E
Rieccomi in pista!
So che per la vergogna dovrei
sotterrarmi sotto metri e metri di terra e che il mio ritardo non ha scusanti
ma, bè... Ecco a voi l’ennesimo capitolo!^^
Ehehehe... purtroppo sono fin troppo
perfezionista lo so, non so quante volte avrò riscritto questo capitolo per poi
rifarlo tutto in un giorno, sono cose che fanno riflettere sapete? Sono un
pochino scoraggiata lo ammetto, ma spero veramente di diventare più veloce con
gli aggiornamenti!^^
Dedico questo capitolo a tutte le anime
pie che hanno rifoderato le bacchette e non mi hanno ancora schiantata! E lo
dedico anche agli amici sinceri e alle amicizie precarie che stanno costellando
la mia vita. A quelle amicizie che profumano d’amore e ai soliti che non si
arrendono mai!
Il solito doveroso grazie alla mia beta
Ilary, che con efficacia mi aiuta sempre, con qualche idea, con incoraggiamenti
necessari e con tanta tanta pazienza! Grazie mille tata!^^
E voi? Cosa ci fate quì? Filate a
leggere il cap sususu! É l’unico modo in cui possiate perdonarmi
(spero!)^^
Capitolo XXIII
Londra 3
Ottobre 1996
Damien era nella stanza di Lady alla ricerca
infruttuosa di un libro.
Quella ragazza era una vera e propria tragedia! Il
caos in confronto al disordine di quella stanza era nulla!
Con uno sbuffo irritato continuò la ricerca.
Intanto, nell’altra stanza Raphael stava decifrando una di quelle mappe stellari
che spesso consultava insieme ad Harry.
il medico gli aveva chiesto di prendergli un libro chiamato “Gli astri e i
loro segreti”, ma trovare qualcosa in quella stanza era.... pura
utopia!
Stava spulciando l’ennesimo ammasso di libri quando
il suo occhio cadde su una lettera in pergamena abbandonata tra le
cianfrusaglie.
Immediatamente pensò che potesse essere un messaggio
di Harry, ma si accorse che la scrittura era diversa.
Stava per rigettare la pergamena per terra quando i
suoi occhi furono attirati dall’ultima parte della
lettera:
“Oh...
prima che me ne dimentichi, Harry ha avuto una specie di scontro con un coso...
un molliccio impazzito... Da quel che mi hanno detto era veramente
brutto...zanne, veleno e cose così...
Niente a
che vedere con lo splendore dei Nargilli! Ora comunque è in infermeria... Non so
se si è già svegliato o meno, ma Madama Chips ha detto che si riprenderà in
fretta... Ti saluto! Fammi sapere per la ricerca...”
Quando vide che la lettera era stata spedita il
giorno prima sussurrò
Dm -Se becco Lady le torco il collo!... Maledetta strega!
Abbandonò le ricerche e con sguardo furente tornò
nel salotto, avrebbe raggiunto Harry immediatamente...
Londra 3
Ottobre Infermeria di Hogwarts, Poco dopo
Dm –Sei pregato di andartene Malfoy, non è una
richiesta!-
Il biondo si raddrizzò sulla scomoda sedia e con
espressione distaccata disse
D –Sentiamo Course... Perchè
dovrei?-
Dm –Attento Malfoy, non permetto a nessuno di
parlarmi in questo modo!-
In risposta il biondo si alzò in
piedi
D –Neppure io se è per
questo!-
Damien stava per rispondere a tono quando fu
interrotto da Raphael che si trovava alle sue spalle
Ra
–Smettetela tutti e due! Se non ve ne foste accorti questa è un’ infermeria! Non
una piazza!-
MdC –Finalmente qualcuno che la pensa come me... Ben
arrivato dottore-
Ra –Madama... come sta Harry?-
MdC –Quando il signor Malfoy l’ha portato aveva la
febbre davvero alta, come sa, non ho
potuto fare molto, ma la febbre dovrebbe cominciare ad abbassarsi, vuole dargli
un’occhiata?-
Ra –Si.. credo sia meglio.-
Si avvicinò celermente al letto del moretto e
cominciò a prendergli i battiti e la pressione, Draco che si era spostato per
farlo lavorare osservava attentamente tutti i movimenti del
medico
Ra –Da quanto tempo è così?-
Draco prevenne l’infermiera
dicendo
D –Sarà poco meno di
un’ora...-
Ra –Lo hai portato qui tu giusto?- Draco assentì e
il medico continuò – Cos’è
accaduto?-
Draco arrischiò un’occhiata all’infermiera, questa
parve capire e si ritirò nel suo ufficio, a quel punto Draco
rispose
D –Credo abbia perso il controllo... Non so
esattamente cos’è successo, ma era come se Harry non riuscisse a controllarsi,
ci è voluto un po’ prima che riuscisse a fermarsi, poi appena ho
potu....-
Non riuscì a finire la frase che Damien gli fu
addosso. Draco aveva a pochi centimetri dalla faccia il viso duro dell’altro,
mentre dietro la schiena il freddo muro dell’infermeria
Dm –Che cosa sai?-
Anche Raphael si
era messo in piedi lasciando per un momento il paziente
D –Per la tua gioia
Course, un bel po’!-
Dm –Chi ti...-
Ra –Adesso basta!
Uscite fuori a discuterne!-
Dm\D –No!-
Ra –Harry deve
riposare in silenzio! Fuori ho detto!-
E con un colpo di
bacchetta li cacciò fuori dall’infermeria. I due ragazzi, una volta nella sala
d’aspetto, provarono ad entrare nell’altra stanza, ma la porta era bloccata.
Irritati si
sedettero sulla panca vicino alla parete.
Tra loro aleggiava
un silenzio ostinato, durò per circa cinque minuti poi Damien
l’interruppe...
