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Autore: SSONGMAR    18/10/2013    5 recensioni
Prendete due persone distanti, distanti in tutti i sensi che possano esistere al mondo e metteteli tra la folla: quante possibilità hanno gli occhi di queste due persone di incontrarsi? Direi una su centomila. Eppure a loro era successo, per un secondo i loro occhi si erano incontrati, i loro sguardi sfiorati, le loro mani toccate e nulla poteva ostacolare quello che stava accadendo. Nemmeno l’oceano.
L’oceano tra noi.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il cielo era ormai tornato limpido e la brezza marina si posava furtiva sui nostri corpi, che stretti, si muovevano tra le lenzuola. Lenzuola che profumavano di pulito, di pura freschezza, di vita, e che ci avevano accolto ed ospitato caldamente tutta la notte, mentre fuori il tempo sembrava scomparire.
La luce del sole, che lenta faceva capolino tra le nuvole, si posava sulla sua pelle candida e bianca,quasi sembrava brillare, e suscitava in me pensieri felici; mi chiedevo incredula se stessi ancora sognando.
Mi accarezzava le gote con una delicatezza tale e dentro me sentivo il cuore gridare di gioia. Nessuno mai mi aveva fatto sentire tutto quell’amore prima d’ora; nessuno mai mi aveva toccata con tanta delicatezza.
I suoi lineamenti così dolci e delicati gli offrivano un’estetica principesca, ed io l’avevo sempre pensato.
 Si schiarì la voce e sussurrando abbozzò alcune note, erano quelle di The cleaning,e lui la stava cantando per me.
Chiuse gli occhi e la sua bocca si muoveva lenta sulle mie guance, la sua voce si infondeva nell’aria e il suo respiro entrava piano dentro me. Sentirlo in quel modo, sentirlo in tutti i sensi. Non riuscivo più a capire quanto fossi fortunata. Chiusi gli occhi anch’io nella speranza di riuscire a trattenere le lacrime ma non potei fare a meno di tremare nella sua stretta. Accarezzò lentamente la mia spalla e vi ci lasciò un bacio “ti prego Yang Seungho, dimmi perché hai scelto me” pensavo, perché tutto quello ancora mi sembrava strano, tutto troppo bello per essere vero.
 Smise di cantare e mi regalò il suo meraviglioso sorriso – come? – chiesi con gli occhi gonfi di lacrime, mi chiedevo come avesse fatto a sapere quanto amassi quella canzone – quella volta, dopo il provino. Io ero accanto a te, non ricordi? – disse ed io ricordavo, ovvio che ricordavo. In quel preciso istante i miei sogni si erano realizzati – buongiorno mia Smoky Girl – bisbigliò, spostando i miei capelli sbarazzini dal viso – buongiorno o-oppa – risposi balbettando, regalando al mio viso un colore simile al bordoux. In quel momento ritornò sul suo viso quella strana espressione, quell’espressione che mi mandava letteralmente in confusione. Come se sentisse sempre per la prima volta quella parola, come se non ci fosse abituato.
Poggiò il mento sulla mia testa ed il suo cuore era lì, pulsava forte contro il mio viso. Allungai timidamente una mano e con la stessa timidezza sfiorai la sua pelle nuda. I nostri battiti accelerarono all’unisono ed io sentivo il suo respiro crescere.
L’amore chiuso dentro me in quel momento era tanto forte da non poter essere espresso a parole, ma lui era lì e non avevamo bisogno di parlare, il silenzio raccontava già tanto.
Fece un respiro profondo ed io sentii il suo petto gonfiarsi sotto le mie dita – vorrei, vorrei restare stretto a te in questo modo anche tutto il giorno – confessò con un filo di voce mentre ancora mi stringeva forte a sé, come se volesse proteggermi da quello che ci circondava. Affondai il viso nel suo petto e a mia volta sospirai  – lo vorrei anch’io – risposi – lo vorrei tanto -.

Avevamo consumato la nostra colazione in una meravigliosa terrazza al coperto. Essa, infatti, era davvero molto particolare, aveva l’aspetto simile a quella di una serra. Tutt’intorno a noi vi erano delle vetrate che mostravano la spiaggia e dopo di essa l’oceano. I pavimenti in cotto deliziavano ancor di più l’arredamento particolare, regalando al tutto un aspetto caldo ed accogliente. Anche le tovaglie, come le lenzuola, profumavano di pulito. Ci eravamo seduti ad un tavolo con una meravigliosa tovaglia bianca, al centro di essa delle rose rosse bellissime.
