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Autore: Neverlethimgo    23/10/2013    5 recensioni
Tutte le ragazze sognano il ballo scolastico, giusto?
Sbagliato, non Holly. Non la ragazza che odia le cheerleader e i trucchi spastici sul visto, non lei.
Ma cambierā presto idea quando si tratterā di incontrare il suo amore impossibile...
Tratto dai capitoli:
“Guarda il lato positivo: ora sei proprio come Cenerentola! Spera solo che non ti chieda di rincasare a mezzanotte!”
'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nč offenderla in alcun modo.'
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chaz, Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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62.
 
La velocità con cui chiusero definitivamente la porta di quell’appartamento californiano, per poi scendere le scale e ritrovarsi sul viale principale, con l’intenzione di chiamare un taxi che li avrebbe portati all’aeroporto, era stata fulminea.
Justin non proferì parola fino a che non si ritrovarono a dover aspettare, nella sala d’attesa, il primo aereo disponibile per Atlanta. Erano trascorse appena due ore da quando avevano finalmente lasciato alle spalle quella vita che avevano mai sentito realmente loro.
Quando finalmente mancò appena un’ora alla partenza, Justin rivolse a sua madre una domanda che la fece riflettere, e non poco.
Sei davvero sicura di ciò che hai appena fatto?
Pattie rivolse lo sguardo verso il suolo e congiunse le mani, appoggiandole sulle gambe.
Se finisco col pensarci troppo, probabilmente ti risponderei di no.
Avresti dovuto pensarci meglio, allora” ribatté Justin, scivolando di poco lungo la sedia sulla quale era seduto, sbuffando sonoramente.
Per quale motivo? Sarei finita con il pentirmene totalmente. Hai visto anche tu come la situazione stava degenerando. E, oltre che portare benefici a te, ne porterà anche a me.
Justin si strinse nelle spalle, ma non disse niente.
Non devi preoccupartene, d’accordo? È una scelta che ho voluto prendere io, so per certo quali sono le conseguenze e, per il momento, non ne vedo di negative. Staremo bene.
Questo è poco, ma sicuro” mormorò lui, facendole intendere che, anche se non volutamente, aveva sbagliato sin dall’inizio.
Per favore, non continuare darmi la colpa per quel che è successo durante questi mesi, so che avrei dovuto ascoltarti sin dall’inizio, ma non l’ho fatto.
Capita di sbagliare, no?
Non ha importanza ora” gli sorrise lei, “tutto tornerà come prima, te lo prometto.
Vedremo” ribatté lui, ben poco convinto di quanto sua madre avesse appena detto.
Le cose con Holly si sistemeranno, dai solo tempo al tempo. Vi volete bene entrambi e, anche se vi impegnaste per starvi lontani, non ci riuscireste.
Justin sorrise sommessamente, perché in fondo sapeva che sua madre aveva ragione.
 
Posso sapere che cosa stavi scrivendo su quel foglio poco fa?” le domandò Justin, dopo diversi istanti di silenzio.
Pattie fece per rispondere quando, fortunatamente, la voce metallica dell’altoparlante annunciò l’arrivo del loro volo, costringendoli così ad alzarsi e dirigersi verso l’uscita d’imbarco.
Riuscì ad evitare di rispondere a quella domanda fino a che non presero posto sul velivolo.
 
Nel frattempo, Jeremy rincasò e, notando fin troppo silenzio, iniziò a chiamare il nome di sua moglie e, in seguito, quello di suo figlio. Nessuno gli rispose, così si avvicinò al tavolo della cucina, intento ad appoggiarvi sopra il cellulare, ma si bloccò, notando un pezzo di carta piegato in quattro.
Lo aprì velocemente e fece scorrere lo sguardo su quelle poche righe.
 
“Caro Jeremy,
come tu stesso mi hai detto poco fa, ho voluto prendere una decisione.
Al tuo ritorno non troverai né me, né Justin e, questa volta, non sarà solo per un breve periodo. Ci ho pensato fin troppo a lungo e sono arrivata alla conclusione che, se il nostro matrimonio è finito male la prima volta, sicuramente non avrà un buon proseguimento nemmeno adesso.
Avrei preferito dirti queste cose a voce, ma non potevo sopportare l’idea di rimanere in questa città ancora per molto. Perciò ti saluto così, non cercarmi, non ritornare ad Atlanta, non provare a metterti in contatto con Justin, sai già come la pensa su di te.
Non sono mai stata d’accordo sul tuo modo di fare troppo impulsivo e non voglio che Justin impari questo da te.
Ritornare alla nostra vecchia vita ci farà bene, così come penso farà bene a te riprendere le tue abitudini.
Staremo bene e, nonostante tutto, spero che starai bene anche tu.
 
