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Autore: Valeni    24/10/2013    1 recensioni
FIFTH HARMONY - CAMREN
"Nessuno vede. Nessuno sa.
Siamo un segreto che non può essere esposto.
È così. Va così.
Lontane dagli altri.
Vicine tra noi."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi! Scusate il ritardo ma sono una cretina :D per sbaglio ho eliminato il file e ho dovuto riscrivere il capitolo da capo. Nonostante il destino avverso sono qui, e spero che il capitolo vi piaccia.
Un Grazie enorme a chi legge e segue la storia. A mercoledì prossimo :) 

La canzone che accompagna questo capitolo:
http://www.youtube.com/watch?v=RB-RcX5DS5A 

PS: Mi trovate anche qui :) https://twitter.com/msvaleni
 

Nausea e mal di testa. Un binomio perfetto.
Questo viaggio di ritorno sembra infinito. 
La cosa peggiore è che c'è traffico. 
Siamo bloccati da più di un'ora ormai. 
L'autista continua ad imprecare sottovoce ed il pulsare delle tempie aumenta ad ogni sua suonata del clackson. Vorrei soffocarlo.

"Tutto bene Camz? Sei pallida.."
Il tono preoccupato di Dinah, seduta alla mia destra, mi risveglia da pensieri confusi e offuscati. 

"Non mi sento molto bene.. cre-credo di avere la febbre".
Poggia delicatamente una mano sulla mia fronte, è piacevolmente fredda. La ritrae.

"Penso proprio di si.. questa non ci voleva, cavolo."

"E ho la nausea.. e mal di testa". "Sto per morire Dinah!"
Mi stringo al suo braccio. Lei mi accarezza la testa, sorridendomi dispiaciuta.

"Oh andiamo, proprio oggi che abbiamo un giorno libertà? Non potevi ammalarti ieri? Avremmo evitato quella noiosissima cena di lavoro almeno.. ahahahah" Esclama Normani dall'altra parte della limousine, di fianco ad Ally e.. Lauren. 
La mia Lauren. Si è addormentata, con la testa appoggiata al finestrino. è così dolce. 

"Mi dispiace Camzi.. tra poco saremo a casa. Tranquilla."
Esclama Ally con il solito tono rassicurante

"Credo che oggi pomeriggio non verrò con voi. Preferisco riposare un pò.. Vi dispiace?. 
Alzo il viso dalla spalla di Dinah ad incontrare il suo sguardo.

"Non c'è bisogno neanche di dirlo..."
Mi sorride e torna ad armeggiare con il cellulare, senza smettere però di fare su e giù con la mano, dalla mia testa alle spalle. 

Lauren continua a dormire. è bellissima anche con gli occhi chiusi, con quel sorriso appena accennato sulle labbra e la mano chiusa a pugno, stretta al petto. Sembra una bambina. Chissà se sta sognando, cosa sta sognando.
Guardo fuori dal finestrino, siamo quasi arrivate a casa.




"Hai la febbre.. 38 e mezzo."
Ally mi mostra il termometro facendo una smorfia di dispiacere.

"Benissimo.. fortuna che oggi non abbiamo impegni."
Mi infilo il pigiama per stare più comoda, mentre Normani mi porta un cuscino e delle coperte per stendermi sul divano. 

"Accendo la tv?"

"No, grazie Mani. Non serve..."
Odio stare male. Odio dover rimanere qui, quando potrei andarmene in giro a fare shopping con loro.
Ingoio l'enorme pillola, bevendo un sorso d'acqua dal grosso bicchiere che Dinah mi ha lasciato sul tavolino. 
Tra un pò, la febbre dovrebbe scendere.
La nausea mi è passata, almeno, e il mal di testa sta diminuendo, da quando siamo rientrate. Tutta colpa del viaggio estenuante.
Le ragazze sono tutte alla porta, pronte per uscire ma... Lauren dov'è? Mi stendo sotto le coperte.. che sollievo, finalmente.

"Camz, vuoi che ti riportiamo qualcosa? Per la cena di stasera ci pensano Dinah e Normani."

"Grazie Ally, non ho bisogno di nulla.. ma Lauren non esce?"

"In realtà ha detto di voler restare a casa con te.. nel caso la febbre dovesse salire ancora, non si sa mai.."

"Oh ok.. divertitevi allora." 

