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Autore: Driger    28/10/2004    5 recensioni
Kai, una persona fredda. Yuka, una persona ancora più fredda. Le loro strade si incrociano, per poi separarsi... o continuare insieme?
Questa è la mia vecchia "Ice People".. Ne ho cambiato il titolo, alzato il rating e apportato delle migliorie all'intera storia.
Genere: Romantico, Triste, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 10 Kai guardava perplesso quella donna: cosa voleva da lui? Certo, era bella: vestita elegantemente con un tailleur, i capelli neri mossi sciolti sulle spalle e gli occhi verdi.. sembrava quasi una visione familiare... chissà dove li aveva visti?
La donna sorrise.
- Non mi fai entrare? Vorrei scambiare due chiacchiere con te. -
- Ah, sì.. - disse apaticamente, scostandosi per farla entrare.
- Grazie. - disse lei.
La donna si sedette sul divanetto blu, e guardò Kai, notando che il ragazzo aveva un'espressione comprensibilmente confusa.
- Ti starai sicuramente chiedendo chi io sia e cosa voglio. Be', come ti ho detto io sono Reiko Kawashima, e sono la tua futura matrigna. - spiegò, continuando a sorridere.
Il ragazzo spalancò gli occhi. Cosa aveva appena detto quella donna?
La donna vide lo stupore negli occhi del ragazzo, e intuì che lui non era ancora al corrente della notizia che il padre si risposasse.
- Tuo padre non ti ha mai detto di me, immagino. Dopo il divorzio da tua madre ha conosciuto me, e sono ormai tre anni che ci frequentiamo. Capisco che tu sia molto sorpreso, caro. -
Reiko aspettava che Kai dicesse qualcosa, ma invece lui stava zitto con gli occhi spalancati e soprattutto sorpresi.
- Come ti ho detto, io e Susumu stiamo insieme da tre anni, e abbiamo deciso di sposarci. Avrebbe tanto voluto dirtelo lui stesso, ma dopo un certo fatto che tu sai lui è molto arrabbiato con te e ha preferito che fossi io a dirtelo. -
Il fatto, capì Kai, era quello del ristorante, dove lui aveva segnato il suo ripudio. Continuava a stare zitto.
- Ebbene, sei invitato al nostro matrimonio. Sai, vorrei tanto che tu venissi. - disse con tono supplichevole.
Eh no, questo era troppo! Stavolta Kai aprì bocca.
- No, mi spiace. - disse fermamente, incrociando le braccia sul petto.
- So che non vuoi avere nulla a che fare con la tua famiglia, tantomeno ora che hai scoperto una cosa che ti è stata celata per ben tre anni... ma ti prego, vieni. -
Il blader era irremovibile. - No, io non verrò. - disse scuotendo la testa.
La donna sospirò, rassegnata. - Mi dispiace molto, è un vero peccato. Allora Yuka sarà sola.. -
Kai spalancò di nuovo gli occhi.
- Chi? -
- Yuka. - ripetè lei. - E' mia figlia, e nemmeno lei sapeva del mio matrimonio. Perché ammetto di averla trascurata un po' troppo.. -
Il ragazzo pensò a colei che aveva visto non meno di un paio d'ore prima.. possibile che si potesse trattare di lei? Ma no, chissà quante Yuka ci potevano essere a Tokyo.. eppure c'erano un paio di punti in comune con la storia che lei gli aveva raccontato: era stata trascurata dalla madre, la quale aveva un compagno.. incuriosito decise di indagare.
- Mi scusi.. sua figlia fa Kanemaru di cognome? -
La donna trasalì dalla felicità. - Oh! Allora la conosci! Mi fa piacere! -
Il viso di Kai si fece cupo... la madre di certo non sapeva della fine della figlia. Ma fece finta di niente.
- E.. come sta? -
Il viso della donna si fece leggermente meno felice - Adesso è in ospedale.. -
Kai si sentì sollevato. Allora era ancora viva...
- L'ho trovata giusto poco prima di venire da te, era in una stradina qui vicino. Era talmente ridotta male... Ma aspetta... -
Un attimo di riflessione: se era lì poteva essere che fosse stato proprio Kai ad averla soccorsa!
- ...sei forse stato tu a medicarla? -
- Sì. - rispose naturalmente.
La donna, felice, gli prese una mano.
- Oh, grazie! Grazie mille! Le hai salvato la vita, sai? -
Il ragazzo fece un sorriso tirato. Comunque sì, sapeva che l'aveva salvata da morte certa, anche se l'aveva lasciata andare su richiesta di lei.
Reiko sentiva di avere speranze che lui a quel punto partecipasse al matrimonio.
- Adesso non puoi non partecipare alle nozze! Sono contenta che tu sia amico di mia figlia, davvero. O forse... - fece un sorriso malizioso - ...sei il suo ragazzo? -
Kai scattò, ritirando la mano.
- No! - esclamò.
- Capisco. Be', adesso vado a prenderla all'ospedale e la porto a casa. Lì racconterò tutto anche a lei. Poi io o Susumu ti faremo sapere la data e il luogo delle nozze. -
Aprì la porta.
- Conto di vederti al matrimonio. A presto, Kai. - detto questo, chiuse la porta e se ne andò, lasciando una scia di un tipico profumo francese, Chanel N.5.
Kai stava fermo, in piedi... si sentiva preda di tante sensazioni diverse: lieve felicità, rabbia, indifferenza... Sarebbe andato o no a quel matrimonio? In realtà non avrebbe voluto, ma d'altra parte non gli sarebbe dispiaciuto andarci solo per rivedere Yuka, la sua futura... sorellastra! Non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere..