Pattie.
 
Rilesse quelle poche righe più volte, poi accartocciò il foglio, gettandolo al suolo, oltre il tavolo. Sbatté violentemente un pugno sul tavolo, facendo comparire sul suo viso un’espressione tutt’altro che pacata.
Se n’era andata e di lei, oramai, non gli rimaneva nulla.
Ma, dopo tutto, l’aveva voluto lui, Pattie non sarebbe mai più ritornata.
 
Te lo dirò più avanti” rispose semplicemente Pattie, “l’ho soltanto congedato in poche parole, sperando davvero che non si faccia più vedere.
Però un po’ ti dispiace, non è così?” le domandò Justin, spostandosi in avanti, giusto per cercare d’incrociare il suo sguardo.
La donna scosse le spalle. “Non ha più importanza, davvero.
Non le credette, non fino in fondo almeno, ma oramai non avrebbe avuto più senso tornare indietro. Lasciarsi alle spalle quella storia tormentata avrebbe fatto solo bene ad entrambi.
 
Atterrarono ad Atlanta a tarda sera e, per quanto Justin avesse voluto presentarsi a casa di Holly, si recarono immediatamente nella loro vecchia casa, cercando di sistemare al meglio, e per quanto gli fu possibile, ogni oggetto.
Abbiamo fatto abbastanza per oggi” esordì Pattie, togliendo dalle mani del biondo alcuni oggetti appartenenti al soggiorno.
Justin annuì e si chiuse in bagno, intento a farsi una doccia.  Ruotò la manopola sul getto freddo e lasciando che centinaia di gocce ghiacciate lo avvolgessero completamente, convinto che ciò non avrebbe fatto altro che schiarirgli le idee e, fortunatamente, così fu. Si diresse poi in camera sua, occupata soltanto dall’armadio vuoto, dalla scrivania, dal comodino e dal letto, ma il tutto era spoglio e stentava a ricordarsi di come fosse quella stanza quand’era perfettamente arredata.
Fece per avvicinarsi al letto, quando si accorse di alcuni frammenti di vetro che ricoprivano il pavimento. Gli ritornò alla mente il momento in cui distrusse quella cornice e si pentì enormemente di averlo fatto.
A terra giaceva ancora la loro foto, la raccolse e l’appoggiò sul cuscino. Era ormai prossimo a sdraiarsi del tutto sul letto, quando lo sguardo gli cadde in un angolo ben poco illuminato della stanza. Si avvicinò ed afferrò la custodia nella quale era contenuta la sua chitarra.
La prese tra le mani e rovistò nella sua valigia, alla ricerca del suo quaderno, sulla quale aveva annotato alcuni pezzi di una canzone.
Non vi era una data, né tanto meno un titolo, però si ricordava di quando aveva scritto quelle note e quelle parole e non gli fu difficile ripetere il tutto. Aggiunse soltanto un piccolo pezzo alla fine, per il resto, andava bene così ed era pronta.
 
Probabilmente aveva suonato per un’ora, o forse di più, perché quando udì la voce di sua madre, che gli intimava di far silenzio, era già notte inoltrata.
Appoggiò la chitarra al muro e si lasciò cadere a peso morto sul letto, precipitando sin da subito in un sonno profondo.
 
