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Autore: Postcard    17/10/2013    24 recensioni
Camminiamo veloce tra i semafori
Strade affollate, vite indaffarate
Sappiamo tutti che è un “mordi e fuggi”
Siamo soli con le nostre idee che cambiano
Ci innamoriamo finché non ferisce, sanguina o sfuma col tempo
Impariamo a convivere col dolore
soprattutto coi nostri cuori spezzati
L’amore è un gioco spietato
tranne se lo giochi nel modo giusto.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Camminiamo veloce tra i semafori
Strade affollate, vite indaffarate
Sappiamo tutti che è un “mordi e fuggi”
Siamo soli con le nostre idee che cambiano
Ci innamoriamo finché non ferisce, sanguina o sfuma col tempo
Impariamo a convivere col dolore
soprattutto coi nostri cuori spezzati
L’amore è un gioco spietato
tranne se lo giochi nel modo giusto.
 
1
La suoneria del mio cellulare mi sveglia improvvisamente. Arranco con le mani nel buio: “Ah?” Mugugno con la bocca secca.
“Hei, sto passando a prenderti! Fatti trovare con un costume addosso e possibilmente pronta. Sai quando odio aspettare” Gracchia la mia migliore amica dall’altra parte della cornetta.
“Chanel, ma tu ti sei bevuta il cervello. È domenica, non puoi svegliarmi a quest’ora perché ti è venuta un’improvvisa voglia di andare al mare” La rimprovero tra uno sbadiglio e l’altro.
“Oh, puoi stare tranquilla che tra un po’ l’improvvisa voglia di andare al mare l’avremo in due. Tu preparati, sarò lì da te tra dieci minuti e ti racconto tutto”
“Spero non sia una delle tue solite stronzate Nel” dico riagganciando.
La domenica non dovrebbe essere il giorno del riposo? E allora perché io non riesco a dormire fino a tardi? Dovrei chiederlo a Chanel.
Controvoglia mi trascino giù dal letto sino al bagno: ho un aspetto orribile. Faccio del mio meglio per coprire le occhiaie e sembrare un minimo presentabile.
“Dove hai intenzione di andare signorina?” Mi domanda mia madre con sguardo indagatore quando metto piede in cucina “Oggi vengono i nonni a pranzo ricordi?”
E come dimenticarlo? La mamma ce lo ricorda tutti i giorni ormai da un mese. Come biasimarla, in fondo per lei è un grande giorno.
I nonni vivono a Edimburgo, la città dove mia madre è cresciuta e dove ha incontrato mio padre. Tutto molto romantico se non fosse per il fatto che mio padre un giorno di punto in bianco ha deciso di uscire dalla nostra vita. Così, dopo questo duro colpo, la mamma ha deciso di trasferirsi: a Dover. Cittadina di appena ventotto mila abitanti nella costa sud-orientale dell’Inghilterra.
Ma oggi non è una delle solite visite dei nonni. Oggi avranno l’onore, per così dire, di conoscere Matt, il fidanzato della mamma. Niente di personale nei suoi confronti, ma.. non è esattamente l’uomo che vedrei al fianco di mia madre.
“Non farò tardi. Promesso” Dico attaccando lo squillo di Chanel, segno che mi aspettava nel vialetto.
“Australia, tua madre non ti ha detto che puoi uscire” Si intromette Matt. Ecco niente di personale, ma è proprio questo che intendevo. Lui è una sorta di piattola onnipresente.
“Buongiorno anche a te Matt” Dico chiudendomi la porta alle spalle.
“Che succede?” Domando alla mia amica mentre salgo su la sua Opel Corsa.
“Ho un appuntamento con Leon –dice sfoggiando un sorriso a trentadue denti e prima che io possa aprir bocca aggiunge di tutta fretta- e credo che Aaron sia da quelle parti”
“No. La domenica mattina va in palestra.” Sbraito incredula. Ero sveglia per un appuntamento con lo sfigato degli sfigati per eccellenza.
 “Evidentemente ha cambiato programma… Carol ha appena pubblicato questa su facebook..”  Dice mostrandomi una foto del mio ragazzo con quella troia di Carol appiccicata a lui come una cozza.
“Quella troietta non ha ancora capito che deve stare alla larga la lui.” Dico slaggiandomi la cintura per voltarmi verso Chanel.
