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Autore: Flam92    23/10/2013    4 recensioni

- Anja –
Tre anni prima . . .
Basta, me ne vado, sono arrivata al limite della sopportazione . . . È questo che ho ottenuto per essermi sacrificata all’inverosimile?! Il fatto che tra meno di un decennio sarò morta e sepolta, la donna che mi ha dato la vita mi ha insultato in ogni lingua conosciuta e non, e che devo lasciare tutto e tutti per andare oltreoceano?
- Loki –
Un anno prima . . .
In una cella, di nuovo!! Maledizione, odio stare qui dentro, mi manca l’aria, non posso muovermi . . . almeno mi hanno levato quel dannato bavaglio. Uff . . . che cosa dovrei fare per i prossimi due secoli? No, se non esco prima di qui finisce che divento pazzo sul serio.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 10: "Alleati a sorpresa"
 

- Tony -
         -Ehi, Barton, vieni un po’ qui!! Guarda cosa combinano quelle due! – esclama Tony tutto felice, indicando al collega i diversi monitor nella plancia di comando, che in quel momento sono completamente occupati dalla due donne che se le danno come se non ci fosse un domani.
Barton sbarra gli occhi, esterrefatto e a Tony viene da ridere: è difficile vedere il Falco scandalizzato per qualcosa, ma la Romanoff che le prende di santa ragione è uno spettacolo più unico che raro.
         - Dobbiamo fermarle prima che Fury becchi Nat e le faccia la pelle... già ce l’ha a morte per quel che è successo con Loki, se poi gli ammacchiamo la ragazza... ehi, ma che diamine... ?! – Clint si interrompe a metà della frase, mentre Tony, perplesso, sbircia da sopra la sua spalla.
- Perché Anja tiene la Romanoff inchiodata al pavimento? –
- No, no, no! Levati da lì Anja! Che altrimenti Nat ti massacra!-
- Eh?! Perché deve spostarsi dalla tua ex-fiamma? – chiede Tony, curioso.
Barton alza gli occhi al cielo e sbuffa, prima di rispondere al miliardario – Perché, quando mi hanno mandato ad eliminarla, l’ho bloccata in quel modo… quando la metti alle strette... lei carica, come se ne andasse della sua vita. Beh, credimi, ciò che ne è seguito quella volta non è stato piacevole –
- Piacevole in che senso?-
- Tre mesi in ospedale con fratture multiple del braccio destro, quattro costole rotte e  l’osso sacro scheggiato in tre punti... rendo l’idea?  Non che Nat fosse messa meglio, comunque –
Tony reprime un brivido – Si, perfettamente. Ma credo che ormai sia tardi. Guarda lì -  dice al collega e voltando verso di lui il monitor: Anja è a terra, che si tiene le braccia attorno al busto, mentre sulla sua canotta si allarga una macchia scura.
E chi glielo spiega, a Fury, che la ragazza è al tappeto? Oh, meno male che si sta rialzando. La rossa passerà un brutto quarto d’ora.
         Nel frattempo Barton ha perso tutta la sua flemma e sta imprecando come un dannato nell’auricolare; Tony sente frasi che vanno dal banale “Ma che ti dice la testa” a più aggressivi “Razza di imbecille! Stai cercando di farti ammazzare da Fury?! Ma Dio, Nat, non puoi fare così ogni volta che uno ti atterra! Usa la testa, maledizione!”
- Ehi, Barton, se hai finito qui, vado a vedere la ragazza come sta –
         Tony non aspetta nemmeno che il collega gli risponda e abbandona la plancia, infilandosi il suo inseparabile palmare nella tasca dei jeans.
Chissà che fine ha fatto la nostra amica... povera, un po’ mi spiace, comincia a starmi simpatica, anche se scommetto che qui odia tutto meno il piccolo cervo psicopatico. Che ci troverà in lui è un mistero.
         Il miliardario prosegue le sue ricerche fischiettando allegro; sapere che esiste qualcuno, oltre a Barton, qualcuno di normale, che è riuscito a mettere KO la Romanoff, sia pure per una sua distrazione e per circa tre decimi di secondo, lo fa sentire in pace col mondo. Una scia di goccioline rosse sul pavimento lo indirizza verso la zona dei laboratori; entrando in uno di questi, ci trova Anja, in bilico su una sedia, alle prese con dei fazzoletti per tamponare il sangue.
         - Ehilà, ragazza mia, come andiamo?- ma viene immediatamente incenerito da un’occhiataccia da far invidia a Loki.
