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Autore: Aagainst    23/10/2013    3 recensioni
Due strani omicidi apparentemente senza alcuna spiegazione. Tre ragazzini rimasti orfani. Una di loro potrebbe sapere, ma non parla.
Un passato che ritorna, un presente da vivere e un futuro da scoprire.
Curiosi? Leggete e scoprirete!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 21
Notte. Buio. Silenzio. Sì, il silenzio. Non si poteva udire nemmeno un minuscolo rumore. Nemmeno l’aria riusciva a intromettersi in quella strana quiete. Aaron stava pulendo la sua pistola: l’indomani si sarebbe incontrato con coloro che avrebbero comprato le testate nucleari. Guardò fuori dalla finestra: l’oscurità non permetteva di poter scorgere nulla.
-Siamo pronti?- chiese Gibbs. –Prontissimi.- rispose Abadi. –Mi raccomando, la priorità non è il recupero delle due testate nucleari, ma il salvataggio di Alex e Rachel.- puntualizzò l’agente dell’NCIS. –Vorrà scherzare?- ribatté l’ufficiale del Mossad. –Senta, il direttore David ci ha mandati qui per recuperare le testate.- -Ma sono due ragazzine! E una è la nipote di David!- si innervosì Jethro. –Mi dispiace, ma gli ordini non si discutono.- sentenziò Abadi. –Tuo padre non si smentisce mai.- mormorò l’altro, rivolto a Ziva. –Già.- disse la donna, caricando la pistola.

-Rachel...- mormorò Alex. –Ti fa male? Vuoi che ti aiuti a metterti in qualche posizione?- chiese la maggiore. –No. Io… Io volevo dirti che…- si sforzò la quindicenne. –Che cosa?- domandò Rachel, preoccupata. –Che ti voglio bene.- sospirò Alexandra. Rachel sentì le lacrime bagnarle le guance. –Vedrai, Ziva e la sua squadra verranno a salvarci.- affermò.
-Capo, capo!- urlò uno dei sottoposti di Aaron. –Che succede?- chiese l’uomo. –Saranno una ventina. Stanno sparando; sono del Mossad! E Jona ha notato anche degli elicotteri!- spiegò l’altro. –Maledizione! Nascondete le testate, io vado a prendere Rachel e Alex. Muovetevi!- ordinò Issel. Poi corse via, verso le due ragazze.

-Gibbs, voglio entrare e salvarle!- esclamò Ziva. –Vengo con te.- affermò Tony. –E va bene. Noi vi copriremo.- disse Jethro. I due agenti schivarono le pallottole ed entrarono nel capannone da una finestra aperta. Si guardarono intorno, per vedere se avessero potuto proseguire. Iniziarono a camminare, quando tre uomini si pararono davanti a loro. –Su le mani!- esclamò uno dei tre. –Altrimenti?- provocò DiNozzo. –Altrimenti vi arriva una pallottola nello stomaco.-.

-La situazione si sta mettendo male. Ma dovrebbero arrivare gli elicotteri tra poco.- esclamò Abadi. Le pallottole fischiavano ovunque. –So io come prendere tempo.- dichiarò McGee. –Che cosa intendi dire?- domandò Gibbs. Ma Tim si era già avvicinato a quello che sembrava una tanica di benzina. Ne versò un po’ al suolo, poi prese un accendino dalle tasche e appiccò un fuoco che, arrivato vicino a degli esplosivi, fece saltare in aria un intero capanno. –McGee, da quando…- provò a dire Gibbs. –Sì, capo?- -No, nulla.- tagliò corto Jethro, sorpreso dalla prontezza di spirito del suo agente.

-Guarda, guarda… Ma questa non è Ziva, la figlia di Eli?- sogghignò uno dei tre uomini che tenevano Tony e l’israeliana sotto tiro. Si avvicinò alla figlia del direttore del Mossad e la prese per i fianchi. –Guarda un po’ che bel bocconcino.- sogghignò. Ziva non aspettava altro: gli rifilò una gomitata, facendolo barcollare, gli rubò la pistola e gli sparò, uccidendolo. I due uomini restanti le si scagliarono addosso, ma lei sparò nuovamente. Poi si accasciò a terra. Tony la soccorse. –Ehi, tutto a posto?- le chiese. –Sì, tutto bene. Andiamo, dobbiamo trovarle!-.