L’ambiente era estremamente intimo ed io e Seungho eravamo gli unici clienti, questo mi lasciava pensare che lui avesse fittato l’intero posto.
Mi strinsi nelle spalle e cominciai a torturare le mie mani sotto il tavolo, lui era lì davanti a me e con gli occhi innamorati stava consumando la sua colazione. Sembrava un bambino eccitato al suo primo pasto.
Sul mio viso comparve immediatamente un sorriso luminoso che Seungho non tardò a notare – come mai sorridi? – chiese sorridendo a sua volta, rivolsi il mio sguardo a lui e mi sentii bene, strabene, più che bene – sorrido perché ti ho visto mangiare in questo modo così tante volte tramite uno schermo che, che è troppo strano adesso averti qui – confessai ed il mio viso si colorò di rosso, Seungho poggiò il suo viso sulla sua mano destra – continua – disse interessato. Leggevo nel suo sguardo la voglia di sapere ancora ed io sentivo il mio corpo tremare, ma sarebbe stato bello confidargli un po’ di cose – ho sempre seguito tutti i vostri programmi – confessai mentre con la mano torturavo un cornetto con i denti appuntiti di una forchetta – eravate il mio passatempo preferito e grazie a voi riuscivo sempre a sorridere, ridere, nonostante fosse una giornata buia – vidi il suo viso illuminarsi ed io potevo solo immaginare l’orgoglio che provava in quel momento. Credo che avere una persona che ti ami così tanto, a prescindere, sia una cosa meravigliosa. Non è facile innamorarsi di qualcuno che non si conosce, soprattutto se questo qualcuno è un idol. La sua immagine potrebbe essere solo un qualcosa di costruito.
Per gli MBLAQ non era così, loro erano un’altra cosa, altro discorso. Avevo percepito sin da subito come fossero e non avevo sbagliato. Erano realmente così meravigliosi come vi si presentavano, erano davvero così generosi e disagiati. Erano davvero così belli.
 Vidi il suo sguardo assottigliarsi nel mio – mi siete stati accanto in un periodo molto brutto della mia vita, in un periodo in cui ho sofferto tanto, e la vostra musica e le vostre voci mi hanno aiutata tantissimo – mentre parlavo mi accorsi di aver già detto loro tutte quelle cose, ma erano così importanti per me che non potevo fare a meno di ripeterlo e sapevo Seungho avrebbe capito.
Allungò una mano e la fece strisciare lenta sul tavolo diretta verso la mia. Sfiorò lentamente le mie dita e poi la strinse forte. Quando mi stringeva sentivo sempre una strana scossa nello stomaco che si propagava, poi, in men che non si dica per l’intero corpo – troppe volte ci hai detto grazie, troppe volte hai espresso i tuoi sentimenti nei nostri confronti, anche quella volta nella lettera. Credimi se ti dico che non avevo mai letto nulla del genere, credimi se ti dico che non ho mai conosciuto una persona così dolce e con un cuore così grande. Io e gli altri ragazzi restammo davvero colpiti dalle tue parole. Le A+ sono sempre state troppo importanti per noi, voi ci avete sempre sostenuto e dato amore e a volte addirittura pensavamo di non ricambiare bene, di non essere abbastanza, ma le tue parole ci hanno fatto stare meglio. Ci hanno fatto capire che il duro lavoro che affrontiamo ogni giorno serve a qualcosa, serve a farvi sorridere e per noi questa è la cosa più importante – in quel momento, con quelle parole, Seungho inconsapevolmente stava realizzando un altro dei miei sogni. Strinsi a mia volta la sua mano e lo vidi sobbalzare, forse anche lui aveva percepito quella scossa. I miei occhi cominciarono a bruciare, ma no, dovevo emozionarmi col sorriso, non con le lacrime – posso chiederti perché? – chiese scacciando via i miei pensieri, lui voleva chiedere a me il perché, avrei dovuto io, non lui. Annuii – perché tra tutti hai scelto me? Perché sono quello che ti ha colpito di più? – sentii il suo sguardo penetrare lento nel mio, i suoi occhi si stavano rifugiando nei miei. Aveva posto a me la domanda che io avrei tanto