- Mi prendi in giro?! Quella a momenti mi ammazza e sto sanguinando... – soffoca una smorfia di dolore – E credo di avere qualche osso incrinato, se non rotto-
- Okay, allora ti porto in infermeria e chiamiamo Banner, va bene? Così evitiamo di dover spiegare tutto di nuovo... Riesci ad alzarti?-
La ragazza annuisce, tuttavia sfruttandolo per mantenere l’equilibrio. Tony rimane sorpreso da quanto poco pesi quella ragazza, tenuto conto che è alta un metro e ottanta circa.
- Perché sei così leggera? – non riesce a trattenersi dal chiederlo, pur consapevole che questa è una delle due cose che non vanno mai e poi mai chieste ad una donna. La seconda domanda incriminata è: “Quanti anni hai?”
- Costituzione – gli risponde Anja asciutta, scoccandogli un’occhiataccia da fatti – gli – affari – tuoi.
- E cos’altro? Sembra quasi che tu sia a digiuno da una settimana almeno – ma Tony, notoriamente poco propenso a badare al suo orticello, insiste pedissequamente.
- Sto morendo lentamente, cosa ti aspettavi? Che pesassi centoventi chili?! E comunque, da quando sono qui mi è passata la fame-
E con questa mi sa che il round l’ha vinto lei... spero non faccia mai seriamente squadra col piccolo cervo, altrimenti avremo grossi casini, anzi, enormi.
 
         Pochi minuti dopo essere arrivati in infermeria, vengono raggiunti da un trafelato Bruce Banner, tutto spettinato e con delle preoccupanti occhiaie grigiastre intorno agli occhi.
- Tony, per l’amor di Dio, si può sapere qual è l’emerg... – si blocca, non appena vede Anja sdraiata sul lettino, pallida come un cencio – Oh, Anja, che le è successo? –
- Diatribe con la nostra rossa preferita – risponde Tony per lei – La fanciulla qui presente crede di avere per lo meno qualche osso incrinato –
- Via, fammi dare un’occhiata , Tony. Anja, se volesse gentilmente... –
La ragazza si gira sul fianco, alzando con cura la canotta. Tony non riesce a credere con quanto stoicismo Anja abbia accettato tutto ciò che le è capitato da quando ha scoperto d’essere condannata a morire, senza possibilità di appello; lui aveva sbroccato, quando pensava di essere arrivato al capolinea, però poi era riuscito a sintetizzare quel nuovo elemento, sconosciuto al mondo, che gli aveva permesso di salvarsi. Ma Anja questa possibilità non l’aveva avuta. E non la avrà mai... morire a trent’anni... deve essere orribile. Un moto di sincero dispiacere e di stizza, per non poter fare nulla per lei, gli fanno salire un groppo in gola.
         - Allora, buone notizie – la voce di Banner interrompe i suoi pensieri – il sangue arriva da un taglio, superficiale, per fortuna. Mentre per capire se ci sono ossa rotte, avrei bisogno di un macchinario per radiografie... –
- Oh beh, per questo c’è un prototipo che ho messo a punto nelle ultime tre notti...-
- Ehi, no, fermi tutti, io non faccio da cavia -  Per quanto la voce di Anja sia flebile, la vena di veemenza che la percorre blocca i due uomini a un passo da lei – E poi- continua perplessa –che diavolo l’hai costruito a fare un coso del genere?-
Oh, perfetto, mi ha messo all’angolo in circa tre secondi…  perdi smalto, Tony. E ora che le dico?
- Ma, Anja, altrimenti dovremmo portarla in ospedale... – tenta Bruce, in tono conciliante. Grazie, Bruce, salvato al pelo… soggiunge mentalmente Tony.
- Stai tranquilla, ragazza mia, l’ho provato su di me, e sono ancora qui – la rassicura Tony, tutto contento.
-Non mi hai risposto, Tony- fa notare la ragazza, che evidentemente, in quanto a testardaggine, può tranquillamente gareggiare con lui, Point Break e il piccolo cervo e, perché no, vincere pure a mani basse.
-Dopo lo scherzo che hai fatto, Anja, ho pensato che sarebbe potuto servire qualcosa del genere- risponde quindi il miliardario, con un’alzata di spalle. La ragazza lo fissa con gli occhi spalancati, forse non si aspettava una gentilezza come questa, per poi abbozzare un timido sorriso di gratitudine.
         Anja continua a guardarli entrambi, ancora perplessa, ma alla fine si arrende con un sospiro. Il miliardario scompare per qualche minuto, facendo quindi ritorno con il suo ultimo giocattolo, non molto diverso per forma e dimensione da un pallone da basket, se i palloni da basket fossero di una lega leggera superresistente e più difficili da usare dei calcolatori della NASA.
