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Autore: CarlottAlien    21/10/2013    1 recensioni
E se grazie al destino la tua vita cambiasse? E se questo potrebbe sconvolgere la tua vita, il tuo modo di pensare, la tua anima? Una FF sui gemelli Kaulitz che vi terrà incollati al PC!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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    Era pomeriggio inoltrato a Los Angeles, il sole cominciava a calare e ad invadere ogni cosa con la sua luce calda e arancione, riflettendosi anche sulle enormi vetrate di casa Kaulitz. Ed era proprio in questa casa che si sentiva sbraitare una voce maschile.

   “Bill, vuoi uscire da quel dannato bagno?! Devo farmi la doccia!” il gemello moro sbatteva sulla porta del proprio bagno, intimando il fratello di uscire.

   “Adesso aspetti!! Ognuno ha i propri tempi!” un’altra voce d’uomo si faceva strada dall’altra parte del muro.

   “Se facciamo tardi sarà colpa tua, ricordatelo.” Disse Tom, allontanandosi verso il salone. Non appena uscì dal corridoio la luce del tramonto lo colpì, costringendolo a socchiudere gli occhi. Il sole illuminava il suo petto nudo, le sue braccia scolpite e le sue gambe coperte dalla vecchia tuta. Alzò istintivamente un braccio per ripararsi dalla luce, prese le sue sigarette, e uscì a fumare, sperando che Bill non ci mettesse ancora molto.

Appoggiato alla ringhiera del terrazzo ammirava quel panorama che non lo stancava mai. Aspirava grandi boccate di fumo mentre si riscoprì a pensare a Caroline. Quella sera l’avrebbe rivista. Dopo il loro appuntamento si erano sentiti solo al telefono, entrambi molto impegnati con il lavoro. Ma finalmente la sera della sfilata era arrivata. Certo, non sarebbero stati soli, ma almeno avrebbero passato l’after party insieme. Una sorta di agitazione salì dentro di lui, tanto da indurlo a buttare la sigaretta e tornare dentro casa, determinato a far uscire il fratello dal bagno. Non avrebbe ritardato un solo minuto quella sera.

    “Bill, se non apri quella porta, giuro che la butto giù a calci!” nell’esatto momento in cui Tom era arrivato davanti alla porta, dal bagno uscì il biondo Kaulitz che sfoggiava la sua cresta appena fatta.

    “Se buttavi giù la porta ne avresti pagata una nuova.” Disse Bill con mezzo sorriso di sfida.

Tom non replicò ed entrò nel bagno seccato, provocando una sonora risata vittoriosa da parte del fratello.

Il moro cercò di fare più veloce che poteva, lavandosi e asciugandosi a tempo di record. Uscì dal bagno con solo l’asciugamano addosso, i dread gocciolavano ancora, stava quasi scivolando a causa dei piedi bagnati mentre correva verso la sua camera per cambiarsi, quando si bloccò poco dopo la camera di Bill. Sentiva il nervosismo crescergli dentro e pregò che quello che aveva appena visto con la coda dell’occhio fosse frutto della sua immaginazione. Tornò verso la porta della camera del gemello. Ed eccolo lì. In piedi, mezzo nudo, fermo che fissava il suo fottuto armadio. Non potevo crederci. Ancora!

    “Bill..” disse, controllando appena l’ira crescente. Il fratello si accorse di lui.

    “Ti prego, dammi un consiglio! Cosa potrei mettermi? Perché mi piacevano molto questi pantaloni cargo nuovi, ma non mi convincono con questo cardigan sopra, sennò mi metto..”

    “Non me ne frega assolutamente niente di quello che vuoi metterti!! Prendi la prima cosa che capita, anche un sacco per quello che mi riguarda, e vestiti! Sennò vado via senza di te!!” detto questo, Tom fece dietrofront e andò verso la sua camera, sbuffando come un toro. Bill non aveva detto una parola e stava ancora fissando la porta con un’espressione mista tra la sorpresa e l’indifferenza per lo schizzo del fratello.

     “Grazie per il consiglio, comunque.” Disse il biondo tra sé e sé, rituffandosi nella meditazione fissando i suoi vestiti.