voluto porre a lui, ma non avevo ancora avuto il coraggio. Chiusi gli occhi e feci un sospiro profondo – tu, tu sei speciale – confessai e le mie mani cominciarono a tremare sotto le sue. Seungho scostò leggermente la sedia per avvicinarsi a me e ciò mi fece sentire ancora più nervosa ed emozionata. Dovevo ancora abituarmi alla sua presenza così vicina, nonostante avessi condiviso con lui il letto. Già, il letto. Se avessi raccontato tutto ciò a qualcuno di sicuro non mi avrebbe creduto. Mi munii di coraggio e cominciai a parlare, quello era il momento di confessargli tutto – penso sia stata una cosa non programmata affezionarmi a te, insomma, come se tu mi fossi accanto, come se io ti conoscessi davvero – vidi le sue pupille dilatarsi in quel momento, era visibilmente emozionato ed io forse molto più di lui. Spostai una ciocca di capelli dietro l’orecchio e sorridendo abbassai lo sguardo, ma non potevo sfuggirgli perché lui era lì – spesso mi ritrovavo a guardare la luna ed augurarti la buonanotte, nonostante fossi consapevole che da te fosse già giorno – sentii il mio viso avvampare – credo, ecco io credo di essermi innamorata di te ascoltando I shouldn’t speak – nel pronunciare quelle parole la mia voce aumentò di qualche tono, ma il mio intento non era quello di urlare, io semplicemente volevo lui sapesse. Seungho restò fermo a fissarmi con gli occhi sgranati – tu, mi hai sempre amato – disse – ed io, io sapevo che un giorno ti avrei incontrata – si avvicinò e mi strinse forte in un abbraccio colmo d’amore. Affondò le sue dita nei miei capelli ed appoggiò la sua bocca sulla mia spalla, sul mio collo. Quella sua bocca meravigliosa. Sentii i brividi percorrere veloci il mio corpo – tu mi hai stregato – bisbigliò al mio orecchio.
Il destino con noi era stato davvero generoso, pensavo. Ci aveva fatti incontrare ed aveva fatto nascere in noi dei sentimenti condivisi, sentimenti che io avevo sempre provato.
Non avrei mai immaginato che un giorno avrei potuto esternarli in questo modo.
Seungho prese la mia mano e la baciò delicatamente, fece per alzarsi – andiamo – disse col sorriso stampato sulle labbra. Lo guardai strabuzzando gli occhi – andiamo dove? – chiesi sorpresa, vidi il suo sorriso inarcarsi ancora di più – lo spot era programmato per una sola giornata, ovvero ieri. Sarei potuto tornare indietro anche concluso tutto ma avevo programmato questo con te e adesso voglio mostrarti i meravigliosi posti di questa bella città portuale – in quel momento mi accorsi di guardarlo in un modo del tutto strano, aveva programmato tutto questo solo per poter restare del tempo da solo con me? Non potevo crederci – ma, ma i paparazzi. Se qualcuno ci vede siamo fritti – dissi mentre lui provava a farmi alzare da quella sedia, io mi ci ero incollata – nessuno sa che sono qui poiché non dovrei esserci. Non preoccuparti, andrà tutto bene – disse con voce rassicurante. Si chinò verso di me e mi lasciò un bacio sulla fronte – fidati di me – sussurrò.

Mi ritrovavo a camminare con lui stringendo forte la mia mano nella sua. Guardavo alla mia destra e vedevo il suo profilo perfetto accanto a me. Aveva indossato il suo inseparabile berretto, ma questa volta aveva deciso di metterlo dritto e non come suo solito fare, almeno per non dare nell’occhio. Anche gli occhiali da sole erano diversi, non erano quelli di sempre ma come al solito gli rendevano un aspetto meraviglioso.
Busan era davvero stupenda ricca dei suoi colori – oggi sarò la tua guida turistica – disse fiero Seungho, risi – Yang Seungho, c’è qualcosa che non sai fare? – chiesi ancora ridendo, Seungho si fermò e mi guardò dritta negli occhi – credo tu mi conosca molto più bene di quanto io sappia in realtà – confessò, e non aveva tutti i torti. Mi strinsi nelle spalle e gli regalai un mio sorriso sincero, non potevo non sorridere ed essere felice. Avevo il mio mondo stretto in una mano.
