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Autore: mangakagirl    21/10/2013    8 recensioni
"-Sei il nuovo Silver Bullet: sei l’unico in grado di sconfiggere questa Organizzazione che si paragona ad un vampiro per dire che è immortale. E cosa uccide un vampiro, Kudo? L’argento-“
Dopo che l'Organizzazione tende una trappola al detective liceale, il segreto di Shinichi e di Shiho viene scoperto. Il pericolo è più vicino che mai e l'FBI propone di aprire il Programma Protezione Testimoni per salvaguardare la vita delle persone con cui sono venuti a contatto. Ed è proprio per questo motivo che Ran si ritrova a Komatsu, lontana da Shinichi, con una nuova identità dopo essere venuta a conoscenza della verità da parte di Jodie. 
Mentre Anokata osserva ogni mossa del detective con maestria, Shinichi lotta con il pericolo che lo circonda e con i suoi sentimenti in attesa di sparare il suo Proiettile d'Argento e di sgominare l'Organizzazione che gli ha rovinato la vita. Ma qualcosa andrà completamente storta...
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Gin, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Vermouth | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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A Silver Bullet as a Prisoner

Capitolo 1

Qualche giorno prima…
-Sapevamo che sarebbe successo…-
Le voci si espandevano nella sua mente come macchie d’olio, repentine e taglienti. La vista si era fatta nera dalla paura mentre gli occhi si erano sbarrati, lasciando che le pupille si riducessero a minuscoli puntini. Haibara si afferrò le braccia con entrambe le mani, cadendo il ginocchio a terra e tremando come una foglia mentre il freddo la divorava dall’interno.
-Dannazione!-
Il buio, la consapevolezza che quello che stava per arrivare non era più un semplice e orribile pensiero ma la dura e inesorabile realtà, le fecero abbassare il capo al pavimento freddo, su cui una crepa sottile ma frastagliata si apriva strada nel marmo di una mattonella.
-Hanno visto questa come ultima conferma- affermò seria Jodie alzandosi dalla sedia della cucina di casa Agasa e andando a prendere il Tokyo Shinbun al bordo del tavolo. Lo aprì frettolosamente fino ad andare alla 15esima pagina e lo poggiò sul legno della tavola, indicando con l’indice destro un articolo lungo poche righe e delle foto correlate.
Tra di queste c’era quella di una ragazzo e una ragazza in mezzo a molta gente rimasta prigioniera nell’hotel preso di mira da un atto terroristico un paio di giorni prima: lui, seppur la foto non fosse perfetta, portava i capelli davanti agli occhi in mille ciuffi spettinati e si scrutava attorno teso con grosse iridi blu come l’oceano; lei, capelli corti e ramati, gli stava attaccata al braccio con lo sguardo terrorizzato.
Sembravano avere entrambi 18-19 anni.
Shinichi nei panni di Conan tirò un pugno così forte sul tavolo che questo traballò pericolosamente emettendo un rumore sinistro. Si alzò in piedi e affondò entrambe le mani nei capelli, alzando la testa verso l’alto e chiudendo gli occhi, prendendo a camminare avanti e indietro per la cucina di casa Agasa.
Erano stati scoperti.
Aveva immaginato che quel ricevimento non fosse altro che una farsa, un geniale piano organizzato solo per avere la certezza che fossero ancora vivi.
Eppure lui era stato così idiota da andarci lo stesso!
Il biglietto che era arrivato con l’invito alla festa a Villa Kudo era stato chiaro:
“Nulla è ciò che appare, non è vero? Ve ne renderete presto conto presto”
E infatti erano se ne erano resi conto ben presto: erano stati obbligati entrambi a prendere un antidoto della durata di circa 8 ore per salvare l’intero hotel da distruzione certa…

“-Non dovevamo venire…- mormorò Haibara con il viso coperto dai capelli e dalla frangia stando attaccata al braccio dell’amico con forza mentre questo si faceva strada tra i tavoli imbanditi per la festa in cerca di quello con il numero 17che era stato assegnato a loro due.
-Tu non saresti dovuta venire… Ma sei testarda come un mulo e hai voluto fare di testa tua. Io non potevo ignorare il biglietto, Haibara- disse serio l’ex-liceale arrivando finalmente al proprio tavolo.
Nessuno aveva fatto caso ai due piccoli che si muovevano come adulti tra la marmaglia di gente, nemmeno dopo che avevano mostrato il biglietto per entrare alla festa: non gli era stata posta alcuna domanda riguardo a dove avessero preso l’invito.
Conan si studiò attorno con fare sospetto assottigliando lo sguardo, ma ebbe un tuffo al cuore quando sotto al numerino del tavolo vide qualcosa di argentato brillare. Alzò in fretta il 17 e afferrò con due dita il proiettile d’argento che vi stava sotto, sbarrando gli occhi senza parole. Cosa diavolo ci faceva lì un oggetto del genere?!

