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Autore: Postcard    23/10/2013    11 recensioni
Camminiamo veloce tra i semafori
Strade affollate, vite indaffarate
Sappiamo tutti che è un “mordi e fuggi”
Siamo soli con le nostre idee che cambiano
Ci innamoriamo finché non ferisce, sanguina o sfuma col tempo
Impariamo a convivere col dolore
soprattutto coi nostri cuori spezzati
L’amore è un gioco spietato
tranne se lo giochi nel modo giusto.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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“Che fai ora? Te ne torni a casa o andiamo a mangiarci qualcosa?” Mi chiede Chanel avvolgendosi intorno al collo una lunga sciarpa di lana, un tantino eccessiva per il periodo, alla fine delle lezione.
“Lo sai che verrei, ma ho l’ora di punizione” Dico sbuffando solo all’idea di star rinchiusa in un’aula a far nulla.
“Forse la prossima volta imparerai a bere il caffè più velocemente. Stavolta Hal ha fatto bene a metterti il ritardo” Dichiara con aria solenne scuotendo i suoi capelli biondi da una parte all’altra.
“Da quando il Prof. McGee è diventato Hal? Non mi dire che ti sei portato a letto anche lui?” Chiedo mantenendomi gli occhi nelle orbite per non farli uscire dallo stupore.
“Ci sentiamo dopo” dice schioccandomi un bacio nella guancia prima di perdersi tra la massa di studenti.
Il fatto che sia già riuscita ad alzarmi dal letto è già stato un evento, non potevo arrivare anche in orario. E così dopo una strigliata del Prof. McGee mi sono beccata un’ora di punizione. L’ennesima.
In fondo non è certo colpa mia se McGee non stimola i suoi studenti a frequentare la sua ora.
Beh, fatta eccezione per Chanel.
Nonostante la nostra scuola sia abbastanza grande e spaziosa l’aula delle punizioni è situata nell’angolo più remoto di essa, ovvero il seminterrato come se si volesse sottolineare ulteriormente il senso di oppressione che già di per sé essa suscita.
Senza badare al Professore che è seduto in cattedra mi dirigo verso l’ultimo banco in ultima fila, mi infilo gli auricolari, ma non faccio neppure in tempo a mettere play che una mano gelida, senza ombra di dubbio quella di Ed mi si posa sul collo “Hei, Che hai combinato? Ho reclutato nuovo personale” Mormora con tanto di occhiolino indicandomi un ragazzo dalla folta chioma scura. Lineamenti dolci e regolari. Lo osservo portare svogliatamente degli occhiali da vista sul naso.
“Hei -Dico appena alzando la mano dal banco un po’ sconvolta dallo strano modo di parlare del mio amico- Ritardo..”
“Lui è Scar” Continua Edwyn prendendo posto accanto a me.
Sono l’ultima persona al mondo che può permettersi di commentare il nome di qualcuno visto quello che mi ritrovo. Ma sua madre che aveva in testa quando ha deciso di chiamare suo figlio ‘cicatrice’?
Annuisco sforzandomi di sorridere “Io sono Australia… il tuo vero nome è Scar?” Domando senza farmi troppi scrupoli.
Lui scuote leggermente il capo “No, ma non è importante il mio nome”
Annuisco divertita “Hai per caso un caffè con te? Mi accontento anche di un the” Dico rivolta a quel mostriciattolo dai capelli neri e i lineamenti delicati accanto a me.
Il mio amico scuote lentamente la testa “Lo sai che la caffeina ti mette in agitazione? Poi mi diventi una scimmia e non riesco più a gestirti”
Sbuffo. Dovrò resistere un’altra ora senza un minimo di caffeina in circolo. “Sta sera mi accompagni in palestra . Ti devi far perdonare.”
“Non ti ci può portare quel coso del tuo ragazzo? Non sono mica il tuo autista personale e poi Angie è gelosa se faccio salire troppe ragazze”
Sgrano gli occhi incredula e rivolta verso Scar lo informo “Angie è la sua auto”
Lui scoppia a ridere contorcendo così i lineamenti duri del suo volto.