 

 

 

   Dopo ancora diversi sfoghi d’ira da parte di Tom e momenti di indecisione di Bill, i fratelli Kaulitz erano finalmente pronti per la serata. Bill chiuse la porta di casa, mentre Tom accendeva la sua bella R8, facendo cantare il motore. Non appena anche il biondo montò in macchina, Tom partì, avviandosi verso la strada costiera. Ormai era scesa la sera e tutta la costa cominciava a punteggiarsi di luci, piccole o grandi, come anche l’oceano, che accoglieva una miriade di yacht vicini al porto di LA. Tom sfrecciava sull’asfalto californiano, e in poco tempo raggiunse la super strada che convogliava verso il centro della metropoli.

   “Non siamo mica in ritardo, sai, puoi anche rallentare.”

   “Non c’è nessuno per strada, fidati delle mie doti da pilota.”

   “Apposto siamo.”

Tom lanciò un’occhiataccia al fratello che se la ghignava guardando fuori dal finestrino la città che cominciava a prendere forma. Il moro guidava abilmente in mezzo al traffico crescente, sviando per qualche scorciatoia per arrivare prima in Melrose Place. Girò l’ultima volta verso destra e sbucò nella famosa via di Los Angeles dedicata alla moda. Una miriade di luci invasero l’auto dei gemelli, che avanzava lentamente attraverso la via. Decine di auto erano parcheggiate ovunque, e altrettante cercavano di infilarsi in qualsiasi buco disponibile. E ad un tratto eccolo lì. Il palazzo dedicato alla sfilata era illuminato a giorno, e un enorme tappeto rosso era stato steso all’entrata e sulle scale, circondate da giornalisti che consumavano le loro macchine fotografica a suon di flash per immortalare qualsiasi celebrità avesse messo piede sul red carpet. Tom fermò l’auto poco prima dell’entrata, e un giovane in divisa da parcheggiatore si avvicinò immediatamente a loro.

   “Signore, posso prendere la sua auto?”

   “Certo.” Disse Tom scendendo dalla macchina seguito da Bill. “Parcheggio sotterraneo.”

   “Certamente.” Rispose il ragazzo, che montò in auto e partì, dirigendosi verso l’entrata dei sotterranei del palazzo. Intanto i due gemelli si avviarono verso l’entrata, e vennero immediatamente scorsi dalla guardia che aprì loro il cordone per farli passare.

   “Benvenuti e buona serata.”

I due risposero con un sorriso all’unisono e, mentre si avviarono verso l’entrata, tutti gli occhi si puntarono su di loro come calamite. Bill salutò con un sorriso a trentasei denti agitando la mano tatuata, seguito da Tom. Un boato si sollevò tra i giornalisti che cominciarono all’impazzata a fotografare, urlando per attirare l’attenzione dei due giovani che di certo non passavano inosservati.

Bill sfoggiava un look molto elegante, come il completo che indossava. Era un periodo dove i completi, sia maschili che femminili, di qualsiasi genere e taglio, andavano molto di moda, e il biondo era impeccabile nel suo completo nero, con una punta di stile vittoriano, conferitogli dalla camicia bianca con un prominente jabot pizzato che portava sotto la giacca. Anche dai polsini spuntava lo stesso motivo, che circondava di pizzo la mano tatuata del cantante, creando un contrasto splendido. Gli accessori di certo non mancavano, e quelli che Bill indossava sconvolgevano la formalità del suo abito firmato.

Il fratello aveva un look diverso, ricercato, ma meno d’impatto di quello del fratello. Tuttavia quella sera si era fatto coinvolgere da Bill, e ora indossava anche lui un completo nero, interpretato in maniera diversa da quella un po’ cinquecentesca del biondo. Sopra ai pantaloni molto più attillati di quelli che portava di solito, indossava la giacca aperta che mostrava una maglietta scollata con una stampa nera che richiamava il colore dell’abito. Per completare il quadro, portava la cravatta, anch’essa nera, leggermente mollata che gli conferiva un’aria piuttosto vissuta e non da damerino. Qualsiasi accessorio che Tom indossava era rigorosamente nero e i lunghi dread erano raccolti in una coda bassa e morbida, da cui ne sfuggiva qualcuno. Insomma, erano i padroni della scena.