"A più tardi Camzi.."
Mi sorridono e si chiudono la porta alle spalle.

Lauren ha deciso di restare a casa, per me. Non capitava di rimanere sole, io e lei, da un bel pò. Negli ultimi mesi ho accuratamente evitato di starle troppo vicino, così ho passato la maggior parte del mio tempo con Dinah. Starle lontana per un pò, ho pensato, che mi avrebbe aiutata a remprimere, cancellare, ciò che provo per lei. Ma è piuttosto evidente che non sta funzionando. La amo ogni giorno di più, e ora non posso fare più nulla per tornare indietro. L'amore non può sparire da un momento all'altro, purtroppo. è così, da sempre.

"Lauren? Dove sei?".
La chiamo e appoggio la testa al cuscino, con lo sguardo rivolto alla porta che collega il salotto al corridoio, aspettando che compaia in tutta la sua straordinaria bellezza.

"Arrivooo.. sono in cucina!" mi urlà dall'altra parte dell'appartamento. 
Sorrido inevitabilmente. Mi manca così tanto.
Chiudo gli occhi per un attimo, e due fiamme color verde smeraldo si accendono nel buio. Gli occhi di Lauren. Il mal di testa sta passando.

Sento i suoi passi sul parquet sempre più vicini. Apro gli occhi ed è a pochi metri da me, sorride e tiene tra le mani due tazze fumanti.

"Ti ho preparato la cioccolata calda..Ti va?".

"Certo.. Gra-grazie". Esclamo sorpesa. 
Le faccio spazio e si siede di fianco a me, porgendomi la tazza blu, la mia preferita.

"Quando stavo male o non riuscivo a studiare me la facevi sempre.. mi è sembrata l'occasione giusta per ricambiare".
Continua a guardarmi, sempre con quel piccolo sorriso  sulle labbra.
Mi porto il cucchiaino alla bocca, e sento il calore della cioccolata, scivolare giù per la gola.

"é buonissima! Non quanto la mia, ma ci sei vicina".
Le sorrido, grata del gesto. 

"ahahaha beh, considerati i miei trascorsi in cucina, direi che è un buon risultato." Sposta lo sguardo sulla tazza e comincia anche lei a sorseggiarne il contenuto. 

"Hai ragione, la tua è mille volte meglio.."
Alza lo sguardo, stavolta stranamente serio.

"Come ti senti? Va un pò meglio?" 

"La testa non mi fa più male.. sono solo stordita dalla febbre, e ho freddo.. e tu? Tutto bene?". Mi stringo la coperta alle spalle e la guardo intensamente. Abbassa la testa, di nuovo. 

"I-io cosa?" Tiene lo sguardo basso sulla cioccolata. Mi ha praticamente risposto, facendo così. C'è qualcosa che non va.

"Puoi guardarmi sai? Non ti mangio mica.. c'è la cioccolata per quello..". Aspetto che alzi gli occhi verso di me, ma non lo fa. Continua a girare il cucchiaio nella tazza. 

"Lauren.. so che c'è qualcosa, avanti.. puoi parlarne con me, lo sai."
Mi stendo, cercando una posizione comoda, ma che non la infastidisca. Lascia la tazza sul tavolino di fianco e mi guarda, sembra improvvisamente triste.

"Davvero? Sai è da un pò che sembra che non ti importi poi tanto cosa mi succeda.. come mai questo improvviso interesse?"
Esclama con tono calmo, ma sarcastico. Oh bene, è arrabbiata.
Ed ha ragione, dovrei farmi i fatti miei. In fondo l'ho fatto per tutta l'estate. Come darle torto? Se solo sapesse perchè l'ho fatto..

"Hai ragione, non ho il diritto di sapere tutto ciò che ti passa per la testa, non più.. scusa".
Non aspetto neanche che mi risponda e mi giro di lato, evitandola.
Sento un suo sospiro, e il mio cuore perde un battito.

"I-io..." Il suono del telefono la interrompe. Si alza per rispondere.

"Pronto? Mamma! Ciao, si, tutto bene.. voi?".

Il suo tono è cambiato, ovviamente. Ma per quanto andrà avanti questa situazione? Non potremo evitare il discorso all'infinito. Ed io so che prima o poi, dovrò affrontare i miei sentimenti. Non ora, certamente. Rivoglio indietro la mia amica, ma con l'amore di mezzo, è alquanto complicato. 

