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Autore: Shoen    12/04/2008    5 recensioni
SPOILER—SPOILER-SPOILER-SPOILER-SPOILER—SPOILER (minatoxkushina) La nostra storia inizia con un incontro...tra un bambino biondo ignaro del suo grande futuro e una bambina dai capelli rossi. Il loro legame si salda con il tempo e cambia rivelandosi per ciò che è veramente. Ma non tutto può durare per sempre e neanche la nascita di una nuova vita potrà preservarli dall’odio, guerra e dalla morte che arriveranno a dividerli. Ma forse non tutto è già stato scritto; il finale è mutevole, ancora aperto...
Genere: Drammatico, Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sorpresa, Tsunade, Yondaime
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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CHAPTER 21

Parto difficile anche questo capitolo scritto mesi fa e corretto oggi (11-04-08!!!).

Ho ancora qualche capitolo da scrivere circa cinque e altri cinque precedenti da correggere…che voglia…e c’è pure al scuola…e c’è pure la palestra….e c’è pure la vita sociale…aspetta io non ho vita sociale…Uff

Che bella introduzione allegra, diciamo che la depressione è il sentimento predominante degli ultimi giorni…uff…tiratemi su il morale con un’infinità di commenti!!!

 

CHAPTER 21 – The Lying Man

 

(Sorry Seems To Be The Hardest – Blue)

 

Naruto guardò in modo strano Minato come se non riconoscesse più l’uomo che aveva davanti.

“Naruto io..tentò di dire l’uomo in evidente difficoltà.

Tsunade spaventata da una possibile reazione del ragazzino gli si avvicinò, ma Naruto la fissò senza sentire niente di ciò che gli stava dicendo.

Alzò lo sguardo ancora una volta verso Minato e poi senza preavviso ritornò sui suoi passi e precedette gli Anbu verso i sotterranei.

Minato crollò su una sedia con le mani che gli nascondevano il viso.

“Non sarei mai dovuto ritornare” mormorò.

La donna rimase un attimo in silenzio.

“No. Hai ragione tu avevi il diritto di conoscerlo nessuno te lo può impedire. Sospirò lei.

Ma ora la situazione è compromessa. Avrà forse ammirato il quarto Hokage ma non di certo suo padre che l’ha lasciato…”

“Hai fatto tutto questo per poter stare un po’ con lui non ti fermerai davanti a questo Hokage-sama!” sorrise la donna ”Domani prova ad andare da lui, forse riuscirete a mettere tutto a posto”

Minato salutò la donna silenziosamente e tornò verso casa.

La donna aveva ragione ma era quelforse’ che lo spaventava; aveva imparato a conoscere un poco suo figlio e una cosa era certa non sarebbe stato facile.

 

Era ormai tardo pomeriggio quando si decise ad uscire dalla casa e ad avvicinarsi al palazzo dell’Hokage.

 Si avviò verso le prigioni e sospirò prima di arrivare alla cella di Naruto; il ragazzo era disteso sul letto girato di spalle e con il ventre circondato da un anello metallico a cui era legata una piccola, ma resistente, catena.

‘Deve avere una libertà di movimento molto limitata’ pensò mentre il cuore gli si stringeva.

Perché…” iniziò diretto alle guardie.

“Ordine dell’Hokage-sama” risposero.

Minato sospirò e fece cenno alle riluttanti guardie di andarsene; quando furono finalmente da soli ebbe un impulso violento di entrare in quella cella e di portarlo via un’altra volta ma ebbe la buona idea di lasciarlo li almeno finché non si fosse calmato.

L’uomo si sedette su una panca poco lontano dalle sbarre e guardò le proprie mani non sapendo come cominciare.

“Lo so perché ti sei arrabbiato…” disse ma non ricevette risposta come non ne avrebbe ricevuto per un po’.

Ma devi capire che era proprio per questa tua reazione che non volevo dirti nulla. Come mi avresti giudicato se dopo avere fatto quello che ho fatto fossi ricomparso dal nulla”

Naruto si mosse leggermente.

“Lo so che mi odi, non sai quanto ho odiato ciò che ho fatto. Se fossi stato migliore o più forte non avrei lasciato che mi condizionassero a sigillare la volpe dentro di te” sospirò.

“Vorrei solo che ascoltassi il perché ti ho lasciato qui. Se dopo non avrai nulla da spartire con me non ti biasimerò e ti prometto che sparirò dalla tua vita e molto probabilmente non ti ricorderai neanche di me”

Minato si alzò e si sedette per terra appoggiando la schiena alle sbarre.