Salirono le scale e altri due ragazzi in divisa aprirono loro le porte. Seguirono un lungo corridoio che li portò dentro una stanza enorme dov’era stato allestito un gigantesco palco da sfilata. I posti per quella serata erano contati, appena 150, ma era l’importanza delle persone che li occupavano che contava. Da affermati giornalisti di moda, a critici famosi, fino ad arrivare a stilisti e a direttori di importanti riviste di moda. Per un attimo Tom si sentì fuori posto, ma quando vide Bill che sorrideva e salutava chiunque conoscesse, attirando l’attenzione di chiunque, sorrise. Vederlo così felice gli bastava.

Cercavano i loro posti tra il pubblico, quando videro Andreas seduto in seconda fila che li cercava. Si diressero verso di lui e gli altri mentre le luci cominciavano ad abbassarsi, segno che la sfilata stava per cominciare.

   “Buonasera a tutti!” esordì Bill.

   “Eccovi, finalmente!” esordì Shin. “Stasera spaccate ragazzi, davvero!”

   “Scommetto che l’idea di vestirvi uguali è stata di Bill, indovinato?”

   “Io non sono colpevole di questo crimine.” Disse Tom, meritandosi un’occhiataccia da parte del fratello.

   “Ciao Tom!” il moro si girò appena e vide Ria seduta poco distante da lui, fasciata nel suo lungo abito nero senza spalline. Lo guardava con due occhi languidi, che lasciavano trasparire chiaramente ciò che pensava.

   “Ciao, Ria.” La salutò Tom, girando lo sguardo verso Andreas in cerca del suo posto a sedere.

   “Ti hanno fatto sedere qui vicino a me.” Esortò Ria, indicandogli la sedia accanto alla sua con il nome di Tom scritto su un cartello. Il ragazzo non era mai stato un cafone, specialmente con le donne, così non lasciò trasparire neanche un minimo della sua seccatura. Per fortuna Bill aveva la sedia giusto vicino a lui. Per la gioia di Ria, il ragazzo si accomodò accanto a lei, e in quel momento le luci si abbassarono definitivamente, lasciando solo un faro puntato sulla scritta New & Old Styles Fashion Night al centro del palco. Tom non vedeva l’ora di vedere Caroline, si sentiva un po’ agitato. L’avrebbe visto? Sarebbero riusciti a trovarsi all’after party? Si rese conto di agitare nervosamente la gamba destra solo quando Ria gli mise una mano sulla coscia per calmarlo. Lui la guardò.

   “Non preoccuparti, finirà presto. Dopo avremo tutto il tempo per divertirci alla festa.” Gli disse, guardandolo ammiccante e spostando la mano verso la parte alta della gamba di Tom. Lui la bloccò immediatamente, guardandola senza dire niente e tornò a fissare il palco, aspettando l’uscita di qualsiasi persona. La ragazza lo guardò un po’ contrariata, ma sapeva che si sarebbe rifatta più tardi, quando tutti avrebbero bevuto un bicchiere di troppo.

Tom era davvero impaziente e si girò verso la sua salvezza, Bill.

   “Tra quanto dovrebbero cominciare?” chiese.

   “Sarebbe già dovuta iniziare, sono un po’ in ritardo.” Gli rispose Bill sventolando il programma della sfilata. “Oh guarda, è uscita Heidi!” Il ragazzo indicò con il capo il centro del palco e, quando Tom si girò, vide che finalmente era uscita la presentatrice della serata, Heidi Klum, nel suo perfetto tubino mono spalla argentato.

   “Buona sera a tutti voi, colleghi e amici.” Un breve applauso seguì al saluto di Heidi. “Sono felice e onorata di presentare questa serata, la New & Old Styles Fashion Night qui a Los Angeles. Come ben sapete la sfilata è stata organizzata per poche persone, per chi è un’icona di moda odierna e passata, e proprio qui, per la prima volta in assoluto, verranno presentate le nuove collezioni di stilisti che da anni affermano il proprio stile inconfondibile, ma anche le nuove proposte dei giovani stilisti che si sono guadagnati l’approvazione delle più alte cariche della moda.” La famosa modella bionda introduceva alla perfezione il tema della serata, catturando l’attenzione di tutti. “Ma ora basta parlare, lasciamo che siano gli abiti e i nostri stilisti a dirigere la sfilata. Buon proseguimento.”

