PER RIAVERTI CON
ME
Il bio-med,
Viper, Adrian Jecko e una nuova avventura per Eilen…dove rischia di perdere il
suo bene più prezioso…
1. Duello a
mezz'aria
Due figure, ferme sulla
spiaggia, si stagliavano contro il sole al tramonto. La ragazza accarezzava i
capelli al giovane che, sdraiato, le posava la testa sulle gambe. Una scena
ormai nota, romantica, e per questo così rara in quel luogo di duelli. (E di monologhi assurdi… -_-"
NdA)
-Cosa
c'è che non va?- chiese lei, guardandolo.
Lui aprì
gli occhi grigio fumo, incontrando i suoi verdi e assumendo un'espressione
confusa.
-Niente.
Perché questa domanda?
-Perché
questa ruga sulla tua fronte mi dice che stai pensando a qualcosa che non ti da
pace- rispose la giovane, sfiorandogli il viso. –Sai che non puoi mentirmi,
Chazz.
-Perché
gli "Ojama" ti confesserebbero subito la verità?- ironizzò il
duellante.
-Anche.
Ma soprattutto perché ti amo.
-Non è
nulla, Eilen. Davvero…- replicò, tirandosi a sedere. –Solo una
cosa…stupida…
-Una
cosa che si chiama Adrian Jecko?
Chazz si
volse di colpo: come aveva fatto ad indovinare? A volte si chiedeva se non fosse
in grado di leggergli nel pensiero.
-Sono
stati i mostriciattoli a…
-No.
Avevo un dubbio e ho provato: la tua reazione mi ha fornito una conferma- spiegò
tranquillamente la rossa. –Allora…cos'ha da darti tanto sui nervi? Uno zero in
più sul suo conto in banca? Un sito Internet super
visitato?
-Qui c'è
un solo ragazzino snob e viziato…e sono io.
-Aiuto,
ora chiama di nuovo i fulmini- gemette "Ojama giallo", apparendo sulla spalla di
Eilen.
-No, è
solo nella sua fase "Maschio che sente minacciato il proprio territorio"-
scherzò l'imperatrice.
-Ridi,
ridi- ribatté acido il moretto. –Intanto scommetto che stasera andrai alla sua
festa…
-Quale?
"Duelli per gioielli"?! Pensi che io partecipi a una cosa con un nome così
ridicolo? Ma figurati…- affermò la ragazza, abbracciandolo da dietro. –Non sarai
geloso…
-Geloso?
Di quello?
-Sì. Ma
qui c'è un solo snob, arrogante e presuntuoso che voglio…e sei tu- dichiarò,
baciandolo su una guancia. Poi si separò di colpo, come se un pensiero l'avesse
improvvisamente raggiunta.
-Eilen?
-Non
avrai intenzione di sfidarlo?
-Hai
paura che non sia alla sua altezza?
-No, ho
paura che tu finisca come Hasselberry, Jim e tutti gli altri- continuò
preoccupata. Nella sua voce c'era un sincero timore, quell'ansia che provava da
quando Viper era arrivato all'Accademia. Quel tipo le metteva i brividi, le
ricordava fin troppo Sartorius…e questo non era un bene.
Chazz
provò un terribile senso di colpa: erano quelle le sue vere intenzioni. Voleva
affrontare Adrian e fargli rimangiare i suoi "Miglior questo" e "Miglior
quello". Non era che uno sbruffone cresciuto con i soldi di papà, che non aveva
idea di cosa volesse dire affrontare mare e monti per conquistare
qualcosa.
Ma non
voleva far stare in pensiero Eilen: ultimamente, chi sosteneva un duello finiva
in infermeria esausto. Davano la colpa al bio-med, ma a suo parere era solo
perché erano degli incapaci. Lui era di un'altra pasta e l'aveva ampiamente
dimostrato: non avrebbe permesso all'ultimo arrivato di soffiargli quel
posto.
Adrian
non poteva certo vantare l'aver sconfitto i cavalieri delle tenebre e aver
salvato due mondi.
-Rilassati-
mentì, alzandole il viso. –Staserà starò nella mia stanza a studiare per la
verifica di domani…
La baciò
dolcemente, pensando a come fosse vile e meschino: raccontava una bugia a lei, a
chi aveva dato tutto per lui.
-Perdonami,
amore mio- pensò, stringendola a sé. –Ma devo dare una lezione a quel pallone
gonfiato.