Sento il peso della stanchezza, dovuta anche alla febbre e lentamente mi abbandono al sonno. Chiudo gli occhi e mi addormento, con la voce di Lauren in sottofondo sperando di sognarla, di nuovo.





Chiudo la chiamata. Mi giro e Camila si è addormentata. 
Ha il viso premuto sul cuscino e le labbra leggermente socchiuse.
è così dolce. Anche se, dopo la breve conversazione di qualche minuto fa, sono ancora più confusa sul suo comportamento. Prima mi ignora per 3 mesi ed ora se ne esce così? Sono arrabbiata, ma al tempo stesso sorpresa, anche perchè non mi sento di attribuire tutta la colpa di ciò che è successo a lei. è vero, lei mi ha evitata. Ma io ho lasciato che lo facesse, senza chiedere spiegazioni, perchè in fondo anch'io sentivo il bisogno di allontanarmi per un pò. Per cercare di capire. La mia confusione non dipende solo da Camila. In effetti, dipende soprattutto da me. Non so più cosa provo nei suoi confronti. Mai fino ad ora, mi sono sentita così confusa, persa, senza un'amica al mio fianco. Forse perchè Camila, non è solo un'amica, ma è l'amica, la migliore che abbia mai avuto. E quello che mi confonde, che mi destabilizza è il fatto che, non riesco ad immaginare la mia vita senza di lei, da quando ne è entrata a fare parte. Non ho mai provato così tanto affetto per qualcuno e questo mi spaventa e inevitabilmente mi allontana da lei. Ma il bene verso di lei continua ad esserci comunque, ed aumenta, giorno dopo giorno.

Afferro l'ipod sul tavolo ed esco in balcone. 
L'estate è quasi finita ormai, e il vento fresco di settembre, mi accarezza la pelle. Infilo le cuffie e mi abbandono alla musica. Inevitabilmente il mio pensiero va a lei.

"Come up to meet you, tell you I'm sorry, 
You don't know how lovely you are. 
I had to find you, tell you I need you, 
Tell you I set you apart."


Mi dispiace, Camz. Mi dispiace di averti trascurata. Mi dispiace che queste maledette domande mi abbiano portata via da te, e mi dispiace di non essere venuta, per trovare le risposte. La confusione mi sta facendo impazzire. Mi dispiace, ma è difficile. O forse non lo è, sono solo io a rendere tutto più complicato di quanto non sia. Sempre io. Ho bisogno della mia migliore amica. Ho bisogno di te.

"Tell me your secrets and ask me your questions, 
Oh, lets go back to the start. 
Running in circles, coming in tales, 
Heads are a science apart."


Ti sto perdendo. 
Oggi ho avuto un'altra occasione per parlarti, per raccontarti tutto e per cercare magari di chiarire. Ma ti ho attaccata, e tu non ti sei arrabbiata. Ci sono troppe domande, dubbi e segreti tra noi. Una volta non era così. Tutto era limpido, chiaro, trasparente. Non c'erano silenzi. Parlavamo sempre, di tutto. Non c'era paura. Non c'era confusione.Possiamo tornare ad essere ciò che eravamo? Camila e Lauren. Camz e Lolo. Io e te. Nessun'altro. Possiamo ricominciare tutto da capo? 

"Nobody said it was easy, 
It's such a shame for us to part. 
Nobody said it was easy, 
No-one ever said it would be this hard, 
Oh take me back to the start. "


Quest'estate è stata dura. Tu non c'eri.
All'inizio pensavo che sarebbe passato, che era solo un periodo strano, dovuto magari a tutto ciò che ci stava accadendo attorno. La musica, i fans, il tour. Pensavo che mi sarebbe passato tutto, che sarebbe bastato qualche giorno e si sarebbe sistemata ogni cosa. Ma le cose non si aggiustano da sole. Non pensavo che starti lontana fosse così difficile. Non pensavo che la tua presenza costante al mio fianco, fosse così indispensabile. Nessuno mi aveva mai raccontato dell'amicizia in questi termini. Nessuno mi ha fatto provare ciò che mi fai provare tu.
Sei ossigeno, Cami. 
Vorrei tornare indietro a qualche mese fa, dove tutto era ancora da scrivere, dove il mondo girava nel verso giusto, dove avevo abbastanza ossigeno per respirare, dove avevo te. Vorrei tornare a te, Camila. 

