Libri > Il diario del vampiro
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Autore: Non ti scordar di me    20/10/2013    2 recensioni
La trama è un seguito dell’ultimo libro della Smith. Damon è sparito dopo che Elena e lui si erano uniti con una promessa data alle Guardiane. Gli studi riprendono e Bonnie cerca di dimenticarsi di lui. Nel frattemp, arriva un nuovo studente al Delcrest College, bello e dannato: Edward Cullen, ma non sembra avere buone intenzioni. Lui s'interessa a Bonnie, finché non ritorna Damon, parecchio incazzato. Se Damon contattasse Bonnie nel suo subconscio?Lei come reagirebbe?Avverto che è un cross-over con Twilight.
Bacioni :-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*
Cucciolapuffosa
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Red rose for us

Capitolo 2:  Il corso di recitazione

Bonnie’s Pov

 

Ero in mensa. Avevo preso un insalata, una bottiglietta d’acqua e una mela. Mi avviai al tavolo dove sedevano Mer, Elena, Zander, Stefan e Matt. Apparentemente potrebbe sembrare una scena normale: degli amici che mangiavano a mensa, contenti e felici. In verità ero seduta al tavolo con una cacciatrice di vampiri, una Guardiana Celestiale, un licantropo, un vampiro, un umano e infine io, una strega.

Tutta il nostro college ci guardava con fare sospetto, eravamo un gruppo molto chiuso ed era difficile che noi socializzassimo con qualcuno, poiché tutti colore che ci stavano a cuore…puntualmente morivano. Eravamo un calamita per i guai e fare nuove amicizie significava mettere sul patibolo una vita umana, per Matt era diverso…Lui aveva affrontato tutti i pericoli con noi ed era esonerato, ma ero sicura che prima o poi, anche lui, sarebbe diventato una creatura della notte o qualcosa di simile.

Mi sedetti al tavolo e iniziai a mangiucchiare la mia insalata a testa bassa. Oggi non era una buona giornata, non perché mi fossi svegliata dalla parte sbagliata del letto, ma perché tutti sembravano calmi e tranquilli, sembrava che tutti si fossero dimenticati di lui, di Damon. Persino Elena…persino lei.

“Bonnie mangi come un Uccellino. Un bellissimo Uccellino.” Mi disse Zander scherzando e accentuando la parola ‘uccellino’. NO! Lui sapeva che non volevo che nessuno mi chiamasse così! Mi dava fastidio. Zander non era nessuno per chiamarmi in tal modo.

Priva si sentivano dei piccoli brusii, ma da quando lui aveva fatto quella battuta, tutti si erano zittiti. Sapevano bene che io avevo superato l’abbandono di Damon con molta fatica, per un periodo lo odiai con tutto il mio cuore e ci vollero tre mesi estivi per raccogliere i cocci del mio povero cuore.  Alzai lentamente lo sguardo e fissai Zander in cagnesco.

“Non. Mi. Chiamare. Uccellino. Non mi chiamare così, cane!” dissi a denti stretti. Mi resi conto, però, di aver esagerato un po’ troppo con le parole. Lo avevo chiamato cane? Anche se tutti, compreso lui, sapevano che non lo pensavo veramente.

Mer ed Elena si scambiarono un occhiata, Stefan si irrigidii notevolmente, mentre Matt mi fissava incantato. Ero incantevole quando ero arrabbiata?

“Bon, i tuoi occhi…sono argentati…” mi sussurrò a voce bassa Mer. Chiusi gli occhi. Stupidi poteri ultra – sviluppati. Avevo appreso che una strega potente come la mia discendenza a secondo dell’umore poteva cambiare anche il tempo e a volte quando la rabbia aumenta cambiare il colore degli occhi. Quella era una delle volte. I miei occhi, ora, argentati si stavano schiarendo fino a ritornare al color cioccolato. Mi facevo paura da sola.

“Sono calma.” Sorrisi. “ Quest’anno cosa sceglierete come progetto?” chiesi, cercando di far ritornare l’armonia.

“Io la cheerleader come gli altri anni e quest’anno porterò con me, Mer!” trillò contentissima Elena. Mi sorpresi, come tutti dal resto. Meredith non ha mai amato fare la cheerleader! Quest’anno vedevo molte innovazioni… forse non del tutto negative.