Dm –Allora
ragazzino, voglio sapere chiaramente cosa sai e da chi l’hai saputo!-
D -Perché dovrei
dirtelo?-
Dm –Questo non è un
gioco Malfoy! Parlo seriamente...- l’espressione del moro non lasciava dubbi,
Draco vedeva che era preoccupato e in parte poteva capirlo, probabilmente temeva
che il segreto del grifondoro non fosse al sicuro
D –Stai
tranquillo... è stato lui a dirmelo-
Dm –Non raccontare
cazzate! Harry non voleva parlartene...-
D –Come puoi
esserne sicuro?-
Dm –Conosco Harry
meglio di chiunque altro... Non ti conviene fare lo spiritoso con me,
allora?-
Draco sospirò
pesantemente, quello non era affatto il tipo adatto con cui fare quattro
chiacchiere. Da quando l’aveva conosciuto si era chiesto come era possibile che
Harry ci tenesse tanto. Draco poteva dire qualsiasi cosa, ma persino lui
ammetteva che il rapporto che legava Daniel Course ed il giovane grifondoro era
davvero profondo. I due parevano capirsi con pochi sguardi, sapevano sempre cosa
dire all’altro e cosa fare. Il serpeverde aveva sempre ascoltato le chiacchiere
di Pansy sulla possibilità che i due fossero una coppia, ed ora il dubbio si era
trasformato in un piccolo tarlo che scavava tra i suoi pensieri.
Fu Damien a
distoglierlo da questi pensieri...
Dm –Allora?-
D –Tsk... Questi
sono affari che non ti riguardano, ma puoi startene tranquillo, non ho
intenzione di parlarne a nessuno...-
Dm –E io dovrei
fidarmi di te?-
D –Nessuno ti ha
chiesto di farlo, la mia era un’informazione... fanne quel che ti pare
Course.-
Damien fino a quel
momento aveva cercato di mantenere la calma, sapeva che se fosse scoppiato, Harry non sarebbe
stato contento di saperlo, ma davvero, quel biondino era capace di far uscire la
sua parte peggiore! Era un piccolo snob, narcisista e insofferente, come poteva
essere successo che lui... proprio quel dannato Serpeverde fosse entrato così a
fondo in Harry?
Dalle lettere che
il grifondoro gli aveva mandato e dalle poche conversazioni avute, Damien aveva
assistito impotente alla confusione del suo piccolo Harry. Inizialmente, l’altro aveva
cercato di non far notare il suo turbamento, ma era inutile cercare di
nascondere proprio a lui qualcosa del genere... così alla fine aveva confessato
i propri dubbi e a Damien non era rimasto altro se non ascoltarlo darsi dello
sciocco incosciente.
Per colpa di Draco
Malfoy, molte delle più profonde paure di Harry stavano pian-piano tornando a
galla. Damien
glielo aveva letto negli occhi smeraldo: la paura di legarsi a qualcuno e il
senso di inadeguatezza che per tanto tempo lo aveva seguito... Aveva visto la
schiena del moretto inclinarsi sotto l’invisibile peso che ricominciava a farsi
sentire... Ed ora il biondino si permetteva di scherzare con il fuoco a quel
modo? Di mettere Harry in pericolo? Beh... aveva decisamente fatto i conti senza
l’oste.
Con sguardo
minaccioso si avvicinò al biondo che in risposta portò la mano alla
bacchetta.
Dm –Adesso
ascoltami bene, non permetto a nessuno... ripeto, nessuno di far del
male ad Harry sono stato chiaro? Se provi a fargliene, giuro
sull’esistenza dell’aria che non avrai vita facile. Non m’importa chi tu sia o
chi ti creda di essere, ma ora voglio sapere da chi hai saputo di Harry!-
D –Ma chi ti credi
di essere tu! Sappi che non sei l’unico a volere che nessuno gli faccia di male
che credi? Tsk... E poi, bel paladino, è un po’ tardi non credi? Harry è in
infermeria da giorni praticamente e tu te ne spunti solo ora? E poi dici di
volerlo proteggere, sei patetico...-
Dm –Cosa? Allora la
lettera era vera? Cos’è successo?-
D –Il tuo lavoro
lascia davvero a desiderare Course...-
Dm –Malfoy...-
Dato che comunque
qualcuno gliene avrebbe parlato, Draco decise di raccontargli l’accaduto, con
voce saputa ed annoiata illustrò tutta la vicenda del molliccio, non si sprecò
in dettagli inutili, omise solamente la parte della cancellazione della memoria
e si concentrò nel cercare di decifrare l’espressioni dell’altro. Damien ascoltò
attentamente senza far passare nessuna emozione, poi con voce atona chiese:
Dm –Se come hai
detto, Harry si era risvegliato, cosa ci fa adesso incosciente
in quel dannato letto?
D –Questo l’ho già
detto anche al tuo amichetto lì...- disse indicando la porta dell’infermeria
–Non ho idea di cosa sia successo, ha cominciato a tremare e sembrava non avere
controllo su di se... poi ha fatto smettere tutto e ha ricominciato a stare male
fino a quando non ha perso i sensi...-
Damien si passò una
mano sugli occhi e sospirò pesantemente... quello non andava affatto bene. Le
cose non stavano andando per il verso giusto, affatto... Senza contare che
adesso c’era persino quel biondino che sapeva la verità... Chissà perché Harry
non aveva cancellato i suoi ricordi e quelli degli altri ragazzi.
Scosse la testa
pensando che gliene avrebbe parlato più tardi, adesso l’importante era sapere
come stava, non tanto fisicamente quanto psicologicamente. Sospirò al pensiero
della reazione del moretto a quella situazione, Damien sperava solo di riuscire
a farlo ragionare...
Guardò il biondo
che non gli staccava gli occhi di dosso. Dovette ammettere che nonostante fosse
una persona odiosa, in fondo persino quel dannato damerino teneva ad Harry,
forse persino più del dovuto... Che al biondo interessasse al suo fratellino
era fuori da ogni dubbio, Damien non era uno sciocco e tantomeno un cieco,
vedeva perfettamente la scintilla di vera preoccupazione in quello sguardo grigio...
Il comportamento
aggressivo nei suoi confronti non era semplicemente antipatia... Oh... no, era
pura e semplice gelosia. Un sentimento talmente spontaneo che non poteva che
essere dettato da un’ interesse profondo, ma non per questo abbastanza profondo.
Harry era una
persona talmente fragile e forte allo stesso tempo. Era una creatura davvero
potente, se non avesse avuto una natura tanto mite, con la sua forza avrebbe
potuto piegare sotto di se schiere di maghi e ottenere praticamente qualsiasi
cosa... Ed invece Harry si faceva schiavo di quella potenza, mettendosene al
servizio senza alcun intenzione di usarla per se.
Era terrorizzato da
quella possibilità di diventare potente, spaventato da se stesso e dalla sua
natura.