 
Il giorno seguente, quando Justin si svegliò, il sole era già alto nel cielo e, considerando l’orario segnato sul suo cellulare, era anche fin troppo tardi per preoccuparsi del pranzo. Così, dopo essersi vestito afferrò la chitarra, salutò velocemente sua madre e si fiondò fuori dalla villa, diretto a casa di Holly.
Impiegò a malapena cinque minuti per raggiungere la sua destinazione, troppo poco tempo se considerava il fatto che non si sentiva assolutamente pronto.
La voglia di rivederla era tanta, forse troppa, e ciò non faceva altro che renderlo ancor più nervoso.
Holly non sapeva nulla del suo ritorno, lui non si era nemmeno preoccupato di mandarle un messaggio o di chiamarla. Era successo tutto così in fretta, che a malapena aveva trovato il tempo per dormire.
Prese un respiro profondo e si decise a bussare sul dorso di quella porta bianca. L’aria era calda, tipica dell’inizio dell’estate, eppure avvertiva diversi brividi percorrergli la schiena.
Trascorsero diversi secondi, tanto che gli sembrò di aver aspettato più di dieci minuti quando Holly aprì la porta.
Sbarrò gli occhi e dischiuse di poco le labbra. L’espressione che le si dipinse in volto era pressoché indecifrabile: era un misto di stupore e felicità, ma, stranamente, non riuscì a pronunciare una singola parola, sembrando quasi indifferente al tutto.
Nemmeno Justin avrebbe saputo che cosa dire, ma quel silenzio stava diventando fastidioso e non era esattamente così che si era immaginato il loro incontro.
Non credevo che saresti più tornato” mormorò lei flebilmente. La sua espressione non era mutata, eppure dentro di sé avvertiva un miscuglio indefinito di emozioni.
 “Sono qui adesso, non hai davvero nulla da dirmi?” le domandò Justin, lasciando cadere delicatamente al suolo la custodia contente la sua chitarra.
Holly si strinse nelle spalle, incrociando le braccia al petto e volgendo poi il suo sguardo  al suolo. Non si aspettava di vederlo tornare, non dopo tutte quelle fughe, sebbene non per volontà sua. Credeva davvero che, questa volta, se ne fosse andato definitivamente.
Non saprei davvero che cosa dirti, Justin. Quando te ne sei andato, mi hai dato l’impressione che di me non t’importasse più niente. Mi è sembrato che ti fossi sentito costretto a baciarmi, soltanto perché te l’ho chiesto, quasi come se ti avessi fatto pena, e realizzare il tutto fa male, sai?
Justin rimase in silenzio, fissandola fino a che lo sguardo di Holly s’intrecciò con il suo.
Se ti promettessi di riprovarci, tu non mi crederesti, vero?” le domandò, ma conosceva già la sua risposta.
Devo davvero risponderti? Quante promesse ci siamo fatti, Justin, quante?” Holly sospirò sonoramente, sentendosi quasi rassegnata e non più tanto sicura di voler portare avanti quella conversazione.
Perché ti sei portato la chitarra?
Justin sorrise, come se non aspettasse nessun’altra domanda.
Perché volevo farti sentire una canzone.
Il biondo annuì ed afferrò nuovamente la custodia, aprendola e tirandone fuori lo strumento.
Aspetta, non qui” mormorò la ragazza guardandosi attorno, “entra” gli disse poi e così fecero.
In casa non c’era nessuno, né sua madre, né sua cugina Helen, il che era un bene, dato che tra lei e Justin non correva buon sangue.
Holly gli fece strada sino in camera sua e Justin la seguì, standole a pochi passi di distanza.
Non appena il biondo vi entrò, si guardò attorno, ma il suo sguardo si posò, quasi come se fosse stato attirato magneticamente, su di una foto ingrandita, appesa sul muro sopra al letto.
Questa non c’era l’ultima volta che sono venuto” mormorò, continuando a fissare l’immagine che lo ritraeva assieme ad Holly. Non si ricordava nemmeno di quella foto, però era recente.
Riconobbe il giardino sul retro della villa di Holly, le rose rosse sullo sfondo c’erano ancora. I due si stavano guardando negli occhi e sul volto di entrambi vi era dipinto un sorriso sincero, reso ancor più bello dalla luminosità del sole di quel giorno.
Me l’ha fatta vedere Helen l’altro giorno, nemmeno io sapevo della sua esistenza. L’ha scattata mia madre qualche settimana fa.
Justin annuì, ma non si decise a distogliere lo sguardo da quella foto.
Per caso ti stai chiedendo perché ho voluto appenderla?” la domanda di Holly lo strappò via dai suoi pensieri, riportandolo alla realtà, e lui, semplicemente, annuì.
Perché nonostante tutto non ti volevo dimenticare e poi questa foto è bellissima, per lo meno non stavamo discutendo” spiegò, abbassando lo sguardo e sedendosi compostamente sul letto.
Justin avvertì una morsa allo stomaco e si pentì all’istante di quel che era arrivato a pensare solo poche ore prima. Dimenticarla non era realmente ciò che voleva, però era come se si sentisse costretto a doverlo fare.
Fece per avvicinarsi al letto, quando Holly parlò.
Allora, che canzone dovevi farmi sentire?
Aveva tagliato corto e lo aveva fatto perché era fin troppo stanca di portare avanti discussione che, inevitabilmente, si sarebbero tramutate in litigi.
Senza perdere ulteriore tempo, Justin si sedette sulla sedia accanto alla scrivania e posizionò la chitarra sulla gamba sinistra, reggendola meglio con la mano destra ed iniziando a far scorrere il plettro sulle corde ben tirate.
 
