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Autore: Zar59    22/10/2013    4 recensioni
Sorridere è l'unica cosa che devi fare sempre, anche se stai male.
E' la prima cosa che ti da forza, ed io l'ho capito troppo tardi....
Genere: Dark, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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CAPITOLO 2

Mi alzo dal pavimento freddo e vado verso il bagno.
Mi osservo allo specchio.
Sono diventata una macchia nera-viola.
Ma ormai sono abituata a vedermi così.
Da quasi 9 anni.
Vado sotto la doccia.
Metto l’acqua fredda.
Alla prima goccia rabbrividisco.
L’acqua ghiacciata cade sulle mie ferite, facendomi provare un senso di sollievo.
Sento sempre meno il bruciore dei lividi e dei tagli… è per questo che amo la doccia fredda.
Ma anche perché posso riflettere.
Non su qualcosa di preciso.
Boh.
Penso.
Pensare mi ferisce, mi fa ricordare momenti orribili, ma allo stesso tempo riesce a farmi cambiare…
Dovevo trovare una soluzione il più presto possibile…
Non volevo rivivere tutto quello che ho vissuto da ragazzina, dovevo cambiare, ma come?
Sono cambiata in mille modi per essere accettata dagli altri, e facendo la troia ci sono pure riuscita un po’… ma come posso fare a farmi rispettare?
Mandando tutti a quel paese? Chi?
Quelli che se ci provo mi danno un pugno o i nerd, quelli che vengono picchiati da mattina a sera?
Mboh…
Forse il mio difetto è che mi dispiaccio per gli altri.
Ho sofferto così tanto che riesco a sentire il loro dolore.
 
Esco dalla doccia infreddolita.
Mi sarei presa un raffreddore micidiale , ma non me ne importava.
Stavo mettendo la testa fuori dalla finestra, tanto per prendermi una polmonite e restare a letto per giorni, non farmi vedere da nessuno, ma non ne ebbi la forza… la stanchezza mi fece buttare sul letto, per addormentarmi.
Magari per sempre.
 
*trriiin triiin*
 
La mia sveglia.
Metto una mano sul tasto “rinvia”.
Che sonno.
 
*triin triiin*
 
*rinvia*
 
*triin triiin*
 
In quante avete vissuto una mattinata del genere? Oh io la vivo ogni giorno.
Okay forse è ora di alzarsi.
Vado in bagno e mi lavo i denti.
Forse è l’unica cosa che mi piace di me.
Non ho mai messo l’apparecchio, nemmeno da bambina, eppure ho una dentatura perfetta e sono molto bianchi.
Il mio sguardo passa al mio corpo.
Con una mano prendo la ciccia della pancia… quanto vorrei non averla.
Come posso fare a farla scomparire? Come?
E le mie gambe? Sono circondate dal grasso.
I miei capelli castani scendono sulle mie spalle, fin dietro la schiena.
Li ho sempre tenuti lunghi, mai fatto un taglio corto.
Prendo la matita e traccio una linea nella parte inferiore dell’occhio, mentre sopra metto un po’ di mascara.
Mi sono truccata molto poco oggi rispetto agli altri giorni e rispetto alle altre ragazze.
Così prendo la mia borsa e mi dirigo verso la mia classe, con un sorriso stampato sulla faccia.

Vi chiederete: “Perché? Fino a due secondi fa stava piangendo e si stava lamentando del suo carattere e per il suo corpo, perché ora sorride?”

Semplicemente perché quello che penso, i miei sfoghi e i miei pianti, li tengo per me. 
A scuola sono conosciuta come la “ragazza sorridente”.
Difficile per voi crederlo, vero?
Eh già…
Non voglio far vedere agli altri la mia fragilità e le mie sofferenze… non l’ho mai fatta vedere a nessuno… forse perché non ho mai avuto un vero amico… o forse si?
Provai a ricordare le mie amicizie da quando sono morti i miei genitori… mmh… no, non credo proprio!
Me lo sarei ricordata.
Aprii la porta della classe e fortunatamente il prof non c’era.
I miei compagni mi guardano come ne non mi avessero mai vista.
È vero.
Il trucco mi trasformava.
Mi sedetti agli ultimi banchi, da sola.
Sempre sola.
Io ero la più brava della classe.
O secchiona.
Sinceramente non sapevo perché.
Non studiavo mai e prendevo tutti 4.
Per gli altri ragazzi dell’orfanotrofio avere 4 era come essere la persona più intelligente al mondo.
Bravi no?
Al suono della campanella esco da quell’orrenda aula.
Mi fermo a chiacchierare con un nerd, con loro si può sempre parlare senza avere un pugno o un insulto in cambio.
Mi dirigo verso camera mia, e , quando sono quasi arrivata, mi trovo davanti il riccio e il biondo.
Mi giro.
Dietro di me ci sono gli altri 3.
Mi rigiro verso gli altri due.