Appesantito dal
senso di colpa e dalla possibilità di diventare spietato per colpa di quella
forza insita nelle sue capacità.
Desideroso e
timoroso allo stesso tempo di avere qualcuno a cui appoggiarsi.
I suoi sentimenti e
il suo essere si muoveva su di un precario equilibrio fatto di controsensi. Di
paure che si oppongono e bloccano i suoi reali desideri, un basso istinto di
conservazione completava il tutto facendo di Harry la splendida e tristissima
persona che era.
Damien non avrebbe
permesso a Draco di sconvolgerlo, di mettere sotto-sopra Harry proprio in un
momento tanto delicato.
Forse qualcuno
sarebbe riuscito un giorno a sedare le paure del grifondoro e aiutarlo a trovare
quella serenità tanto agognata, ma quella persona non poteva, non doveva essere
quel biondino spocchioso.
Cosa ne sapeva quel
biondino di tutto ciò che animava Harry, cosa conosceva delle sue sofferenze e
speranze?
Anche lui, come
molti altri, si sarebbe solamente approfittato di Harry!
E dopo Damien
avrebbe dovuto raccogliere i cocci del suo fratellino, ancora una volta...
Questo non sarebbe
successo.
Lui l’avrebbe
impedito...
Le riflessioni del
moro, furono
interrotte dal rumore della porta che si apriva. In un secondo, gli occhi dei due
ragazzi fu piantato su Raphael che si stava chiudendo la porta alle spalle.
Ra –Adesso si è
stabilizzato, non so se si sveglierà, ma comunque dovrà stare a riposo assoluto,
il suo corpo ha subito uno stress eccessivo...-
Dm –Posso
raggiungerlo?-
Raphael annuì
semplicemente, sapendo che tentare di dissuadere il moro dall’entrare sarebbe
stato inutile e contro-producente, si raccomandò solamente di fare piano e non
disturbare Harry, poi rivolto al Serpeverde chiese
Ra –Potresti venire
con me nella stanza qui accanto? Devo sapere cos’è successo esattamente quando è
stato male...-
Draco avrebbe
preferito senz’altro seguire Damien nella stanza, ma capiva che la richiesta del
medico era legittima; con un verso seccato, precedette Raphael in una saletta
attigua all’infermeria, lì si accasciò su di una scomoda sedie e l’altro gli si
accomodò davanti.
D -Sta davvero
bene?- chiese cercando di dissimulare la sua preoccupazione.
Raphael lo osservò
attentamente, scrutò affondo il suo sguardo prima di assentire e annunciare in
modo pratico
Ra –Davvero, non
mento mai sulle condizioni cliniche di un mio paziente, come ho già detto il
corpo di Harry ha subito un forte stress, ed ora è stanco... i brividi e il
malore a cui hai assistito è stata la risposta dell’organismo a qualcosa...-
D –Che cosa?-
Ra –Questo non so
dirtelo, veramente speravo potessi dirmelo tu...-
D –Io?-
Ra –Si, qualcosa
deve aver provocato quella reazione così forte, escludo che sia stato un
semplice malore o un effetto della stanchezza accumulata...-
D –Forse dipende da
cos’è successo l’altro giorno nella foresta, sa è....- ma con un cenno Raphael
bloccò la replica del biondo
Ra –So già cos’è
successo, Madama Chips è un ottimo medico e ha curato perfettamente la salute di
Harry, forse a quel ragazzino avrebbe fatto bene un po’ di riposo in più, ma
quello che è successo oggi non c’entra nulla con ciò che è accaduto nella
foresta. Deve essere stato qualcos’altro... dimmi cos’è successo...-
Draco si passò una
mano fra i capelli e serrò gli occhi per visualizzare meglio la scena che
continuava a balzargli alla mente. Da quando aveva portato il grifondoro in
infermeria, con accuratezza di particolari riferì a Raphael quello che aveva
potuto vedere e capire...
Tentò di decifrare
le espressioni del viso del medico al suo racconto, ma questo teneva gli occhi
chiusi e aveva preso a passeggiare avanti e indietro.
Il racconto del
serpeverde arrivò alla fine, passarono un paio di minuti di silenzio prima che
Raphael chiedesse
Ra –E dopo?-
D –Dopo cosa?-
Ra –Quando Harry è
riuscito a riprendere il controllo cos’è successo?-
Draco lo guardò con
un sopracciglio inarcato dubitando del suo udito...
D -Gliel’ ho appena
detto, è riuscito a riprendersi e visto che stava in quelle condizioni l’ho
portato qui...- l’altro fece un gesto stizzito della mano, il medico sentiva che
c’era qualcosa che gli sfuggiva, qualcosa d’importante...
D –Insomma!
Cos’altro vuole sapere? Quando ho visto che non si reggeva più in piedi l’ho
raggiunto per sorreggerlo e gli ho intimato di fermarsi visto cosa stava
succedendo...-
Ra –Che cosa?-
D –Mi sta prendendo
in giro?- chiese seccato, ma Raphael lo sorprese domandando
Ra –Quando è
riuscito a “fermarsi” tu dov’eri?-
D –Io?- chiese
indicandosi, vedendo il cenno affermativo disse Gliel’ ho detto! Ero
accanto a lui e l’ho sorretto... barcollava pericolosamente, non potevo farlo
cadere nel calderone!- si difese
Raphael lo guardò a
fondo, possibile che fosse quel ragazzo la chiave che cercava? Il fatto che
Harry avesse perso il controllo era strano e doveva esserci certamente una
ragione, ma la cosa che più di tutte l’aveva fatto pensare era stato il suo
riprendere il controllo.
Il potere che ora
governava era davvero troppo intenso perché riuscisse a richiamarlo in quel
modo, non quando un qualche fattore esterno l’aveva fatto uscire così
prepotentemente.
Si rendeva conto
che la sua teoria era fondata su basi piuttosto traballanti, ma al momento non
aveva nulla di più concreto, cominciava a credere che Draco Malfoy non fosse una
persona qualunque. Certo, era un purosangue e probabilmente aveva un forte
potere magico, ma il medico dubitava che il suo essere “diverso” dipendesse da
questo.
Purtroppo al
momento non poteva fare altro che continuare con le sue ricerche... forse
continuando a scavare tra i mille misteri che avvolgevano la natura del moretto
avrebbe finalmente trovato la chiave per quell’ennesimo mistero.