Vi consiglio di ascoltare questa canzone da questo punto in poi.
 
 
Well, you only need the light when its burning low
Only miss the sun when it starts to snow
Only know you love her when you let her go
Only know you’ve been high when you’re feeling low
Only hate the road when you’re missing home
Only know you love her when you let her go
And you let her go
 
Nell’istante in cui Holly sentì la sua voce riempire la stanza, avvertì un brivido percorrerle la schiena. Si soffermò ad ascoltare con attenzione le parole, sebbene si stesse totalmente perdendo a fissare i suoi movimenti. Il suo viso serio, lo sguardo puntato sullo strumento che stava suonando, il fatto che, di tanto in tanto, s’inumidisse le labbra con la lingua, in un movimento talmente veloce che dovette prestare particolare attenzione per coglierlo. In quei pochi secondi aveva imparato ogni cosa di lui, di nuovo, e le era tremendamente mancato.
 
Staring at the bottom of your glass
Hoping one day you’ll make a dream last
But dreams come slow and they go so fast
You see her when you close your eyes
Maybe one day you’ll understand why
Everything you touch surely dies
 
“Sperando che, un giorno, tu renderai questo sogno realtà.”
Holly ripeté mentalmente più volte quella piccola frase ed istintivamente sorrise. Justin aveva commesso tanti errori, come lei del resto, aveva fallito e non aveva fatto nulla per evitarlo, però era ritornato. Quel caldo pomeriggio estivo lo stavano trascorrendo insieme e, stando a ciò che le aveva raccontato poco prima, non sarebbe stato di certo l’unico. Sentendo le parole di quella canzone si era resa conto di quanto potesse essere forte e, molto probabilmente, indistruttibile il legame che li teneva uniti.
 
But you only need the light when its burning low
Only miss the sun when it starts to snow
Only know you love her when you let her go
Only know you’ve been high when you’re feeling low
Only hate the road when you’re missing home
Only know you love her when you let her go
 
Non ti accorgi di ciò che hai finché non lo perdi.
Entrambi lo avevano provato sulla propria pelle e Dio solo sapeva quanto difficile fosse stato. Holly e Justin avevano vissuto fin troppo intensamente quell’ultimo periodo. Erano cambiate così tante cose, loro stessi erano cambiati, ma, quel che nessuno dei due sapeva, ciò che era sempre rimasto tale era quel sentimento che l’uno provava per l’altra e viceversa: l’amore.
Dallo scollo della maglietta di Justin s’intravedeva l’inizio del tatuaggio che aveva fatto incidere sulla sua pelle qualche mese prima. Spuntava appena l’inizio della lettera ‘H’ e Holly stessa sorrise nel vederlo. Portò la mano sul suo fianco destro, dove aveva inciso a sua volta il nome del biondo che aveva davanti. Nonostante tutto ciò che era successo non se n’era pentita affatto e, se mai lo avesse fatto, avrebbe fatto di tutto per convincersi che fosse stata una delle cose più giuste che avesse mai fatto.
 
Staring at the ceiling in the dark
Same old empty feeling in your heart
Cos love comes slow and it goes so fast
Well, you see her when you fall asleep
But never to touch and never to keep
Cos you loved her too much and you dived too deep
 
Entrambi abbiamo sempre evitato di rischiare troppo, ci siamo sempre arenati alla prima difficoltà ed è come se qualcuno, da lassù, ci avesse messo alla prova. Certe volte sei stato tu a voler mollare tutto, altre volte io. La distanza non ci ha di certo aiutato, ma siamo sempre stati troppo abituati a restarci accanto e, quando le cose sono cambiate, tutto è svanito, o così ci sembrava.
 
Well, you only need the light when its burning low
Only miss the sun when it starts to snow
Only know you love her when you let her go
Only know you’ve been high when you’re feeling low
Only hate the road when you’re missing home
Only know you love her when you let her go
 
Ti renderai conto di amarla solo quando la lascerai andare.
 
And you let her go
 
E la lascerai andare.
 
And you let her go
 
E la lascerai andare.
 
Well, you let her go.
 