- Bene, ora sta ferma, ci vorrà un attimo – le dice, mentre preme una serie di pulsanti in sequenza. Il suo gioiellino si apre e prende a svolazzare avanti e indietro, mentre un fascio azzurrino scansiona la zona offesa della ragazza. Tony nota molti lividi bluastri, probabilmente risultato degli allenamenti con la Romanoff, e anche qualche cicatrice traslucida, che quasi si confonde con la carnagione chiara della ragazza. Sono tutte piuttosto piccole, con i contorni netti, simili a quelle che restano dopo essersi tagliati col vetro.
Come diavolo ha fatto a conciarsi in questo modo... ne ho contate almeno cinque o sei, solo sulla schiena.
         - Tony, è geniale questo... coso. Se si producessero in serie, semplificherebbero enormemente il lavoro ai medici nelle zone di guerra... – Banner sembra sinceramente colpito dalla trovata del miliardario, il cui ego gongola e piroetta felice come un bimbo a Natale – Come ti è venuto in mente?-
- Oh beh, mi annoiavo... e poi, Anja, come dicevo prima, e ultimamente soffro d’insonnia... sai com’è, il piccolo cervo a zonzo... bene, abbiamo finito! Ora vediamo un po’ i danni –
         Con la coda dell’occhio vede Anja sollevarsi un poco, per permettere a Banner di ripulire per bene, e quindi bendare, il taglio che corre parallelo alle costole, che già comincia ad essere contornato da un livido violaceo; Tony invece esamina sullo schermo i risultati del suo gioiellino. Sul monitor compare una dettagliata immagine in tre dimensioni del costato della ragazza, organi interni compresi: per la prima volta si rende conto della reale portata delle condizioni di Anja. I polmoni presentano quelle che sembrano ulcere ed escrescenze bitorzolute, ma, fortunatamente, le ossa sono intatte.
- Ragazza mia, ringrazia la tua buona stella: tagli a parte, le tue costole godono di ottima salute. Quella che hai preso era solo una brutta botta, che deve aver lacerato la pelle e rotto qualche vaso sanguigno-
         Tanto la ragazza quanto Banner tirano un sospiro di sollievo e Tony con loro: sono perfettamente consapevoli di aver appena evitato una catastrofe di proporzioni inenarrabili, che risponde al nome di Fury Incazzato.
         - Dov’è la ragazza?! Sta bene?! –
Il tono non proprio basso di Barton, unito al fatto che entra in laboratorio con la delicatezza di una palla di cannone, li fa sobbalzare tutti e tre.
- Tranquillo, Clint, per oggi non morirò – lo tranquillizza Anja, cercando di mascherare una smorfia di dolore.
- Oh, meno male... per un attimo pensavo che Nat ti avrebbe mandato all’altro mondo. È preoccupata di averti fatto davvero male –
Tre paia di occhi lo fissano basiti, ma è Tony a dar voce ai pensieri di tutti – E da quando la Romanoff ha  dei sentimenti?! –
- Da quando Fury sa tutto e mi ha mandato a controllare, per assicurarsi che vada tutto bene. Domani ci vuole vedere tutti. È già un miracolo che non abbia sclerato perché Loki è di nuovo fuori dalla cella di massima sicurezza, dove l’aveva blindato l’altra notte, e che non abbia freddato Nat su due piedi... –
- Okay – lo interrompe Anja – allora ci saremo. E digli che sto bene. Correggetemi se sbaglio, ma non credo che Fury arrabbiato sia un bello spettacolo... –
I tre uomini scuotono la testa, prima di fare cordone di sicurezza attorno alla donna, uscendo dalla stanza. E brava Anja... promossa a pieni voti per il corso di sopravvivenza.
 
- Anja –
         Quando Tony era venuto a prenderla, il giorno dopo il “piccolo” incidente con Natasha, Anja aveva dovuto spiegargli per quale motivo Loki era nel suo letto. A ripensarci, la scena doveva essere parsa piuttosto strana, considerato che solo un paio di giorni prima il dio l’aveva minacciata di morte, nemmeno tanto velatamente.
Così Anja, soffocando un’imprecazione nella sua lingua madre, aveva lasciato un bigliettino a Loki, prima di spingere Tony fuori dalla stanza.
         - Allora, non pensar male, Tony... – comincia la ragazza, titubante, ma il miliardario la interrompe.
- Che dovrei pensare, quindi? Quello, ragazza mia, ha cercato di farti la pelle... e tu lo ospiti in camera tua! Nel tuo letto, poi! –
- Doveva parlarmi di una... faccenda importante – Anja blocca Tony con una mano, prima ancora che possa protestare – Non posso dirtelo, mi spiace, ma credo che fra non molto lo scoprirete anche voi.-
- Per quanto sia un genio indiscusso, davvero non capisco perché tu ti ostini a coprirlo- il miliardario la fissa negli occhi, evidentemente aspettandosi una risposta, che però la ragazza non sa dare. Non so nemmeno che pensare, in realtà… se solo vedessero quello che ho visto io, sotto la facciata di Loki…
- Non lo sto coprendo, Tony. Mi rendo conto che va contro ogni logica di buon senso, e il mio stesso buon senso mi insulta per questo motivo. Però credo anche che non sia giusto basarsi su dei preconcetti e giudicare qualcuno alla luce di quelli – afferma la ragazza, pensosa, senza smettere di camminare. Cala un silenzio denso tra loro e la cosa sorprende Anja non poco, infatti si aspettava vivaci proteste dal miliardario.