L’unica cosa
produttiva da fare al momento era lasciar perdere questa questione.
D –Allora?-
Ra –Allora
cosa?-
Draco sbuffò
infastidito, cosa credeva quel medico, di star parlando con un babbano
qualsiasi?
D –Con queste
domande dove voleva arrivare? Ha scoperto cos’ha causato...- pensò un momento ad
un termine per poter definire ciò che era appena successo... ma non vi riuscì
–Quello che è successo?-
Ra –Per quel che ne
so ci potrebbero essere più di una spiegazione, quando Harry starà meglio
cercheremo di capire da cosa è stato causato...-
D –Ma... se lei
sapeva di non poter capire da cos’è stata causata quella reazione, per Merlino,
cosa diamine voleva sapere?- Draco era davvero confuso, i Malfoy non sono mai
confusi! Essi sanno sempre come comportarsi e cosa pensare! In una situazione
come questa il biondo serpeverde non poteva che essere irritato al massimo...
l’altro notando lo stato del ragazzo decise di essere sincero e dargli una
risposta
Ra –Vedi Malfoy,
temevo che prima o poi sarebbe accaduta una cosa del genere, è uno dei maggiori
timori di Harry infatti, ma non è quello ciò che mi premeva sapere. Ciò che non
riesco a capire,è il come sia riuscito a riprendere il controllo in
relativamente poco tempo ed il fatto che bè... era ancora cosciente.- Draco lo
guardò dubbioso –Insomma, Harry ha in se un potere spaventoso, più di quanto noi
possiamo immaginare! È come una bamba pronta ad esplodere se non presa con le
determinate precauzione, quando esplode rilascia un quantitativo di energia
spaventoso! Se non fosse per il controllo di Harry, altro che una fiammata o una
crescita spontanea...- lanciò un’occhiata significativa all’indirizzo del suo
interlocutore affinché questi capisse la vera portata della potenza del
grifondoro –Nonostante l’autocontrollo, l’energia che esce è comunque un grande
quantitativo e molte dell’energie di Harry è impiegata nel non far uscire troppa
potenza! Puoi solo immaginare cosa vuol dire per un corpo cercare di controllare
tutto questo, infatti per riacquistare il controllo ci vuole molto tempo e alla
fine bè... di certo le condizioni di Harry non sarebbero buone come quelle in
cui l’ho trovato....-
Seguì un attimo di
silenzio al quale seguì la domanda sussurrata dal serpeverde
D –Quelle... quelle
erano delle buone
condizioni?!-
Raphael assentì
gravemente e, vedendo che pian piano nella mente di Draco andava a formarsi la
giusta inquadratura degli eventi, proseguì
Ra –Ed è per questo
che mi sono chiesto come avesse fatto a... controllarsi così bene
diciamo...-
D -... e l’ha
capito grazie al mio racconto?- chiese scetticamente
Ra –Forse, ma non
ho basi sicure su cui fondarmi... Appena saprò qualcosa di più, o comunque avrò
almeno qualche prova a riguardo, potrò stabilire se la mia è un’ipotesi
attendibile o solo un’idea, nel frattempo staremo a vedere...- disse
indirizzandogli uno sguardo piuttosto penetrante, chiedeva chiaramente di non
chiedere altro, per il momento Raphael non avrebbe concesso altre risposte,
anche perché non poteva mica dire che forse, in via del tutto ipotetica, fosse
stata proprio la presenza del biondino ad aiutare Harry?...
Salutò cortesemente
il biondo lasciando la stanza, lui doveva parlare con il preside... e anche
urgentemente. Il biondo invece rimase solo, ma in realtà sentiva come un gran
fracasso, i pensieri turbinavano in maniera caotica e non lo lasciavano
respirare.
Le parole del
medico l’avevano fatto riflettere e ora sentiva un peso all’altezza del
cuore.
Grazie alle parole
di quel medico, era riuscito a vedere un’altro lato della vita del giovane
grifondoro. Aveva dato un senso alla sua malinconia e alle parole che la
Lovegood gli aveva rivolto nella foresta...
Si ricordò quando
sentì la bionda chiamare Harry “dott. Jekyll”* e finalmente capì il senso di
quel nomignolo che serviva forse ad esorcizzare in qualche modo quella
situazione così importante.
Harry era proprio
come il protagonista di quel libro, si sentiva forse come il dott. Jekyll,
l’uomo che per fare del bene, si era sdoppiato in due entità che insieme
creavano il suo essere. Era diventato una persona che, nel momento in cui
perdeva il controllo, diventava pericoloso e preda dei suoi stessi istinti.
Per un momento si
sentì vicino al
moretto.
Riusciva a
comprendere parte del suo tormento e dentro di se non poteva che chiamarlo
“sciocco grifondoro perbenista...”.
Draco aveva capito
benissimo il discordo del medico, conosceva le leggende che giravano sul conto
delle creature come Harry, e ringraziava Merlino per aver affidato ad una
persona come lui i poteri da Guardiano.
Tremava al pensiero
di quel potere nelle mani di qualcuno che non fosse il giovane Potter...
A questo punto, un
Malfoy come lui dovrebbe essere attratto da tutto quel potere, dovrebbe sentirsi
in dovere di avvicinarsi al portatore di quell’immensa magia, ma tutto ciò che
lo muoveva era ben altro...
Nonostante tutto,
ciò che Draco, non Malfoy, ma Draco desiderava, era stare vicino ad Harry e
assicurarsi che non ricadesse più in simili situazioni...
Con una nuova
determinazione, si alzò dalla sedia e sbirciò un momento nell’infermeria, il suo
ego Malfoy lo spingeva ad entrare e a non lasciare campo libero a quel dannato
Course, ma sentiva che, in quel momento, per Harry era importante che quel
maledetto moro stesse li, così decise che per quella volta si sarebbe fatto da
parte.
Dentro di se
riconobbe che i migliori strateghi sanno sempre quand’è il momento di lasciare
campo agli avversari...
Facendo forza su se
stesso, si voltò e lentamente si lasciò alle spalle il corpo dormiente del moro
grifondoro. Gli ci volle tutta la sua buona volontà per non voltarsi. con passo
elegante e cadenzato si diresse verso i sotterranei serpe verde; per quel giorno i
suoi piani erano andati in fumo, ma non aveva alcuna intenzione di lasciar
andare il suo obbiettivo.