Un altro scroscio di applausi seguì Heidi mentre si allontanava dietro le quinte per lasciare spazio alle modelle già pronte. La disposizione delle luci cambiò, mentre una musica etnica molto bassa, quasi cupa, prendeva il sopravvento nella sala. Dalla parte sinistra del palco uscì la prima modella, e nell’esatto momento comparve dietro di lei la scritta Manila Grace. La giovane modella sfilava in modo impeccabile indossando un abito dall’inconfondibile taglio della casa di Manila, una sequenza di pezze di trama, fantasia e colore diversi, formando il classico stile patchwork della Grace. Via via che le modelle presentavano gli abiti, un mix di colori e stoffe trionfava sulla passerella, creando un’atmosfera surreale, magica. Bill osservava concentrato la collezione, prendendosi qualche appunto sugli abbinamenti creati dalla stilista.

In conclusione della prima sfilata, Manila uscì sul palco, salutando i presenti e dedicando qualche parola alla sua collezione e sull’idea che voleva dare al pubblico. I suoi abiti avevano creato, come sempre, l’approvazione generale, e un lungo applauso seguì la stilista che lasciava il palco. Poco dopo la scritta sul palco cambiò, mostrando quella di Acne, casa di moda italiana. Nuove modelle e nuovi abiti solcavano il palco, cambiando completamente atmosfera e stile.

Le sfilate procedevano alla grande, il pubblico apprezzava e molte persone oltre al giovane Kaulitz prendevano nota degli abbinamenti, dei capi e degli accessori presentati in passerella. Quando anche Yohji Yamamoto lasciò il palco seguito dagli applausi,la voce di Heidi Klum dominò la sala mentre lei parlava da dietro le quinte.

   “Dopo aver gustato queste collezioni imperiali, lasciamo che siano i giovani, le nuove generazioni di stilisti a deliziarci con le loro fresche creazioni.  Buona visione.”

Detto ciò, le luci si abbassarono nuovamente e apparve il nome di Gretchen Jones, la vincitrice del noto programma Project Runway. Un’altra ondata di modelle  si impadroniva del palco, sfoggiando le creazioni della nuova stilista.

  Tom era parecchio annoiato, erano lì già da un’ora e di Caroline neanche l’ombra. Aveva fame, voleva disperatamente fumarsi una sigaretta e fuggire da quel posto. Il tempo scorreva interminabile, ormai stava rinunciando al fatto che avrebbe visto Caroline, magari non sarebbe neanche venuta. Stava valutando l’idea di alzarsi, piantare tutti lì e andarsene, quando vide che le luci puntarono sul nuovo nome comparso dietro al palco: Ferrero.

   ‘Il cognome di Caroline..’ pensò Tom. Le modelle cominciarono a uscire e, mano a mano che procedevano in fila, il cuore del ragazzo cominciava a palpitare. Da li a poco Caroline sarebbe uscita sul palco per i saluti. Finalmente l’ultima modella lasciò  libero il palco, e la giovane modella venne accolta da entusiastici applausi. Non appena la vide, Tom non poté non sorridere, contento ed estasiato nel vederla. Il suo lungo abito rosso la faceva sfavillare sopra alla passerella e il suo sorriso raggiante conquistò il cuore di molti presenti. Purtroppo il tempo dei saluti per gli stilisti era molto limitato e Caroline fu costretta ad andarsene per lasciar proseguire la sfilata. Tom non ci pensò due volte e si alzò.

    “Dove stai andando??” gli chiese Bill.

    “A salutare Caroline.” Gli rispose il fratello, facendosi largo tra i presenti. Ria lo guardò incredula, la stava piantando in asso lì, da sola! Ma il ragazzo non si curò delle occhiatacce mandategli dalla giovane, e si diresse furtivo verso il retroscena.