 

(Wherevee You Will Go – The Calling)

 

“Minato…emh Hokage-sama vi siete ripreso” disse rassicurato uno dei membri del consiglio una volta che anche il ragazzo fu entrato nella stanza delle riunioni con una stampella sotto il braccio.

“E’ vero Hokage-sama siete riuscito a sorprenderci anche questa volta” ironizzò Kohan seduto poco lontano da Homura.

“La ringrazio, non sempre si torna vivi da un’esperienza del genere! Magari dovreste imparare a salvare il villaggio anche voi, signora” le rispose per le rime il ragazzo.

La donna sorrise beffarda e rimase silenziosa.

“Allora Minato perché ci hai convocati?” chiese il Terzo Hokage anche lui ormai guarito.

 Il giovane guardò l’uomo negli occhi e sospirò.

“Come sapete Kushina se n’è andata..

“E’ per questo dovrà dare delle spiegazioni” lo interruppe Kohan.

“Deciderò io a chi chiedere delle spiegazioni” la rimbeccò Minato.

La donna stava per rispondere ma il Terzo la fermò.

“Minato perché ci hai richiamato?”

“Ho deciso che la seguirò e la riporterò al villaggio”

Una serie d’opinioni contrarie si levarono dal gruppo.

Ma siete impazzito Hokage? Lasciare il villaggio per seguire quella straniera?” chiese un anziano.

“Quella straniera è la madre di mio figlio” puntualizzo Minato e altre contestazioni si levarono.

Il Terzo però ebbe il buon senso di zittire tutti.

Ragazzo sei cosciente che come Hokage non puoi permetterti di lasciare il villaggio della foglia”

Minato annuì.

“Per il villaggio io sono in coma, nessuno mi ha visto, sono sempre stato con Naruto. Ho il diritto di scegliere se continuare ad essere il capovillaggio”

“E’ una decisione che non si può prendere dall’oggi al domani” continuò il Terzo.

“Non posso più aspettare Kushina sarà già lontana e una volta che Naruto starà meglio sarò pronto per partire”

Si levò una risata tra i dieci membri, era Kohan.

“Forse a voi verrà data la possibilità di partire ma il bambino rimarrà qui”

Cosa?” fece finta di non aver sentito Minato.

Cosa credevi? Che la volpe potesse andarsene in giro per i vari regni indisturbata?”

Il ragazzo continuò a non capire.

“La reliquia della volpe appartiene al villaggio della Foglia, come un tempo era parte del Villaggio del Vortice,  e non si sposterà di qui. Non possiamo permetterci che qualcuno prenda la forza portante”

“Credi che non sia capace di difendere mio figlio?” si scaldò il ragazzo.

Kohan rise.

“Non sei invincibile, sei uno shinobi e dovresti capire anche tu che potreste cadere in trappola di qualcuno. Se solo si venisse a sapere che la reliquia è in quel bambino, ogni villaggio tenterà di rapirlo e di utilizzarlo come arma”

“Mio figlio non è un’arma” gridò Minato.

Si che lo è. Hai visto anche tu la forza che potrebbe acquisire una volta cresciuto” ribatte lei.

“Puoi andartene dove vuoi ma quel bambino rimane qui” concluse dura.

Il giovane si alzò in piedi, furioso, con intenzioni non buone verso la vecchia. Ma venne fermato dal Terzo Hokage.

Sarutobi-sama?” lo guardò incredulo il ragazzo incredulo; non capiva come un uomo come lui potesse schierarsi con la donna.

“Pensaci Minato. Sarete in costante pericolo. Vuoi davvero che cresca in un mondo del genere?”

Ma avrà me e sua madre”

“Non potrete proteggerlo per sempre. Qui c’è ne occuperemo noi fino al vostro ritorno” disse convincente.

Alzò lo sguardo e vide Kohan che sorrideva, anche questa volta era riuscita ad imporre la sua autorità.

Minato uscì dalla stanza seguito dal Terzo e andarono nella camera dove Naruto lottava ancora tra la salute e la malattia.

Il giovane si sedette al lato del letto.

“Promettetemi che lo proteggerete” disse stringendo la mano del piccolo.

“Farò il possibile”

“Ancora una cosa. Non insegnategli ad utilizzare il potere della volpe non voglio che diventi un’arma al servizio di quella gente”

“Come vuoi. Ma un giorno dovrà imparare a controllarla”

“So che con te sarà al sicuro” concluse.