         Già, in fondo Tony è stato defenestrato da Loki, e a momenti ci resta secco, perciò è comprensibile il suo astio... o almeno, così mi ha detto Clint, e anche lui ce l’ha a morte con Loki. Ma sinceramente, non so più di chi fidarmi a questo punto, visto che tutti hanno un motivo per avercela con tutti gli altri.
- Dove mi stai portando, Tony? – gli chiede Anja alla fine, desiderando con tutta se stessa rompere quel silenzio che ormai è diventato più pesante del piombo.
- Siamo arrivati – le risponde il miliardario e la ragazza si guarda attorno, perplessa.
- Mi hai portato in sala mensa?! Ma chi sei tu, la mia balia?!-
- Per oggi sì – Tony le rivolge un ghignetto soddisfatto – e  quindi ora mi fai il dannato favore di mandar giù qualcosa. Credimi, un sacco di gente ci tiene a vederti in salute... e alcuni di loro è meglio non farli arrabbiare più un tot- conclude con una strizzatina d’occhio.
- Come sei criptico stamattina... e non capisco come la mia salute possa interessare a qualcuno di voi. Scommetto stareste tutti meglio se non fossi qui.-
         Tony si volta a fronteggiarla, improvvisamente serio in volto, un’ombra di severità mai vista nei suoi occhi color caffè, altrimenti ridenti e solari.
 – Ascoltami bene, dolcezza: qui non c’è nessuno, nessuno, che vuole vederti morta. Inoltre, anche se non dovrei dirlo, Fury pensa che tu sia l’unico motivo per cui Loki è vagamente trattabile, senza contare che, se non l’ha di nuovo sbattuto al fresco, visto che ha cercato di strozzarti ed è uscito dalla cella come se nulla fosse, è stato perchè hai Thor dalla tua, e il biondone pensa che tu possa riportare lo psicopatico sulla retta via. Ora capisci perché tutti vogliamo che tu rimanga in salute? Fossi in te mangerei qualcosa, perché poi si va in laboratorio e lì non si può –
         Detto questo, Tony la lascia impietrita in mezzo alla sala, mentre va a riempire due tazze di caffè. La ramanzina appena ricevuta le fa realizzare, con un moto di disillusione che le lascia l’amaro in bocca, che lei, probabilmente, non è che una pedina, di quel “gioco” che si sta svolgendo davanti ai suoi occhi, In ogni caso, riflette, non ha mai avuto davvero scelta, da quando l’hanno portata lì. Ora resta solo da capire quanto il suo ruolo sia importante. Però la preoccupazione di Tony è sincera, esattamente come sinceri erano Banner e Clint… le incognite vere sono Loki e Fury, sono un burattino in mano loro.
- Cosa ci vuoi nel caffè? Latte, zucchero o entrambi?- le chiede Tony, avvicinandosi con il suo solito sorriso sarcastico in viso; sembra che la momentanea... rabbia? gli sia passata. La ragazza si riscuote dai suoi pensieri e tenta di sorridergli di rimando.
- Nulla, grazie, lo prendo amaro – replica Anja, mentre accetta la tazza che l’altro le porge.
- Tieni, mangiati una ciambella. Quelle al cioccolato sono buone.-
La ragazza accetta con un cenno il dolce, accorgendosi solo in quel momento che di fame ne ha, e anche parecchia.
         Tre ciambelle e due tazze di caffè dopo, chiede a Tony se per caso ci sia della frutta, lì da qualche parte.
- Frutta? Frutta a colazione? – la sorpresa negli occhi color caffè dell’uomo è più che evidente, così Anja si ritrova a spiegargli con pazienza che deve mangiarne una certa quantità ogni giorno, per assumere quanta più vitamina C possibile.
- Sono ordini del medico – conclude con un sospiro – insieme ai medicinali, dovrebbe aiutare a tamponare la situazione finchè si può –
- Ho capito, aspetta qui – e Tony scompare veloce come la luce, andando chissà dove a cercarle della frutta. Anja non può far a mano di sorridere, scuotendo appena la testa: per quanto perennemente nascosto sotto strati di sarcasmo, ironia e egocentrismo, Tony è davvero una bella persona.
