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Autore: Resha91    09/04/2008    5 recensioni
Un Harry che non è conosciuto come il-bambino-che-è-sopravvissuto, un Harry che non è affatto conosciuto, un HArry che non è cresciuto con i Dursley, un Harry forse un pò più felice con nuovi segreti e nuovi problemi, un Harry che se la vedrà con la curiosità di un bellissimo serpeverde! Io la Fic l'ho pensata così, è un pò strane e particolare, ma che ci posso fare, se le cose non sono complicate non mi diverto!!!
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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E Rieccomi in pista!

So che per la vergogna dovrei sotterrarmi sotto metri e metri di terra e che il mio ritardo non ha scusanti ma, bè... Ecco a voi l’ennesimo capitolo!^^

Ehehehe... purtroppo sono fin troppo perfezionista lo so, non so quante volte avrò riscritto questo capitolo per poi rifarlo tutto in un giorno, sono cose che fanno riflettere sapete? Sono un pochino scoraggiata lo ammetto, ma spero veramente di diventare più veloce con gli aggiornamenti!^^

 

Dedico questo capitolo a tutte le anime pie che hanno rifoderato le bacchette e non mi hanno ancora schiantata! E lo dedico anche agli amici sinceri e alle amicizie precarie che stanno costellando la mia vita. A quelle amicizie che profumano d’amore e ai soliti che non si arrendono mai!

 

Il solito doveroso grazie alla mia beta Ilary, che con efficacia mi aiuta sempre, con qualche idea, con incoraggiamenti necessari e con tanta tanta pazienza! Grazie mille tata!^^

E voi? Cosa ci fate quì? Filate a leggere il cap sususu! É l’unico modo in cui possiate perdonarmi (spero!)^^

 

 

 

 

Capitolo XXIII

 

Londra 3 Ottobre 1996

 

Damien era nella stanza di Lady alla ricerca infruttuosa di un libro.

Quella ragazza era una vera e propria tragedia! Il caos in confronto al disordine di quella stanza era nulla!

Con uno sbuffo irritato continuò la ricerca. Intanto, nell’altra stanza Raphael stava decifrando una di quelle mappe stellari che spesso consultava insieme ad Harry. il medico gli aveva chiesto di prendergli un libro chiamato “Gli astri e i loro segreti”, ma trovare qualcosa in quella stanza era.... pura utopia!

Stava spulciando l’ennesimo ammasso di libri quando il suo occhio cadde su una lettera in pergamena abbandonata tra le cianfrusaglie.

Immediatamente pensò che potesse essere un messaggio di Harry, ma si accorse che la scrittura era diversa.

Stava per rigettare la pergamena per terra quando i suoi occhi furono attirati dall’ultima parte della lettera:

 

“Oh... prima che me ne dimentichi, Harry ha avuto una specie di scontro con un coso... un molliccio impazzito... Da quel che mi hanno detto era veramente brutto...zanne, veleno e cose così...

Niente a che vedere con lo splendore dei Nargilli! Ora comunque è in infermeria... Non so se si è già svegliato o meno, ma Madama Chips ha detto che si riprenderà in fretta... Ti saluto! Fammi sapere per la ricerca...”

 

Quando vide che la lettera era stata spedita il giorno prima sussurrò

 

Dm -Se becco Lady le torco il collo!... Maledetta strega!

 

Abbandonò le ricerche e con sguardo furente tornò nel salotto, avrebbe raggiunto Harry immediatamente...

 

 

Londra 3 Ottobre Infermeria di Hogwarts, Poco dopo

 

Dm –Sei pregato di andartene Malfoy, non è una richiesta!-

 

Il biondo si raddrizzò sulla scomoda sedia e con espressione distaccata disse

 

D –Sentiamo Course... Perchè dovrei?-

 

Dm –Attento Malfoy, non permetto a nessuno di parlarmi in questo modo!-

 

In risposta il biondo si alzò in piedi

 

D –Neppure io se è per questo!-

 

Damien stava per rispondere a tono quando fu interrotto da Raphael che si trovava alle sue spalle


Ra –Smettetela tutti e due! Se non ve ne foste accorti questa è un’ infermeria! Non una piazza!-

 

MdC –Finalmente qualcuno che la pensa come me... Ben arrivato dottore-

 

Ra –Madama... come sta Harry?-

 

MdC –Quando il signor Malfoy l’ha portato aveva la febbre davvero alta, come sa, non ho potuto fare molto, ma la febbre dovrebbe cominciare ad abbassarsi, vuole dargli un’occhiata?-

 

Ra –Si.. credo sia meglio.-

 

Si avvicinò celermente al letto del moretto e cominciò a prendergli i battiti e la pressione, Draco che si era spostato per farlo lavorare osservava attentamente tutti i movimenti del medico

 

Ra –Da quanto tempo è così?-

 

Draco prevenne l’infermiera dicendo

 

D –Sarà poco meno di un’ora...-

 

Ra –Lo hai portato qui tu giusto?- Draco assentì e il medico continuò – Cos’è accaduto?-

 

Draco arrischiò un’occhiata all’infermiera, questa parve capire e si ritirò nel suo ufficio, a quel punto Draco rispose

 

D –Credo abbia perso il controllo... Non so esattamente cos’è successo, ma era come se Harry non riuscisse a controllarsi, ci è voluto un po’ prima che riuscisse a fermarsi, poi appena ho potu....-

 

Non riuscì a finire la frase che Damien gli fu addosso. Draco aveva a pochi centimetri dalla faccia il viso duro dell’altro, mentre dietro la schiena il freddo muro dell’infermeria

 

Dm –Che cosa sai?-

 

Anche Raphael si era messo in piedi lasciando per un momento il paziente

 

D –Per la tua gioia Course, un bel po’!-

 

Dm –Chi ti...-

 

Ra –Adesso basta! Uscite fuori a discuterne!-

 

Dm\D –No!-

 

Ra –Harry deve riposare in silenzio! Fuori ho detto!-

 

E con un colpo di bacchetta li cacciò fuori dall’infermeria. I due ragazzi, una volta nella sala d’aspetto, provarono ad entrare nell’altra stanza, ma la porta era bloccata.

Irritati si sedettero sulla panca vicino alla parete.

Tra loro aleggiava un silenzio ostinato, durò per circa cinque minuti poi Damien l’interruppe...