Riddle Manor, 3
Ottobre.
Quel giorno poche
persone si aggiravano per il maniero, tra coloro che osavano camminarvi a testa
alta, avvolti nei loro neri mantelli, vi erano Astor Zabini e Lucius Malfoy. Due
delle persone annoverate nella più stretta schiera di Lord Voldemort.
In pochi avevano il
permesso di aggirarsi nel maniero, e a nessuno senza diretto invito. I due
uomini in questione, erano stati richiamati attraverso il marchio che portavano
sulla loro pelle, un tatuaggio che li segnava come seguaci del più potente ed
Oscuro dei maghi, un teschio che firmava la condanna delle loro anime...
Consapevoli del
marchio, consci della propria volontà, i due si aggiravano per il castello come
ordinato dal loro signore, dovevano controllare che tutto fosse a posto e che le
barriere poste attorno al Riddle Manor non subissero danni di alcun tipo.
Un ordine strano ed
insolito gli era stato impartito, ma nessuno dei due aveva avuto l’idea di
chiederne il motivo, nessuno dei due era tanto pazzo dal rivolgere una domanda
simile a colui che si definiva il loro padrone, con la testa china avevano
assentito e aspettato che il Lord li lasciasse al loro nuovo incarico, ed ora
erano lì ad eseguire il volere di colui che era il loro Signore.
Entrambi sapevano
che stava accadendo qualcosa, erano maghi di una certa potenza e percepivano
benissimo le ondate di magia che aleggiavano nel maniero, qualunque fosse
l’occupazione attuale del loro Lord, non doveva essere un fatto positivo, tutta
quell’energia magica avrebbe potuto abbattere una decina di maghi senza alcun
problema, nessuno dei due invidiò il destinatario di quell’onda magica.
Nonostante la
certezza che L’Oscuro signore stava probabilmente facendo la prima mossa che in
molti si aspettavano, nè Lucius nè tanto meno Astor poterono fare altro se non
continuare nel compito affidatogli.
Avevano la certezza
che qualcosa di importante stava accadendo, oh si... ne erano certi!
L’espressione dipinta sul volto del loro Signore era inconfondibile, da quando
era tornato non aveva fatto che aggirarsi cupamente per il maniero, ma quel
giorno, per la prima volta dal suo ritorno, Lord Voldemort era sembrato
soddisfatto di qualcosa.
Quando questi era
soddisfatto, si poteva essere certi che qualcosa di grosso e importante stava
per accadere, l’unica cosa da fare adesso era attendere, aspettare e vedere
dove si sarebbe abbattuto il colpo, dove la soddisfazione dell’Oscuro si sarebbe
placata... quell’attimo non era altro che la quiete dopo la tempesta.
Una tempesta
furibonda, più simile ad un cataclisma che ad altro, un evento che avrebbe
portato distruzione, una bufera dall’inimmaginabile potere distruttivo che
avrebbe portato sull’orlo la vita di molte persone.
Così Lucius Malfoy
ed Astor Zabini attendevano.
Attesero fino a
quando una profonda e gelida risata non rimbombò per tutte le ale del castello. attesero fino a
quando non sentirono il proprio marchio bruciare per l’esaltazione del proprio
fautore, aspettarono fino a quando quella risata così folle non s’insidiò nel
loro cuore e nel loro animo ormai nero.
In quel momento, in
quella risata, ogni mangiamorte, ogni possessore di quel nero marchio, seppe che
la Guerra presto sarebbe iniziata.
Prigione di
Azkaban, 3 Ottobre
Un luogo tetro si
apriva nell’immensità delle acque che costituivano quel gelido oceano.
Nessun rumore se
non il respiro fetido di coloro che portavano via la vita e dei lamenti
angosciati dei prigionieri.
Nessun animale nei
pressi della prigione di Axkaban, solo nebbia e gelo, neppure il sole osava
mettere in luce quel luogo dimenticato da qualsiasi divinità esistente.
Anche in quel luogo
risuonarono acuti gli echi della folle risata udita al Riddle Manor.
Tra le celle oscure
di quella prigione, tra i corridoi gelidi e pieni di nebbia e disperazione, si
levò altro il grido dei folli sostenitori di Lord Voldermort, la guerra sarebbe
cominciata e il loro signore ormai risorto avrebbe chiamato a se i suoi fedeli
servi!
Foresta Proibita, 3
Ottobre
Creature millenarie
e centenari
popolavano quel luogo.
Ovunque si
guardasse alberi, prati, muschi e acqua trovavano il modo per co-esistere.
Un equilibrio che
poteva apparire precario, ma forte nelle sue fondamenta.
Un luogo
indisturbato, un luogo che lasciava fuori il resto del mondo.
Un posto chiuso
così come una scatola. Nulla nè esce e nulla le entra.
Il coperchio
sigillato non permette contatti da nessuno dei lati.
Ma vicino l’angolo
c’è un piccolo buco, un piccolo punto di comunicazione con l’esterno.
Questo, dapprima
piccolo, grazie alla pazienza di un ragazzo, si è andato aprendosi sempre di
più, millimetro dopo millimetro...
Un luogo in cui
vivevano creature diverse e potenti, ferite e abusate da un essere così
imperfetto che chiamano “essere umano”.
Creature che
avevano promesso, in un passato ormai dimenticato, di non interessarsi mai più a
quella che era lo scorrere della vita umana.
Quelle stesse
creature, adesso
non potevano far altro che rabbrividire e gridare al sole e alla foresta la loro
rabbia per un’altra Guerra che sarebbe cominciata e che, forse, nonostante il
loro disinteressamento, avrebbe colpito anche loro.
Il grido si alzò quieto e nessuno lo ascoltò se non un gracile corpo, che sembrava così piccolo rispetto alla rabbia di quel luogo e alla follia dell’uomo che l’aveva provocato, ma non per questo quel corpo si tirò indietro dall’udirlo. Ascoltò quel grido e lo tenne nel suo animo, lo avrebbe fatto ascoltare a colui che l’aveva provocato ed allora avrebbe potuto lasciarlo andare...
Hogwarts, Ufficio
di Albus Silente, 4 Ottobre
Tre uomini
dall’aspetto austero ed elegante sedevano di fronte alla scrivania dell’anziano
preside della scuola di magie e stregoneria di Hogwarts.