         Cinque minuti più tardi, il miliardario ritorna da lei tutto sorridente, con una ciotola piena di quella che sembra uva.
- Ecco qui! Spero ti piaccia l’uva...-
- Va benissimo, grazie. Quindi ora, cosa si fa in laboratorio? –
- Top Secret – replica Tony con un sorriso furbo – stiamo lavorando su prototipi di armi di nuova generazione, ma io non ho detto nulla –
- Non ce ne sono già abbastanza? Di armi, intendo – replica lei, con sguardo improvvisamente triste.
- Sì, e anche io penso che sia inutile... però qui si fa quel che vuole Fury, e se non lo aiuto mi congela i fondi – conclude Tony stizzito.
- Dannato bastardo. Sa sempre trovare i punti deboli, eh?!-  afferma Anja con sarcasmo, in un moto di solidarietà con l’uomo.
- Parole sante, sorella!- scherza lui, facendo cozzare le loro tazze di caffè.
Una voce metallica proveniente dall’altoparlante rompe quell’allegro momento di sano cameratismo.
 
         Dieci minuti più tardi si ritrovano tutti nella sala di controllo, di nuovo, constata Anja con amarezza.
- Che succede ora?- Tony, inviperito, dà voce al pensiero comune.
Fury si prende del tempo per rispondere, cosa che manda la ragazza in bestia: non le sono mai piaciute le persone che non rispondono alle domande in modo diretto, ancora meno se sono ai vertici di una qualunque gerarchia. E lei e le gerarchie non hanno mai, mai, avuto un bel rapporto. Peggiore di questo, c’è solo quello con sua madre. Nervosa, comincia a tamburellare con le dita sul piano del tavolo, perdendosi dietro il ticchettio delle sue unghie sul vetro.
         Dopo aver fatto scorrere lo sguardo su tutti i presenti, la spia si decide a parlare – Mi è giunta voce che ieri uno dei miei agenti ha rischiato di farle del male, miss Schwarzwald –
- Blackwood, prego. Ho legalmente cambiato cognome tre anni fa. Comunque, non è successo nulla di che, solo una brutta botta. – risponde Anja, cercando di mascherare il fastidio nella sua voce. Se anche Fury sembra sorpreso o contrariato, non lo dà a vedere.
Anja sente un leggero formicolio alla nuca e si volta appena; la veloce occhiata che getta alle sue spalle è sufficiente a notare la presenza di Loki, appoggiato noncurante allo stipite della porta, che la sta fissando. Ha una strana espressione in viso, sembra quasi preoccupato, e questo stride parecchio rispetto al suo carattere. Stranamente, però, nessuno sembra essersi accorto di lui.
         - Quindi, questo, è niente, secondo lei – esordisce il generale, gettando sul tavolo un indumento macchiato di sangue, che Anja riconosce essere la canottiera che indossava il giorno prima. Quanta teatralità… e che bisogno c’era di essere tanto plateali?
- Era un banale graffio, niente di grave, secondo il dottor Banner – replica Anja, al contempo alzandosi e mostrando il cerotto bianco che le copre una piccola porzione di pelle sulla parte sinistra del costato – E se vuole sapere quello che davvero è successo, lo chieda all’agente Romanoff – sbotta, in un impeto di stizza – sicuramente lei lo sa –
- Romanoff, esigo delle spiegazioni. Ora-
         Per la prima volta, Natasha sembra davvero preoccupata e i suoi occhi chiari saettano velocissimi sui volti dei presenti. – Per una mia distrazione la ragazza è riuscita a mettermi al tappeto. Io... ho reagito male, signore – conclude, sempre in tono monocorde.
- Romanoff, lei è sospesa dalla custodia. Parleremo più tardi della sua rassegnazione-
Natasha si alza e non fa tempo ad arrivare alla porta che una sagoma, fulminea, la blocca lì dov’è.
Loki.
Che sta guardando tutti con una smorfia di disgusto e disprezzo stampata in volto.
Prima ancora che chiunque riesca a dire o fare alcunché, Loki ha afferrato Natasha per il collo e la tiene sospesa da terra, gli occhi ridotti a due gelide fessure. La donna si dibatte, cercando di allentare la stretta attorno alla gola. Lo sguardo omicida del dio  pietrifica tutti gli astanti.
- Loki! Lasciala andare! Cosa pensi di fare?!- La voce roboante di Thor cerca di dissuadere il fratello, ma senza risultati.
         Anja agisce d’istinto, scattando su dalla sedia e portandosi vicino al Dio degli Inganni: gli prende il viso tra le mani, costringendolo a guardarla. Rimangono a fissarsi per quella che pare un’eternità.