 

Dm –Allora ragazzino, voglio sapere chiaramente cosa sai e da chi l’hai saputo!-

 

D -Perché dovrei dirtelo?-

 

Dm –Questo non è un gioco Malfoy! Parlo seriamente...- l’espressione del moro non lasciava dubbi, Draco vedeva che era preoccupato e in parte poteva capirlo, probabilmente temeva che il segreto del grifondoro non fosse al sicuro

 

D –Stai tranquillo... è stato lui a dirmelo-

 

Dm –Non raccontare cazzate! Harry non voleva parlartene...-

 

D –Come puoi esserne sicuro?-

 

Dm –Conosco Harry meglio di chiunque altro... Non ti conviene fare lo spiritoso con me, allora?-

 

Draco sospirò pesantemente, quello non era affatto il tipo adatto con cui fare quattro chiacchiere. Da quando l’aveva conosciuto si era chiesto come era possibile che Harry ci tenesse tanto. Draco poteva dire qualsiasi cosa, ma persino lui ammetteva che il rapporto che legava Daniel Course ed il giovane grifondoro era davvero profondo. I due parevano capirsi con pochi sguardi, sapevano sempre cosa dire all’altro e cosa fare. Il serpeverde aveva sempre ascoltato le chiacchiere di Pansy sulla possibilità che i due fossero una coppia, ed ora il dubbio si era trasformato in un piccolo tarlo che scavava tra i suoi pensieri.

 

Fu Damien a distoglierlo da questi pensieri...

 

Dm –Allora?-

 

D –Tsk... Questi sono affari che non ti riguardano, ma puoi startene tranquillo, non ho intenzione di parlarne a nessuno...-

 

Dm –E io dovrei fidarmi di te?-

 

D –Nessuno ti ha chiesto di farlo, la mia era un’informazione... fanne quel che ti pare Course.-

 

Damien fino a quel momento aveva cercato di mantenere la calma, sapeva che se fosse scoppiato, Harry non sarebbe stato contento di saperlo, ma davvero, quel biondino era capace di far uscire la sua parte peggiore! Era un piccolo snob, narcisista e insofferente, come poteva essere successo che lui... proprio quel dannato Serpeverde fosse entrato così a fondo in Harry?

 

Dalle lettere che il grifondoro gli aveva mandato e dalle poche conversazioni avute, Damien aveva assistito impotente alla confusione del suo piccolo Harry. Inizialmente, l’altro aveva cercato di non far notare il suo turbamento, ma era inutile cercare di nascondere proprio a lui qualcosa del genere... così alla fine aveva confessato i propri dubbi e a Damien non era rimasto altro se non ascoltarlo darsi dello sciocco incosciente.

 

Per colpa di Draco Malfoy, molte delle più profonde paure di Harry stavano pian-piano tornando a galla. Damien glielo aveva letto negli occhi smeraldo: la paura di legarsi a qualcuno e il senso di inadeguatezza che per tanto tempo lo aveva seguito... Aveva visto la schiena del moretto inclinarsi sotto l’invisibile peso che ricominciava a farsi sentire... Ed ora il biondino si permetteva di scherzare con il fuoco a quel modo? Di mettere Harry in pericolo? Beh... aveva decisamente fatto i conti senza l’oste.

 

Con sguardo minaccioso si avvicinò al biondo che in risposta portò la mano alla bacchetta.

 

Dm –Adesso ascoltami bene, non permetto a nessuno... ripeto, nessuno di far del male ad Harry sono stato chiaro? Se provi a fargliene, giuro sull’esistenza dell’aria che non avrai vita facile. Non m’importa chi tu sia o chi ti creda di essere, ma ora voglio sapere da chi hai saputo di Harry!-

 

D –Ma chi ti credi di essere tu! Sappi che non sei l’unico a volere che nessuno gli faccia di male che credi? Tsk... E poi, bel paladino, è un po’ tardi non credi? Harry è in infermeria da giorni praticamente e tu te ne spunti solo ora? E poi dici di volerlo proteggere, sei patetico...-

 

Dm –Cosa? Allora la lettera era vera? Cos’è successo?-

 

D –Il tuo lavoro lascia davvero a desiderare Course...-

 

Dm –Malfoy...-

 

Dato che comunque qualcuno gliene avrebbe parlato, Draco decise di raccontargli l’accaduto, con voce saputa ed annoiata illustrò tutta la vicenda del molliccio, non si sprecò in dettagli inutili, omise solamente la parte della cancellazione della memoria e si concentrò nel cercare di decifrare l’espressioni dell’altro. Damien ascoltò attentamente senza far passare nessuna emozione, poi con voce atona chiese:

 

Dm –Se come hai detto, Harry si era risvegliato, cosa ci fa adesso incosciente in quel dannato letto?

 

D –Questo l’ho già detto anche al tuo amichetto lì...- disse indicando la porta dell’infermeria –Non ho idea di cosa sia successo, ha cominciato a tremare e sembrava non avere controllo su di se... poi ha fatto smettere tutto e ha ricominciato a stare male fino a quando non ha perso i sensi...-

 

Damien si passò una mano sugli occhi e sospirò pesantemente... quello non andava affatto bene. Le cose non stavano andando per il verso giusto, affatto... Senza contare che adesso c’era persino quel biondino che sapeva la verità... Chissà perché Harry non aveva cancellato i suoi ricordi e quelli degli altri ragazzi.

Scosse la testa pensando che gliene avrebbe parlato più tardi, adesso l’importante era sapere come stava, non tanto fisicamente quanto psicologicamente. Sospirò al pensiero della reazione del moretto a quella situazione, Damien sperava solo di riuscire a farlo ragionare...

 

Guardò il biondo che non gli staccava gli occhi di dosso. Dovette ammettere che nonostante fosse una persona odiosa, in fondo persino quel dannato damerino teneva ad Harry, forse persino più del dovuto...  Che al biondo interessasse al suo fratellino era fuori da ogni dubbio, Damien non era uno sciocco e tantomeno un cieco, vedeva perfettamente la scintilla di vera preoccupazione in quello sguardo grigio...

 

Il comportamento aggressivo nei suoi confronti non era semplicemente antipatia... Oh... no, era pura e semplice gelosia. Un sentimento talmente spontaneo che non poteva che essere dettato da un’ interesse profondo, ma non per questo abbastanza profondo.