Adrian
aveva dato il via al suo gioco.
Un gioco
fra lui e Viper in realtà. Chissà se avrebbe davvero messo in pericolo l'80% del
corpo studenti…
Sorrise
al pensiero di quell'armadio impegnato ad abbassare il livello di assorbimento
d'energia a tutta velocità.
In fondo
era stato facile mandare a rotoli il suo piano e doveva ringraziare i suoi
ignari compagni di scuola che duellavano per quel diulin disk… L'aveva
presentato come l'oggetto più prezioso della collezione della sua famiglia e in
effetti lo era. L'originale. Già, perché quella non era altro che una copia di
ottima fattura e nessun valore, se non estetico: i Jecko lo avrebbero spellato
vivo se avesse messo in palio il vero cimelio.
Il fine
giustificava i mezzi, e quella patacca era stata l'esca perfetta. Ora doveva
solo trovare un duellante, sfidarlo e scongiurare il rischio di essere buttato
fuori dalla scuola.
-Contro
chi posso combattere?- domandò a mezza voce.
-Perché
non contro di me?- gli rispose una figura avvolta dalle tenebre. Vestito di
scuro, il ragazzo che aveva pronunciato quelle parole pareva una creatura della
notte. (Non l'avete trovato stupendo in
quell'immagine?! Per me era assolutamente bellissimo!! ^__^
NdA)
Ma lo
stupore del miliardario durò poco: conosceva bene quel tipo, anche se non
l'aveva mai incontrato. Era Chazz Princeton, terzogenito del proprietario della
Princeton Corporation. Un ragazzino viziato proprio come lui. Con uno zero in
meno sul conto in banca e qualche successo di meno da
elencare.
-D'accordo-
accettò e le piattaforme su cui si trovavano presero il volo, sollevate da due
elicotteri. Adrian prese mentalmente nota di aggiungere "Esibizionista" alla
descrizione di Chazz.
Fu
proprio il rumore degli elicotteri a distogliere Eilen dai suoi studi e a farla
dirigere alla finestra: le torri dl dormitorio le impedivano di vedere le
piattaforme, ma riconobbe immediatamente i due mezzi. Lei e Chazz li avevano
usati per tornare all'Accademia dopo le vacanze.
-Gli
elicotteri dei Princeton…- mormorò, correndo fuori dall'edificio. Perché gli
aveva creduto? Perché non aveva letto la menzogna nelle sue iridi plumbee?
Perché non aveva intuito le sue intenzioni?
Le aveva
mentito…aveva mentito a lei!
Aveva
sperato che per una volta le desse retta, invece Chazz aveva fatto, come al
solito, di testa sua: voleva dimostrare ad Adrian chi fosse il miglior duellante
fra loro.
-Eilen…-
la accolsero i ragazzi, riuniti sulla riva del fiume.
-Che sta
combinando?- chiese, osservando i due giovani sospesi.
-Da
spettacolo, com'è nel suo stile- rispose Jaden. –Ormai dovresti
conoscerlo.
-Sì, ed
è un gran testardo. Gli avevo detto di tenersi alla larga dai duelli finché non
finiva questa storia degli svenimenti…
-Impossibile.
Sai che deve sempre mostrare al mondo di essere il più forte- proseguì
l'amico.
-È un
tipo un po' strano…- commentò Jessie. (Carino…non
siete d'accordo? NdA)
-Voi due non vi conoscete
ancora, vero?- intervenne Syrus. –Jessie, lei è Eilen, la fidanzata di Chazz e
una grandissima duellante. Eilen, lui è Jessie e viene dall'Accademia del
Nord.
-Piacere-
replicò lei, senza staccare gli occhi dal suo ragazzo. Stupido ostinato…ci
teneva proprio a farla preoccupare.
Jessie
la fissò comprendendo i suoi timori: nemmeno a lui piaceva la storia dei
continui ricoveri degli studenti. Ma se centrava davvero Viper, non avrebbe
messo in pericolo l'intera scuola in un colpo solo. Almeno, ci
sperava.
-Tranquilla.
Sa quello che fa- tentò di rassicurarla. –Chazz è un mito all'Accademia del
Nord.
-No, non
lo sa. È proprio questo il problema: crede ancora che sia solo un gioco, mentre
invece è una cosa terribilmente seria.