 
Justin si alzò, posando la chitarra accanto al muro ed ancor prima di poter sollevare lo sguardo, e scoprire di conseguenza che cosa ne pensasse Holly, si ritrovò le sue braccia strette attorno al collo, mentre il viso era completamente premuto contro il suo petto.
Istintivamente, avvolse le braccia attorno alla schiena di lei, stringendola ancor più forte a sé, fino a quando Holly non si decise a far incrociare i loro sguardi.
Mi lascerai andare ancora?” gli domandò, riprendendo le parole della canzone. I suoi occhi verdi erano velati di lacrime, il viso era arrossato, i capelli erano leggermente scombinati e Justin pensava comunque che fosse bellissima.
Scosse lievemente il capo, avvicinandosi di un altro poco al suo viso. “So che non basterebbe dire che mi dispiace, però, davvero Holly, non ti lascerò più andare. Non sarei più me stesso senza di te.
E se tuo padre dovesse costringerti ancora a ritornare in California, che cosa farai?” gli domandò lei, allontanandosi di qualche centimetro da lui, ma senza mai sciogliere definitivamente quell’abbraccio.
Non accadrà. Abbiamo chiuso con lui, definitivamente.
Sul volto di Holly comparve un’espressione del tutto interrogativa e Justin non perse tempo a raccontarle quanto era successo nelle ultime ore.
Sebbene se ne sia accorta tardi, mamma ha finalmente capito che quell’uomo non faceva per lei. È tutto finito adesso” concluse lui, sorridendole ed indietreggiando sino a sedersi sul letto.
Istintivamente, Holly si sedette sulle sue gambe, allacciando entrambe le braccia attorno al suo collo.
I loro sguardi erano perfettamente intrecciati ed i loro sorrisi erano talmente simili e sinceri, che sembrava quasi che le loro anime si fossero fuse per formarne una sola.
Ti prometto che-” Justin fece per parlare, ma Holly lo interruppe sin da subito.
Non farmi più promesse, Justin.” Il biondo la guardò torvo, ma la lasciò comunque continuare.
Non ti rendi conto che non abbiamo fatto altro che vivere di promesse spezzate? Non voglio che tu mi dica ancora ‘ti prometto’ , voglio solo vivere istante dopo istante quello che il destino ci riserverà. Ora come ora vedo solo te al mio fianco e, cosa più importante, mi vedo davvero felice. Voglio stare con te, voglio vedere come andrà, nonostante io non sia pienamente convinta che niente potrà più rovinare le cose tra noi.
Anche io voglio stare con te, Holly” disse lui, stringendola saldamente con le braccia attorno alla sua vita.
Ti amo e starò con te. Dove vuoi che vada?” ridacchiò lui, ma sapeva che, quelle parole, avevano sempre nascosto tutt’altro che ironia.
Non lo so, te ne sei andato così tante volte e…
Non accadrà più. Rimarrò qui finché non ti stancherai di me.
E se non mi dovessi stancare mai di te?” gli domandò retorica lei, inclinando di poco il capo e rimanendo comunque seria.
Vorrà dire che non me ne andrò mai.
Holly sorrise, ritrovandosi le labbra del biondo poggiate sulle sue. La strinse ancora più forte a sé, lasciando che quel bacio s’approfondisse ancora di più. Justin fece scorrere la lingua sul labbro inferiore di Holly, permettendo così alle loro lingue di sfiorarsi e rincorrersi.
Le dita di lei erano completamente immerse nei capelli color del grano di lui e di tanto in tanto né tirava le punte, facendosi prendere totalmente da quel bacio, questa volta nato perché entrambi lo volevano.
Holly fece concludere dolcemente quel bacio, per poi sussurrargli a fior di labbra poche semplici parole.
Ti prego, non andartene più.


 
Spazio Autrice:
{Leggimi u.u}
Okay, ho dovuto prendere un respiro profondo prima di postare il capitolo che precedere l'epilogo, ovvero la fine di tutto.
E' parecchio strano essere arrivati quasi alla fine, insomma, inizialmente pensavo di farla durare al massimo venti capitoli e invece questo è il sessantadueesimo. 
Ho scelto 'let her go' come canzone in sottofondo perché, secondo me, è adatta a Holly e Justin. Insomma, hanno passato tanto di quel tempo a rincorrersi e hanno capito di ciò che non avevano più solo quando l'avevano perso.
Nella giornata di domani posterò l'epilogo e quella sarà la fine effettiva di Another Cinderella Story.
(inizio ad odiare la parola 'fine', ma non poteva durare in eterno questa storia, no?)

Ci rivediamo domani con l'epilogo :)
Aspetto i vostri pareri con impazienza, ci tengo moltissimo. ♥

Alla prossima!
Much Love,
Giulia 

@Belieber4choice 
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