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Autore: Alex995    22/10/2013    5 recensioni
Tony rivuole Ziva al suo fianco. Ziva vuole ritornare dall'uomo che ama.
Cosa succederà?
Una storia scritta di getto senza colpi di scena. Puro e Semplice Romanticismo.
Spero vi piaccia :D
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Dinozzo, vuoi finirla di controllare il cellulare? Siamo su una scena del crimine."
E' la settima cazziata che prendo nel giro di 3 giorni. Non ne ho mai avute cosi tante in tutta la mia vita!
"Scusa capo! E' che dovrei ricevere la conferma dell'appuntamento dal dent....."
Non terminai la frase che mi diede uno scappellotto.
"Grazie capo! Stavo per dirti un mucchio di bugie."
Lui sorrise e ritornò sulla scena del crimine. 
"Hai davvero mentito al grande Gibbs?" chiese Mcgee divertito.
"Non rubarmi le battute, Pivello."
"Nuova ragazza?"
"Di cosa parli?"
"Controlli ogni 10 minuti il cellulare e per la prima volta dopo anni, ti ho visto fare una cosa davvero strana."
"Cosa?"
"Sorridere come un ebete .... Allora chi è? La conosco?"
Oh si, che la conosci! Peccato che non sappia neanche dove sia altrimenti te la presenterei.
"Conoscere è una parolona... comunque non è niente di serio."
"Cosa non è serio?" chiese Bishop arrivando da dietro di noi.
Sussultammo al solo suono della sua voce.
"Tu dovresti essere rinchiusa." dissi serio.
"Che ho fatto?"
"Arrivi come un ghepardo silenzioso che sta per addentare le sue prede... è inquietante." disse Tim mentre caricava l'attrezzatura in macchina.


" Che stai facendo? "
"Ti sto osservando Tony "
" Non potresti farlo in modo meno agghiacciante?"



Ricordo quella scena come se fosse ieri. All'epoca era davvero snervante essere osservato da lei, ma ora pagherei oro affinche lo rifacesse.
Un sorriso comparve sul mio volto.
"Allora romanticone... andiamo?" chiese Tim già salito in macchina.
"Perchè l'hai chiamato romanticone?" chiese Bishop curiosa.
"Niente." dissi pronto, non volendo spifferare i miei fatti personali alla pivella.



"Siamo in un punto morto, capo. I tabulati e i conti della vittima non ci portano da nessuna parte.." disse Bishop non appena Gibbs arrivò alla tark force.
"Dinozzo, la moglie?"
"Sta ritornando dall'Iraq con il primo aereo militare. Era li da circa 2 mesi e mezzo. L'ultima volta che ha sentito il marito è stato sabato scorso."
"Mcgee , hai parlato con la squadra del sergente?"
"Ne ho interrogati 3 , me ne mancano 4 capo."
Stavo per fare una delle mie battutine, quando il telefonino nella mia tasca iniziò a squillare.
Mi meravigliai moltissimo quando sullo schermo del cellulare lessi : Ziva phone.
"Scusatemi." dissi allontanandomi per avvicinarmi alle finestre. 
"Dove diavolo sei?" chiesi rispondendo al cellulare.
"Ciao anche a te! " disse lei seria.
"Dimmi dove sei. Voglio raggiungerti."
"Non credo che Gibbs ti darà il permesso di lasciare il lavoro con 4 ore d'anticipo."
"Zee non cambiare discorso. Dimmi dove sei."
"Sono al sicuro... "
"Dimmi dov'è questo posto sicuro , allora."
"Ricordi quando siamo rimasti chiusi in quel conteiner e per uscire abbiamo bruciato quelle banconote rubate?"
"Cosa c'entra con questo?"
"Segui le banconote."
"Quali banconote?" 
"Ziva?! Ziva?!" Aveva attaccato. Riposai il cellulare nella tasca e quando mi voltai , Mcgee e Gibbs mi guardarono con tono di rimprovero.
"Ritorniamo a lavoro, che ne dite?" chiese Gibbs serio. 
"Certo capo!"dissero Bishop e Mcgee mentre io ritornai alla mia scrivania.




Sono stanco morto. Eppure non ho nessuna intenzione di andare a letto, poichè spero in una chiamata di Ziva.
Quando arrivai sul pianerottolo di casa mia, presii le chiavi e le inserii nella serratura. 
Accesi la luce e notai delle carte verdi e bianche sul pavimento. Focalizzai ancora di più la vista cosi da rendermi conto che erano banconote da 50$. Ne presi alcune, poi però notai subito che erano disposte in modo da farmi arrivare alla libreria .Un cartoncino bianco con qualcosa scritto in nero attirò la mia attenzione.
"Era davvero un bellissimo giorno."
Girai il cartoncino e la vidi. Bellissima come sempre, nonostante quella foto fosse solo in bianco e nero. 
I ricordi riaffiorarono in pochi secondi... 



"Ma è' un giorno bellissimo.."
"Perchè sei cosi contento? Cosa ti succede?"
"Ho dormito bene la scorsa notte. Perchè tu no? Pensavo che fosse la stessa cosa per te.


"A Parigi chi ha dormito sul divano?"
"Io, sono un galantuomo."
"Perché hai mentito a McGee?"
"Perché tu hai mentito a Nora."



In quel momento il mio telefonino squillò.
"Piaciuta la sorpresa?"
A quella frase, aprii leggermente le tendine del salotto per controllare se ci fosse qualcuno in strada.
"Sei stata qui?" chiesi sperando che non fosse molto lontana.
"Si Tony! Sono stata da te. "
"Perchè non vuoi dirmi dove sei?"
"Perchè ci arriverai da solo... ricordi? Tu sai sempre dove trovarmi."
"Cos'è un gioco?"
"Qualcosa del genere."
Sospirai , poi sapendo che non le avrei fatto cambiare idea velocemente, le augurai la buona notte. 
"Buonanotte Zee."
"Notte, Tony." 





 
  
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