Intanto Reiko era andata all'ospedale a prendere Yuka, e insieme andarono a casa. Una volta arrivate, La madre sorrise alla figlia e iniziò il discorso.
- Bene, è ora che ti racconti tutto. -
La figlia assunse un'espressione annoiata e scontrosa, alla quale la madre non volle dare peso.
- Allora, come ti ho detto prima mi risposerò. E sai con chi? -
Nessuna risposta, indifferenza totale.
La donna assunse un'espressione trionfante. - Ti dice niente il cognome Hiwatari? -
Non più indifferenza da parte della ragazza.
- Hiwatari?! - esclamò, sorpresa.
- Esatto. - fece la madre, contenta. - Mi sposerò con Susumu Hiwatari, il padre del tuo amichetto Kai! Ed era proprio lui che dovevo incontrare poco fa. -
Yuka aveva gli occhi fissi.
- Così adesso anche lui sa del matrimonio. Dai, non sei contenta che diventerà il tuo fratellastro? -
Eccome se era contenta... praticamente stava cadendo dalla padella alla brace! Avrebbe avuto come fratellastro un ragazzo che detestava!
- No, assolutamente!! - esclamò, adirata.
- Ma come no? Eppure mi è sembrato un buon ragazzo, oltre che molto carino. E poi non siete già amici? -
Lei rispose seccamente. - Noi non siamo amici! Io lo odio! - puntualizzò.
- Sciocchezze. - disse facendo un gesto vago. - Comunque presto ti comunicherò il giorno e il posto fissato per il matrimonio, e ci vedremo lì. Mi raccomando, pretendo che tu ci sia. Ora vado, ci vediamo. -
La donna uscì, lasciando Yuka a fissare nel vuoto. No, questa non ci voleva! Assolutamente! Kai Hiwatari.. il suo fratellastro! No, no e ancora no!
- Avrei fatto meglio a morire.. - disse sussurrando, posando lo sguardo a terra.

Passarono un paio di giorni, nei quali Yuka decise di andare da Kai per parlargli a proposito dell'imminente matrimonio. Odiava quel ragazzo, ma dopotutto sarebbero stati fratellastri, e si sentiva in dovere di parlare con lui riguardo la faccenda. L'assurda faccenda.
Andò a casa sua, e premette il campanello. Non ottenne risposta alcuna, perciò constatò che il ragazzo non era in casa. Quindi girò i tacchi e se ne andò, ma una voce alle sue spalle la chiamò.
- Ehi. -
Yuka si voltò, e vide chi stava cercando.
- Ah, eccoti qui. - disse indifferente.
- Mi cercavi? -
- In effetti sì. - rispose lei decisa.
- Ok. Entra. -
Il ragazzo mise una chiave nella toppa, fece scattare la serratura, aprì la porta di casa e fece entrare Yuka. Quindi la seguì dentro. La guardò, constatando piacevolmente si era rimessa quasi completamente.
- Alla fine sei ancora viva. - decretò.
Occhiata veloce da parte di lei, accompagnata da un sospiro.
- Per ora purtroppo sì. Ma aspetto ancora un po' prima di morire. -
Kai si chiese il motivo per il quale la ragazza lo avesse cercato. Ma forse non era difficile immaginarlo.. sicuramente lei era al corrente della notizia.
- Che volevi da me? Non pensavo che saresti venuta a cercarmi. -
La ragazza si sedette sul divanetto.
- Infatti in condizioni normali non mi sarei mai immaginata di disturbarmi per venire fin da te. - disse facendo un gesto vago. - Sai del matrimonio, vero? - tagliò corto.
Lui annuì col capo.
- E cosa ne pensi? -
- Niente. - rispose lui, tranquillo.
- Cioè? -
- Se dico niente vuol dire niente. - disse leggermente seccato. - Ho sempre odiato la mia famiglia, e di conseguenza i rapporti con i miei familiari sono molto freddi. I miei genitori sono divorziati, e adesso salta fuori che mio padre si risposa. Ma la cosa mi lascia del tutto indifferente, non me ne frega proprio niente. -
La ragazza sorrise leggermente tra sè e sè. Kai la pensava come lei, e si rese conto che lui, proprio come lei, aveva una situazione familiare non buona.
- Sai.. - disse facendo un leggero sospiro - ..noi due non siamo poi così diversi.. -
Kai abbozzò un lieve sorriso.
- Può darsi. -
Yuka pensò che forse a quel punto non sarebbe stato così terribile averlo come fratellastro. Se avevano davvero delle cose in comune come lei pensava, forse la loro situazione sarebbe stata meno dura del previsto, almeno dal suo punto di vista.
- Andrai al matrimonio? - chiese lei.
- Non lo so. Tu? -
La ragazza voltò lo sguardo da un lato. - Nemmeno io. Non ne ho voglia, ma se tu ci vai... chissà, potrei esserci anch'io. Forse. - sottolineò.
- Idem. - rispose lui.
La ragazza estrasse dalla tasca un foglietto e glielo porse.
- Me l'ha dato mia madre. Qui c'è segnato il giorno, l'ora e il luogo delle nozze. Semmai ne avremo voglia ci vedremo lì. -
- Ok. - disse Kai prendendo il piccolo pezzo di carta dalle mani della ragazza.
Lei si alzò ma, prima di andarsene, si voltò verso di lui.
- ....Grazie. -
Kai si stupì di quello che aveva appena sentito. Lei lo aveva appena ringraziato? Questa era bella.
- E di cosa? -
Yuka si girò verso la porta. - Di tutto. -
Poi uscì, chiudendosi la porta alle spalle.
"Forse ci andrò." pensarono i due all'unisono.
  
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