Shiho sentì il cuore fermarsi mentre il ragazzino apriva il retro del proiettile con dita lente e agili e ne tirava fuori un bigliettino scritto con una calligrafia perfetta e obliqua:

“Quando le lancette si incontreranno con il Sole ci sarà solo un leggero tremolio,
ma se non ti muoverai presto, tutti cadranno nel buio e nell’oblio.
Dimostra a tutti cosa sai fare Silver Bullet, annienta la mia immortalità:
sai bene che ad un vampiro solo l’argento vivo portare via la vita potrà.”


Shinichi si voltò verso la ragazzina tremante al suo fianco e quella incrociò il suo sguardo del colore del mare terrorizzata.
-Sono qui, merda… Lo sapevo che questa era tutta opera loro!- sentì i battiti cardiaci accelerare e una scarica di adrenalina pervadergli il corpo -Hai un antidoto dietro, vero?- domando serio guardandola negli occhi mentre quella respirava affannata, sentendo il cuore rimbombare nelle orecchie.
-Se sono qui ti cattureranno… Dobbiamo fuggire, non puoi prendere l’antidoto!-
-No, questo non è il momento di cedere alla paura: se non agiamo subito salteranno tutti in aria, perché l’indovinello parlava di oblio e tremolio: bombe, Haibara!-
-Ma così morirai!- la scienziata si avvicinò più a lui -Moriremo entrambi se torneremo adulti-
-Dobbiamo tornare adulti: se non riuscissimo a disinnescare le bombe, chi crederebbe a due bambini che avvisano di scappare perché ci sono degli ordigni esplosivi? Non posso fuggire da qui sapendo che questo posto salterà in aria! Io non sono così, Haibara. Sono disposto a rischiare la mia vita pur di salvarne altre- disse determinato fissandola a lungo negli occhi grigio ghiaccio che tremavano dalla paura.
Shinichi Kudo era così da sempre: non gli importava il rischio, gli importava poter fare qualcosa per la vita degli altri. Per lui non doveva esserci per forza un motivo per salvare la vita di qualcuno.
La scienziata lo sapeva bene, sapeva com’era fatto quel ragazzo testardo che gli dava alla testa in certi momenti, così annuì incerta qualche secondo dopo con un sospiro, tirando poi fuori dalla sua mini borsetta una scatolina con tante pillole di ogni tipo: l’aveva sempre dietro per i casi più disparati. E quello rientrava in questi ultimi.
-Ho lasciato degli abiti alla reception- mormorò mentre lui sbarrava gli occhi -Sentivo che sarebbe successo qualcosa oggi, Kudo: chiamalo sesto senso, chiamalo prudenza o come meglio ti pare…  In quel sacchetto di carta che ho lasciato alla reception ci sono degli abiti per adulti.-
-Per cui…?-
-Per cui torneremo in noi stessi solo per 7-8 ore al massimo con questi due antidoti: ma dobbiamo cercare di passare meno osservati possibile. Ho portato degli abiti che possano mimetizzarci al meglio tra gli invitati…-
-Saranno sicuramente qui in giro, Haibara: devi tornare a casa subito. Tu non puoi trasformarti: è quello che vogliono probabilmente-
-Io non ti lascio- rispose quella secca -Dobbiamo salvare questo posto insieme e poi fuggire da qui il più velocemente possibile. Hai letto cosa hanno scritto, no? Sei il nuovo Silver Bullet: sei l’unico in grado di sconfiggere questa Organizzazione che si paragona ad un vampiro per dire che è immortale. E cosa uccide un vampiro, Kudo? L’argento-“