Harry era una persona talmente fragile e forte allo stesso tempo. Era una creatura davvero potente, se non avesse avuto una natura tanto mite, con la sua forza avrebbe potuto piegare sotto di se schiere di maghi e ottenere praticamente qualsiasi cosa... Ed invece Harry si faceva schiavo di quella potenza, mettendosene al servizio senza alcun intenzione di usarla per se.

Era terrorizzato da quella possibilità di diventare potente, spaventato da se stesso e dalla sua natura.

Appesantito dal senso di colpa e dalla possibilità di diventare spietato per colpa di quella forza insita nelle sue capacità.

Desideroso e timoroso allo stesso tempo di avere qualcuno a cui appoggiarsi.

I suoi sentimenti e il suo essere si muoveva su di un precario equilibrio fatto di controsensi. Di paure che si oppongono e bloccano i suoi reali desideri, un basso istinto di conservazione completava il tutto facendo di Harry la splendida e tristissima persona che era.

 

Damien non avrebbe permesso a Draco di sconvolgerlo, di mettere sotto-sopra Harry proprio in un momento tanto delicato.

Forse qualcuno sarebbe riuscito un giorno a sedare le paure del grifondoro e aiutarlo a trovare quella serenità tanto agognata, ma quella persona non poteva, non doveva essere quel biondino spocchioso.

Cosa ne sapeva quel biondino di tutto ciò che animava Harry, cosa conosceva delle sue sofferenze e speranze?

Anche lui, come molti altri, si sarebbe solamente approfittato di Harry!

E dopo Damien avrebbe dovuto raccogliere i cocci del suo fratellino, ancora una volta...

Questo non sarebbe successo.

Lui l’avrebbe impedito...

 

Le riflessioni del moro, furono interrotte dal rumore della porta che si apriva. In un secondo, gli occhi dei due ragazzi fu piantato su Raphael che si stava chiudendo la porta alle spalle.

 

Ra –Adesso si è stabilizzato, non so se si sveglierà, ma comunque dovrà stare a riposo assoluto, il suo corpo ha subito uno stress eccessivo...-

 

Dm –Posso raggiungerlo?-

 

Raphael annuì semplicemente, sapendo che tentare di dissuadere il moro dall’entrare sarebbe stato inutile e contro-producente, si raccomandò solamente di fare piano e non disturbare Harry, poi rivolto al Serpeverde chiese

 

Ra –Potresti venire con me nella stanza qui accanto? Devo sapere cos’è successo esattamente quando è stato male...-

 

Draco avrebbe preferito senz’altro seguire Damien nella stanza, ma capiva che la richiesta del medico era legittima; con un verso seccato, precedette Raphael in una saletta attigua all’infermeria, lì si accasciò su di una scomoda sedie e l’altro gli si accomodò davanti.

 

D -Sta davvero bene?- chiese cercando di dissimulare la sua preoccupazione.

 

Raphael lo osservò attentamente, scrutò affondo il suo sguardo prima di assentire e annunciare in modo pratico

 

Ra –Davvero, non mento mai sulle condizioni cliniche di un mio paziente, come ho già detto il corpo di Harry ha subito un forte stress, ed ora è stanco... i brividi e il malore a cui hai assistito è stata la risposta dell’organismo a qualcosa...-

 

D –Che cosa?-

 

Ra –Questo non so dirtelo, veramente speravo potessi dirmelo tu...-

 

D –Io?-

 

Ra –Si, qualcosa deve aver provocato quella reazione così forte, escludo che sia stato un semplice malore o un effetto della stanchezza accumulata...-

 

D –Forse dipende da cos’è successo l’altro giorno nella foresta, sa è....- ma con un cenno Raphael bloccò la replica del biondo

 

Ra –So già cos’è successo, Madama Chips è un ottimo medico e ha curato perfettamente la salute di Harry, forse a quel ragazzino avrebbe fatto bene un po’ di riposo in più, ma quello che è successo oggi non c’entra nulla con ciò che è accaduto nella foresta. Deve essere stato qualcos’altro... dimmi cos’è successo...-

 

Draco si passò una mano fra i capelli e serrò gli occhi per visualizzare meglio la scena che continuava a balzargli alla mente. Da quando aveva portato il grifondoro in infermeria, con accuratezza di particolari riferì a Raphael quello che aveva potuto vedere e capire...

Tentò di decifrare le espressioni del viso del medico al suo racconto, ma questo teneva gli occhi chiusi e aveva preso a passeggiare avanti e indietro.

Il racconto del serpeverde arrivò alla fine, passarono un paio di minuti di silenzio prima che Raphael chiedesse

 

Ra –E dopo?-

 

D –Dopo cosa?-

 

Ra –Quando Harry è riuscito a riprendere il controllo cos’è successo?-

 

Draco lo guardò con un sopracciglio inarcato dubitando del suo udito...

 

D -Gliel’ ho appena detto, è riuscito a riprendersi e visto che stava in quelle condizioni l’ho portato qui...- l’altro fece un gesto stizzito della mano, il medico sentiva che c’era qualcosa che gli sfuggiva, qualcosa d’importante...

 

D –Insomma! Cos’altro vuole sapere? Quando ho visto che non si reggeva più in piedi l’ho raggiunto per sorreggerlo e gli ho intimato di fermarsi visto cosa stava succedendo...-

 

Ra –Che cosa?-

 

D –Mi sta prendendo in giro?- chiese seccato, ma Raphael lo sorprese domandando

 

Ra –Quando è riuscito a “fermarsi” tu dov’eri?-

 

D –Io?- chiese indicandosi, vedendo il cenno affermativo disse Gliel’ ho detto! Ero accanto a lui e l’ho sorretto... barcollava pericolosamente, non potevo farlo cadere nel calderone!- si difese

 

Raphael lo guardò a fondo, possibile che fosse quel ragazzo la chiave che cercava? Il fatto che Harry avesse perso il controllo era strano e doveva esserci certamente una ragione, ma la cosa che più di tutte l’aveva fatto pensare era stato il suo riprendere il controllo.

Il potere che ora governava era davvero troppo intenso perché riuscisse a richiamarlo in quel modo, non quando un qualche fattore esterno l’aveva fatto uscire così prepotentemente.

 

Si rendeva conto che la sua teoria era fondata su basi piuttosto traballanti, ma al momento non aveva nulla di più concreto, cominciava a credere che Draco Malfoy non fosse una persona qualunque. Certo, era un purosangue e probabilmente aveva un forte potere magico, ma il medico dubitava che il suo essere “diverso” dipendesse da questo.