Lo sguardo azzurro
solitamente scintillate, quel giorno sembrava come adombrato.
Un’espressione
stanca del viso rendeva il volto di Albus Silente quello di un semplice
anziano.
I tre maghi di
fronte a lui non proferivano parola, tutto quel che dovevano dire era stato
detto, adesso aspettavano solo una qualche parola del saggio preside di
Hogwarts.
Lucius Malfoy,
Astor Zabini e Severus Piton avevano riferito ciò che era accaduto, avevano
avvertito uno dei più potenti maghi in circolazione del pericolo imminente ed
ora aspettavano di ricevere risposta.
Parole che non
uscivano dalla bocca del preside erano attese, l’uomo si limitava a sorseggiare
il suo tè mentre nella sua mente non poteva che tirare un sospiro stanco.
Tutto quello che
per anni aveva temuto, si era rilevato fondato alla fine.
Amara ricompensa,
l’aver ragione anche questa volta si era svelata una conoscenza dal sapore
dolceamaro.
Dopo un lungo
sospiro rumoroso, alzò lo sguardo e lo posò sugli uomini seduti davanti a
lui.
Tre uomini che
stavano rischiando tutto pur di proteggere l’unica cosa che era loro rimasta,
chi la propria famiglia, chi il suo essere se stesso, ma tutti stavano
rischiando molto per quella guerra che aveva lanciato il suo primo grido.
Al –Signori,
purtroppo ciò che per molto tempo ho temuto, come voi credo, ha avuto inizio,
purtroppo io non posso darvi la risposta che cercate, ma forse qualcuno
si...-
Con un gesto della
mano indicò la porta dove poco dopo si sentì un discreto bussare, Silente diede
il permesso e un uomo dai capelli scuri e gli occhi azzurri fece la sua
comparsa. I tre mangiamorte ci misero poco a riconoscere in lui l’unico che la
sera di mesi prima, si era fatto vedere in viso, quando avevano proposto loro
l’accordo per entrare nell’Ordine della fenice...**
Al –Dottor Dugaine,
questi sono Lucius Malfoy, Astor Zabini e Severus Piton, forse conoscerà già
alcuni di loro, ma mi sembravano d’obbligo le presentazioni.- il nuovo arrivato
fece un cenno d’assenso e Silente continuò –A quanto pare quello che mi avevi
preannunciato è accaduto, i signori Malfoy e Zabini erano nel Riddle Manor
quando dicono di aver percepito una potente ondata magica provenire dalle stanza
di Voldemort.-
I tre mangiamorte
guardarono con celato stupore l’uomo non fare una grinza a quelle informazioni,
anzi lo videro guardare con sfida l’anziano preside
Ra –Glielo avevamo
detto Silente, non doveva restarne stupito, lo sapeva come me che era ormai
questione di giorni per una sua mossa, sospettavo che avesse agito ieri... ma
speravo che non lo colpisse così direttamente.-
Al –Allora la mia è
una conferma?-
Ra –A quanto pare,
a questo punto dobbiamo solo aspettare che si riprenda e chiedere a lui
personalmente, è l’unico in gradi di dirci cos’ha in mente il Lord...-
Sv –Di chi state
parlando? Albus?- S’intromise il professore di Pozioni, ma non fu l’uomo
interpellato a rispondergli, ma bensì Raphael Dugaine, uno dei nuovi acquisti
dell’Ordine della Fenice
Ra –Stiamo parlando
del bersaglio dell’Oscuro, colui a cui era diretta la magia che avete percepito-
Lu –Tutta quella
potenza per una sola persona?- Chiese dubbioso Lucius
Ra –Esatto.-
Lu –E vuole farci
credere che dopo una potenza simile, questa persona sia ancora viva?- Lo sguardo
del medico s’indurì e i quattro poterono percepire chiaramente la gelida furia
che animava l’altro
Ra –Ebbene si,
quello di ieri doveva essere solo un avvertimento. E il suo bersaglio è vivo e
vegeto, si sta solamente riposando.-
Lu –Non stiamo
parlando di una magia da quattro soldi! Erano vere e proprie ondate di potere!
Non è possibile che il così detto bersaglio sia sopravvissuto!-
Ra –Proprio lei
Malfoy, non dovrebbe sorprendersi, e neppure voi....- disse diretto agli altri
due mangiamorte –Avete già avuto un assaggio del potere di questo
“bersaglio” se
non ricordo male... gli avete parlato e ascoltato le sue parole no?-
Lu –Questo non
c’entra nulla! La nostra decisione non ha nulla a che fare con il colloquio
avuto quella sera! Ciò che abbiamo deciso dipende solo da noi...-
Ra –Lo so anche io,
ma ciò non toglie che voi ricorderete le parole che avete ascoltato. Questa
volta le cose andranno in modo molto diverso. Il Signore Oscuro ha altri piani,
adesso il suo bersaglio principale non è la comunità magica e questo gioca a
nostro favore...-
Sv –Queste sono
solo ipotesi! È vero che il Lord non ha ancora attaccato nessuno, ma come può
essere certo che non sia solo un fase temporanea?-
Ra –Sinceramente,
queste non sono cose che m’interessano...- disse alzandosi in piedi –Io ho le
mie certezze così come voi avete le vostre idee, sappiate solo che questa volta
ci sono persone che intendono dare una svolta definitiva a questo inutile
gioco....-
Così dicendo, senza
salutare nessuno, fece per uscire. Prima però si voltò verso il preside che
sembrava aver ritrovato parte della brillantezza nello sguardo e disse
Ra –Silente, questa
volta non sarà lei a dirigere i giochi, questa sera anche noi daremo inizio ai
giochi... Appena sapremo qualcosa di più verrà avvertito.-
Così dicendo lasciò
definitivamente la stanza nel silenzio.
Mentre proseguiva i
suoi passi verso la stanza che gli avevano concesso di occupare, non poteva
bloccare la preoccupazione che spingeva per uscire.
Nell’ufficio del
preside aveva parlato con sicurezza e senza cedimenti.
Aveva parlato di
qualcuno che avrebbe cambiato le carte in tavola e sapeva di non aver
mentito.
Questa volta
l’Oscuro Signore aveva messo il dominio della comunità magica solo in secondo
piano.