Cercava in tutti i modi di dare meno nell’occhio possibile, sapeva che nessuno poteva permettersi di entrare nel caotico mondo del dietro le quinte di una sfilata, ma lui si intrufolò lo stesso. Quasi nessuno si curò di lui mentre si faceva strada tra gli stand cercando Caroline, credevano fosse un modello. La vide mentre altri stilisti si complimentavano con lei, la abbracciavano e le auguravano buona fortuna. Per caso lei si girò nella sua direzione e lo guardò con un misto di sorpresa e felicità.

    “Cosa ci fai tu qui?? Se ti vedono si butteranno fuori a calci!” disse la ragazza in rosso sfoggiando un sorriso.

    “Sono solo venuto a fare i miei complimenti alla stilista migliore della serata.” Le rispose il giovane, ammiccando un po’.

    “Non dirmi che hai guardato tutte le sfilate prima della mia! Non posso crederci!” disse lei, arrossendo un po’.

    “Ovvio, sono venuto per te, mica per gli altri.”

    “Ehi! Ehi, tu! Si tu, bello mio, tu con quei cosi neri in testa! Cosa pensi di fare qui?? Stai intralciando! Via! Non puoi stare qui!” la direttrice della sfilata si era accorta dell’intruso e ora cercava di scacciarlo dal suo caotico mondo.

     “Credo di dovermene andare! Ci vediamo dopo.” Riuscì a dire il ragazzo appena in tempo, prima che la bisbetica direttrice lo spinse fuori.

     “A dopo!” gli disse Caroline, salutandolo e ridendo sotto i baffi per la scena.

 

   Ritrovatosi di nuovo tra gli spettatori, Tom si accorse di non avere troppa voglia di tornare a sedersi in mezzo a quella confusione, per giunta vicino a Ria. Allora optò per una bella sigaretta, tanto la sfilata sarebbe finita di li a poco.

Si fece aprire il cordone dal bodyguard e, poco dopo, si ritrovò immerso completamente diverso da quello che c’era dentro al palazzo. Luci stratosferiche, grattacieli immensi illuminati a giorno, macchine a fiumi, gente da ogni parte che andava chissà dove in quella città immensa e dalle mille opportunità.

Tom si spostò appena dall’ingresso, appoggiandosi al muro del palazzo, e si accese una sigaretta. Sentiva chiaramente la musica della sfilata che rimbombava all’interno.

   ‘Peggio di una discoteca..’ pensò.

Mentre aspirava tranquillo il fumo che gli grattava appena la gola, guardando quel fiume di macchine che aveva davanti agli occhi, si accorse che un’altra persona si era appoggiata al muro, proprio di fianco a lui.

   “Ti ho visto uscire con la coda dell’occhio, volevo fumare anche io.” Disse Bill, prendendosi una sigaretta dal pacchetto di Tom. Lui lo fissò, non replicando nemmeno. Tanto sarebbe stato fiato sprecato con Bill.

    “Spero che nessuno ti abbia visto uscire. Voglio stare tranquillo...”

    “Ho detto a tutti che andavo in bagno. Hai visto Caroline? Ho visto tutta la scena mentre venivi spinto fuori da dietro le quinte quella donna! Davvero, mi sarei piegato in due dal ridere, ma sono riuscito a trattenermi!”

Tom fulminò suo fratello, che rideva liberamente.

   “Si, l’ho incontrata.” Disse, aspirando un’altra volta. “Ha detto che ci vediamo all’after party.”

   “Pensi che questa sia la serata giusta?”

   “Non lo so, sono sincero. So sole che io ci proverò. Così saprò che, se mi rifiuterà un’altra volta, potrò mettermela via ed andare avanti.” Rispose seriamente il ragazzo.

   “E se invece andasse bene?” incalzò suo fratello.

   “Allora lei sarà finalmente mia.”

 

 

 

Ciao a tutti! ^^

SCUSATE l’enorme ritardo, ma ho avuto un sacco di impegni,

la scuola mi sta sfibrando >.<

mi scuso anche se questo capitolo non è proprio il massimo

e so che può risultare lungo e pesantino..

per il prossimo cercherò di far smuovere un po’ le acque,

anche se non voglio anticipare nulla!

A presto! ^^

  
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