Rachel sentì la porta aprirsi. –Nipotina, andiamo!- esclamò Aaron. –Fottiti!- ribatté la diciassettenne. L’uomo la prese per i capelli. –Tu fai quello che dico io! Mi hai capito?- sibilò. Rachel annuì, poi guardò Alex. Non poteva abbandonarla. Aaron capì. –Oh, capisco. Beh, ma lei la lasciamo lì.- dichiarò, pacatamente. –No! Ti prego! Morirà!- si disperò Rachel. Issel le prese la faccia tra le mani. Le carezzò le guance. –Ma, Rachel, non è tua sorella. Cosa te ne importa?- soffiò. Poi la prese per un braccio e la portò via, lasciando Alex sola, stesa sul pavimento, in lacrime e completamente inerme.

Gli elicotteri arrivarono e il capannone fu accerchiato. Gli agenti del Mossad arrestarono o uccisero i guerriglieri che si trovavano all’esterno. –Ziva e Tony non sono ancora usciti, capo! E nemmeno Aaron!- osservò Tim. –Vado dentro.- esclamò Jethro, correndo.

-Aaron, fermati!- esclamò Ziva. L’israeliano alzò gli occhi al cielo. –Ziva, Ziva… Andiamo, non vorrai uccidermi come Ari!- -Tu non sai cosa voglio fare!- ribatté l’agente dell’NCIS. –Lascia andare Rachel!- esclamò. –Non penso proprio. Vedi, la mia nipotina mi serve.- sibilò. –Sei un lurido bastardo!- lo insultò Tony. –Bah, sono uguale a lei, DiNozzo. Io e Ziva siamo uguali. Identici. Perché in fondo, anche tu, pensi che tutto sia sbagliato. Ziva, anche tu pensi che Eli sia solo e sempre un colpevole.- -Stai parlando dell’uomo che ti ha accolto in casa!- ribatté la donna. –Ziva! Aiutami!- la supplicò Rachel. Aaron le mollò uno schiaffo, facendola tacere. –Ziva, non mentire a te stessa. La verità la sappiamo tutti e due. Eli è solo un lurido verme.- disse. Ziva era ferma, con la pistola puntata verso il fratellastro, che usava come scudo Rachel. Gli occhi azzurrissimi della ragazza la imploravano di salvarla. Avvicinò il dito al grilletto.

Gibbs entrò e corse per il corridoio. Sentì un gemito provenire da una stanza. Entrò. –Alex!- esclamò, gettandosi sul corpo della ragazzina. –Stai tranquilla, si sistemerà tutto. Ti aiuto io.- disse, prendendola delicatamente in braccio. La portò fuori,e l’accomodò su uno degli elicotteri. –Jethro…- mormorò la ragazzina. –Shh. Tutto si sistemerà, te lo prometto.- le bisbigliò dolcemente.

-Ziva, devi solo scegliere. Ma tu lo sai che siamo uguali.- -No!- esclamò l’agente dell’NCIS. -Io non sono come te! Non lo sono e non lo sarò mai!- urlò Ziva. –Davvero? Beh, sì, forse hai ragione.- esclamò Aaron. Poi, presa la pistola, sparò. Tony spinse Ziva per terra, salvandola. I due agenti guardarono Issel andarsene con Rachel. –Ziva, mi dispiace.- mormorò Tony. –Io non sono come lui. Io non sono come lui!-.


Angolo dell'Autrice

Non sono in ritardo, ma di più! Scusatemi davvero, spero solo di riuscire a farmi perdonare con questo capitolo. 
Allora, Alex l'hanno salvata, ma Rachel è ancora nelle grinfie di Aaron, che è riuscito a scappare. Che ne pensate del capitolo? Ho cercato di renderlo abbastanza frenetico e angosciante, spero di esserci riuscita!
Grazie a:
  • AleTiva95
  • Meggie90
  • TinaTiva99
per le recensioni. Grazie anche a chi legge e segue la storia. Spero ci sia ancora qualcuno che legge.

Alla prossima!
   
 
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