Purtroppo al momento non poteva fare altro che continuare con le sue ricerche... forse continuando a scavare tra i mille misteri che avvolgevano la natura del moretto avrebbe finalmente trovato la chiave per quell’ennesimo mistero.

 

L’unica cosa produttiva da fare al momento era lasciar perdere questa questione.

 

D –Allora?-

 

Ra –Allora cosa?-

 

Draco sbuffò infastidito, cosa credeva quel medico, di star parlando con un babbano qualsiasi?

 

D –Con queste domande dove voleva arrivare? Ha scoperto cos’ha causato...- pensò un momento ad un termine per poter definire ciò che era appena successo... ma non vi riuscì –Quello che è successo?-

 

Ra –Per quel che ne so ci potrebbero essere più di una spiegazione, quando Harry starà meglio cercheremo di capire da cosa è stato causato...-

 

D –Ma... se lei sapeva di non poter capire da cos’è stata causata quella reazione, per Merlino, cosa diamine voleva sapere?- Draco era davvero confuso, i Malfoy non sono mai confusi! Essi sanno sempre come comportarsi e cosa pensare! In una situazione come questa il biondo serpeverde non poteva che essere irritato al massimo... l’altro notando lo stato del ragazzo decise di essere sincero e dargli una risposta

 

Ra –Vedi Malfoy, temevo che prima o poi sarebbe accaduta una cosa del genere, è uno dei maggiori timori di Harry infatti, ma non è quello ciò che mi premeva sapere. Ciò che non riesco a capire,è il come sia riuscito a riprendere il controllo in relativamente poco tempo ed il fatto che bè... era ancora cosciente.- Draco lo guardò dubbioso –Insomma, Harry ha in se un potere spaventoso, più di quanto noi possiamo immaginare! È come una bamba pronta ad esplodere se non presa con le determinate precauzione, quando esplode rilascia un quantitativo di energia spaventoso! Se non fosse per il controllo di Harry, altro che una fiammata o una crescita spontanea...- lanciò un’occhiata significativa all’indirizzo del suo interlocutore affinché questi capisse la vera portata della potenza del grifondoro –Nonostante l’autocontrollo, l’energia che esce è comunque un grande quantitativo e molte dell’energie di Harry è impiegata nel non far uscire troppa potenza! Puoi solo immaginare cosa vuol dire per un corpo cercare di controllare tutto questo, infatti per riacquistare il controllo ci vuole molto tempo e alla fine bè... di certo le condizioni di Harry non sarebbero buone come quelle in cui l’ho trovato....-

 

Seguì un attimo di silenzio al quale seguì la domanda sussurrata dal serpeverde

 

D –Quelle... quelle erano delle buone condizioni?!-

 

Raphael assentì gravemente e, vedendo che pian piano nella mente di Draco andava a formarsi la giusta inquadratura degli eventi, proseguì

 

Ra –Ed è per questo che mi sono chiesto come avesse fatto a... controllarsi così bene diciamo...-

 

D -... e l’ha capito grazie al mio racconto?- chiese scetticamente

 

Ra –Forse, ma non ho basi sicure su cui fondarmi... Appena saprò qualcosa di più, o comunque avrò almeno qualche prova a riguardo, potrò stabilire se la mia è un’ipotesi attendibile o solo un’idea, nel frattempo staremo a vedere...- disse indirizzandogli uno sguardo piuttosto penetrante, chiedeva chiaramente di non chiedere altro, per il momento Raphael non avrebbe concesso altre risposte, anche perché non poteva mica dire che forse, in via del tutto ipotetica, fosse stata proprio la presenza del biondino ad aiutare Harry?...

 

Salutò cortesemente il biondo lasciando la stanza, lui doveva parlare con il preside... e anche urgentemente. Il biondo invece rimase solo, ma in realtà sentiva come un gran fracasso, i pensieri turbinavano in maniera caotica e non lo lasciavano respirare.

Le parole del medico l’avevano fatto riflettere e ora sentiva un peso all’altezza del cuore.

Grazie alle parole di quel medico, era riuscito a vedere un’altro lato della vita del giovane grifondoro. Aveva dato un senso alla sua malinconia e alle parole che la Lovegood gli aveva rivolto nella foresta...

Si ricordò quando sentì la bionda chiamare Harry “dott. Jekyll”* e finalmente capì il senso di quel nomignolo che serviva forse ad esorcizzare in qualche modo quella situazione così importante.

Harry era proprio come il protagonista di quel libro, si sentiva forse come il dott. Jekyll, l’uomo che per fare del bene, si era sdoppiato in due entità che insieme creavano il suo essere. Era diventato una persona che, nel momento in cui perdeva il controllo, diventava pericoloso e preda dei suoi stessi istinti.

Per un momento si sentì vicino al moretto.

Riusciva a comprendere parte del suo tormento e dentro di se non poteva che chiamarlo “sciocco grifondoro perbenista...”.

Draco aveva capito benissimo il discordo del medico, conosceva le leggende che giravano sul conto delle creature come Harry, e ringraziava Merlino per aver affidato ad una persona come lui i poteri da Guardiano.

Tremava al pensiero di quel potere nelle mani di qualcuno che non fosse il giovane Potter...

A questo punto, un Malfoy come lui dovrebbe essere attratto da tutto quel potere, dovrebbe sentirsi in dovere di avvicinarsi al portatore di quell’immensa magia, ma tutto ciò che lo muoveva era ben altro...

Nonostante tutto, ciò che Draco, non Malfoy, ma Draco desiderava, era stare vicino ad Harry e assicurarsi che non ricadesse più in simili situazioni...

Con una nuova determinazione, si alzò dalla sedia e sbirciò un momento nell’infermeria, il suo ego Malfoy lo spingeva ad entrare e a non lasciare campo libero a quel dannato Course, ma sentiva che, in quel momento, per Harry era importante che quel maledetto moro stesse li, così decise che per quella volta si sarebbe fatto da parte.

Dentro di se riconobbe che i migliori strateghi sanno sempre quand’è il momento di lasciare campo agli avversari...