Il riccio: - come mai una ragazza così figa sta qui? Ah, ma tu sei quella che picchiamo da circa una settimana, no?

Quello dai capelli neri dal ciuffo biondo:-  ti sei tolta tutto il trucco, baby?

Io: - nessuno ti ha dato il permesso di chiamarmi baby.
  • ah, se no, che mi fai?

Andai vicino al muro.
Ero circondata, cosa avrei potuto fare?
Mi lasciai picchiare.
Ormai mi ci sono abituata.
Un pugno nella pancia, due calci sulle gambe.
Chiudo gli occhi.
Sento ancora qualcosa.
Sento che se ne vanno.
Sento il rumore dei loro passi scomparire lentamente.
Ad un tratto, dei forti rumori, di qualcuno che si avvicina a me.

"ma…ma.. sei tu? D-Destiny?" disse una voce... di chi? Non lo so... non la riconosco.

Sento una mano calda sotto la mia schiena e una sotto le gambe, all’altezza del ginocchio.
Dopo non sento più niente.
 
Mi risvegliai con il moro dagli occhi color nocciola accanto, che mi fissa.

Io, con un filo di voce: - vattene! Mi hai già picchiato, tu e i tuoi compagni! Ora cosa vuoi fare, eh?
Picchiarmi ancora di più per farmi morire? Fallo perché ne sarei fel…

Ragazzo: - dai, Destiny sta calma!

Io: - come cazzo sai come mi chiamo?

 Ragazzo: - non ti ricordi di me, vero?

Lo guardai male.
Poi lo fissai con attenzione.
Ho già capito chi è.
Vorrei sorridere, ma no! Non dopo quello che mi ha fatto.
 
Ragazzo: - Destiny, cazzo, guardami! Riconoscimi porca…

Io: stai zitto e non rompere.

I suoi occhi si fecero rossi.
Se io fossi stata un’altra ragazza, mi avrebbe già picchiata… nessuno gli risponderebbe così.

Ragazzo: allora?

Io: ho capito ma non mi toccare.

Ma lui mi venne addosso.
Le sue braccia sulla schiena, il mio petto attaccato al suo, il suo respiro sul mio collo…
Mi era mancato.
Mi erano mancati i suoi abbracci, le sue carezze, i suoi baci…
Ma no, non potevo.

Io: - vattene! Prima mi picchi e poi mi abbracci? Sei pazzo?

Lo staccai da me.

Lui: - scusa… prima non ti avevo riconosciuta, ma ora sì… e… io… Destiny , s-scu-sa… per favore, perdonami.

Io: - senti… fino a che non dimostri che davvero ci tieni ancora a me, non lo farò. Mi hai fatto male! E vuoi risolvere tutto con quattro paroline? Eh? Eh? Magari questa è la prima volta che chiedi scusa! Probabilmente picchi mille ragazzi al giorno!

Quanto mi dilungo… eh lo so… e soprattutto quando mi arrabbio divento una belva… sono come una ragazza con il ciclo 364 giorni l’anno.
Tolto il mio compleanno.
L’unico giorno in cui sono dolce e gentile… ah no, non credo, nemmeno quello.
Sono mestruata 365 giorni all’anno.

Lui: - eh, dai! Ripensa a tutto quello che abbiamo passato insieme! I nostri abbracci, le mie battute, io che cercavo di farti ridere! Ricordi?

Certo che ricordavo come potevo dimenticarlo.
Pensandoci, era lui l’unico amico che io abbia mai avuto.
Liam.
Liam Payne.
Lui si riavvicinò a me, e io non feci niente.
Mi lasciai abbracciare.
Ricambiai anche.
Era così bello stare tra le sue braccia.
Mi erano mancati tanto i suoi abbracci.
Dopo un po’ si stacca da me.

