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Autore: redeagle86    11/04/2008    2 recensioni
Viper, i bio-med, Adrian, la testardaggine di Chazz e una nuova avventura per Eilen. Dopo "Il cuore e il destino" e "Contro ogni destino" torna l'imperatrice dei Neospaziali! E qui sarà alle prese con un nuovo avversario e i nuovi compagni!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chazz Princeton/Jun Manjoume, Altri personaggi, Jaden/Judai Yuki, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2. La verità

 

-Che cos'ha? Perché non si risveglia?- domandò Jaden, preoccupato. Abbracciata ad Alexis, Eilen singhiozzava, in preda all'ansia: Adrian si era rimesso in piedi e stava bene. Perché Chazz continuava a dormire?

-È in una sorta di coma. È come se il suo corpo avesse solo le energie sufficienti a far battere il cuore…

-Ma Adrian…

-La colpa è di Viper- intervenne Jecko, entrando nell'infermeria.

-Che vuoi dire?

-I suoi bio-med assorbono l'energia che i duellanti sprigionano durante gli incontri. Non so a cosa gli serva, ma è per questo che ci ha dato i braccialetti.

-Però non spiega perché tu non ne abbia quasi avvertito l'effetto- proseguì Jesse.

-La festa di stasera serviva a metterlo alla prova: mi ha scoperto che girovagavo nei dintorni della sua base e credo d'essere balzato al primo posto nella sua personale lista degli studenti da…eliminare. E non per modo di dire- replicò. –Avevo organizzato un gran numero di duelli tutti insieme, per costringerlo ad abbassare il livello d'assorbimento e rovinare i suoi piani nei miei confronti: non poteva permettersi di mandare in ospedale l'80% degli studenti in un colpo solo. Era un…

Eilen lo interruppe bruscamente, afferrandolo per la maglia in uno scatto d'ira. I suoi occhi verdi mandavano scintille.

-Hai giocato con Viper…ed è Chazz a farne le spese!- esclamò, stringendo la presa. –Io ti faccio fuori con le mie mani!

-Eilen, calmati- la fermarono gli amici, separandola dal duellante.

-Dovresti esserci tu al suo posto!- continuò lei, disperata.

-Non volevo che succedesse questo. Non avrebbe dovuto farsi male nessuno…

-Vattene, Adrian- disse il giovane dai capelli verdazzurro, con sguardo duro. –È meglio per tutti.

-Ma io…

Il compagno dell'Accademia del Nord lo spinse fuori dalla stanza, uscendo a sua volta: quel buffone gli dava sui nervi, ora più di prima. Sapeva tutto, aveva le prove del piano di Viper…e aveva taciuto. Ed erano altri a subirne le conseguenze. Dov'era la giustizia quando serviva?

-Io non volevo…

-Lo so, ma hai comunque messo in pericolo decine di persone. Per cosa? Per giocare con quello psicopatico- lo aggredì. –Non mi sei mai piaciuto, Jecko, ma non credevo arrivassi a tanto. Fossi in te, seguirei il consiglio di Chazz: prendi il tuo libretto degli assegni e comprati una nuova vita. Lontano da qui.

L'altro abbassò la testa, travolto da quelle parole secche e inclementi. Aveva sbagliato e meritava quel trattamento. Soprattutto perché non era lui sul filo tra la vita e la morte. Si allontanò da lì, mesto e colpevole, chino sotto il peso delle sue azioni.

Jesse lo fissò, senza addolcire l'espressione: odiava chi non si assumeva la responsabilità dei propri atti, le conseguenze che potevano portare e le scaricava su altri.

-Sicura? Non vuoi che resti qualcuno?- stava chiedendo Jaden quando rientrò nell'infermeria.

-Sì. E poi sai che io non sono mai sola- rispose Eilen, riferendosi ai tre "Ojama", seduti sul comodino, e a "Kuriboh", che aveva insistito per rimanere accanto all'amica.

-È vero. Spesso me ne dimentico. Allora ci vediamo domani.

-A domattina.

I quattro la salutarono, ognuno avvolto dalla tristezza e da una profonda inquietudine. L'ultimo ad uscire fu Jesse, che si bloccò sulla porta nel vedere apparire il suo "Carbancol Rubino", deciso ad andare dalla fanciulla. Affermava di conoscerla e di non poterla abbandonare, perché sarebbe stato come abbandonare il suo duellante.

-Va bene, puoi stare qui- gli permise, raggiungendo poi gli altri. Aveva mille domande e sapeva a chi poterle rivolgere. –Jaden, chi è davvero Eilen?

Il brunetto sospirò, facendogli segno di seguirlo: credeva che quella storia non sarebbe più riemersa, che niente lo avrebbe costretto a svelare il segreto che condivideva con Chazz.

-Può vedere anche lei gli spiriti, giusto?

-Come noi due e Chazz. Con una differenza...lei…lei è parte di loro.

-In che senso, scusa?

-Eilen non è quella che sembra…in realtà è l'Imperatrice del Neo-spazio.

-COSA?!- urlò, subito zittito dal compagno. –Che diavolo significa? Che non è umana?

-Non del tutto…

-Ma…Chazz lo sa?

-Certo- ribatté il giovane, raccontandogli ogni cosa. Si fidava di quel ragazzo, gli somigliava. E se le carte lo avevano scelto, significava che aveva un cuore nobile e che non avrebbe tradito la fiducia che gli veniva accordata.

-È…incredibile- commentò infine. –Ecco perché "Carbancol" la conosceva.