Facendo forza su se stesso, si voltò e lentamente si lasciò alle spalle il corpo dormiente del moro grifondoro. Gli ci volle tutta la sua buona volontà per non voltarsi. con passo elegante e cadenzato si diresse verso i sotterranei serpe verde; per quel giorno i suoi piani erano andati in fumo, ma non aveva alcuna intenzione di lasciar andare il suo obbiettivo.

 

 

Riddle Manor, 3 Ottobre.

 

Quel giorno poche persone si aggiravano per il maniero, tra coloro che osavano camminarvi a testa alta, avvolti nei loro neri mantelli, vi erano Astor Zabini e Lucius Malfoy. Due delle persone annoverate nella più stretta schiera di Lord Voldemort.

In pochi avevano il permesso di aggirarsi nel maniero, e a nessuno senza diretto invito. I due uomini in questione, erano stati richiamati attraverso il marchio che portavano sulla loro pelle, un tatuaggio che li segnava come seguaci del più potente ed Oscuro dei maghi, un teschio che firmava la condanna delle loro anime...

Consapevoli del marchio, consci della propria volontà, i due si aggiravano per il castello come ordinato dal loro signore, dovevano controllare che tutto fosse a posto e che le barriere poste attorno al Riddle Manor non subissero danni di alcun tipo.

Un ordine strano ed insolito gli era stato impartito, ma nessuno dei due aveva avuto l’idea di chiederne il motivo, nessuno dei due era tanto pazzo dal rivolgere una domanda simile a colui che si definiva il loro padrone, con la testa china avevano assentito e aspettato che il Lord li lasciasse al loro nuovo incarico, ed ora erano lì ad eseguire il volere di colui che era il loro Signore.

Entrambi sapevano che stava accadendo qualcosa, erano maghi di una certa potenza e percepivano benissimo le ondate di magia che aleggiavano nel maniero, qualunque fosse l’occupazione attuale del loro Lord, non doveva essere un fatto positivo, tutta quell’energia magica avrebbe potuto abbattere una decina di maghi senza alcun problema, nessuno dei due invidiò il destinatario di quell’onda magica.

Nonostante la certezza che L’Oscuro signore stava probabilmente facendo la prima mossa che in molti si aspettavano, nè Lucius nè tanto meno Astor poterono fare altro se non continuare nel compito affidatogli.

Avevano la certezza che qualcosa di importante stava accadendo, oh si... ne erano certi! L’espressione dipinta sul volto del loro Signore era inconfondibile, da quando era tornato non aveva fatto che aggirarsi cupamente per il maniero, ma quel giorno, per la prima volta dal suo ritorno, Lord Voldemort era sembrato soddisfatto di qualcosa.

Quando questi era soddisfatto, si poteva essere certi che qualcosa di grosso e importante stava per accadere, l’unica cosa da fare adesso era attendere, aspettare e vedere dove si sarebbe abbattuto il colpo, dove la soddisfazione dell’Oscuro si sarebbe placata... quell’attimo non era altro che la quiete dopo la tempesta.

Una tempesta furibonda, più simile ad un cataclisma che ad altro, un evento che avrebbe portato distruzione, una bufera dall’inimmaginabile potere distruttivo che avrebbe portato sull’orlo la vita di molte persone.

Così Lucius Malfoy ed Astor Zabini attendevano.

Attesero fino a quando una profonda e gelida risata non rimbombò per tutte le ale del castello. attesero fino a quando non sentirono il proprio marchio bruciare per l’esaltazione del proprio fautore, aspettarono fino a quando quella risata così folle non s’insidiò nel loro cuore e nel loro animo ormai nero.

In quel momento, in quella risata, ogni mangiamorte, ogni possessore di quel nero marchio, seppe che la Guerra presto sarebbe iniziata.

 

 

Prigione di Azkaban, 3 Ottobre

 

 

Un luogo tetro si apriva nell’immensità delle acque che costituivano quel gelido oceano.

Nessun rumore se non il respiro fetido di coloro che portavano via la vita e dei lamenti angosciati dei prigionieri.

Nessun animale nei pressi della prigione di Axkaban, solo nebbia e gelo, neppure il sole osava mettere in luce quel luogo dimenticato da qualsiasi divinità esistente.

Anche in quel luogo risuonarono acuti gli echi della folle risata udita al Riddle Manor.

Tra le celle oscure di quella prigione, tra i corridoi gelidi e pieni di nebbia e disperazione, si levò altro il grido dei folli sostenitori di Lord Voldermort, la guerra sarebbe cominciata e il loro signore ormai risorto avrebbe chiamato a se i suoi fedeli servi!

 

 

Foresta Proibita, 3 Ottobre

 

Creature millenarie e centenari popolavano quel luogo.

Ovunque si guardasse alberi, prati, muschi e acqua trovavano il modo per co-esistere.

Un equilibrio che poteva apparire precario, ma forte nelle sue fondamenta.

Un luogo indisturbato, un luogo che lasciava fuori il resto del mondo.

Un posto chiuso così come una scatola. Nulla nè esce e nulla le entra.

Il coperchio sigillato non permette contatti da nessuno dei lati.

Ma vicino l’angolo c’è un piccolo buco, un piccolo punto di comunicazione con l’esterno.

Questo, dapprima piccolo, grazie alla pazienza di un ragazzo, si è andato aprendosi sempre di più, millimetro dopo millimetro...

Un luogo in cui vivevano creature diverse e potenti, ferite e abusate da un essere così imperfetto che chiamano “essere umano”.

Creature che avevano promesso, in un passato ormai dimenticato, di non interessarsi mai più a quella che era lo scorrere della vita umana.

Quelle stesse creature, adesso non potevano far altro che rabbrividire e gridare al sole e alla foresta la loro rabbia per un’altra Guerra che sarebbe cominciata e che, forse, nonostante il loro disinteressamento, avrebbe colpito anche loro.

Il grido si alzò quieto e nessuno lo ascoltò se non un gracile corpo, che sembrava così piccolo rispetto alla rabbia di quel luogo e alla follia dell’uomo che l’aveva provocato, ma non per questo quel corpo si tirò indietro dall’udirlo. Ascoltò quel grido e lo tenne nel suo animo, lo avrebbe fatto ascoltare a colui che l’aveva provocato ed allora avrebbe potuto lasciarlo andare...

 

 

 

Hogwarts, Ufficio di Albus Silente, 4 Ottobre

 

 

Tre uomini dall’aspetto austero ed elegante sedevano di fronte alla scrivania dell’anziano preside della scuola di magie e stregoneria di Hogwarts.