Carol è quel tipo di ragazza, che come dire… ha una certa tendenza a farsi un ragazzo dopo l’altro. Si chiama sindrome di ragazza facile giusto?
“Forza andiamo a sto appuntamento con Leon e ad uccidere quella stronza.” Ringhio con il sangue al cervello per il nervosismo.
“Così mi piaci” Grida Chanel accelerando bruscamente.
Lei è una delle persone più minute che io conosca, capelli lisci, media lunghezza biondo platino, occhioni dolci e sorriso da mozzare il fiato. Ma la mia amica è la prova vivente che l’apparenza inganna, lei è una vera e propria furia.
In meno di mezz’ora arriviamo al molo. La guida spericolata di Chanel, spesso può tornare utile.
A quanto pare ero l’unica a non sapere di questa bella gita al mare dal momento che ci sono proprio tutti.
“Hei” saluto i miei amici sedendomi accanto a Edwyn, l’unica persona in questo momento che riuscirebbe a farmi ragionare.
“Hei… la troia ha scelto la sua nuova vittima e mi dispiace dirtelo, ma si tratta di Aaron”
“Ho visto, facebook dice” Mormoro dandomi un’occhiata in giro in cerca del mio ragazzo.
“Sono andati ha prendersi un gelato” Mormora alzando le sopraciglia.
Annuisco seria.
“Sai cosa penso di Aaron, e ammetto che lo vedrei bene con la troia” Dice spostandosi il ciuffo da destra a sinistra. Edwyn non hai mai visto di buon occhio la ma storia con Aaron.
“Ed, ma tu da che parte stai?” Mugugno cercando di fare una smorfia dolce.
“Sai che non lo so? –scherza lui dandomi una scrollata- Però ho voglia di fare un bagno” Annuisce lui come ad approvare la sua stessa idea.
“Il bagno? A settembre? Ma tu non stai bene. Fa freddo.”
“Si forse hai ragione -ammette deluso spegnendo la sigaretta nella sabbia- ma fa nulla, forse in due ci faremmo più caldo” E nell’arco di qualche secondo mi ritrovo su una sua spalla urlando a squarciagola “Andiamo Ed, non lo farai seriamente, non puoi veramente buttarmi in acqua” Cerco in tutti i modi di farlo ragionare, ma so che ho già perso in partenza. Lui è fatto così. Tutto quello che gli passa per la testa la deve fare.
“Sai, oggi vengono i nonni, non posso presentarmi a casa completamente bagnata”
“Beh.. perché no?”
Gli schizzo dell’acqua in faccia “Beh potrei anche fumarmi una canna davanti a loro non credi?”
Entrambi scoppiamo a ridere.
“Australia?! Ma che fai?” Una voce in lontananza mi arriva all’orecchio.
“Eccolo a rovinare la festa” Sbuffa Edwyn prima di immergersi del tutto.
Nuoto sino alla riva e con finta faccia stupita domando “Ma la domenica non vai in palestra?”
“Beh, ecco oggi proprio non ne avevo voglia, così ho deciso di farti una sorpresa”
Oh, mi voleva fare una sorpresa. Idiota.
So che non dovrei prendermela con lui. Conosciamo tutti Carol, eppure lui sembra non disdegnare le sue attenzioni.
“Aaron mi spalmeresti la crema solare?” La voce di quell’oca mi arriva all’orecchio come un fastidioso richiamo per cani. Come uno di quei fischi con gli ultrasuoni.
Osservo il cielo, le nuvole coprono tutto il cielo e neppure un raggio di sole riesce a penetrare la coltre scura all’orizzonte.
“Dovresti andare –annuisco comprensiva- se qualcuno non le spalma la crema rischierà di rovinarsi quella sua pelle, così, come dire…, vediamo ah si, candida”
Aaron mi osserva confuso “Forza vai” dico insistente, ma mi aspetto da lui l’esatto contrario.
Avete presente quelle cazzate riguardo al linguaggio delle donne? Il vaffanculo corrisponde al ti amo? Beh, non è il mio caso, sarò anche una donna ma quando dico vaffanculo intendo proprio vaffanculo. Beh non sta volta, se muove un passo perso quella cosa giuro che gli terrò il muso per almeno un mese.
Edwyn ci raggiunge alle spalle “Ciao Aaron, spiegami perché arrivi sempre nel momento meno opportuno, stavo per abbordare la tua ragazza se non ti fossi messo in mezzo” Dice alzando gli occhi al cielo.