Liam: -  io vado. I ragazzi mi staranno cercando.

Io: - aspetta! Mi picchierete ancora?

Lui fa un no con la testa, quasi insicuro.
Poi aprì la porta e se ne andò.
Rimasi sola, nella mia stanza, a pensare alle sue parole.
Oggi, intanto, è giovedì.
Domani venerdì e poi finalmente sabato.
Niente scuola, ma soprattutto posso uscire.
Di solito non lo faccio, o al massimo vado al cimitero a trovare i miei genitori e mia nonna.
Invece questa volta volevo uscire.
Anche sola.
Al massimo farò amicizia in una discoteca.
Non ce la facevo più a restare in quella stanza.
Mi misi nel letto e mi addormentai più serena.
Sì, forse Liam, quello che era il mio migliore amico, che tanto cercavo, mi faceva stare così.
Chiusi gli occhi, per una volta un po’ felice.
 
*triin triin*

Eccheccazzo porco culo.
Mi devo alzare per forza.
Rovisto un po’ nell’armadio.
Mi metto dei leggins-jeans e una maglia dell’hard-rock cafè.
Diciamo che va bene.
Metto un filo di trucco e mi accorgo di essere in anticipo.
Mi stendo su letto.
Prepariamo il sorriso finto e via, fuori dalla camera.
Vado in classe e mi siedo all’ultimo posto, come al solito.

Prof: - Oggi con noi ci saranno dei nuovi ragazzi. Ci siete tutti? Okay cominciamo la lezione.

L’unica professoressa che ci faceva studiare, la più odiata da tutti.
Si era offerta lei di venire ad insegnare qui, mentre gli altri professori erano stati licenziati dalle loro vecchie scuole e poi mandati qui. L’unica cosa che facevano era fumare, mangiare ed evitare eventuali morti in classe. Poi ci si poteva pure picchiare, ma loro restavano lì, sulla cattedra.
Okay forse ho esagerato ma è più o meno così.
Prendo il libro di storia e leggo.
Bla bla bla… tanto sono tutti morti oh!
Sento degli occhi addosso.
10.
10 occhi.
Ormai avevo imparato i loro nomi.
Harry, Zayn e Louis mi fissavano come se fossi una sgualdrina.
Niall, invece, guardava i miei lividi quasi pentito di avermi fatto così male.
Liam mi ha sorriso, per un piccolo momento.
Sperai con tutta me stessa che non mi avrebbero più picchiato, invece no.
Alla fine della lezione mi bloccarono ne corridoio e continuarono la loro “opera”.
Liam stava dietro, a guardare.
Cavolo, fai qualcosa.
Restava lì, immobile, a vedermi morire.
Questo voleva?

Liam: - basta ragazzi! Merda! La state uccidendo!

Zayn: - e allora, a te che te frega?

Harry: - l’abbiamo già picchiata per più una settimana… perché vuoi smettere proprio mo?

Liam: - cazzo, smettetela e basta! Voi vorreste mai soffrire come soffre ora lei?

Harry mi diede un ultimo calcio, meno forte.
Poi se ne andarono tutti, tranne Liam.
Lui mi prese di nuovo in braccio e mi portò in camera mia.

Io: - p-perché non li hai fermati prima?

Liam: - Destiny, è difficile! Insomma, sai come sono loro! Sono uno contro quattro.

Io: - sì, però alla fine ti hanno obbedito.

Liam: - non so perché l’anno fatto… avevo paura, okay? Ora me ne vado, sto un po’ male, okay? tu riposati.

Mi diede un bacio sulla fronte e se ne andò.
Non sapevo che pensare. La mia tasta è così in subbuglio…
Non  capisco più niente.
Mi addormento… forse, meglio così.

YOOOOOO

Ehi ragazze rieccomi <3
Ho messo il capitolo dopo un giorno yee sono un mito (?) 
Okay la verità è che non sono andata a scuola e ci sono riuscita solo e unicamente per questo <3
bla bla bla non ho da dirvi altro.
Spero vi piacciano le riflessioni che fa Destiny in questo capitolo :)
Sono un pò i pensieri di tutte le ragazze: "ho la pancia, le cosce grandi, non voglio svegliarmi la mattina eccetera eccetera"
Vabbè, basta parlare, lol.

CONTINUO A 5 RECENSIONI, NON PRIMA <3

Alla prossima <3

 
  
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