“Sono serio, ho da fare sta sera, non può accompagnarti quel coglione del tuo ragazzo?”
“Ehm… abbiamo litigato nuovamente..” Ammetto passandomi una mano nei capelli.
“Sto scemo. Che c’è sta volta che non gli va bene?” Sembra seriamente scocciato.
“Lo sai com’è fatto Aaron, deve essere sempre al centro dell’attenzione. Tra un paio di giorni gli passerà tutto.”
“Comunque sia sono davvero impegnato sta sera, mi spiace” Mormora il mio amico con lo sguardo fisso nel vuoto.
“Ah si?”
“Si, esco con Scar, mi presenta un’amica di.. emh di chi hai detto che era l’amica?” Chiede rivolgendosi a Scar.
“Della mia ragazza” Afferma lui divertito.
Mi chiedo come possa essere la ragazza di Scar, lui sembra un tipo attento ai minimi particolari, ma pur sempre distaccato, come se quello che gli accadesse intorno non gli riguardasse minimamente.
“Sul serio?! Sono felicissima, da quant’è che non uscivi con qualcuna? –Apro la bocca in un sorriso a trentadue denti- Mi raccomando, però, non dire che hai una macchina di nome Angie, potrebbe metterla in soggezione o peggio ancora spaventarla”
Scar scoppia a ridere. La sua risata è sonora quasi melodiosa.
Edwyn è da un secolo che non esce con una ragazza, non è una brutta persona o tanto meno strana, è solo un ragazzo alternativo. Mai sentito parlare delle bellezze alternative? Ecco, lui è bello per essere bello. Lineamenti dolci, pelle chiara, occhi azzurri, sorriso da mozzare il fiato, con il suo ciuffo nero e la sua sigaretta perennemente che completano il look da bad boy. Ma è alternativo dentro, con il suo modo strano di parlare, il suo sarcasmo yankee, il suo braccio completamente tatuato e le sue smorfie da bambino capriccioso. E per esperienza a nessuno piace stare affianco a una persona alternativa, una che potrebbe oscurarti da un momento all’altro.
L’ora trascorre in fretta, strano a dirsi. Quando esco da scuola corro a comprarmi un caffè non posso resistere oltre. Mi siedo al bar con la testa fra le nuvole. Non voglio buttare tutto all’aria, con Aaron intendo. Ho urgenza di parlare con lui, così di tutta fretta digito un sms: “Possiamo vederci? Devo parlarti.”
In realtà non ho la minima idea di cosa dirgli, voglio solo smetterla di litigare.
Circa cinque minuti dopo mi arriva una sua risposta: “Passa da me”
Così senza finire il mio caffè mi trascino fuori dalla caffetteria verso casa di Aaron. Percorro la strada principale della mia città e dopo un paio di traverse eccomi arrivata. Lui abita in una deliziosa casetta in mattoni bianchi con in fiorellini ai davanzali, tutto molto country. Tutto molto Dover.
Agito la campana che dovrebbe fare da campanello in attesa di una risposta. Aaron non ci mette molto a venirmi ad aprire “Ciao”
“Hei..” Sorriso osservando le sue mani appoggiarsi allo stipite della porta.
“Vieni dentro?” Chiede facendomi cenno di entrare. Sicuramente è solo in casa, non mi avrebbe mai fatto entrare altrimenti.
Rimaniamo in silenzio per un poco. È lui ad iniziare “Non mi va di litigare”
“E io non voglio perderti” Mormoro sfiorandogli un braccio, come ad aggrapparmi a lui.
La sua mano si posa sul mio collo sino a salire alla nuca, dove inizia a giochicchiare con un ciuffo dei miei capelli leggermente più chiaro al resto della massa castana che mi ritrovo in testa.