-Ogni mostro le è amico e le vuole bene…persino i dinosauri di Hasselberry, i fossili di Jim o i golem di Krauler.

-Anche le nuvole di Adrian?

-Non lo so, ma immagino di sì.

-Devo ammettere che non avrei mai immaginato niente di simile…

-Qui succede questo e altro.

-Suona come una minaccia- ironizzò Jesse. –Temi possa succedere qualcosa?

-Temo la reazione di Eilen…se Chazz non si svegliasse…bhe, quasi sicuramente deciderà di vendicarsi, cercando Viper e affrontandolo.

-Un tiretto impulsivo…

-Solitamente è dolce e gentile, ma quando la pungono sul vivo diventa una furia.

-Non ci resta che attendere domattina, insomma, e le notizie che ci porterà il nuovo giorno. Sperando siano buone.

-Me lo auguro, Jesse. Me lo auguro con tutto il cuore.

 

Le lacrime solcavano come fiumi in piena le guance di Eilen, che seduta accanto al letto, stringeva la mano del suo fidanzato, implorando il cielo perché riaprisse gli occhi.

Aveva creduto che, una volta sconfitto Sartorius, ci sarebbe stata una po' di quiete anche per loro. Invece la calma era durata poco meno di tre mesi, in cui non si poteva certo dire che era stata tranquilla. Per farsi accettare dai Princeton aveva dovuto battere i due fratelli di Chazz, in una sfida difficile che era riuscita a vincere a fatica.

"Il nostro Chazz ha trovato pane per i suoi denti" aveva commentato il maggiore.

"Per una volta hai fatto un'ottima scelta" aveva aggiunto l'altro.

Non certo come quella di affrontare Adrian: quello era stato un errore. Uno sbaglio che ora stava pagando…e che faceva pagare anche a lei. Improvvisamente davanti ai suoi occhi comparve un fazzoletto: a porgerglielo era una specie di gatto grigio, con una pietra rossa in fondo alla coda. Una creatura che Eilen non vedeva da tantissimo tempo. Da quando i mostri bestia-gioiello avevano scelto il loro duellante, abbandonando il mondo di mezzo, la terra fra il Neo-spazio e il mondo degli uomini abitata dalle carte di Duel Monster.

-"Carbancol"…non credevo ti ricordassi ancora di me…- si stupì, asciugandosi le lacrime.

Il felino le saltò sulle gambe, sfregando il muso contro il suo viso. Avvertiva il suo dolore, la sua sofferenza e voleva starle accanto. Come gli altri quattro spiriti.

Gli "Ojama", per una volta seri e non ridenti e scherzosi, vegliavano il loro capo con espressioni meste, facendosi forza uno con l'altro: ne avevano superate tante insieme… Non si sarebbe arreso. Non lui.

"Kuriboh" invece si era posato su una spalla dell'amica, in silenzio, confortandola con la sua sola presenza. Non c'era niente che potesse dire per farla stare meglio, niente che non fosse una bugia. Così preferiva limitarsi a restarle al fianco, come sempre.

-Non è giusto…- mormorò la fanciulla.

-Eilen…- intervenne "Ojama giallo". –È stata colpa nostra…non siamo stati in grado di portarlo alla vittoria…

-No, voi avete fatto del vostro meglio. E non sarebbe cambiato niente se lui avesse vinto- aggiunse la rossa. Sfiorò dolcemente il viso di Chazz, perdendosi nei ricordi: la loro storia era nata solo per caso, lei non era stata inviata sulla Terra per salvarlo dal giogo di Sartorius. Invece quel ragazzo arrogante e spaccone era entrato nel suo cuore, infrangendo qualsiasi destino potesse essere stato scritto per loro.

Era tutta la sua vita: già una volta aveva temuto di averlo perso per sempre. Non voleva provare di nuovo quell'angoscia che le artigliava l'anima, strappandole la voglia di continuare ad esistere.

Non voleva nemmeno pensare a cosa avrebbe fatto se non si fosse svegliato… Voleva solo che lui aprisse quei meravigliosi occhi grigi e tornasse a guardarla con quella luce d'amore che la faceva sentire unica e speciale.

Solo questo. Non desiderava altro.

Ma spesso, sono proprio i desideri più umili e semplici a non venire realizzati.

 

"Chazz…gioca con me…"

Di chi era quella vocetta infantile? E soprattutto…dove si trovava?

C'era solo sabbia intorno a lui, sabbia per chilometri. Chazz si guardò freneticamente intorno, non riconoscendo nulla in quel paesaggio apocalittico. A meno che quell'obelisco in lontananza…

Non era un obelisco, ma un pezzo dell'Accademia, sepolta dal deserto!

"Chazz…ho aspettato tanto che qualcuno venisse a giocare con me…"

Una voragine si aprì sotto i suoi piedi, trascinandolo nel buio più fitto, mentre nel cielo appariva un gigantesco occhio.

 

 

êContinua…ê

 

 

 

(Non trovate inquietante che un essere così brutto, abbia una vocetta assurda come quella che gli hanno affibbiato? -_- NdA) (Infatti ho presentato protesta al sindacato mostri… NdMostro) (Oh, che sorpresa… O.O… Amici lettori, è venuto a trovarci niente meno che "Il mostro"! NdA_entusiasta) (-__-"" NdTutti) (Può rispondere a quelle due, tre, centoventi domande che ci assillano? NdA) (Ehm…veramente…ecco, mi chiamano per girare i nuovi episodi… ^_^" NdM_in fuga) (Che peccato… NdA) (Già, un vero peccato… -___-""" NdT)

 

  
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