Lo sguardo azzurro solitamente scintillate, quel giorno sembrava come adombrato.

Un’espressione stanca del viso rendeva il volto di Albus Silente quello di un semplice anziano.

I tre maghi di fronte a lui non proferivano parola, tutto quel che dovevano dire era stato detto, adesso aspettavano solo una qualche parola del saggio preside di Hogwarts.

Lucius Malfoy, Astor Zabini e Severus Piton avevano riferito ciò che era accaduto, avevano avvertito uno dei più potenti maghi in circolazione del pericolo imminente ed ora aspettavano di ricevere risposta.

Parole che non uscivano dalla bocca del preside erano attese, l’uomo si limitava a sorseggiare il suo tè mentre nella sua mente non poteva che tirare un sospiro stanco.

Tutto quello che per anni aveva temuto, si era rilevato fondato alla fine.

Amara ricompensa, l’aver ragione anche questa volta si era svelata una conoscenza dal sapore dolceamaro.

Dopo un lungo sospiro rumoroso, alzò lo sguardo e lo posò sugli uomini seduti davanti a lui.

Tre uomini che stavano rischiando tutto pur di proteggere l’unica cosa che era loro rimasta, chi la propria famiglia, chi il suo essere se stesso, ma tutti stavano rischiando molto per quella guerra che aveva lanciato il suo primo grido.

 

Al –Signori, purtroppo ciò che per molto tempo ho temuto, come voi credo, ha avuto inizio, purtroppo io non posso darvi la risposta che cercate, ma forse qualcuno si...-

 

Con un gesto della mano indicò la porta dove poco dopo si sentì un discreto bussare, Silente diede il permesso e un uomo dai capelli scuri e gli occhi azzurri fece la sua comparsa. I tre mangiamorte ci misero poco a riconoscere in lui l’unico che la sera di mesi prima, si era fatto vedere in viso, quando avevano proposto loro l’accordo per entrare nell’Ordine della fenice...**

 

Al –Dottor Dugaine, questi sono Lucius Malfoy, Astor Zabini e Severus Piton, forse conoscerà già alcuni di loro, ma mi sembravano d’obbligo le presentazioni.- il nuovo arrivato fece un cenno d’assenso e Silente continuò –A quanto pare quello che mi avevi preannunciato è accaduto, i signori Malfoy e Zabini erano nel Riddle Manor quando dicono di aver percepito una potente ondata magica provenire dalle stanza di Voldemort.-

 

I tre mangiamorte guardarono con celato stupore l’uomo non fare una grinza a quelle informazioni, anzi lo videro guardare con sfida l’anziano preside

 

Ra –Glielo avevamo detto Silente, non doveva restarne stupito, lo sapeva come me che era ormai questione di giorni per una sua mossa, sospettavo che avesse agito ieri... ma speravo che non lo colpisse così direttamente.-

 

Al –Allora la mia è una conferma?-

 

Ra –A quanto pare, a questo punto dobbiamo solo aspettare che si riprenda e chiedere a lui personalmente, è l’unico in gradi di dirci cos’ha in mente il Lord...-

 

Sv –Di chi state parlando? Albus?- S’intromise il professore di Pozioni, ma non fu l’uomo interpellato a rispondergli, ma bensì Raphael Dugaine, uno dei nuovi acquisti dell’Ordine della Fenice

 

Ra –Stiamo parlando del bersaglio dell’Oscuro, colui a cui era diretta la magia che avete percepito-

 

Lu –Tutta quella potenza per una sola persona?- Chiese dubbioso Lucius

 

Ra –Esatto.-

 

Lu –E vuole farci credere che dopo una potenza simile, questa persona sia ancora viva?- Lo sguardo del medico s’indurì e i quattro poterono percepire chiaramente la gelida furia che animava l’altro

 

Ra –Ebbene si, quello di ieri doveva essere solo un avvertimento. E il suo bersaglio è vivo e vegeto, si sta solamente riposando.-

 

Lu –Non stiamo parlando di una magia da quattro soldi! Erano vere e proprie ondate di potere! Non è possibile che il così detto bersaglio sia sopravvissuto!-

 

Ra –Proprio lei Malfoy, non dovrebbe sorprendersi, e neppure voi....- disse diretto agli altri due mangiamorte –Avete già avuto un assaggio del potere di questo “bersaglio”  se non ricordo male... gli avete parlato e ascoltato le sue parole no?-

 

Lu –Questo non c’entra nulla! La nostra decisione non ha nulla a che fare con il colloquio avuto quella sera! Ciò che abbiamo deciso dipende solo da noi...-

 

Ra –Lo so anche io, ma ciò non toglie che voi ricorderete le parole che avete ascoltato. Questa volta le cose andranno in modo molto diverso. Il Signore Oscuro ha altri piani, adesso il suo bersaglio principale non è la comunità magica e questo gioca a nostro favore...-

 

Sv –Queste sono solo ipotesi! È vero che il Lord non ha ancora attaccato nessuno, ma come può essere certo che non sia solo un fase temporanea?-

 

Ra –Sinceramente, queste non sono cose che m’interessano...- disse alzandosi in piedi –Io ho le mie certezze così come voi avete le vostre idee, sappiate solo che questa volta ci sono persone che intendono dare una svolta definitiva a questo inutile gioco....-

 

Così dicendo, senza salutare nessuno, fece per uscire. Prima però si voltò verso il preside che sembrava aver ritrovato parte della brillantezza nello sguardo e disse

 

Ra –Silente, questa volta non sarà lei a dirigere i giochi, questa sera anche noi daremo inizio ai giochi... Appena sapremo qualcosa di più verrà avvertito.-

Così dicendo lasciò definitivamente la stanza nel silenzio.

 

Mentre proseguiva i suoi passi verso la stanza che gli avevano concesso di occupare, non poteva bloccare la preoccupazione che spingeva per uscire.

Nell’ufficio del preside aveva parlato con sicurezza e senza cedimenti.

Aveva parlato di qualcuno che avrebbe cambiato le carte in tavola e sapeva di non aver mentito.

Questa volta l’Oscuro Signore aveva messo il dominio della comunità magica solo in secondo piano.