-Senti anche cosa riporta l’articolo- aggiunse Jodie riportando il liceale alla realtà e avvicinando il giornale a sé rumorosamente -“Nella foto si intravedono una ragazza e un ragazzo intenti a farsi strada tra la folla per mettersi in salvo. Sembra che alcuni testimoni abbiano riconosciuto questi due ragazzi come i salvatori dell’intero hotel. I due infatti avrebbero disinnescato la prima bomba e, una volta capito che non potevano fare nulla per la seconda, dato l’allarme per fare evacuare l’hotel. E c’è chi afferma che lui non sia altro che il famoso detective liceale Shinichi Kudo, sparito per mesi dai riflettori delle telecamere nipponiche”- finì chiudendo la pagina e poggiando i palmi sul tavolo sporgendosi in avanti e fissandolo da dietro le grosse lenti mentre lui si tormentava la testa.
Haibara alzò il capo e subito si rimise in piedi, afferrando la maglia di Shinichi per un bordo e tremando come una foglia mentre i loro sguardi si incrociavano per alcuni secondi, fissi e seri.
-Sapevo che non dovevamo trasformarci… Ma non pensavo saremmo finiti sui giornali- sussurrò lei con un filo di voce -Hanno la conferma che siamo vivi, Kudo. Non gli ci vorrà nulla per arrivare a noi adesso che Bourbon ti tiene sotto controllo da mesi e frequenta l’Agenzia… Sapevamo che era tutta una loro trappola, ma così ora siamo tutti in pericolo…-
-Calmati- l’ex liceale le posò le mani sulle spalle, scrollandola con una leggera pressione -Calmati, ok? So benissimo in che situazione siamo…-
-Ho chiamato Black e Camel, Cool Guy- affermò l’agente dell’FBI andando loro in contro -Dicono che arriveranno a momenti. La situazione è grave.  E penso…- sospirò arrendevole -Penso che sia inevitabile ora raccontare tutta la verità a Ran, alla sua famiglia e a chi è venuto a contatto con te: per il loro bene dobbiamo metterli nel Programma Protezione Testimoni e perlomeno allontanarli da questa città finchè l’Organizzazione non farà la sua mossa-
Shinichi fissò a terra con insistenza, chiudendo a pugno le mani e fremendo di rabbia: non sapeva davvero cosa fare ora.
L’Organizzazione stava arrivando, era solo questione di ore: Gin era stato chiaro nel suo messaggio ad Haibara, arrivato qualche ora dopo la festa.
“Nulla sfugge per sempre.
Anche il miglior proiettile d’argento può essere fuso e ridotto in liquido insieme al metallo più scadente, perdendosi in mezzo ad esso e smettendo d essere il più prezioso. Preparati Sherry, perché al tutto si mescolerà anche il tuo dolce sapore. Gin”