“Noi come sempre rugby!” affermò Matt, dando una pacca sulla spalla a Stefan e a Zander. Maschi! Chi li capisce era bravo!  Tutti avevano le idee molto chiare…io, invece, non avevo grandi idee. Si vedrà…

Ad un certo punto Zander alzò il bicchiere i plastica con l’acqua, a mo’ di brindisi. C’era qualcosa da festeggiare? Mi ero dimenticata il compleanno di qualcuno? Tutti quanti sorrisero con un leggero disappunto, nemmeno loro sapevano se si erano dimenticati qualche ricorrenza.

“Cosa festeggiamo?” chiese con aria contenta. Zander bevve un sorso d’acqua e scoppiò a ridere. Mi stava prendendo in giro? Sentivo dentro di me un leggero nervosismo. Mi innervosiva, a volte, il suo comportamento.

“Festeggiamo l’allontanamento di quella sanguisuga! Quel mostro è da un anno che non si fa vivo!” mi rispose sornione. Sul mio volto, inizialmente sorridente, si stava trasformando in un ghigno. Quel cane bagnato stava festeggiando l’allontanamento di Damon? La faccia di tutti era seria. Stavano aspettando una mia reazione.

“Non parlare così di lui! Quando parli di Damon ti devi sciacquare la bocca, come minimo venti volte! Non dire una sola parola su di lui, non ne hai il diritto! NON SEI NESSUNO PER ME!” dissi alzando man mano il tono di voce. Nessuno fiatava, nemmeno gli altri studenti fiatavano. Dopo poco mi ricordo dei miei occhi! Abbasso lo sguardo, chissà di che colore saranno ora…forse rossi.

Mi alzai da tavola, afferrai la borsa, la mela che avrei mangiato strada facendo e me ne andai. Non doveva toccare quell’argomento. Lui non poteva. Io ne parlavo solo con Elena e Meredith, non con lui. Ero sicura che lo aveva fatto a posta! Lo faceva apposta!

Uscii dalla mensa e decisi di iscrivermi a recitazione. Come progetto scolastico avrei preso la recitazione. Magari mi avrebbe liberato la menta.

Scrissi frettolosamente il nome sulle iscrizioni e mi diressi verso l’auditorium, anche se sembrava un vero teatro. Era enorme! Mi ricordo che ai primi anni di liceo mi piaceva la recitazione…

Immersa nei miei pensieri andai a sbattere contro qualcuno. La mela, che non avevo ancora addentato, mi stava per cadere. Ma lo sconosciuto la presa tra i due palmi della mano. Il ragazzo mi era familiare… Era Edward?

“Che riflessi!” dissi io. Lui mi sorrise magnetico. Dio! Sembrava lui…Mi ripresi dal mio schock emotivo.

“Dove stai andando?” mi chiese lui, porgendomi la mela. La presi e la riposi nella borsa. Incrociai il suo sguardo… i suoi occhi!? Prima erano un verde smeraldo molto intenso… Ora erano un dorato chiaro. Forse stavo andando in paranoia?

“Corso di recitazione.” Accennò un sorrisino e si mise una mano nei capelli. Quel gesto… Sistemarsi i capelli con un sorrisino stampato in faccia. Lo faceva anche lui.

“Sai, Bonnie. Mi sono iscritto anch’io a quel corso!” disse ciò, insieme ci avviammo nell’auditorium.

 

***

 

Io ed Edward eravamo in auditorium, anche se arrivati un ritardo di dieci minuti, ma nessuno se ne sarà accorto. Iniziammo a sentire il prof. che parlava, parlava e straparlava! Che noia! Mi ero iscritta a questo corso, solamente per un motivo: recitare. Non per sentire i salmoni del professore su quanto sia difficile impersonare un personaggio.

“Bene, ragazzi detto ciò, possiamo iniziare. Inizieremo con il provare la recita di metà anno!” disse con entusiasmo. Mi guardai attorno… Non c’erano molti iscritti. Oltre a me ed Edward c’erano una ragazza piccola e minuta, chiamata Alice; Rosalie, una specie di Barbie al naturale; Emmett, un armadio enorme e Jasper, con una calma molto inquietante e un altro paio di ragazzi, di cui non conoscevo il nome.

“Quest’anno come potete notare ci sono pochi iscritti. Personalmente ho sempre amato la recitazione, ma tutti voi mi conoscono come il professore di storia.”

