2. La
verità
-Che cos'ha? Perché non si risveglia?- domandò Jaden,
preoccupato. Abbracciata ad Alexis, Eilen singhiozzava, in preda all'ansia:
Adrian si era rimesso in piedi e stava bene. Perché Chazz continuava a
dormire?
-È in
una sorta di coma. È come se il suo corpo avesse solo le energie sufficienti a
far battere il cuore…
-Ma
Adrian…
-La
colpa è di Viper- intervenne Jecko, entrando
nell'infermeria.
-Che
vuoi dire?
-I suoi
bio-med assorbono l'energia che i duellanti sprigionano durante gli incontri.
Non so a cosa gli serva, ma è per questo che ci ha dato i
braccialetti.
-Però
non spiega perché tu non ne abbia quasi avvertito l'effetto- proseguì
Jesse.
-La
festa di stasera serviva a metterlo alla prova: mi ha scoperto che girovagavo
nei dintorni della sua base e credo d'essere balzato al primo posto nella sua
personale lista degli studenti da…eliminare. E non per modo di dire- replicò.
–Avevo organizzato un gran numero di duelli tutti insieme, per costringerlo ad
abbassare il livello d'assorbimento e rovinare i suoi piani nei miei confronti:
non poteva permettersi di mandare in ospedale l'80% degli studenti in un colpo
solo. Era un…
Eilen lo
interruppe bruscamente, afferrandolo per la maglia in uno scatto d'ira. I suoi
occhi verdi mandavano scintille.
-Hai
giocato con Viper…ed è Chazz a farne le spese!- esclamò, stringendo la presa.
–Io ti faccio fuori con le mie mani!
-Eilen,
calmati- la fermarono gli amici, separandola dal
duellante.
-Dovresti
esserci tu al suo posto!- continuò lei, disperata.
-Non
volevo che succedesse questo. Non avrebbe dovuto farsi male
nessuno…
-Vattene,
Adrian- disse il giovane dai capelli verdazzurro, con sguardo duro. –È meglio
per tutti.
-Ma
io…
Il
compagno dell'Accademia del Nord lo spinse fuori dalla stanza, uscendo a sua
volta: quel buffone gli dava sui nervi, ora più di prima. Sapeva tutto, aveva le
prove del piano di Viper…e aveva taciuto. Ed erano altri a subirne le
conseguenze. Dov'era la giustizia quando serviva?
-Io non
volevo…
-Lo so,
ma hai comunque messo in pericolo decine di persone. Per cosa? Per giocare con
quello psicopatico- lo aggredì. –Non mi sei mai piaciuto, Jecko, ma non credevo
arrivassi a tanto. Fossi in te, seguirei il consiglio di Chazz: prendi il tuo
libretto degli assegni e comprati una nuova vita. Lontano da
qui.
L'altro
abbassò la testa, travolto da quelle parole secche e inclementi. Aveva sbagliato
e meritava quel trattamento. Soprattutto perché non era lui sul filo tra la vita
e la morte. Si allontanò da lì, mesto e colpevole, chino sotto il peso delle sue
azioni.
Jesse lo
fissò, senza addolcire l'espressione: odiava chi non si assumeva la
responsabilità dei propri atti, le conseguenze che potevano portare e le
scaricava su altri.
-Sicura?
Non vuoi che resti qualcuno?- stava chiedendo Jaden quando rientrò
nell'infermeria.
-Sì. E
poi sai che io non sono mai sola- rispose Eilen, riferendosi ai tre "Ojama",
seduti sul comodino, e a "Kuriboh", che aveva insistito per rimanere accanto
all'amica.
-È vero.
Spesso me ne dimentico. Allora ci vediamo domani.
-A
domattina.
I
quattro la salutarono, ognuno avvolto dalla tristezza e da una profonda
inquietudine. L'ultimo ad uscire fu Jesse, che si bloccò sulla porta nel vedere
apparire il suo "Carbancol Rubino", deciso ad andare dalla fanciulla. Affermava
di conoscerla e di non poterla abbandonare, perché sarebbe stato come
abbandonare il suo duellante.
-Va
bene, puoi stare qui- gli permise, raggiungendo poi gli altri. Aveva mille
domande e sapeva a chi poterle rivolgere. –Jaden, chi è davvero
Eilen?
Il
brunetto sospirò, facendogli segno di seguirlo: credeva che quella storia non
sarebbe più riemersa, che niente lo avrebbe costretto a svelare il segreto che
condivideva con Chazz.
-Può
vedere anche lei gli spiriti, giusto?
-Come
noi due e Chazz. Con una differenza...lei…lei è parte di
loro.
-In che
senso, scusa?
-Eilen
non è quella che sembra…in realtà è l'Imperatrice del
Neo-spazio.
-COSA?!-
urlò, subito zittito dal compagno. –Che diavolo significa? Che non è
umana?
-Non del
tutto…
-Ma…Chazz
lo sa?
-Certo-
ribatté il giovane, raccontandogli ogni cosa. Si fidava di quel ragazzo, gli
somigliava. E se le carte lo avevano scelto, significava che aveva un cuore
nobile e che non avrebbe tradito la fiducia che gli veniva
accordata.
-È…incredibile-
commentò infine. –Ecco perché "Carbancol" la conosceva.
-Ogni
mostro le è amico e le vuole bene…persino i dinosauri di Hasselberry, i fossili
di Jim o i golem di Krauler.
-Anche
le nuvole di Adrian?
-Non lo
so, ma immagino di sì.