-Kudo- Jodie gli posò una mano sulla spalla facendolo sobbalzare e rinvenire ancora una volta dai suoi pensieri -Dobbiamo prendere una decisione alla svelta: ogni minuto che passa potrebbe essere fatale-
Il suo pensiero andò subito a Ran.
Doveva proteggerla. Doveva anche a costo della vita.
E se questo avesse significato perderla… Avrebbe accettato quell’amara prospettiva, purché lei fosse al sicuro.
Si voltò verso Haibara con fare serio e la studiò a fondo negli occhi per alcuni interminabili secondi, per poi fare un passo verso di lei e cominciare a parlare deciso.
-Hai l’antidoto definitivo, non è vero?- la scienziata sbarrò gli occhi senza parole, facendo un passo indietro e trovandosi con le spalle a muro, in trappola. -Lo hai da mesi- insistette Shinichi braccandola tra il muro e il suo corpo, posando le mani ai lati delle sue spalle e sovrastandola col suo blu intenso. -Lo hai da mesi eppure hai tentato di nasconderlo in ogni modo per evitar che tornassi Kudo Shinichi e mi cacciassi nei guai prima del tempo. Sbaglio, Haibara?-
Ora non era più una domanda: era una affermazione.
L’ex adolescente tornò finalmente in sé e si liberò dalla sua presa bruscamente, fissandolo coi suoi occhi cerulei seria e indecifrabile.
-Hai frugato nella mia roba e nel mio computer- affermò sdegnata capendo cosa era accaduto e come era a conoscenza di quell’informazione strettamente riservata -Quando?-
-Mesi fa- rispose Shinichi per nulla colpevole -Dovevo avere la conferma di una cosa...-
-E così hai trovato i file legati alla preparazione dell’antidoto definitivo e la capsula. Complimenti- mormorò sprezzante annuendo e mandando Shinichi in escandescenze.
-Non ho trovato la capsula o l’avrei già presa, non ti pare?!- sbottò andando fuori di sé per via della troppa tensione che stava accumulando -Per questo che ora ti chiedo, Haibara, di tirare fuori quel cazzo di antidoto e di farla finita una volta per tutte con questa recita: siamo stati scoperti! Sia con il corpo di bambini, sia con il corpo di adulti verremmo comunque uccisi una volta trovati. Tanto vale lottare con tutte le armi che abbiamo a nostra disposizione, non credi? Non voglio vedere le persone a cui tengo morire, voglio lottare per loro e per riavere la mia vita: voglio quell’antidoto. Ora.-
Jodie si avvicinò ai due tentando di calmare l’atmosfera, ma Haibara la interruppe decisa.
-D’accordo. Se vuoi andare in contro alla morte a braccia aperte, ti accontenterò- affermò semplicemente con tono distaccato, per poi dileguarsi nel salotto, attraversarlo e scendere le scale del seminterrato con velocità. Shinichi la seguì determinato e la osservò frugare attentamente all’interno di una zuccheriera a fiori che fino a quel momento era rimasta nascosta all’interno di uno schedario a 8 cassetti, pieno zeppo di prototipi falliti del dottore Agasa. Non domandò perché proprio quel genere di contenitore contenesse la chiave che serviva ad aprire l’ultimo dei cassetti, che da sempre ricordava fosse rotto, ma si limitò a fissare i movimenti lenti e meccanici della ragazza che tirava fuori dallo schedario in metallo un portapillole bianco e rotondo, dal quale estrasse una bustina trasparente con all’interno una capsula.
Per metà bianca, per metà rossa.
Gli occhi dell’ex liceale furono ipnotizzati per alcuni secondi da quella droga, poi tornò in sé quando lei gliela porse con freddezza.
-Ti servirà un’iniezione di APTX 4870 prima di prendere questa…- affermò avvicinandosi di nuovo allo schedario e tirando fuori sempre dallo stesso cassetto una fiala tappata, dentro al quale un liquido azzurro cristallino si rimescolava in continuazione.
-Di cosa, scusa?- domandò incredulo Shinichi seguendo i suoi passi avanti e indietro per la stanza mentre cercava chissà cosa.
-Nei cromosomi contenuti all’interno delle cellule ci sono alle estremità brevi sequenze nucleotidiche chiamate telomeri. Ad ogni duplicazione, in generale, i cromosomi si accorciano perché perdono materiale genetico e dopo 20-30 duplicazioni la cellula muore perché non ha più materiale da poter duplicare. La scienza di oggi ha scoperto che è possibile inserire delle sequenze di DNA nei cromosomi per non far invecchiare le cellule…- Shinichi ascoltava la spiegazione scientifica con attenzione, ripescando dalla memoria le informazioni che aveva studiato al liceo -Ma a noi serve l’effetto inverso. L’APTX infatti ha fatto produrre al tuo corpo un enzima di nome telomerasi in quantità spropositate che ha ricostruito in maniera eccessiva i telomeri che hai perso durante la crescita e la duplicazione delle cellule, facendoti ringiovanire e tornare bambino. L’effetto dell’APTX 4870 servirà quindi a diminuire l’enzima telomerasi del tuo corpo e a distruggere le sequenze nucleotidiche ricostruite, in questo modo le tue cellule somatiche invecchieranno velocemente e combinando questo effetto con il vecchio antidoto sperimentale dovresti riuscire a ritornare nel tuo vero corpo per sempre…- lo fissò negli occhi assottigliandoli, per poi aggiungere -O almeno si spera-
Il piccolo detective deglutì, ma non abbassò lo sguardo dal suo nemmeno per un istante. Sarebbe potuto morire ancor prima di lottare?
Era un rischio che doveva correre.
-Ci stai ancora, Kudo?- domandò lei, non lasciando trasparire la segreta speranza che il ragazzo rinunciasse all’idea di tornare adulto: ma sapeva bene che questo era impossibile.
-Vado a prendere i miei vestiti e torno: non abbiamo un minuto da perdere- rispose lui risalendo le scale del seminterrato e correndo verso l’entrata di casa Agasa scivolando sul palquet sui cui la cera era stata data da poco.
-Cool Guy, aspetta!- lo chiamò Jodie mentre lui era sul punto di chiudersi la porta d’ingresso alle spalle. Si fermò appena in tempo e si voltò verso di lei, abbozzando un sorriso quando chiese -L’hai convinta?-
-Torno fra poco con i miei abiti di ricambio- rispose solo, prima di sparire nel giardino e chiudere.
Svelare la sua vera identità all’FBI, un paio di mesi prima, era stata davvero la mossa più saggia da prendere, anche se poi era venuto a sapere da Jodie che lei e gli altri agenti già sospettavano tutto.
Arrivò a casa sua in meno di una ventina di secondi, fece scattare la chiave nella serratura dell’ingresso imbattendosi in un Okiya intento a seguire sul suo divano il notiziario delle 18.00. L’uomo si voltò sorpreso verso di lui, abbozzando poi un sorriso mentre Shinichi rimaneva qualche secondo a fissarlo pensieroso.
-Ciao piccolo- lo salutò Subaru spegnendo il televisore con il telecomando e alzandosi in piedi.
Shinichi non aveva dubbi sul fatto che non gli avrebbe chiesto come mai possedesse le chiavi di quella casa. La conferma su chi fosse l’aveva avuta mesi prima, dopo l’evento del Mistery Train, quando aveva collaborato con lui e sua mamma da vero esperto.
Shinichi sapeva chi si celava davvero dietro quegli occhiali e quegli occhi stretti.
L’ex liceale tirò fuori uno dei suoi sorrisi più furbi e mise le mani in tasca, mantenendo lo sguardo in quello di lui con determinazione.
-L’Organizzazione mi sta cercando perché ha scoperto che sono ancora vivo e non morto come vorrebbero. Sto per tornare adulto, inoltre dal Doc c’è anche l’agente Jodie. Ti unisci a noi?- chiese provocando subito un sorriso compiaciuto anche suo volto di lui. L’uomo annuì per nulla sorpreso e lo seguì con lo sguardo mentre saliva le scale in fretta per raggiungere la sua stanza e impossessarsi di vestiti puliti e da adulto.
Shinichi irruppe nella sua camera muovendosi con sicurezza senza nemmeno dare un’occhiata attorno a sé nonostante non vi mettesse piede dentro da mesi. Aprì l’armadio e frugò tra la montagna di roba pulita e stirata che non metteva da tempo e di cui sentiva terribilmente la mancanza. Tirò fuori un jeans e una T-shirt bianca e attillata, poi tirò giù anche un giubbino in pelle nero e della biancheria pulita. Scese nuovamente le scale tenendo gli abiti tra le braccia, poi raggiunse Okiya accanto all’ingresso rivolgendogli un ampio sorriso.
-Andiamo, Akai Shuichi?- domandò sicuro mentre quello si sfilava gli occhiali rivelando i suoi occhi verdi, allungati e divertiti.
-Ti seguo, Kudo Shinichi-