Ciò a cui principalmente bramava era il Potere, quello stesso Potere che adesso era nelle mani di Harry. E questi non era disposto a cederglielo. presto o tardi, quando Voldemort fosse stato sicuro dei suoi mezzi, sarebbe avvenuta la vera battaglia e Raphael lo sapeva, con tutto se stesso lui aveva la certezza, che non ne sarebbe uscito vivo.

A preoccuparlo non era neppure il caos che avrebbe lasciato alla sua scomparsa, la sua unica preoccupazione era riservata in Harry e in ciò che avrebbe dovuto dare per quella vittoria: la sua vita.

Due vite in cambio di una guerra, che prezzo effimero vero? Eppure, Raphael sentiva dentro di se una rabbia cieca che gridava contro l’ingiustizia di quel prezzo...

La vita di Harry non sarebbe stata sprecata a questo modo, lui avrebbe trovato un modo per evitare il suo sacrificio, dovesse dare lui stesso la propria vita, lo avrebbe fatto! Ma non quella del giovane grifondoro. Non la vita di Harry James Potter, non la vita di uno dei più potenti guardiani.

 

 

Infermeria di Hogwarts, 4 Ottobre

 

Era passata da poco l'ora di pranzo, dalla sera prima Damien non aveva lasciato Harry neppure un momento, lo aveva aspettato lì, seduto su una sedia e con una delle mani tra le sue.

La febbre ormai si era abbassata, Harry adesso stava solamente avendo un sonno agitato. Quella mattina era già passato Raphael e lo aveva messo al corrente dei propri sospetti, probabilmente il malessere del suo fratellino era stato causato da Lord  Voldemort, in qualche modo doveva aver tentato di richiamare i poteri che adesso erano sotto il controllo del moretto, ma Harry aveva resistito.

Non sapevano ancora in che modo era potuto accadere, come l'Oscuro avesse materialmente fatto a richiamare in maniera tanto improvviso tutta quell'energia e francamente non vedevano l'utilità in un attacco così diretto e così palesemente insufficiente.

Si, aveva messo Harry fuori gioco, ma per quanto? Una giornata?... Due?... questo comportamento non aveva senso, ma per saperne qualcosa in più avrebbero dovuto aspettare il risveglio del giovane Guardiano.

 

Dai movimenti del più piccolo, sembrava proprio che presto avrebbe lasciato la dimensione onirica per poter riprendere contatto con la realtà, ma Damien era deciso ad inculcare in quella testolina arruffata un paio di concetti che non sembravano chiari al grifondoro: evitare i pericolo e ammettere i propri limiti! Senza contare la faccenda del biondino, ovviamente...

 

Come da lui previsto, con un po’ di tempo e pazienza, gli occhi di giada cominciarono ad aprirsi.

Harry si sentiva davvero molto stanco, la luce gli feriva gli occhi e li avrebbe tenuti ben chiusi se non fosse per la percezione di Damien al suo fianco. Cosa ci faceva lì? Chi lo aveva chiamato? Non ne aveva idea, ma chiunque fosse stato, avrebbe ricevuto i suoi ringraziamenti. Aveva bisogno che in quel momento Damien, il suo fratellone, fosse accanto a lui. Lo guardò in tralice e vide l'espressione per nulla contenta dell'altro, lasciò perdere tutti i buoni propositi di cominciare a parlargli in maniera neutrale e con sguardo basso sussurrò

 

H -Damie, mi... mi dispiace...-

 

Dm -Tsk... non mentirmi pulce! Non ti dispiace affatto!-

 

H -Non è vero è solo...che...- Damie terminò per lui una frase ascoltata decine e decine di volte

 

Dm -... è solo che qualcuno poteva farsi male... Avanti marmocchio, datti una svegliata! Tu non sei una dannatissima fata turchina o una sorte di angelo protettore chiaro? Sei un dannato ragazzino incosciente con una magnete attaccato in fronte e capace di attirare solo guai!-

 

A quel rimprovero così... così da Damien, Harry non poté che ridere. Quello era il suo fratellone, paradossalmente una delle persone per lui più importante era quello che gliene diceva di tutti i colori, in continuazione! Il fatto che poi spesso aveva ragione rendeva questo sua atteggiamento più normale.

 

H -Cosa vuoi che ti dica allora, sentiamo?- Damien si fece serio e con foce decisa pronunciò esattamente le parole che Harry temeva di sentire

 

Dm -Voglio sentire una promessa Harry, una tua promessa per me!- disse enfatizzando su quel "me", perché Harry sapeva che una promessa fatta a lui, era uno di quei patti, di quelle parole incancellabili che andavano seguite perché Damien era il suo fratellone...

 

H -Damie...-

 

Dm -Niente Damie questa volta, sono serio. Ho parlato con Raphael quindi non pensare neppure per un momento di prendermi in giro. So cos'è successo e lo sai anche tu. Adesso è arrivato il momento di dimostrare quanto vali e chi sei veramente. Devi scrollarti di dosso le tue paure, gettarle al vento e aspettare che ti tornino indietro per affrontarle, ma devi promettermi che non farai niente di stupido e avventato...-

 

H -Io non...-

 

Dm -Ascoltami! Promettimelo Harry, se non vuoi stare attento per te stesso, come invece dovresti, fallo almeno per quella cazzo di gente! Fallo perché quelle persone non possono permettersi di perdere, IO non posso permettermi di perderti Harry. Pensala come ti pare, per te, per gli altri, per me o addirittura per quel dannatissimo biondino da strapazzo! Ma maledizione, promettimi di fare attenzione, non buttarti in compiti suicidi, guarda dove sono i tuoi stramaledetti limiti e NON superarli!-

 

Con cautela Harry si mise seduto, si aspettava quelle parole già da un po’, tutto sommato conosceva ancora il suo fratellone... Come sempre aveva ragione lui, aveva sempre ragione. Harry avrebbe potuto promettergli tutto questo, Merlino, avrebbe dato qualsiasi cosa per lui, ma questo non poteva prometterglielo, almeno non del tutto e non come avrebbe voluto Damien.

 

Prese un respiro profondo, raccolse a se il coraggio per cui era stato scelto come appartenente alla casa di Godric Grifondoro e abbracciò forte il suo fratellone.

