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Autore: Lady Kid 1412    11/04/2008    2 recensioni
Cosa può succede se nella squadra arrivano due nuovi membri in prova, legati in qualche modo al destino di Tony? L'arrivo di nuovi personaggi provoca nuovi eventi... ma i pericoli da affrontare non sono cambiati!
[Il seguito della mia fan fiction "La Trappola"]
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Timothy McGee, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“E’ facile con quel codice si intende... una determinata Latitudine e Longitudine” concluse Fernández trionfante, mentre il resto della squadra lo guardava titubante.
“Tu dici?” chiese Tony per primo “E come hai fatto a pensare ad una cosa di questo genere?”
“Beh... mi è venuto così...” si giustificò Ale
“E secondo te è la giusta interpretazione?” domandò Gibbs
“Può aver ragione capo” disse McGee accendendo il computer per svolgere qualche ricerca.
“Dimmi McGee, se fosse come dice Ale, dove si troverebbe il luogo delle coordinate?” chiese Gibbs
“Rosaryville Park a Washington lungo la statale 301” annunciò McGee, mentre Alejandro accennò un sorriso, che tuttavia svanì subito.
“Abbiamo una pista” comunicò Gibbs “McGee...”
“Vado da Abby per aiutarla con le altre prove” concluse McGee
“Ziva..”
“Alejandro ed io cerchiamo eventuali fatti accaduti in quel luogo” disse a sua volta Ziva, andando a sedersi alla scrivania.
“Tony e Marie voi andate in quel parco, potrebbero esserci nuovi indizi, ma state attenti” stavolta Gibbs riuscì a fare una frase senza essere interrotto.
“Si capo” dissero i due prendendo le pistole e andando verso l’ascensore
 
“Come mai hai cambiato idea?” chiese Marie a Tony una volta partiti.
“Riguardo cosa?” domandò lui a sua volta
“Stamattina mi avevi detto che per nessun motivo saresti uscito”
“Ah già...”
“Che ti ha detto Gibbs?”
“Abbiamo discusso...”
“Di cosa?”
“Mamma mia, che curiosa!”
“Ok, basta dirlo che non vuoi parlarne” si offese lei.
“Siamo arrivati... stai attenta mi raccomando...” Marie lo guardò perplessa per qualche secondo prima di uscire dall’auto “Quello che deve stare attento sei tu” le ricordò.
Controllarono il parco per tutto il tempo, senza trovare ulteriori prove, finché il cellulare di Tony non prese a squillare e la voce squillante di Gibbs gli ordinò di tornare indietro.
 
“Eccoci capo” dissero Marie e Tony entrando nel laboratorio di Abby,
“Alla buon ora DiNozzo” lo riprese Gibbs “la prossima volta non vi aspettiamo”
“Scusi capo...”
“Allora Abby ora puoi spiegarci cosa avete scoperto” disse Gibbs
“Sì, allora grazie anche all’aiuto di Ziva e Ale ho scoperto che nel Rosaryville Park si sono svolti molti casi, si passa dall’omicidio al furto e durante uno di essi la vittima fu una donna, marine Sarah Spencer” spiegò Abby
“Com’è morta?” chiese curioso Ale
“Un serial killer...” continuò la ragazza “due anni fa uccise sette donne prima di essere arrestato da Gibbs”
“Ricordo quel caso... tutte le donne erano giovanissime e avevano i capelli biondi” disse Tony “Ma non è possibile che sia questo il caso, nel primo indizio diceva che erano sette gli anni che aveva aspettato per vendicarsi”
“Magari intendeva il numero delle vittime...” disse piano Ale
“Possibile... certo che poteva essere più chiaro, ci ha mandato fuori pista” si lamentò McGee
“L’importante è che questo indizio sia giusto... ora abbiamo una nuova pista da seguire” gli rispose Gibbs pensoso
“Oh oh...” disse Abby che continuava a leggere il fascicolo riguardate quel caso
“Qual è il problema?” chiese Tony scrutando gli occhi della ragazza come se volesse trovare da solo la risposta.
“Il serial killer una volta arrestato, ha passato cinque mesi in prigione prima di venir condannato a morte” sospirò Abby.
“Non è possibile! Vuoi dire che abbiamo sbagliato ancora!” Tony era furioso, perché non riuscivano a prendere quel maledetto pazzo che minacciava le loro vite. Non poteva lasciarlo a piede libero... doveva arrestarlo. Ormai per Tony questo non era più un semplice caso da risolvere, era diventata una sfida... una guerra che si sarebbe conclusa solo con la morte di qualcuno.
“Non è detto che la pista sia sbagliata” Marie interruppe i pensieri di Tony, la sua voce calma e rilassata si trasferì nel ragazzo facendolo calmare. “In fondo potrebbe non essere il serial killer a volere vendetta, ma qualcun altro”
“Per esempio chi?” chiese Ziva
“Beh, per esempio un familiare del killer...” Marie si era messa nei guai da sola, voleva rassicurare Tony e ora non sapeva che altro dire.
“Oppure potrebbe essere qualcuno che conosceva una delle vittime e voleva vendetta” tutti si voltarono a guardare Alejandro “Beh... è possibile” disse piano il ragazzo abbassando lo sguardo.
“Perché uno dei familiari avrebbe cercato vendetta?” chiese McGee curioso “se io fossi uno di loro, cercherei di vendicarmi sull’assassino, non sulle persone che lo vogliono arrestare”
“Ziva, McGee andate in archivio a cercare i reperti di questo caso” disse Gibbs, fissando storto Ale, si vedeva subito che al duro agente speciale non piaceva il ragazzo, anzi si potrebbe dire che dubitava di lui.  
 
“Come mai oggi sei così ingegnoso pivello?” domandò Tony, quando Gibbs si allontanò dalla stanza.
“Scusa... dici a me?” era la prima volta che lo chiamavano pivello e Alejandro, si sentì frustrato nel sentire il suo nuovo nomignolo.
“Beh ora sei tu il più giovane”
“Veramente la più giovane è Marie”
“Ma Marie è più preparata di te”
“Ehi! state parlando di me?” Marie si era affacciata da dietro il computer della scrivania e si mise a osservare i ragazzi che discutevano
“Se se, la verità è che non la offenderesti mai...” disse Ale sorridendo
“E se anche fosse? A te cosa importa?” Tony si stava irritando e non si sarebbe calmato, vista la quantità di rabbia che aveva accumulato in quei giorni.
“Tony, ti ricordi che hai lasciato il distintivo in auto?” Marie, visibilmente seccata della situazione che si stava creando, decise che era ora di cambiare discorso.
 “Accidenti è vero! Uff... mi tocca andarlo a prendere, puoi andare tu?” chiese speranzoso il ragazzo
“Solo questa volta però” disse lei avviandosi verso l’ascensore.
“Aspetta Marie!” gridò Alejandro che era diventato pallido in volto.
“Dimmi” disse la ragazza voltandosi
“No niente...” nel sentire le parole di Ale, la ragazza alzò le spalle ed entrò nell’ascensore.
“Qualcosa non va?” chiese Tony incuriosito dalla scena
“No, tutto ok...”
“Non me la racconti giusta”
“Beh la verità preferivo che lei fosse presente... durante la nostra discussione” disse Ale abbassando lo sguardo, come non volesse guardare negl’occhi il collega e quest’ultimo capendo la situazione lasciò stare, quando l’edificio iniziò a tremare per l’impatto di una bomba, mentre il piano terra, che conduceva al parcheggio, era invaso dal fumo. 
  
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