L’anziano uomo sorrise e lasciò da solo con il bambino.

Minato strinse leggermente la mano del bambino che aprì gli occhi malaticci.

“Ciao” lo salutò il padre.

Ao” rispose con difficoltà il bimbo.

“Papà deve andare via. E per un po’ non ci vedremo” disse

Il bambino lo ascoltò e sembrò capire ciò che gli era stato detto cogliendo l’espressione triste di Minato; strinse la mano del padre nella sua piccolissima.

Quando sembrò che Naruto si fosse addormentato il giovane si alzò e gli diede un bacio sulla fronte ma, uscendo dalla stanza, sentì la voce del bambino e si volto.

Pe un po’” stava ancora dormendo e nel sonno bisbigliava queste due parole.

“Già…solo…per un po’” bisbigliò Minato prima di aver dato un ultimo sguardo al piccolo e d’essere uscito.

 

(LonelinessToshiro Masuda)

 

L’uomo alla fine del racconto sospirò come nell’ultimo giorno soleva fare.

“Spero che tu possa capire le ragioni per cui ti ho lasciato. Non avrei mai pensato che il villaggio avrebbe avuto reazioni così negative nei tuoi confronti….io.”.

Non sapeva più come discolparsi, aveva provato in tutti i modi ma il ragazzino rimaneva disteso dandogli le spalle.

Per tutto il racconto non aveva dato cenno di aver ascoltato ciò che Minato aveva detto e questo riempì di tristezza l’uomo; a quel punto Minato si alzò e si avvicinò alle sbarre.

“A questo punto credo che me n’andrò. Ero venuto per conoscerti e grazie a Tsunade ne ho avuto la possibilità…”

Naruto si era girato e con uno strattone aveva staccato la catena che lo costringeva.

Si avvicinò senza espressione alle sbarre con i sigilli.

“Sai perché mi sono arrabbiato?” chiese

“Te lo dico io” lo anticipò il ragazzo “ Non perché tu sia mio padre. Di questo avrei potuto anche farmene una ragione. Ma perché mi hai mentito”

“Hai continuato a mentirmi dal giorno in cui ci siamo incontrati. Mi hai raccontato tante cose su mio padre, mi hai dato consigli e mi hai fatto capire molto ma tutto questo era una frottola.

Ma io…” tentò  di  controbattere.

“Sei tornato solo perché ti sentivi in colpa. Io ti ho detto le cose più intime di me, ti ho parlato di Sasuke del perché volevo andare a cercarlo e tu di vero, cosa mi hai detto? Eh?!”

“Naruto io volevo solo…” tentò di parlare.

“Vattene”disse semplice e cristallino il ragazzo.

“Non è quello che avrei voluto”

“Vattene” ripeté.

“Io..”

“Non voglio più sentire niente da te. Vatteneee!!” gridò il giovane.

Ci fu un lampo di luce e Minato venne sbalzato dall’altra parte del corridoio.

Naruto aveva toccato le sbarre sigillate e ora giaceva sul pavimento incosciente; in poco tempo nei sotterranei comparvero Tsunade e gli Anbu..

La donna chiese arrabbiata cosa era successo.

“Ha toccato le sbarre” disse Minato agitato “devi aiutarlo subito Tsunade ha prosciugato il chakra..

“Stai tranquillo” disse mentre portavano via il ragazzo inerme “Starà così per un po’ di tempo ma poi si riprenderà. Ha tentato di scappare un'altra volta?” chiese

“No. Credo che abbia voluto solo…smettere di ascoltarmi” disse incredulo.

Tsunade appoggiò la mano sulla spalla dell’uomo.

Quando si sveglierò sarà un'altra cosa. Potrete parlarvi ancora prima di…”

Minato la guardò e capì che prima o poi quel momento sarebbe arrivato. Ma allora perché ostinarsi ad andare d’accordo con lui. Perché non fare semplicemente ciò che gli veniva richiesto e poi andarsene…

 

Come vi è sembrato???

Diciamo che sono ancora turbata per l’ultimo capitolo del manga.

A me piace così tanto e tutti a criticarlo brutalmente…bhè forse un po’ di ragione c’è l’hanno ma almeno la storia sta andando avanti e il grande mistero che è Itachi si sta svelando!!

A prestooooooo!

 

 

 

 

 

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