 

H -Damien Course, tu sei la persona migliore che io avrei mai potuto incontrare, sei il mio fratellone e so perfettamente che sei il mio stramaledetto fratello! Hai ragione, sono un incosciente, testardo e incoerente grifondoro! Però sai anche che io sono Harry e che... non voglio che nessuno, nessuno si faccia del male per colpa mia. Io mi sento e mi sentirò responsabile per ogni singola morte che Voldemort ha compiuto dalla mia nascita ad oggi...-

 

Damien sapeva che cercare di ribattere sarebbe stato inutile per lui, ci aveva provato più di una volta a fargli cambiare idea, ma non ci era mai riuscito

 

H -Per questo io darò sempre tutto me stesso in questa storia. E proprio per questo prometto di mantenermi sano e salvo il più possibile, niente più colpi di testa, niente più decisioni affrettate o presi dalla paura. Starò attento e cercherò di prendere tutte le precauzioni possibili...- arretrò nell'abbraccio e guardò il più grande -Starò attento...-

 

Cosa dire adesso, come rispondere a quelle parole che gridavano "Harry! Harry! Harry!" ad ogni espressione?

Quello era il suo fratellino, quello era tutto l'essere che formava Harry James Potter e lui, purtroppo, non poteva fare altro che strappargli almeno quella piccola promessa.

 

Dm -Per ora mi accontento Potter, cerca di tenerti stretto questo poco istinti di autoconservazione che ti ritrovi e bada di rigare dritto!-

 

H -Agli ordini generale!- disse scherzosamente Harry...

 

Dm -Non cercare di distrarmi pulce! Qui la discussione non è ancora finita!...-

 

H -Oww.. Damie avanti sono stanco...-

 

Dm -Non potrebbe interessarmene di meno, hai tutto il tempo che vuoi per riposare dato che ti controllerò a vista... Quindi adesso è il momento di fare quattro chiacchiere su quel tizio...-

 

H -Cosa?-

 

Dm -Oh... non fare il finto tonto! Abbiamo un problema ragazzino, e quel problema si chiama Draco Malfoy!-

 

Harry sgranò gli occhi e chiese perdono per qualsiasi cosa avesse fatto per meritarsi questo... Un confronto con Damien su questo discorso non era esattamente ciò che aveva programmato...

 

 

 

Continua...

 

*vedi capitolo X

** Vedi Capitolo VIII

 

 

            

 

 

 

Ringrazio tutti coloro che leggono questa mia umile fic, e con un pò di calore in più coloro che hanno anche il tempo di commentarla! Siete la mia gioia!!!!!

 

 

 

 

 

Selene_90: Ma ciao Selene carissima!^^ Grazie per aver speso un minutino per commentare! Comunque lieta che il cap sia stato di tuo gradimento, spero che anche questo ti piaccia, però susu! Povero Damien... perchè ce l’hai con lui? Damie vuole solo tanto, tanto bene al suo fratellinoooo! Q_Q... Potrai perdonarlo? Dai, ti assicuro e Draco avrà il suo moretto prima o poi!;-) (sarebbe ora! Tsk..ndDraco)

RICA: Ma ciao Rica!^^ Con un pò di tempo è arrivato anche un altro capitolo, visto? Allora che ne dici, attesa profiqua? Spero veramente di si! Comuqnue anche tu contro Damie? Bè... hai ragione, il suo tempismo è davvero pessimo! >_<... Povero Draco, per un pò dovrà penare, Harry è una piccola e adorabile testolina bacata! *_* Vedo che sei abbastanza intuitiva Rica, chissà che non hai centrato qualcosina eh? Ihihihih... Bè lo vedrai presto no? Un bacione e grazie per il commento, spero di vederne altri!>_<

Ximeng: Cara... come chiedere perdono del ritardo? Ç_ç...Bè, con il capitolo no? ^^’’’’’ Comunque bè, Severus è... Severus!xD La vedo dura un cambio radicale, ma chissà, potrebbe rivelarsi un personaggio niente male! Harry è pucciosissimissimo vero? *__*... Come resistergli? Il nostro Draco è ormai al limite... poverino... mi fa un pò pena!xD (non è vero! Sadica! ndDraco) Oh smettila tu! Guarda che una volta accalappiato Harry dovrai fare i conti con il suo bel pessimismo che la cara ximeng ha fatto notare...xDD Adoro vedere Harry complessato! *__*... Bè carissima, spero che questo cap ti sia piaciuto e che nonostante la vergognosa attesa tu posso perdonare questa povare autrice prezzolata e magari sgridarla attraverso un commentino-ino! xD

Djkika: Oh kika! Grazie per il perdono, vale anche per questo vero? –me fa gli occhi cucciolosi- lo so, dovrei farti una bella statuetta per i commuoventi complimenti che mi hai fatto! Queste cose fanno davvero bene al cuore sai? Bè, Draco nonostante tutto è un Malfoy, non smetterò mai di ripeterlo, e in quanto tale si prende tutto ciò che gli aggrada! U_U... (per una volta siamo d’accordo...NdDraco) Comunque bè... quì si capisce a capire qualcosa e finalmente il Lord appare! Spero che tu possa apprezzare anche questo cap, a presto (spero!) un bacione!

Fra ro: Poche paroline ma mooolto gradite! Grazie mille fra ro, spero che la tua attesa sia stata ripagata almeno in parte!^O^... Un bacione anche a te!

Animablu: Ohhhh! Che bello vedere il tuo commento! *O*, Draco è complessato lo so, ma non è adorabile? *_* Draco è uno tosto tranquilla, presto arriverà il suo graaande momento! Ma perchè ce l’avete con Damie? Ç__ç... e io che speravo di trovare qualcuno a cui andasse a genio...xD...Comunque sia spero che il cap ti sia piaciuto anche perchè alcuni passi sono diversi dal solito ma... le novità non sempre sono male no? Spero di risentirti ciauuu!^^ ps. Oh allora chiedo perdono!...XD Ci sono talmente tanti nick che spesso li confondo!...é_è

Kymanu: Ohhhhh! Dolcissimaaaa! Ç__ç Tu non sai quanto mi sia commossa...ç_ç... ti ringrazio veramente per le tue parole e sappi che per il mio ritardo mi vergogno come una ladra e chiedo umilmente perdono a tutti voi! >.< Sappi che i tuoi commenti sono sempre, sempre graditi! Non importa il ritardo –stai parlando con la regina dei ritardi...>_<...- e ti ringrazio veramente, spero che anche questo cap ti avvolga come il precedente!^^ Bacionissimi!

 

Un saluto a tutti dalla vostra Resha!^^

 

  
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