EPILOGO

Sono passati 5 anni da quando mia madre si è sposata. Sapevo che quel giorno avevo preso la decisione giusta, dovevo dare la possibilità a una coppia innamorata di incoronare il loro amore e ci avevo visto giusto.
Sonia e Franco vivono felicemente al palazzo, lei non è più una regina perché ha ceduto il suo posto e lui innamorato perdutamente di mia madre, la tratta come se lo fosse ancora.

Mia e Manuel sono ancora fidanzati, però hanno lasciato il paese per intraprendere la vita da cantante, sogno di Mia. Manuel passa tutto il tempo a seguirla e scriverle canzoni e insieme vanno alla grande, viaggiando da un paese e l’altro. Ad ogni Natale si fermano a Buenos Aires per trascorrere la festa con la loro famiglia, cioè noi. Giorni fa ho sentito Manuel al telefono e da come ho capito vuole chiedere a Mia di sposarlo. Io sono strafelice per loro…ricordo ancora il giorno del mio matrimonio….
 
Stavo in camera mia quel giorno e trovai un biglietto rosso con una rosa sul mio cuscino. Lo aprii e lessi:

Allora non si è dimenticato! Oggi è il nostro anniversario e non si è fatto vivo per tutto il giorno. Nessuno mi dava notizie su di lui, e poi aveva spento il telefono. Ero convinta che fosse scappato con un’altra donna, visto che mi ripeteva sempre di essere una rompi scatole. Invece ha organizzato qualcosa, per me  e per noi!
Mi do un’altra occhiata allo specchio e corro giù in salone urlando il nome di Joe. Lui come un fulmine, me lo ritrovo già in posizione di partenza. Adoro quest’uomo e so per certo che un giorno lo faranno santo. Il luogo dell’appuntamento è al laghetto dove anni fa ci siamo dichiarati. Da allora quel posto lo abbiamo incoronato come il –nostro laghetto-, anche se i giorni a seguire non sono stati i migliori della nostra vita.
Si ferma sul posto dell’appuntamento e scende ad aprirmi la portiera. Scendo cautamente e guardo dove metto i tacchi. Come una sciocca ho indossato le mie scarpe preferite, senza pensare che qui non è il luogo adatto a causa del terriccio. Mi sfilo le scarpe e le lascio sotto un albero. All’improvviso  vedo delle candele illuminarsi a terra, formando un semplice 3. Già sono passati 3 anni da quando ci siamo innamorati, e non è passato giorno che ci pentissimo di quella scelta o che cambiassimo idea.
Dietro un albero esce lui, bello come non mai con indosso uno smoking elegante, adatto proprio al momento, e illuminato dal calore fioco delle candele. In mano porta un grosso mazzo di rose rosse. Si avvicina e mi porge le rose, e prende il mio viso fra le mani dandomi un bacio. Un bacio leggero ma che diventa più intenso all’improvviso. I nostri respiri iniziano a farsi più affannosi cosi che lui si stacca dolcemente dal mio volto.
“Sei bellissima stasera.” Infatti mi rendevo conto di essere molto carina, ma forse era l’abito mozzafiato, un tubino azzurro che metteva in risalto tutte le mie piccole forme.
“Grazie. Anche tu sei bellissimo.” Dico arrossendo.
“Ti ricordi che giorno è oggi?”
“Certo che me lo ricordo che ti credi!”
“Mi fa piacere allora.” Mi da un bacio sui capelli e mi invita a seguirlo.
“E questa?” Indico la tenda da campeggio.
“Questa è la nostra tenda. È iniziato tutto da qui. La nostra dichiarazione, il nostro primo bacio e vorrei che in questo posto tu mi renda l’uomo ancora più felice di quanto lo sono.” Fa un pausa incatenandomi con il suo sguardo azzurro. Io divento un blocco di ghiaccio solo al pensiero che stesse per arrivare davvero quel momento.
“Marizza Pia Andrade, vuoi diventare mia moglie?” Si inginocchia davanti ai miei occhi facendomi esplodere in un pianto pieno di emozioni. Senza rispondere gli salto al collo e lo bacio, lo bacio fino a farmi mancare il respiro.
“Mmh, direi che la risposta sia si?”
“Si. Ti sposo!”
 
