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Autore: Strawberry Milkshake    24/10/2013    4 recensioni
Akiko ha sempre sognato di viaggiare per i mari e diventare la più grande pirata mai esistita. E così passa gran parte della sua infanzia ad ascoltare le avventure di Jake, un capitano pirata, nonché fidanzato della sua sorellona.
Appena cresciuta, decide di aggregarsi alla ciurma di un giovane pirata che si era fermato nella sua isola per i rifornimenti. Inizia così per Akiko la sua più grande avventura, in compagnia di clown fifoni, mozzi decisamente irritanti, vicecapitani misteriosi, capitani che soffrono di narcolessia e avversari molto affascinanti, scoprendo che poi, alla fine, basta veramente poco per diventare dei grandi.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bagy il clown, Gold D. Roger, Nuovo personaggio, Shanks il rosso, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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THE SECRET OF THE GRAND LINE
 
CHAPTER 3
 
 
 
Akiko non riusciva a crederci, quello era un frutto del mare, uno vero!

Se lo rigirò tra le mani estasiata, con gli occhi che le brillavano dalla troppa felicità.

Velocemente aprì il libro che teneva in grembo, sfogliando rapidamente le pagine che conosceva a memoria. Si fermò alla sezione “Frutti del mare”.

Iniziò la sua meticolosa ricerca ammirando le foto dei frutti, finchè, dopo un po’, riconobbe la mela incriminata. Iniziò a leggere aiutandosi col ditino per tenere il segno, non era molto veloce e spesso le si stancavano gli occhi, ma comunque continuò.

-Categoria, Rogia, nome, frutto Chi Chi…-

Un Rogia addirittura! Se l’avesse mangiato sarebbe diventata fortissima! Però che nome buffo, assomigliava a quello delle galline del vecchio Mike!

Continuando la lettura, scoprì che l’ultimo pirata che aveva ricevuto i suoi poteri era stato un tale di nome Rob. La piccola aveva anche scoperto che, quando muore qualcuno che ha mangiato un frutto del mare, i suoi poteri non vanno perduti, ma nasce un altro frutto uguale. Akiko rimase letteralmente a bocca aperta appena scorse la foto del pirata a fondo pagina.

Aveva un tatuaggio tribale sull’occhio destro semplicemente favoloso, le piacque fin da subito. Era di un verde scuro, ed attraversava verticalmente l’occhio, scendendo sul collo e finendo a metà spalla.

Rimase in muta contemplazione per un tempo interminabile, finchè, spinta dalla curiosità, si rimise a leggere da dove aveva interrotto.

-…Chiunque possieda i poteri del frutto Chi Chi, sarà in grado di man…mani…manipolare, che parola difficile, il sangue in tutte le sue forme.- La piccola corrucciò le sopracciglia  -Ma come? Il sangue non è solo liquido?-

Continuando, il testo diceva che il sangue può presentarsi in diverse forme, liquido o cristallizzato.

I poteri del frutto Chi Chi permettono la manipolazione del sangue in tutte le sue forme, e il controllo del passaggio da liquido a cristallizzato, (o viceversa). Inoltre permette di controllare la velocità della circolazione in qualunque essere vivente.

Akiko chiuse il libro, non riuscendoci ancora a credere.

Abbandonò la testa sul cuscino, poi, quasi d’istinto, si portò il frutto alla bocca e lo addentò.

Faceva assolutamente schifo, era amaro, ma così amaro, che i toast al formaggio mezzi abbrustoliti dello zio Bill al confronto erano sublimi!

-Schifooooo, bleah!-

L’amaro in bocca passò presto, e Akiko era super eccitata. Adesso che aveva mangiato un frutto del mare, aveva acquisito dei poteri sovrannaturali! Però era anche vero che adesso non avrebbe più potuto nuotare…

-Beh, nuotare, nessuno ha mai parlato di surfare! Al massimo se cado dalla tavola mi vengono a ripescare!-

La bimba si alzò, decisa a raccontare tutto alla sorellona. Solo allora si accorse del piccolo foglietto che sporgeva dal sacchetto che le aveva dato Kage. Lo tirò fuori, spiegandolo con attenzione. In bella grafia c’era scritto:

Consigli per imparare ad utilizzare i poteri del frutto del mare Chi Chi:

1) Per imparare a sfruttare al meglio i poteri del frutto bisogna fare molto esercizio. Cominciate con la percezione della vostra circolazione e del battito cardiaco.

2) Quando sarete divenuti abili, provate a percepire la circolazione delle persone che vi stanno accanto e confrontatela con la vostra. È bene saper svolgere questo esercizio alla perfezione, in base al battito cardiaco infatti, si può capire se una persona e sincera o meno.

3) Il prossimo passo consiste nella manipolazione del sangue superficiale, ad esempio quello procurato da una ferita. Concentratevi sul liquido, dopodiché cominciate a dargli una forma muovendo le mani.

4) Dopo aver imparato a manipolare il sangue superficialmente, fatelo passare dalla forma liquida alla forma cristallizzata. Non è complicato, basta comprimere il sangue in una superficie molto ridotta.