Mi giro dalla sua parte e sto per aprir bocca quando lui mi ruba un bacio che non posso far altro che ricambiare. Non ricordavo quanto fossero morbide le sue labbra. Mi allontano posando prima gli occhi sulla sua bocca e poi dentro i suoi occhi azzurri. Sento le sue dita sfiorarmi la spalla destra, mentre con l’altra mano mi afferra il golfino e lentamente me lo sfila per poi tornare a baciarci. Un brivido di freddo mi percorre la schiena sino a salire al collo. Affondo la mia mano nella sua chioma color biondo cenere sentendolo così vicino da avvertire il suo profumo sulla mia pelle. Senza alcun preavviso inizia a sbottonarsi la camicia tesa sul suo petto che si solleva e si abbassa veloce a causa del respiro affannoso.
“Dovremmo spostarci in camera..” Mormora allontanandomi appena. La stanza è in penombra, dalle persiane socchiuse entra un po’ di quel vento autunnale che fa muovere le tende color avorio prettamente ricamate.
Scuoto leggermente la testa concentrandomi sui suoi pettorali ormai nudi. Sento le sue mani armeggiare nella mia schiena. Non è mai stato bravo con i gancetti del reggiseno, così lo aiuto per poi scendere sui suoi fianchi, le sue mani trafficano con la cintura dei pantaloni, così io a mia volta sfilo i miei rimanendo con addosso solo le mutandine. Interceto il suo sguardo mentre i nostri corpi si mescolano veloci, i cuscini sotto di noi perdono la loro freschezza infuocandosi sotto i nostri movimenti. Siamo solo io e lui. Il resto rimane sospeso, nulla mi turba tranne il suo corpo tagliato da lame di luce che entrano curiose dagli spazi delle tende che rendono la stanza come una zebra di luci e ombre. Rimangono lì i nostri corpi avvinghiati. Il suo mi lascia senza fiato, è lì accanto al mio, in tutta la sua perfezione che stordisce i miei sensi e chiude le porte alla realtà.
Sto lì in silenzio a ragionare su tutta quella bellezza, quando un improvviso rumore ci fa sobbalzare entrambi “Devono essere tornati i miei” Dichiara osservando l’orologio appeso al muro.
Annuisco impegnata a infilarmi il golfino.
“Esci dalla porta sul retro -Dice indicandomi la cucina- Ci vediamo domani” Mormora afferrandomi il volto e schioccandomi un bacio prima sulla fronte e poi sulle labbra, prima di lasciarmi andare.
“A domani” Lo saluto correndo verso la cucina.
Percorro il vialetto di corsa fermandomi solo quando so di essere abbastanza lontano da casa di Aaron, ma in una posizione privilegiata dove poterla osservare da lontano. Osservo l’opel adam parcheggiare sul retro, ma, con mio grande sconforto, non sono i genitori del mio ragazzo a scendere dall’auto, ma quella troia di Carol nella sua rigorosa minigonna rossa. Si dirige verso la porta dove ad attenderla c’è Aaron con in faccia uno dei suoi soliti sorrisi da coglione.
Non può rovinare tutto. Non ora.
Li osservo baciarsi, mentre le prime lacrime iniziamo a bruciarmi gli occhi e a bagnare le maniche del mio golfino.
Sono stata una stupida.

 
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Salutate Edwyn c':

 
Eccomi nuovamente a rompervi c:
Allora... che ve ne pare di questo secondo capitolo?
Ho cercato di seguire i vostri consigli, e spero davvero di esserci riuscita.
Ma questo me lo dovete dire voi, per cui, mi aspetto tante recensioni c:
Ah, picocla domandina a cui vi prego di rispondermi perchè sono un poco in crisi:
"Quale personaggio vorreste che vi presentasis nel prosismo capitolo?"
A voi la scelta c:
Grazie mille per il vostro tempo ♡
E per qualsiasi eventualità io sono @xcanIstay on twitter
Bacioni Rossella ♡
  
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