Mangakagirl's Corner:
Minna Konnichiwa :)
Ecco qui l'inizio di tutto ^^ Finalmente la trama comincia ad avere un senso ben definito e si capiscono le prime cose...
Dunque, ora sapete cosa è accaduto: l'Organizzazione ha teso una trappola ai due per avere delle conferme, ma Shinichi non poteva assolutamente mancare alla festa perchè sentiva che qualcosa non andava... Lo stesso per Shiho.
Il problema è che ora l'Organizzazione è sicura al cento per cento della loro sopravvivenza, per cui comincia la caccia.
Che ne pensate? :) Interessante come storia? Ho inserito tutti i personaggi dell'FBI e parecchi dettagli presi dal manga ^^
Inoltre la faccenda dei telomeri non è una mia invenzione, ma una scoperta scientifica vera: era sul mio libro di biologia e quando l'ho studiata non ho potuto fare a meno di inserirlo nella Long *-* Calzava a pennello dato che Gosho ha detto che le cellule somatiche di Shinichi sono ringiovanite...
Ora aspetto le vostre recensioni e le vostre impressioni *-*
Fatemi sapere: per me è davvero importante questa fict.
Nel prossimo capitolo avremo il ritorno di un certo figo... xD
A presto,
Mangakagirl

 
  
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