Tutti noi annuimmo. Lui si schiarì la voce. Quanto vorrei sapere un sortilegio per farlo zittire… Forse potevo… Era per un fine, molto educativo, dopotutto. No, meglio di no…

“Signorina Mccollough e Signor Cullen, entrambi vi siete iscritti, in ritardo di un mese. Il resto del corso già aveva fatto i provini per i ruoli dello spettacolo. E per vostra fortuna nessuno si è proposto per i protagonisti…” disse facendo cadere lì il discorso. Nessuno si era proposto! L’unico posto libero era quello della protagonista? Non potevo recitare come protagonista! Mi sarei vergognata a morire.  Il professore fece salire tutti noi sul palcoscenico. E iniziò a distribuire i copioni.

Stava per ricominciare a parlare e straparlare, ma grazie a Dio gli arrivò una chiamata e si allontanò da noi un attimo.

“Io non voglio fare la protagonista…” sussurrai ad Edward, rossa in volto. Lui, invece, disinvolto sfogliò leggermente il copione.

“E cercai di spiegarmi, perché il mio cuore fosse partito in quarta al suono della sua voce* .” disse lui, con espressione drammatica e dannata. Rimasi pietrificata… come era bravo.

“E’ una frase del copione.” Disse indicandomi la pagina. E’ un monologo interiore del personaggio principale… molto teatrale e reale.

“Come sei bravo…” lui si avvicinò sempre più a me. Non mi faceva affatto bene quella vicinanza, ero ad un soffio dalle sue labbra. Quel momento fu interrotto dal professore, che entrò molto teatralmente.

“La trama è la seguente: una ragazza si trasferisce da suo padre, ma non sa che la città è abitata da vampiri e licantropi. Si innamora del tenebroso vampiro, che si chiama Robert; ma ha un forte legame con il suo migliore amico Taylor. Ma uno scontro con una vampira affamata e i suoi vampiri-neonati potrebbe cambiare le cose.”

Che trama! E’ familiare! Il problema è che il prof. non sa che i vampiri esistono veramente! Mi mette un po’ di soggezione recitare qualcosa che potrebbe realmente accadere.

“La protagonista si chiama Kristen e la interpreterà Bonnie; per il vampiro Robert ci sono due persone che vogliono quella parte…” Due? Chi è l’altra? Emmet e Jasper hanno detto che non vogliono stare al centro dell’attenzione!

“E’ un nuovo alunno! Eccolo…” lo presentò lui. Sul palco entra un ragazzo alto, muscoloso, con i capelli corvini e due occhi neri come la pece.

“Pettirosso?” mi domandò. In effetti non mi riconoscevo nemmeno io vestita a quel modo. Era lui. Era ritornato. Che stronzo! Io lo ammazzavo, di nuovo. Anzi prima lo abbracciavo e poi lo ammazzavo.

“Tu! Sei uno stronzo!” gli gridai contro. Mentre gli correvo incontro, arrabbiata. Non era cambiato, aveva sempre lo stesso ghigno, che amavo.

“Pettirosso, così si dice? Sono tornato talmente presto che non hai avuto neanche il tempo di sentire la mia mancanza* .” Disse teatrale, guardandomi negli occhi.

“Si! Hai la parte! Bravissimo!” urlò il professore. No! Non poteva essere! Lui era entrato a far parte della recita e in più aveva avuto la parte, che spettava ad Edward!

Ero arrabbiata con lui, ma ero sicura che non mi avrebbe mai abbandonato. Ero sicura un giorno lui sarebbe tornato. Oggi era quel giorno.

 

 

 

 

Angolo della pazza: Tada!!!!!! Ecco il capitolo!!!!!! Il ritorno di Damon!!! Molto teatrale… Vi dice qualcosa la trama che ho scelto!? Molto originale!

* frase tratta da Eclipse, film 2010.

* frase tratta da Breaking Dawn – Part 1, film 2012.

In questa storia detesto Zander, come detesto tutti gli altri licantropi… non so. Non mi sono mai piaciuti, ma non ho un motivo ben preciso.

Ringrazio a coloro che hanno recensito, chi ha messo la storia tra le seguite/ricordate/preferite. Grazie mille! Mi date molto sostegno!

CONTINUERO’ SOLO SE MI DATE UNA RECENSIONE. Posterò Martedì o Mercoledì.

Bacioni :-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*:-*

Cucciolapuffosa

 

 

  
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