-Devo
ammettere che non avrei mai immaginato niente di simile…
-Qui
succede questo e altro.
-Suona
come una minaccia- ironizzò Jesse. –Temi possa succedere
qualcosa?
-Temo la
reazione di Eilen…se Chazz non si svegliasse…bhe, quasi sicuramente deciderà di
vendicarsi, cercando Viper e affrontandolo.
-Un
tiretto impulsivo…
-Solitamente
è dolce e gentile, ma quando la pungono sul vivo diventa una
furia.
-Non ci
resta che attendere domattina, insomma, e le notizie che ci porterà il nuovo
giorno. Sperando siano buone.
-Me lo
auguro, Jesse. Me lo auguro con tutto il cuore.
Le
lacrime solcavano come fiumi in piena le guance di Eilen, che seduta accanto al
letto, stringeva la mano del suo fidanzato, implorando il cielo perché riaprisse
gli occhi.
Aveva
creduto che, una volta sconfitto Sartorius, ci sarebbe stata una po' di quiete
anche per loro. Invece la calma era durata poco meno di tre mesi, in cui non si
poteva certo dire che era stata tranquilla. Per farsi accettare dai Princeton
aveva dovuto battere i due fratelli di Chazz, in una sfida difficile che era
riuscita a vincere a fatica.
"Il
nostro Chazz ha trovato pane per i suoi denti" aveva commentato il
maggiore.
"Per una
volta hai fatto un'ottima scelta" aveva aggiunto l'altro.
Non
certo come quella di affrontare Adrian: quello era stato un errore. Uno sbaglio
che ora stava pagando…e che faceva pagare anche a lei. Improvvisamente davanti
ai suoi occhi comparve un fazzoletto: a porgerglielo era una specie di gatto
grigio, con una pietra rossa in fondo alla coda. Una creatura che Eilen non
vedeva da tantissimo tempo. Da quando i mostri bestia-gioiello avevano scelto il
loro duellante, abbandonando il mondo di mezzo, la terra fra il Neo-spazio e il
mondo degli uomini abitata dalle carte di Duel Monster.
-"Carbancol"…non
credevo ti ricordassi ancora di me…- si stupì, asciugandosi le
lacrime.
Il
felino le saltò sulle gambe, sfregando il muso contro il suo viso. Avvertiva il
suo dolore, la sua sofferenza e voleva starle accanto. Come gli altri quattro
spiriti.
Gli
"Ojama", per una volta seri e non ridenti e scherzosi, vegliavano il loro capo
con espressioni meste, facendosi forza uno con l'altro: ne avevano superate
tante insieme… Non si sarebbe arreso. Non lui.
"Kuriboh"
invece si era posato su una spalla dell'amica, in silenzio, confortandola con la
sua sola presenza. Non c'era niente che potesse dire per farla stare meglio,
niente che non fosse una bugia. Così preferiva limitarsi a restarle al fianco,
come sempre.
-Non è
giusto…- mormorò la fanciulla.
-Eilen…-
intervenne "Ojama giallo". –È stata colpa nostra…non siamo stati in grado di
portarlo alla vittoria…
-No, voi
avete fatto del vostro meglio. E non sarebbe cambiato niente se lui avesse
vinto- aggiunse la rossa. Sfiorò dolcemente il viso di Chazz, perdendosi nei
ricordi: la loro storia era nata solo per caso, lei non era stata inviata sulla
Terra per salvarlo dal giogo di Sartorius. Invece quel ragazzo arrogante e
spaccone era entrato nel suo cuore, infrangendo qualsiasi destino potesse essere
stato scritto per loro.
Era
tutta la sua vita: già una volta aveva temuto di averlo perso per sempre. Non
voleva provare di nuovo quell'angoscia che le artigliava l'anima, strappandole
la voglia di continuare ad esistere.
Non
voleva nemmeno pensare a cosa avrebbe fatto se non si fosse svegliato… Voleva
solo che lui aprisse quei meravigliosi occhi grigi e tornasse a guardarla con
quella luce d'amore che la faceva sentire unica e
speciale.
Solo
questo. Non desiderava altro.
Ma
spesso, sono proprio i desideri più umili e semplici a non venire
realizzati.
"Chazz…gioca con me…"
Di chi
era quella vocetta infantile? E soprattutto…dove si
trovava?
C'era solo sabbia intorno a lui, sabbia per chilometri.
Chazz si guardò freneticamente intorno, non riconoscendo nulla in quel paesaggio
apocalittico. A meno che quell'obelisco in lontananza…
Non era
un obelisco, ma un pezzo dell'Accademia, sepolta dal
deserto!
"Chazz…ho aspettato tanto che qualcuno venisse a giocare
con me…"
Una
voragine si aprì sotto i suoi piedi, trascinandolo nel buio più fitto, mentre
nel cielo appariva un gigantesco occhio.
êContinua…ê
(Non
trovate inquietante che un essere così brutto, abbia una vocetta assurda come
quella che gli hanno affibbiato? -_- NdA) (Infatti
ho presentato protesta al sindacato mostri… NdMostro) (Oh,
che sorpresa… O.O… Amici lettori, è venuto a trovarci niente meno che "Il
mostro"! NdA_entusiasta) (-__-""
NdTutti)
(Può rispondere a quelle due, tre, centoventi domande che ci assillano? NdA)
(Ehm…veramente…ecco,
mi chiamano per girare i nuovi episodi… ^_^" NdM_in fuga)
(Che peccato… NdA) (Già,
un vero peccato… -___-""" NdT)