Entrambi scoppiamo a ridere, solo Aaron sembra non aver apprezzato la battuta “Senti coso, con me non usare quella cosa”
“Intendi il sarcasmo? -Chiede Edwyn molto tranquillamente- Farò del mio meglio” Dice con tanto di occhiolino. Trattengo una risata. Prima di essere strascinata nuovamente dentro il vortice dell’acqua dalle braccia forti del mio amico.
“Ma quant’è coglione?” Mormora quando siamo troppo al largo per poterci sentire.
“Piantala -Lo ammonisco io- non ti ha mai fatto nulla. Evita di insultarlo”
“Come ti pare” Mugugna alzando le mani in segno di resa.
 “È tardi, forse è meglio se me ne torno a casa, ci manca solo che il buon e vecchio Matt mi faccia il culo”
Il mio amico scoppia a ridere e insieme ci dirigiamo alla riva in cerca di un asciugamano.
“L’ho trovato” urlo sventolando un pesante asciugamano in spugna, prima di avvolger mici dentro.
“Forza fammi spazio –mugugna Edwyn- non vedi che tremo?” E con la forza spalanca le mie braccia rifugiandosi dentro.
“Sai che puzzi?” Mi informa poggiando la sua testa sulla mia.
Scoppio a ridere “Non ho tempo per le tue stronzate Ed, devo correre a casa”
Noto in un angolo Aaron e la troia confabulare molto animatamente. Alzo un angolo del labbro superiore e senza riflettere ulteriormente mi avvicino “Mi dai un passaggio a casa? Sarei un tantino in ritardo”
“Perché non chiedi al tuo amico dalle battute pronte?” Evidentemente dimenticavo il fatto che Aaron sia l’essere più permaloso a questo mondo.
“Edwyn sarà ben felice di riaccompagnarmi a casa” Scandisco la frase sillaba per sillaba in modo che ricevi a pieno il messaggio.
“Non dovrei farti salire su Angie in queste condizioni lo sai vero? Sei bagnata e puzzi.”
“Hai chiamato la tua auto Angie?” Domando seriamente schioccata.
Ed non risponde volontariamente alla mia domanda e continua “Ma dal momento che il vecchio Matt potrebbe farti il sedere a righe, per sta volta facciamo un’eccezione” Dice accarezzando lo specchietto retrovisore dell’auto.
“Sai, dovresti trovarti una ragazza..” Mormoro fissandolo preoccupata.
Quando Edwyn accosta nel vialetto di casa, l’auto dei nonni è già in garage.
“Credo di aver molestato la tua Angie per niente, Matt mi ammazzerà..”
“Beh allora dato che ci siamo..”
Mi giro di scatto in volo uno sguardo indagatore “Che hai intenzione di fare?”
“Fidati di me” Dice facendomi cenno di scendere dall’auto. Senza protestare faccio come mi ha detto.
Mi appoggio di spalle al cruscotto dell’auto “E ora?”
“Ora aspettiamo che da dietro quella tenda spunti il volto paffuto del tuo patrigno e poi ti bacio”
“Oh, allora ti vuoi proprio liberare di me”
“Si, era questa la mia idea”
Accenno un sorriso divertito e apro la bocca per protestare. Ma senza alcun preavviso le sue mani mi sollevano mettendomi a sedere sul cofano dell’auto.
Ora il mio viso è alla sua altezza. Tiene lo sguardo fisso su di me con in volto un sorriso da idiota, quasi seducente. Se non si trattasse di Edwyn.
“È alla finestra –mi informa spostando la testa di lato- Questo è il nostro momento”
Arriccio il naso per non scoppiare a ridere e pian piano le nostre labbra si sfiorano fino ad affondarsi una sull’altra come se si stessero studiando. Mi fa sempre un certo effetto baciare Edwyn.
Quando ci stacchiamo entrambi tratteniamo le risate, sappiamo di essere osservati.
“Beh salutami il buono e vecchio Matt” mormora spostandomi dalla faccia i capelli ancora fradici.
“Sarà fatto” Dico scendendo dal cofano e correndo verso casa.

 
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Ed eccola qua la nostra Australia c:


Hei, ciao a tutti c:
Inizio col ringraziarvi per aver spreccato un po' del vostro tempo, che ve ne pare?
Vi prego fattemi sapere, aspetto tante tante recensioni c:
Bacioni, alla prossima :*

P.S: Per ogni eventualità io sono @xcanistay on twitter c:
  
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