- Oggi ti mostrerò Seomyeon, l’area centrale dello shopping di Busan. Lì puoi trovarci praticamente di tutto ed è un quartiere molto affollato. Ci sono caffè, bar, ristoranti, centri commerciali e vicino c’è anche il meraviglioso mercato tradizionale di Bujeon – continuava a tenermi stretta la mano, mentre con l’altra mimava ciò che stava dicendo. Nella mia testa la sua immagine così cristallina si ripeteva a non finire e vederlo lì, viverlo in quel modo.. era tutto troppo meraviglioso. Con molta cura mi stava spiegando dove esattamente saremmo andati ed io ascoltavo interessata – ecco, quindi andiamo al mercato – disse in conclusione ma io ero troppo presa dai suoi gesti. Seungho si abbassò leggermente gli occhiali ed avvicinò il suo viso al mio, sobbalzai, ecco ero tornata coi piedi per terra. Rise portandosi una mano alla bocca ed io gli diedi un piccolo colpetto sulla sua spalla sinistra fingendo un broncio – sei sicuro di voler andare al mercato di Bujeon – chiesi sorpresa – è affollato, sei stato tu stesso a dirlo. Qualcuno potrebbe vederti – vidi il suo sguardo rivolgersi verso il cielo – ho voglia di trascorrere una giornata in tua compagnia ed attendere con te il tramonto – confessò con un tono dolcissimo. Sentii ancora una volta il cuore spingere contro le pareti della mia gabbia toracica, cosa stava architettando esattamente?
Speravo con tutta me stessa che davvero nessuno l’avrebbe riconosciuto o per noi sarebbe stata la fine, ma volevo fidarmi di lui. Si, io mi fidavo.

Il mercato, come il resto della città, era colorato e pieno di vita.
All’interno di esso si percepivano mille profumi che si fondevano tra loro ed il tutto non era affatto sgradevole, anzi, sentivo di stare bene mentre respiravo.
Seungho sembrava essere tranquillo a differenza mia,lui non temeva che qualcuno ci vedesse. Cercai quindi di prendere il suo esempio e rilassarmi. Avrei dovuto godermi quella giornata il più possibile.
Lui aveva spento il cellulare e lo stesso avevo fatto io. Eravamo praticamente irreperibili.
Da lontano intravidi un’anziana ajumma che vendeva dei bracciali tradizionali. In realtà lì tutto era tradizionale, ma quella bancarella mi attirò in modo particolare, molto più delle altre.
Seungho notò il mio sguardo fisso su di essa – ti piacciono? – chiese carino, lo guardai ed arrossii – mi attirano molto – dissi abbassando lo sguardo. Seungho rise e passò una sua mano tra i miei capelli – piccola – sussurrò ma vidi il suo volto colorarsi di rosso, che strano effetto facevamo l’uno all’altra.
Ci avvicinammo all’anziana signora e notai la particolarità dei suoi souvenir. I bracciali che avevo intravisto da lontano erano dei meravigliosi bracciali di coppia e sopra di essi vi erano incisi dei caratteri particolari, erano caratteri cinesi. La signora ci fissò affondo, quasi sembrava studiarci – credo che questi facciano al vostro caso – disse prendendo da uno strano sacchetto di paglia due bracciali. Sopra di essi vi era riportato un carattere particolare – hai.. è il carattere cinese che letteralmente significa mare. Prendeteli, vi porteranno fortuna – disse l’anziana signora accennando a noi un piccolo sorriso. Seungho mi guardò stupito e lo stesso anch’io, come poteva quella signora sapere del mare?
Prese i nostri polsi tra le mani e vi ci legò quei meravigliosi bracciali, adesso io potevo avere qualcosa di suo, qualcosa che avesse anche lui. Sentii il mio cuore battere forte, in qualche modo quello che c’era tra noi era racchiuso in quei bracciali. Loro sarebbero stati il nostro simbolo.
Cordialmente salutammo l’anziana ajumma e lentamente facemmo per allontanarci quando la signora richiamò ulteriormente la nostra attenzione – la fama ti ha fatto trovare l’amore ma stai attento, la stessa potrebbe fartelo perdere – disse regalando un’espressione sorpresa ai nostri volti.

L’atteso tramonto era arrivato, inutile dire come fosse stata meravigliosa l’intera giornata. Eravamo riusciti a farci una meravigliosa selca sul lungomare, una selca che avrei custodito per sempre.
- Adesso voglio mostrarti qualcosa di meraviglioso, sei pronta? – chiese con tantissima dolcezza – prontissima – dissi io sorridendo ma in fondo in fondo non lo ero, in realtà mi sentivo emozionata ed agitata, ma con lui non poteva essere altrimenti; erano continue emozioni.
Mi prese per mano e mi portò lenta davanti a lui, prese una benda dalle sue tasche e l’avvolse intorno ai miei occhi – cosa fai? – chiesi soffocando una risata – in questo modo sembrerò un panda – sentii le sue mani cingermi i fianchi – vorrà dire che saremo due panda bellissimi – rise a sua volta.