"I was just guessing at numbers and figures, 
Pulling your puzzles apart. 
Questions of science, science and progress, 
Do not speak as loud as my heart. 
And tell me you love me, come back and haunt me, 
Oh and I rush to the start. 
Running in circles, chasing tails, 
And coming back as we are..."


Senza nemmeno accorgemene inizio a cantare e i miei pensieri si perdono tra le note. Le immagini di noi due si incastrano tra le parole e non riesco a controllare le lacrime. 

"Nobody said it was easy, 
oh its such a shame for us to part. 
Nobody said it was easy, 
No-one ever said it would be so hard. 
Im going back to the start. 
oh, ooooo, 
ah, ooooo, 
oh, ooooo, 
oh, ooooo ..."


La canzone termina così com'era iniziata, con un sussurro del vento.
E quel sussurro parla di te. Vorrei poter tornare a ciò che eravamo, non c'era nulla di più bello. Ti voglio così bene, eppure sono qui a piangere in silenzio, mentre dovrei essere di fronte a te, e urlarti quanto mi manchi e quanto io ci tenga a te. Sospiro. La canzone è finita e mi asciugo le guance. Basta Lauren. Controllati. Sono solo una codarda che non sa cosa vuole dalla vita, e dalle persone che la circondano. Devo smetterla di piangere. Un suono di frustrazione mi esce dalle labbra, sbatto il pugno sulla ringhiera del balcone. Sono così arrabbiata. Non ne posso più. 

"Oh take me back to the start..."

Una voce fin troppo riconoscibile canta sottovoce la frase della canzone, che qualche attimo fa ho pronunciato io.
Non mi giro. So che è li, appoggiata alla finestra, con il suo sguardo di quando ti ha colta in fragrante. Sento il suo passo lento avvicinarsi. Si appoggia anche lei alla ringhiera, con lo sguardo rivolto al cielo, un pò azzurro, un pò arancio. Il sole sta tramontando. 

"è bellissimo non trovi? Sembra un dipinto.."
La guardo con la coda dell'occhio, stringersi la coperta sulle spalle. Ha uno sguardo assorto, quasi affascinato. Adora il tramonto. Quando finivamo di preparci per le esibizioni, quest'ora la dedicavamo a noi, e al sole che lentamente andava a riposare dietro le colline, dalle quali sarebbe poi sorto il mattino seguente. Era il mio momento preferito della giornata una volta. Ora, probabilmente il più triste.

"Quella canzone.. sai.. La cantavi come se fosse tua, come se l'avessi appena scritta tu. è stato molto.. intenso."
Si gira leggermente verso di me, e mi osserva con la curiosità di un bambino disegnata negli occhi.

"Grazie.. se ti ho svegliata cantando, non volevo. Cantare mi viene così naturale, che nemmeno me ne rendo conto. Scusa."

"Scusami tu, per averti disturbata. Eri così presa, che non ho potuto fare a meno di venire qui, e ascoltarti."

Ci voltiamo insieme, e un sorriso spontaneo si rivela sul viso di entrambe. Occhi dentro occhi. 

"Ti è passata la febbre a quanto pare.. eh?"

"Già.. sto meglio, intontita, ma va bene."

Restiamo per qualche minuto in assoluto silenzio, entrambe con gli occhi rivolti all'ultimo spicchietto di sole che va calando lentamente, o velocemente non lo so. Il tempo sembra aver perso importanza, in questo momento. Camila è al mio fianco, ed io sono felice.

"Lauren?" mi chiama, continuando però ad osservare l'orizzonte.

"Si?". Nel frattempo anche l'ultimo pezzetto di arancio è tramontato.

"Mi manchi...". Sussurra talmente piano, che per un momento penso di essermelo immaginato.

"Anche tu, Camz... tanto". 
Rispondo con voce tremante. Da quando sono così sensibile ad un semplice 'mi manchi' ?.
Non lo so, ma il cuore mi sta per uscire fuori dal petto dall'emozione. Non è possibile tutto questo.

Ci voltiamo ancora una volta. Verde nel cioccolato.

Il suono stridente del campanello ci riporta alla realtà. Le ragazze sono tornate. Le nostre mani si sfiorano.
La canzone è finita da un pezzo. E il sole è tramontato, lasciando sprazzi di rosso qua e là, nel cielo. 
  
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