5) Infine, dopo essersi accertati di riuscire a svolgere i seguenti esercizi in maniera perfetta, si può passare all’ultima fase: il controllo della circolazione. Iniziate prima con la vostra, rallentando il flusso di sangue in alcune zone o accelerandolo. Fate sempre attenzione a non prolungare questo esercizio per troppo tempo, i tessuti muoiono se non ricevono la giusta quantità di ossigeno!

Quando sarete in grado di controllare la circolazione altrui allora potrete essere soddisfatti. A quel punto, comparirà il tipico tatuaggio tribale. Ognuno ne ha uno proprio, e non sarà mai uguale a quello di un altro!

 
13 Giugno, cabina 18 della Saint Onorè, Fujisaki Kage.
 
-Che bello, avrò anch’io un tatuaggio!!!- esclamò Akiko entusiasta.  –Però questo deve rimanere un segreto, se la sorellona sa di questa cosa mi metterà, come minimo, in punizione a vita!-

-Akikoooo! Vieni, è pronto!-

-Arrivo!-

Prima di scendere, infilò il fogliettino in mezzo alla pagina del libro, che richiuse e sistemò sul comodino.

Mangiò il più velocemente possibile, chiedendo “solo” tre porzioni di riso sotto lo sguardo allibito di Kikyo.

-Bene, ho finito, adesso vado in spiaggia a giocare, ciao!- e corse via col libro stretto in petto.

Arrivata, si sedette alla base della scogliera. Era il suo posto preferito. Tirò fuori gli esercizi, chiamiamoli così, che Kage aveva scritto e, dopo aver studiato attentamente il primo punto, chiuse gli occhi e appoggiò una mano sul cuore, per concentrarsi meglio.

Caspita se era difficile!



 
 
La nave aveva lasciato il molo da un paio d’ore.

Kage si abbondonò lungo il parapetto, non smettendo però di guardare il cielo. Abbozzò un sorriso, alla fine l’aveva trovata, dopo mesi di ricerca.

Si, non c’era dubbio, quella ragazzina era la prescelta.

Akiko poi, mai nome fu così appropriato!

-Come siamo silenziosi oggi! Che c’è, ti hanno rubato la lingua?-

La ragazza scese dalla prua con passo felpato, e si avvicinò al ragazzo.

Aveva capelli biondi lunghi poco più delle spalle, alcune ciocche erano di un azzurro splendente. Portava un semplice top azzurro, pantaloni aderenti neri, lunghi fino al ginocchio e scarpe alla schiava blu, rigorosamente col tacco. Sul braccio destro faceva la sua bella figura un tatuaggio tribale, che passava dai toni del blu a quelli più chiari dell’azzurro.

Kage allargò il braccio, in modo da far sedere la ragazza accanto a lui.

-No, almeno non ancora-

-Allora…Non dirmi che stai pensando a un’altra! Si, magari a quella bambina dell’isola!- disse ridendo, dandogli un buffetto sulla guancia.

-Purtroppo è così Lexi, mi dispiace ma mi ha rapito il cuore!-

-No, non puoi farmi questo, come farò senza di te? Ahahah! E comunque Akiko è la mia bambina pucciosa, non tua!-

-Ma se nemmeno la conosci.-

-Non importa, tu non ci sai fare coi bambini, li traumatizzi, è un dato di fatto!-

-Io? Oh, andiamo, i bimbi mi adorano! Solo loro che fuggono terrorizzati appena ti vedono! Hai decisamente troppi orecchini mia cara…- disse, sfiorando l’orecchino a forma di ancora della ragazza  -…Non credi anche tu?- le sussurrò nell’orecchio.

-…Non vale, smettila di fare quella voce roca! E comunque, no, io sono più brava coi bambini!- e gli fece una linguaccia.

Kage si limitò a ridere –Oh, dai, posso farmi perdonare!-

-Quel tono non mi piace…-

-Andiamo, non farti pregare Lexi!-

Alla fine, dopo aver valutato accuratamente la situazione, Lexi decise che si poteva anche avvicinare. Ma solo un po’.

 Neanche il tempo di pensarlo che Kage l’attirò a se, baciandola.

La ragazza ricambiò, era sempre il solito.

-E comunque…sapevo che morivi dalla voglia di saltarmi addosso…-

Lexi socchiuse gli occhi ametista –Ceeeerto, si vede cosi tanto? Idiota!-

-Piccioncini! Se avete finito di sbaciucchiarvi o a fare solo dio sa cosa, venite, è pronto a tavola!- urlò una voce dalla stiva.

Kage aiutò Lexi ad alzarsi, aprendole la porta come da vero cavaliere, e entrambi scomparvero nella stiva.

 
 
 
Dopo un intero pomeriggio passato seduta, le gambe di Akiko erano tutte intorpidite. La piccola era molto stanca, e alla fine era riuscita solo a percepire qualcosa d’indistinto che scorreva. Ma era già qualcosa!

Cenò velocemente e corse subito a letto. L’indomani avrebbe dovuto di nuovo allenarsi.
 
  
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