Mentre mi teneva stretta mi aiutava a camminare, con la sua voce faceva da guida. Arrivammo, molto probabilmente, in uno stabile perché in quel momento mi ritrovai in una sorta di ascensore.
Non riuscivo a vedere nulla eppure la sua sola presenza mi faceva battere forte il cuore, mi faceva sudare e sentire le cavallette allo stomaco.
Le porte si aprirono e Seungho mi scortò in avanti. Portò le mani dietro la mia testa e lentamente slegò la benda, soffocai un urlo in gola quando mi ritrovai davanti quello spettacolo meraviglioso – questa è la torre di Busan – disse sottovoce affiancandomi, guardando oltre quella grande vetrata che affacciava su un mare cristallino in cui i raggi di quel tramonto meraviglioso si specchiavano, creando, appunto, dei piccoli cristalli – ecco perché tenevo tu lo vedessi al tramonto – confessò lui, notando la mia espressione estremamente sorpresa – qui è meraviglioso – confessai restando ancora con la bocca spalancata, non avevo mai visto niente di più bello in vita mia.
Visti da quella altezza le persone sembravano davvero minuscole, come piccole formichine.
Mi portai una mano alla bocca prima di rivolgere il mio sguardo a lui – è tutto perfetto, io.. io – non riuscivo a trovare le parole. Si avvicinò a me lentamente e posò le sue labbra sulle mie, ecco che sentii le campane. Le sue braccia circondarono lente il mio corpo ed io riuscivo a sentire il contatto diretto che lui riusciva sempre perfettamente creare. Tra miliardi di persone che lo amassero lui aveva scelto me, me e nessun’altro.
I nostri baci erano sempre buoni e perfetti e nulla poteva dividere le nostre bocche che dolci giocavano tra loro. Mi morse il labbro inferiore ed istintivamente sobbalzai – scusami – sussurrò sulle mie labbra regalando una morte istantanea al mio povero cuore.
Poggiai la mia testa sulla sua spalla mentre ancora eravamo intenti a guardare il tramonto, il mio sguardo era completamente perso in esso – a cosa pensi? – chiese infatti Seungho – penso di essere la ragazza più fortunata dell’intero universo. Ho accanto la persona più speciale del mondo, una persona acclamata, amata ed adorata da tutti ed ho la fortuna di essere tra le sue braccia – confessai con estrema naturalezza, in realtà avevo espresso i miei pensieri ad alta voce. Seungho sorrise e mi baciò la testa stringendomi – io tra tutte loro ho scelto te – sussurrò muovendo le labbra tra i miei morbidi capelli – tutte loro ti amano e sognano una vita con te. Molti ti credono una sorta di fidanzato o addirittura marito – avvampai – e tra loro ero presente anch’io – Seungho scoppiò in una fragorosa risata, facendomi sentire stupida – credi che non lo sappia? – disse, spostando una ciocca dei miei capelli per guardare meglio il mio viso – ma pensa, tu ora sei qui, sei con me e non c’è nulla di meglio, nulla. Non è così? – disse guardandomi negli occhi – nulla di meglio – ripetei, ricambiando il suo sguardo ipnotizzante – io ti amo, mi sono innamorato di te e lo sai, lo sai bene. Non ho mai confessato così apertamente i miei sentimenti ad una ragazza prima d’ora, ma con te è stato diverso. Tu mi hai rapito, completamente – in quelle parole io non potevo fare altro che leggervi una delle sincerità più belle. Di sicuro le confessioni ricevute da lui erano state le migliori, le più belle, le più preziose. Guardavo il suo viso ad un passo dal mio e non potei fare a meno di provare tristezza, tristezza per quando avrei dovuto lasciarlo lì, per quando sarei dovuta tornare a guardarlo da uno schermo dopo che avevamo mischiato pelle e cuore – non voglio pensare a quando dovrò tornare in Italia, non voglio che questi brutti pensieri si impossessino della mia mente. Voglio solo stare qui con te adesso e godermi questo bel panorama – dissi, con la voglia di scacciare ogni brutto pensiero, stringendomi forte a lui. Seungho mi scostò e prese il mio viso tra le mani – Mar – esordì, guardandomi negli occhi, ancora una volta aveva pronunciato il mio nome in un modo così dolce e deciso da farmi sentire maledettamente bene – Italia, Cina, Inghilterra, America.. il mio cuore sarà tuo. Per sempre – disse ponendo fine alla mia vita.

 
  
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