermi fuori.
“C-Certo, andiamo” annuì poco convinta avanzando di un passo. In quel preciso istante il mio cellulare prese a suonare incessantemente. Lo presi velocemente ma mi bloccai appena mi resi conto di chi mi stesse chiamando. Il display segnalava: Mephisto Pheles.
Esitai un momento, poi risposti scuotendo il capo con superiorità. “Chi rompe?” risposi 'dolcemente'.
< Signorina Shinsengumi, che piacere riascoltare la sua dolce voce > rispose la voce dall’altro lato dell’autoparlante, quell’insopportabile voce! Eppure qualcosa mi si bloccò…doveva essere assolutamente il sangue che mi defluì fino alle guancie.
< P-Preside Pheles, c-che sorpresa…perché mai mi ha chiamata? > Dannazione! Dove era andato a finire tutto il mio orgoglio?!
< Sembri agitata, Astrea. Qualcosa non va? > ridacchiò la sua voce. Un brivido si fece strada lungo la mia spina dorsale fino a farmi fremere.
< N-NO!... > esclamai finalmente decisa. < …mi ha preso in un momento critico. Sto attraversando un tunnel. > Conclusi sospirando.
“Astrea…chi è al telefono?” chiese gentile mia madre. Io la ignorai bellamente ma il cellulare mi si attaccò da solo.
Guardai lo sfondo e vidi che era stato lui a riagganciare. “Come si permette?! Prima mi chiama e poi riaggancia mentre sto parlando?! Non posso accettarlo…” ringhiai digitando il suo numero e chiamandolo.
Una suoneria stile Circo prese a suonare dietro di me ma non ci feci caso. Sentendomi osservata alzai lo sguardo e vidi la bocca di mia madre aprirsi in un magnifico sorriso, forse inquietante...ma la cosa strana era che guardava alle mie spalle.
Mephisto rispose: < Buondì >
“Buondì”
Tremai. Ok, o avevo problemi di udito e ci sentivo doppio…oppure…
Girai il viso verso la figura alle mie spalle e la cosa che notai per prima furono gli affilati denti che ghignavano malignamente.
Con un urletto spaventato arretrai velocemente rischiando di far cadere il cellulare dalle mie mani.
“Signor Pheles, che sorpresa. Cosa la porta qui? Non ci stava mica seguendo?!” ridacchiò mia madre con ironia facendomi però tremare di paura e ribrezzo. “Nooo, ci ha trovati per puro caso in Francia, mamma…” pensai.
Ricevetti un pugnetto da mio fratello minore che guardò Mephisto con uno sguardo assottigliato.
“Assolutamente. Sono venuto a sapere dalla stessa Astrea che partivate nel mio stesso giorno qui a Parigi e allora mi sono chiesto: perché non trascorrere la giornata insieme?! Ho deciso di chiamare la Signorina Shinsengumi per sapere dove eravate esattamente e per mia fortuna giravo proprio qui intorno. Strano scherzo del destino, èh?”
“Si…destino” annuì mio fratello con uno sguardo, se possibile, ancor più minaccioso. “Si è chiesto se la sua presenza arreccasse fastidio?”
“TAKAGI” lo rimproverò papà guardandolo male. Io mi illuminai battendogli il cinque da dietro la schiena.
“Se creo fastidio posso anche lasciarvi alla vostra allegra passeggiata” disse guardando, minaccioso, mio fratello.
“Non ti azzardare a sfiorarlo che ti spello vivo, BigBabol gigante” pensai minacciosa serrando la mia mano a pugno e avanzando di un passo, facendo concentrare il suo sguardo su di me.
“Se vuole unirsi a noi ci farebbe un gran piacere” disse fiero e radioso mio padre, cambiando subito atteggiamento.
“è in compagnia di qualche giovane ragazza, Signor Pheles?” chiese ridacchiando mia madre con fare invasivo.
Ora che lo notavo bene, Mephisto non stava male. Aveva un lungo giaccone bianco latte e dei pantaloni lunghi del medesimo colore. Una strana spilla blu e rossa era attaccata vicino alle rifiniture dorate e quel dannatissimo foulard rosa sempre intorno al collo.
“Oh, no. Il mio cuore è impegnato anche se la mia lei ancora non mi nota” disse lui posandosi una mano sul cuore con fare teatrale e abbassando la testa con un sorrisetto malizioso.
“Tsk…strano che non vi abbia notato. Sa, non sfugge proprio alla vista. Quale essere UMANO indosserebbe dei pantaloncini con calze rosa e un foulard a puà del medesimo colore?!” sbuffai acida calcando sulla parola ‘umano’ guardandolo con odio. Mia madre si rabbuiò, mio padre divenne rosso di rabbia e mio fratello prese a sghignazzare sotto i baffi.
“Astrea non mancare di rispetto a chi è più grande di te” mi rimproverò con voce ferma mio padre. “Chiedi scusa!” mi ordinò.
Sorrisi malignamente e con finto pentimento imitai un inchino. “Mi scusi, Preside Pheles, per aver calcato così tanto l’evidenza. La prossima volta sarò meno diretta”
Credo che se i sguardi dei miei genitori potessero dar fuoco allora in quel momento sarei già stata polverizzata.
Ma quello che prese in contropiede tutti, molto più me però, fu Mephisto che aveva cominciato a ridacchiare.
“Davvero simpatica, Signorina Shinsengumi. Mancherà sicuramente il suo senso dell’umorismo alla scuola.”
I miei genitori sorrisero un po’ e invitarono il preside a seguirli per andare a visitare Lourdes. Io e Takagi ci tenevamo a debita distanza da Mephisto ma, temendo un suo attacco, controllavamo che i nostri genitori non si avvicinassero troppo.
Con sguardo fiero io e Takagi passammo in mezzo ai nostri genitori distanziandoli abbastanza e prendemmo a camminare avanti.
Feci l’errore di voltarmi ed incontrare quegli occhi verdi, le cui iridi si erano allungate più del normale, dandogli un aspetto davvero spaventoso.




Angolino dell'Autrice:
Eccomi tornata T.T scusate l'assenza miei cari lettori ma il Latino mi sta uccidendo e in più la mia brutta scuola mi sta stracaricando di compiti U.U Sono riuscita a pubblicare questo capitolo e quindi ho deciso che "se e dico se" riesco a gestire i compiti pubblicherò un capitolo ogni 2 o 3 settimane ^^
La comparsa di Mephisto ha sorpreso tutti... e Astrea come si troverà a contatto con il Preside della True Cross Academy?
Beh...non vi voglio annoiare ed inoltre...devo correre a finire LETTERATURAAA D: 
Alla prossima ;)
  
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