- Non mi ha fatto niente più di un graffio, vedi? Sto bene. Ora lasciala, ti prego –
Loki apre la mano di scatto e Natasha cade con un sonoro tonfo; in meno di un secondo Thor e Steve sono addosso al Dio degli Inganni, mentre Tony, messosi tra Anja e Loki, lo tiene sotto tiro con un guanto dell’armatura e Fury sbraita con quanto fiato ha in corpo, nero di rabbia come mai l’hanno visto, di rinchiuderlo, ammanettato e imbavagliato, in una cella di massima sicurezza.
         Anja osserva tutta scena che ha davanti quasi senza capire nulla, e tuttavia si sente parecchio in colpa, per aver messo Natasha in mezzo, facendole rischiare anche la vita.
Eppure, mentre guarda Loki, che viene portato via senza battere ciglio, non può fare a meno di chiedersi che cosa lo abbia spinto a prendere le sue pari in modo tanto netto.
 
- Bruce –
         Maledetto il giorno in cui mi sono fatto tirare in mezzo! Ma non potevano lasciarmi tranquillo a Calcutta, per la miseria? Non so fino a quando i miei nervi reggeranno ancora… ma se stavolta l’Altro vuole uscire, io non lo fermerò.
È questo che pensa un Bruce parecchio alterato, mentre trascina Anja di peso fuori dalla sala, per sottrarre entrambi dalla furia del direttore e per evitare, al tempo stesso, di perdere l’ultimo briciolo di autocontrollo. Nonostante i suoi pensieri funesti, non ha alcuna intenzione di distruggere tutto come l’ultima volta.
         Entrati in uno dei laboratori, chiude dietro di sé la porta di malagrazia; Anja rimane in piedi in mezzo alla stanza, immobile, con gli occhi fissi a terra.
- Che cosa ho fatto… Ma perchè non sono stata zitta?! Non sarebbe successo nulla, a quest’ora –
- Lei dice, Anja? Forse dovrebbe chiarire tutta questa storia, non crede?- Il commento di Bruce è più acido di quanto vorrebbe, tuttavia non ha ancora sbollita l’irritazione di poco prima.
         Anja alza gli occhi verso di lui: sono lucidi, tristi, un’espressione che non ha mai visto su quel viso pallido. Ha dei bei lineamenti, dolci, quando non sono mascherati da una maschera di fredda compostezza.
- Non avrei voluto che accadesse, davvero… Cosa è successo a Natasha?-
- Non lo so, Anja. Ma forse dovrebbe chiedere a Barton, più tardi -
Lei scuote la testa, avvilita – Dubito voglia ancora parlarmi, dopo quello che è successo. Lui e Natasha sono parecchio legati… mi sembra quasi di essermi intromessa tra loro-
         Ma che cosa…? È dispiaciuta e pensa che la colpa sia sua… povera ragazza, dove ti hanno trascinato.
Amareggiato per la sfuriata di poco prima, Bruce la fa sedere e si accinge a preparare il tè, per calmare tanto lui quanto la ragazza.
- Grazie- gli dice la ragazza in un soffio.
- Perché mi ringrazia?- le domanda lui, stranito.
- Ha ragione, devo chiarire tutto con i diretti interessati. Non sarebbe giusto se Natasha venisse punita perché non so stare zitta, visto che non è successo nulla di grave –
- Natasha ha esagerato- interviene inaspettatamente una terza voce, dalla porta del laboratorio. Barton, realizza Bruce immediatamente dopo.
- Perchè dice questo, Barton? E che ci fa qui?-
 - Quando mi hanno mandato a eliminare Nat, l’ho messa al tappeto e bloccata come hai fatto tu l’altro giorno, Anja. Probabilmente, quando è successo mentre eravate in palestra, lei ha collegato le due cose e ha reagito come se stesse combattendo con me.  E sono qui per vedere come stavate entrambi…- conclude Barton in tono piatto.
         Che strano, tanto io quanto lei avremmo giurato che l‘arciere se la sarebbe presa a morte… invece pare tanto tranquillo. E preoccupato per la salute di entrambi.
- Come mai non sei arrabbiato con me, Clint?- gli chiede Anja, perplessa.
- Perché la conosco; senza contare che tu non potevi saperlo, perciò non ho motivo di essere arrabbiato-
- Sa cosa le succederà, ora?- interloquisce Banner, curioso quanto la ragazza di scoprire fino a dove si spingono gli effetti della rabbia di Fury.
- Stanno parlando in questo momento… ma non credo saranno conseguenze pesanti. Anche Fury sa quello che vi ho detto-
- Vorrei parlare col generale, se è possibile- interviene Anja, la voce un po’ più salda – E anche con Natasha… forse avrei dovuto tacere, anziché sbottare così. Certo non pensavo che Loki sarebbe intervenuto… -
- Ma Loki non c’era quando Natasha ci ha spiegato quello che è successo… in effetti, non so nemmeno come abbia fatto ad arrivare fino alla sala di controllo- Bruce e Clint si fissano, perplessi, mentre la ragazza li guarda basiti.