Ricordando quella fantastica serata mi viene ancora da piangere, non mi ero mai commossa così tanto. Si era impegnato così ardentemente per rendere quella serata più che perfetta e ci era riuscito. Io ho sempre sognato che un giorno il mio vero amore sarebbe arrivato e mi avrebbe chiesto in moglie.
Ci siamo sposati al palazzo, gli invitati erano troppi che persi il conto. La mia famiglia era felice come una pasqua…credo che doveva esserlo anche Sergio. Decisi che quel giorno se lui voleva vedere suo figlio felice sarebbe potuto venire, non potevo negargli un’occasione del genere. Per mia fortuna accettò senza reclami. Venne e si mise in un angolo, solo a guardare tutta la funzione. Fui contenta della sua presenza, perché sono sicura che in fondo al suo cuore di ghiaccio amasse suo figlio e poterlo vedere e raccontare un giorno era una cosa che sicuramente non poteva perdere. Quel giorno scelsi come damigelle tutte le piccole principesse della nazione. Mia e Manuel erano i nostri testimoni; Pablo conoscendo meglio il mio ex, diventò amico e gli diede l’onore di essere suo testimone. Quest’ultimo non se lo fece ripetere due volte!
Prima del matrimonio, Pablo riallacciò i contatti con la madre, infatti la conobbi proprio quel giorno. Gran donna di classe e con un cuore grande, simile a quello di mia madre.
Ora io e mio marito viviamo insieme ai miei genitori, nel mio palazzo. Non ho potuto lasciare la mia casa perché dopo un anno dal mio matrimonio la regina Sonia Rey decise di cedere il suo trono a me, unica figlia ed erede. Un’altra cerimonia si contemplò in questo stesso palazzo, io seduta sul trono dove aspetto l’arrivo di mia madre; lei che si priva della sua corona, portata per non so quanti anni, e porgerla sul mio capo. Era stato un momento indimenticabile, solo alle grida della gente capii di essere la nuova regina. Mio marito e i miei amici erano più che orgogliosi di me…
Ancora non riesco a credere di essere arrivata a questo punto, così in alto. Pablo essendo mio marito è diventato re, non che lui lo desiderasse tanto ma non ha avuto scelta sposandomi. La nostra vita è cambiata radicalmente da quando i nostri occhi si sono incrociati, viviamo una vita piena di impegni regali e via dicendo.

Toc toc.
“Chi è?”
Fa il suo ingresso con tutto il suo splendore il mio dolce marito. Mi da un bacio sulle labbra e accarezza il pancione ormai troppo evidente.
“Amore che fai? Giù aspettano solo te.”
“Cinque minuti e arrivo. Sono già pronta.”
“Ok ti aspetto di sotto.”
Annuisco sorridendogli.
Oggi è il mio compleanno, compio 26 anni e mi hanno organizzato un’altra delle loro fantastiche feste. Fortunatamente non avrò più l’onore di gettarmi tra le braccia di ogni scapolo d’oro.

Ho dimenticato di dire che aspetto un bambino, un piccolo principino sta crescendo dentro di me e non vedo l’ora che sgambetta fuori. I suoi calci stanno diventando sempre più forte, segno che a breve dovrò darlo alla luce.

Bè che dire, questa è la mia storia e finalmente posso scrivere la parola fine, sapendo che quando diventerò mamma sarà un nuovo inizio.
 
Fine
 

Eccomi qui alla fine di questa storia. Sinceramente ho avuto dei problemi negli ultimi capitoli, un blocco di immaginazione, ma per fortuna ho risolto.
Questo finale non me l’aspettavo così, però credo di aver fatto capire abbastanza bene tutta la trama della storia. Ho messo da parte la coppia Mia e Manuel perché all’inizio i veri protagonisti erano Pablo e Marizza quindi dovevo concentrarmi più su di loro. Spero di non aver deluso nessuno.
Ringrazio principalmente chi ha recensito la mia storia incoraggiandomi a proseguire. Grazie a minuel mi amor!! U grazie va anche a chi ha semplicemente letto in silenzio.
Grazie di cuore per avermi seguita. Alla prossima! Besos!! :-)