-Tu
avrai anche le tue nuvole, ma io ho la tempesta perfetta! (Mi è piaciuta troppo questa frase! ^_^ NdA)- esclamò
Chazz, riducendo a 1200 i life-points di Adrian, senza però riuscire a
scomporlo.
Era a un
passo dalla fine e manteneva quell'espressione calma e rilassata: possibile che
niente lo smuovesse? E poi, come si era conciato? Tra i capelli di un colore
indefinito e le vecchie tende di sua zia, non avrebbe saputo dire cos'era
peggio.
Per non
parlare dei suoi ridicoli mostri: avrebbe spazzato via quelle nuvolette in un
attimo.
E
adesso? Era convinto di averlo messo alle strette? Era davvero certo di aver
legato le mani a Chazz Princeton? Non sapeva con chi aveva a che
fare.
Era
facile farsi vedere brillanti quando erano i soldi di papà a costruirti il deck.
Lui aveva affrontato la furia degli elementi, le condizioni climatiche più
estreme, per comporre quel mazzo: erano le carte con cui era diventato il
campione dell'Accademia del Nord, con cui aveva sconfitto i cavalieri delle
tenebre e sgominato la Società della Luce.
Da solo,
senza l'aiuto del conto in banca di suo padre o dei suoi
fratelli.
Era
uscito da situazioni ben peggiori di quella in l'aveva infilato Adrian Jecko:
aveva distrutto la sua "Catapulta" e messo in campo altre sciocche nuvole?
Perfetto, allora avrebbe fatto la conoscenza con un pestifero
trio…
-Preparati,
perché a confronto con i miei fulmini, il tuo temporale non sembrerà altro che
una brezza estiva!
-Chazz
ha preso la faccenda molto sul serio.
-Certo,
ha trovato uno più viziato di lui- disse Syrus.
-Finalmente
ha deciso di giocare gli "Ojama". Mi stavo giusto chiedendo quando lo avrebbe
fatto- affermò Jessie.
-Bhe, in
realtà Chazz vuole molto bene a quei mostriciattoli…- spiegò
Jaden.
-…Ma li
odia anche- terminò Eilen.
-Quel
Chazz è proprio strano…
-Ed è
anche molto nervoso, al contrario di Adrian- aggiunse
Alexis.
Il duello era ormai alle
sue ultime battute ed Adrian stava per conquistare la vittoria. Si era
divertito, doveva ammetterlo, e Princeton non era solo un fanfarone montato: ci
sapeva fare e lo aveva davvero messo in difficoltà, costringendolo a quella
mossa estrema.
Ora avrebbe scoperto se
Viper era riuscito a regolare i bio-med, o se aveva ucciso tre quarti
dell'istituto.
-Hai
perso, Chazz!- annunciò, sferrando l'ultima mossa e riducendo a 0 i life-points
del moretto. (Io speravo vincesse… ç_ç…
NdA_affranta)
I
bracciali di entrambi si illuminarono, sottraendo loro energia: Adrian si
accasciò sulla piattaforma, mentre Chazz cadde nel fiume.
-CHAZZ!-
urlò Eilen, tuffandosi. Perché? Perché correva di nuovo il rischio di perderlo
per sempre? Perché per loro non esisteva un attimo di pace? Lo afferrò in vita,
nuotando poi verso la riva: era privo di sensi...
Jaden e
Jessie la aiutarono a portarlo fuori dall'acqua, mentre gli elicotteri
atterravano nel parco e i piloti scendevano di corsa, preoccupati per le
condizioni del loro giovane datore di lavoro.
-Signorino
Chazz!- esclamarono, raggiungendo i ragazzi.
Adrian
si stava riprendendo, aveva avuto solo un leggero mancamento, niente di grave.
Ma il moretto non accennava a svegliarsi...
-Dobbiamo
portarlo in infermeria- decretò Syrus.
-Chazz...-
mormorò la rossa, mentre Jaden le posava una mano sulla
spalla.
-Hai
fatto del tuo meglio, Eilen. Non potevi fermarlo...
La ragazza iniziò a
piangere, abbracciata dall'amico, che non si curava dei suoi abiti bagnati: non
era giusto...non era affatto giusto. Tutti avevano un istante di tranquillità,
tranne loro. A loro non era mai concessa...
-Coraggio,
andiamo con gli altri- disse il brunetto, separandola dolcemente.
êContinua…ê