- Come, non c’era?! Ma io l’ho visto! Stava appoggiato alla porta!- protesta lei vivacemente.
         I due uomini si fissano, totalmente sconvolti dalla notizia; dopo un silenzio lungo una vita, Bruce si risolve a chiederle – Lei è assolutamente convinta di quello che ha appena detto? Sicura al cento per cento?-
- Sì, dottore, io… ne sono certa –
- Banner, ci conviene avvisare Fury. Anja, non muoverti di qui, per favore. Stavolta dammi retta e non fare quello che ti pare – si congeda Barton, prima di far strada a Bruce fuori dal laboratorio.
 
         - Direttore, ci sono novità-
Sempre di poche parole, Barton, sempre dritto al punto… forse è l’unica spia, di quelle presenti, che si possa definire onesta. Una spia onesta… devo essermi completamente bevuto il cervello. Ancora non capisco che avessi per la testa quando ho accettato di venire qui di nuovo. Oh, certo, me lo dicevano spesso che il mio buon cuore mi avrebbe fregato, prima o poi…
- Che novità, Barton?-
- Signore, la ragazza sostiene che c’era anche Loki presente, mentre l’agente Romanoff spiegava quello che è successo-
         Forse per la prima volta, Bruce vede Fury spalancare l’occhio buono con sincero stupore.
- Che cosa?! Hill, i video! –
- Subito, signore –
Poco dopo parte la registrazione; sugli schermi si vedono le immagini di tutti, Anja, lo stesso dottore, Barton e la Romanoff, Fury, Tony, Rogers e Thor, ma di Loki nessuna traccia, almeno finchè non prende per il collo Natasha.
- Fermi il video, direttore, e torni un po’ indietro!- esordisce Barton esagitato – Ecco, qui! Guardate –
La spia e Banner si avvicinano al monitor, ancora perplessi.
- Vedete?- prosegue Barton, indicando Anja, che volta impercettibilmente la testa e resta per una frazione di secondo con una muta espressione di stupore sul viso. Viso che punta direttamente verso la porta della sala.
         - Allora Anja diceva la verità… - è la logica conclusione di un Banner assai confuso.
- Così pare… credo dovremmo avvisare gli altri, signore- asserisce Barton, passandosi una mano nei capelli.
-Provvedi, Hill- esordisce il direttore, rivolto al suo secondo.
 
         Non molto dopo il resto dei Vendicatori arriva alla spicciolata; questione di pochi minuti e sono tutti informati dei fatti.
- Spiegazioni, Thor? Perchè solo Anja ha visto Loki?- esige Fury, uno sguardo che non promette nulla di buono.
Thor si passa le mani in viso, prima di rispondere –Loki è uno stregone molto potente. Sono in pochi a poter competere con lui, su questo piano. Può decidere di non essere visto, se non lo desidera. L’ha fatto in Nuovo Messico, quando avete trovato Mjolnir… forse l’ha fatto anche ora-
- Può davvero fare una cosa del genere?!- sbotta Tony stupefatto.
- Sì, ma non capisco perché- replica il Dio del Tuono, asciutto.
- Se non c’è altro, io andrei… ho lasciato Anja in laboratorio –
- Vada pure, Banner, qui è tutto a posto. La tenga d’occhio –
- Ah, direttore, la ragazza ha espressamente chiesto di non punire l’agente Romanoff. Crede sia colpa sua e del fatto che non ha tenuto per sé ciò che è successo –
Con la coda dell’occhio, vede Natasha alquanto sorpresa.
- L’agente Romanoff sta svolgendo altri compiti, al momento, e tanto le deve bastare – replica Fury asciutto.
         Banner annuisce e quindi fa per uscire; sulla porta viene bloccato da Natasha, che gli sussurra un flebile “Grazie”, prima di tornare insieme agli altri, che ormai non sanno più dove sbattere la testa.
 
         Di nuovo in laboratorio, scorge Anja addormentata, la testa posata sulle braccia, incrociate sopra ad un bancone.
Allo scatto della serratura, spalanca gli occhi e si rimette a sedere, circospetta.
- Oh, dottore, è lei… - soffoca uno sbadiglio dietro una mano, quindi prosegue – Allora, che è successo di là?- chiede, ravviandosi i capelli dal viso.
- Beh, a Fury è quasi venuto un colpo… però abbiamo scoperto da Thor che Loki può rendersi invisibile e farsi vedere solo da determinate persone. Perciò sì, lui era lì e ha sentito l’intera conversazione – conclude Banner, posando gli occhiali sul tavolo e massaggiandosi gli occhi stanchi.