Ciò a cui
principalmente bramava era il Potere, quello stesso Potere che adesso era nelle
mani di Harry. E questi non era disposto a cederglielo. presto o tardi,
quando Voldemort fosse stato sicuro dei suoi mezzi, sarebbe avvenuta la vera
battaglia e Raphael lo sapeva, con tutto se stesso lui aveva la certezza, che
non ne sarebbe uscito vivo.
A preoccuparlo non
era neppure il caos che avrebbe lasciato alla sua scomparsa, la sua unica
preoccupazione era riservata in Harry e in ciò che avrebbe dovuto dare per
quella vittoria: la sua vita.
Due vite in cambio
di una guerra, che prezzo effimero vero? Eppure, Raphael sentiva dentro di se
una rabbia cieca che gridava contro l’ingiustizia di quel prezzo...
La vita di Harry non sarebbe stata sprecata a questo modo, lui avrebbe trovato un modo per evitare il suo sacrificio, dovesse dare lui stesso la propria vita, lo avrebbe fatto! Ma non quella del giovane grifondoro. Non la vita di Harry James Potter, non la vita di uno dei più potenti guardiani.
Infermeria di Hogwarts, 4 Ottobre
Era passata da poco l'ora di pranzo, dalla sera prima Damien non aveva lasciato Harry neppure un momento, lo aveva aspettato lì, seduto su una sedia e con una delle mani tra le sue.
La febbre ormai si era abbassata, Harry adesso stava solamente avendo un sonno agitato. Quella mattina era già passato Raphael e lo aveva messo al corrente dei propri sospetti, probabilmente il malessere del suo fratellino era stato causato da Lord Voldemort, in qualche modo doveva aver tentato di richiamare i poteri che adesso erano sotto il controllo del moretto, ma Harry aveva resistito.
Non sapevano ancora in che modo era potuto accadere, come l'Oscuro avesse materialmente fatto a richiamare in maniera tanto improvviso tutta quell'energia e francamente non vedevano l'utilità in un attacco così diretto e così palesemente insufficiente.
Si, aveva messo Harry fuori gioco, ma per quanto? Una giornata?... Due?... questo comportamento non aveva senso, ma per saperne qualcosa in più avrebbero dovuto aspettare il risveglio del giovane Guardiano.
Dai movimenti del più piccolo, sembrava proprio che presto avrebbe lasciato la dimensione onirica per poter riprendere contatto con la realtà, ma Damien era deciso ad inculcare in quella testolina arruffata un paio di concetti che non sembravano chiari al grifondoro: evitare i pericolo e ammettere i propri limiti! Senza contare la faccenda del biondino, ovviamente...
Come da lui previsto, con un po’ di tempo e pazienza, gli occhi di giada cominciarono ad aprirsi.
Harry si sentiva davvero molto stanco, la luce gli feriva gli occhi e li avrebbe tenuti ben chiusi se non fosse per la percezione di Damien al suo fianco. Cosa ci faceva lì? Chi lo aveva chiamato? Non ne aveva idea, ma chiunque fosse stato, avrebbe ricevuto i suoi ringraziamenti. Aveva bisogno che in quel momento Damien, il suo fratellone, fosse accanto a lui. Lo guardò in tralice e vide l'espressione per nulla contenta dell'altro, lasciò perdere tutti i buoni propositi di cominciare a parlargli in maniera neutrale e con sguardo basso sussurrò
H -Damie, mi... mi dispiace...-
Dm -Tsk... non mentirmi pulce! Non ti dispiace affatto!-
H -Non è vero è solo...che...- Damie terminò per lui una frase ascoltata decine e decine di volte
Dm -... è solo che qualcuno poteva farsi male... Avanti marmocchio, datti una svegliata! Tu non sei una dannatissima fata turchina o una sorte di angelo protettore chiaro? Sei un dannato ragazzino incosciente con una magnete attaccato in fronte e capace di attirare solo guai!-
A quel rimprovero così... così da Damien, Harry non poté che ridere. Quello era il suo fratellone, paradossalmente una delle persone per lui più importante era quello che gliene diceva di tutti i colori, in continuazione! Il fatto che poi spesso aveva ragione rendeva questo sua atteggiamento più normale.
H -Cosa vuoi che ti dica allora, sentiamo?- Damien si fece serio e con foce decisa pronunciò esattamente le parole che Harry temeva di sentire
Dm -Voglio sentire una promessa Harry, una tua promessa per me!- disse enfatizzando su quel "me", perché Harry sapeva che una promessa fatta a lui, era uno di quei patti, di quelle parole incancellabili che andavano seguite perché Damien era il suo fratellone...
H -Damie...-
Dm -Niente Damie questa volta, sono serio. Ho parlato con Raphael quindi non pensare neppure per un momento di prendermi in giro. So cos'è successo e lo sai anche tu. Adesso è arrivato il momento di dimostrare quanto vali e chi sei veramente. Devi scrollarti di dosso le tue paure, gettarle al vento e aspettare che ti tornino indietro per affrontarle, ma devi promettermi che non farai niente di stupido e avventato...-
H -Io non...-
Dm -Ascoltami! Promettimelo Harry, se non vuoi stare attento per te stesso, come invece dovresti, fallo almeno per quella cazzo di gente! Fallo perché quelle persone non possono permettersi di perdere, IO non posso permettermi di perderti Harry. Pensala come ti pare, per te, per gli altri, per me o addirittura per quel dannatissimo biondino da strapazzo! Ma maledizione, promettimi di fare attenzione, non buttarti in compiti suicidi, guarda dove sono i tuoi stramaledetti limiti e NON superarli!-
Con cautela Harry si mise seduto, si aspettava quelle parole già da un po’, tutto sommato conosceva ancora il suo fratellone... Come sempre aveva ragione lui, aveva sempre ragione. Harry avrebbe potuto promettergli tutto questo, Merlino, avrebbe dato qualsiasi cosa per lui, ma questo non poteva prometterglielo, almeno non del tutto e non come avrebbe voluto Damien.
Prese un respiro profondo, raccolse a se il coraggio per cui era stato scelto come appartenente alla casa di Godric Grifondoro e abbracciò forte il suo fratellone.