- E ora che si fa?-
- Ho l’espresso ordine di tenerla qui per un po’… le piacciono gli scacchi?-
-È da un po’ che non gioco, però sì, una partita la faccio volentieri –
         Banner armeggia con un computer, sullo schermo del quale appare poi una scacchiera virtuale.
- Bianchi o neri? –
- Neri, per favore… il bianco non è il mio colore – borbotta lei, quasi imbarazzata.
- E… dottore? Natasha?- chiede quindi, titubante.
- Stia tranquilla, Fury dice che per ora deve assolvere ad altri compiti, ma non ha parlato di conseguenze pesanti…  E la ringrazia per essersi preoccupata di lei-
         Anja sorride appena, leggermente più tranquilla, mentre cominciano a giocare; dopo un po’, la ragazza non può esimersi dal chiedergli che cosa ne pensi di tutta la situazione.
- Sinceramente? Vorrei essere ovunque, meno che qui. Ma visto che non posso scegliere, come del resto non ha potuto scegliere lei… Non credo che ne verrà alcunché di buono, da una situazione del genere. E mi lascia molto perplesso il rapporto che c’è tra voi due… Che cosa ci trova in quel pazzo? Non se la prenda, ma davvero non la capisco-
- Mi creda, siamo in due a non capirci nulla – risponde lei, dopo un attimo di silenzio  – Però… sarò pazza, ma sto davvero cercando di capire che diavolo passa per la testa di Loki-
A queste parole, Banner strabuzza gli occhi, incredulo.
- Perché si sta ammattendo in questo modo?-
- Era il mio lavoro- risponde lei, in sussurro appena percettibile – Dovevo localizzare il bersaglio e entrare nella sua testa… cosicché chi l’avesse interrogato avrebbe saputo quali tasti premere. Stavolta è diverso, però… sono convinta che Loki nasconda molto più di quello che dia a vedere sotto la facciata-
- Voglio fidarmi di lei, Anja, e non dirò ad anima viva quello che mi ha appena detto – asserisce Banner, sorprendendosi lui stesso per quelle parole – Tuttavia, mi prometta che non farà nulla di avventato. Se è vero che Loki ha preso le sue parti, è bene che lei rischi il meno possibile. Me lo promette?-
- Glielo prometto, Bruce. Niente scemenze. Ora, a chi sta la prossima mossa?-
- Credo tocchi a me-
- Grazie infinite di nuovo, Bruce-
- Ma le pare? – conclude lui, un leggero sorriso in volto.
 
N.d.A.
FESTEGGIAMO!! 10 CAPITOLI TONDI, GRAZIE A VOI CHE SEGUITE, RECENSITE, RICORDATE E PREFERITE!
Eccoci qui di nuovo! Ok, lo ammetto, questo capitolo è davvero nonsense, soprattutto l'ultima parte...ma che volete farci? L'unico sano lì dentro è Bruce,
e s'ammattisce pure lui!
Capitolo di passaggio, però è necessario, perchè dal prossimo si entrerà nel vivo della storia XD
E scopriamo anche che Tony ha un debole per Anja, come se fosse la sua sorellina, in un certo senso - shhh...Loki non deve saperlo! Fa già abbastanza danni per conto suo XD - E sì, il nostro dio preferito ne ha combinata un'altra delle sue :D
Beh, direi che sul capitolo non c'è molto altro da dire ;)
Ringraziamenti ( più che doverosi e meritati, grazie a voi che mi seguite!)
Per le recensioni:
Erika_00, Alexien e Ebi Tempura  - ragazze vi adoro, grazie, grazie! e aspetto come sempre con ansia i vostri commenti-
Per averla inserita nelle preferite:
akiralovemanga, DarthGiuly, Erika_00 e Welcome to the darkside - sono felice di vedere che aumentate! e che vi piaccia così tanto! millemila volte grazie!-
Per averla inserita nelle seguite:
Alexien, big gio 98, Destiel_Doped, nakimire, sakura92, silvermoon74, simo95, tykisgirl, La_Polly, Strix, Ebi Tempura, dama galadriel, Welcome to the darkside  -mi fa piacere vedervi così numerosi! e spero che presto si amplieranno le vostre fila XD un mare di ringraziamenti sentiti!
Per averla inserita tra le ricordate:
Feelings e Zakurio  - un graziie speciale anche a voi, che vi ricordate della mia follia! XD-
Bene, direi che per questa settimana è tutto, ancora un miliardo di volte grazie per avermi sostenuto in questi primi dieci capitoli e spero che mi sosterrete anche in futuro!
Alla settimana prossima, stay tuned!
Sempre vostra felicissima e fedelissima,
  Un bacio grandissimo, Mòrrigan <3

 
  
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