H -Damien Course, tu sei la persona migliore che io avrei mai potuto incontrare, sei il mio fratellone e so perfettamente che sei il mio stramaledetto fratello! Hai ragione, sono un incosciente, testardo e incoerente grifondoro! Però sai anche che io sono Harry e che... non voglio che nessuno, nessuno si faccia del male per colpa mia. Io mi sento e mi sentirò responsabile per ogni singola morte che Voldemort ha compiuto dalla mia nascita ad oggi...-
Damien sapeva che cercare di ribattere sarebbe stato inutile per lui, ci aveva provato più di una volta a fargli cambiare idea, ma non ci era mai riuscito
H -Per questo io darò sempre tutto me stesso in questa storia. E proprio per questo prometto di mantenermi sano e salvo il più possibile, niente più colpi di testa, niente più decisioni affrettate o presi dalla paura. Starò attento e cercherò di prendere tutte le precauzioni possibili...- arretrò nell'abbraccio e guardò il più grande -Starò attento...-
Cosa dire adesso, come rispondere a quelle parole che gridavano "Harry! Harry! Harry!" ad ogni espressione?
Quello era il suo fratellino, quello era tutto l'essere che formava Harry James Potter e lui, purtroppo, non poteva fare altro che strappargli almeno quella piccola promessa.
Dm -Per ora mi accontento Potter, cerca di tenerti stretto questo poco istinti di autoconservazione che ti ritrovi e bada di rigare dritto!-
H -Agli ordini generale!- disse scherzosamente Harry...
Dm -Non cercare di distrarmi pulce! Qui la discussione non è ancora finita!...-
H -Oww.. Damie avanti sono stanco...-
Dm -Non potrebbe interessarmene di meno, hai tutto il tempo che vuoi per riposare dato che ti controllerò a vista... Quindi adesso è il momento di fare quattro chiacchiere su quel tizio...-
H -Cosa?-
Dm -Oh... non fare il finto tonto! Abbiamo un problema ragazzino, e quel problema si chiama Draco Malfoy!-
Harry sgranò gli occhi e chiese perdono per qualsiasi cosa avesse fatto per meritarsi questo... Un confronto con Damien su questo discorso non era esattamente ciò che aveva programmato...
Continua...
*vedi capitolo X
** Vedi Capitolo VIII
Ringrazio tutti coloro che leggono questa mia
umile fic, e con un pò di calore in più coloro che hanno anche il tempo di
commentarla! Siete la mia gioia!!!!!
Selene_90: Ma ciao Selene carissima!^^ Grazie
per aver speso un minutino per commentare! Comunque lieta che il cap sia stato
di tuo gradimento, spero che anche questo ti piaccia, però susu! Povero
Damien... perchè ce l’hai con lui? Damie vuole solo tanto, tanto bene al suo
fratellinoooo! Q_Q... Potrai perdonarlo? Dai, ti assicuro e Draco avrà il suo
moretto prima o poi!;-) (sarebbe ora! Tsk..ndDraco)
RICA: Ma ciao Rica!^^ Con un pò di tempo è
arrivato anche un altro capitolo, visto? Allora che ne dici, attesa profiqua?
Spero veramente di si! Comuqnue anche tu contro Damie? Bè... hai ragione, il suo
tempismo è davvero pessimo! >_<... Povero Draco, per un pò dovrà penare,
Harry è una piccola e adorabile testolina bacata! *_* Vedo che sei abbastanza
intuitiva Rica, chissà che non hai centrato qualcosina eh? Ihihihih... Bè lo
vedrai presto no? Un bacione e grazie per il commento, spero di vederne
altri!>_<
Ximeng: Cara... come chiedere perdono del
ritardo? Ç_ç...Bè, con il capitolo no? ^^’’’’’ Comunque bè, Severus è...
Severus!xD La vedo dura un cambio radicale, ma chissà, potrebbe rivelarsi un
personaggio niente male! Harry è pucciosissimissimo vero? *__*... Come
resistergli? Il nostro Draco è ormai al limite... poverino... mi fa un pò
pena!xD (non è vero! Sadica! ndDraco) Oh smettila tu! Guarda che una volta
accalappiato Harry dovrai fare i conti con il suo bel pessimismo che la cara
ximeng ha fatto notare...xDD Adoro vedere Harry complessato! *__*... Bè
carissima, spero che questo cap ti sia piaciuto e che nonostante la vergognosa
attesa tu posso perdonare questa povare autrice prezzolata e magari sgridarla
attraverso un commentino-ino! xD
Djkika: Oh kika! Grazie per il perdono, vale
anche per questo vero? –me fa gli occhi cucciolosi- lo so, dovrei farti una
bella statuetta per i commuoventi complimenti che mi hai fatto! Queste cose
fanno davvero bene al cuore sai? Bè, Draco nonostante tutto è un Malfoy, non
smetterò mai di ripeterlo, e in quanto tale si prende tutto ciò che gli aggrada!
U_U... (per una volta siamo d’accordo...NdDraco) Comunque bè... quì si capisce a
capire qualcosa e finalmente il Lord appare! Spero che tu possa apprezzare anche
questo cap, a presto (spero!) un bacione!
Fra ro: Poche paroline ma mooolto gradite!
Grazie mille fra ro, spero che la tua attesa sia stata ripagata almeno in
parte!^O^... Un bacione anche a te!
Animablu: Ohhhh! Che bello vedere il tuo
commento! *O*, Draco è complessato lo so, ma non è adorabile? *_* Draco è uno
tosto tranquilla, presto arriverà il suo graaande momento! Ma perchè ce l’avete
con Damie? Ç__ç... e io che speravo di trovare qualcuno a cui andasse a
genio...xD...Comunque sia spero che il cap ti sia piaciuto anche perchè alcuni
passi sono diversi dal solito ma... le novità non sempre sono male no? Spero di
risentirti ciauuu!^^ ps. Oh allora chiedo perdono!...XD Ci sono talmente tanti
nick che spesso li confondo!...é_è
Kymanu: Ohhhhh! Dolcissimaaaa! Ç__ç Tu non sai
quanto mi sia commossa...ç_ç... ti ringrazio veramente per le tue parole e sappi
che per il mio ritardo mi vergogno come una ladra e chiedo umilmente perdono a
tutti voi! >.< Sappi che i tuoi commenti sono sempre, sempre graditi! Non
importa il ritardo –stai parlando con la regina dei ritardi...>_<...- e ti
ringrazio veramente, spero che anche questo cap ti avvolga come il precedente!^^
Bacionissimi!
Un saluto a tutti dalla vostra Resha!^^