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Autore: jarjar    24/10/2013    2 recensioni
Santana ha cercato di ricostruire la sua vita a New York e non vede Brittany dal matrimonio di Shuester. La ballerina ha nel frattempo fatto domanda alla Julliard.
Cosa succederà quando le due si rincontreranno in occasione dei diplomi?
[Dalla storia]
"Quanto le erano mancati quegli occhi color ghiaccio che adesso la fissavano, mentre una piccola lacrima scivolava sulla guancia candida della bionda.
Santana sentiva l'impulso di baciargliele quelle piccole lacrime da coccodrillo, ma si convinse che non era decisamente una cosa da fare con la propria ex."
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Kurt Hummel, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Pogo


Domenica. Finalmente domenica.
Non che Santana non gradisse il venerdì, o il sabato, giorni di feste e pellegrinaggi al centro di New York, ma la sua giornata preferita del week-end era senza alcun dubbio la domenica.
Non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce ma la petulante voce della Nana che si svegliava e preparava pancakes vegetariani, non perdeva mai occasione per dirle quanto facessero schifo anche se ormai non li trovava più troppo repellenti, e la voce di Kurt mentre cantava la canzone del momento sotto la sua doccia mattutina della domenica non le dispiacevano affatto. Se poi si aggiungeva il fatto che non doveva lavorare né studiare per inoltrare la sua domanda alla NYU allora si, si poteva dire che Santana adorasse la domenica.
Sperava davvero che l'avrebbero ammessa al secondo semestre universitario ma doveva aspettare almeno la fine del primo per poter fare un test.
Erano passati due giorni da quando erano tornati. Erano passati due giorni da quando aveva visto Alex l'ultima volta così come erano passati due giorni da quando era stata in una stanza da sola con Brittany.
Il rumore dell'acqua scrosciante che l'aveva svegliata non accennava a diminuire, decise dunque di alzarsi. Magari una scenata a Kurt per averla svegliata le avrebbe fatto bene.
Scostò le coperte per uscire dal letto e si diresse in corridoio. Non badò molto al proprio “pigiama” costituito da una canottiera nera e da un paio di pantaloni lunghi a scacchi, dopotutto Brittany l'aveva già vista nuda e con i suoi coinquilini scambiava spesso i vestiti.
La porta del bagno era prevedibilmente chiusa. La latina entrò trovando all'interno la tenda rosa della vasca tirata e del vapore dovuto all'acqua calda.
Se Santana fosse stata davvero attenta avrebbe notato l'assenza di uno dei soliti motivetti cantati da Kurt. Se la persona nella doccia fosse stata meno assordata dal rumore del getto avrebbe notato che qualcuno era entrato nel bagno.
Santana si sciacquò tranquillamente il viso e le mani, incurante del fatto che in quella bettola di appartamento l'acqua calda si sarebbe interrotta se qualcuno avesse aperto il rubinetto.
Improvvisamente un urletto decisamente non proveniente da Kurt le arrivò dall'altra parte del bagno.
“E' ghiacciata!”
La figura slanciata di Brittany spuntò fuori dalla doccia. Santana si ritrovò schiacciata con la schiena sul lavandino per lo spavento ad osservare il fisico tonico della ballerina, nuda davanti a lei.
Mentre le guance di Brittany diventavano color porpora, la ragazza afferrò velocemente l'asciugamano pulito coprendo il proprio corpo nel momento in cui la latina, rendendosi conto della situazione, aveva abbassato lo sguardo verso i propri piedi.
Possibile che capitassero tutte a lei?! Quante probabilità c'erano di vedere Brittany nuda mentre usciva dalla vasca perché lei le aveva aperto l'acqua mentre si lavava, pensando che fosse Kurt? Avrebbe dovuto ricordarsi di quella probabilità su quattro.
Nel frattempo lo sguardo della bionda era passato dall'imbarazzo alla curiosità. Sembrava si aspettasse una sorta di spiegazione da parte di Santana.
Come se la situazione non fosse abbastanza assurda di per sé, la porta venne spalancata da un assonnato Kurt che teneva in mano il proprio accappatoio.
“Ehi” le salutò lui con uno sguardo interrogativo “Non pensavo foste così mattiniere.”
Squadrò la situazione prima di rendersi conto della sguardo tagliente della coinquilina e aggiungere: “Ripasso più tardi” richiudendosi la porta alle spalle.
Le due ragazze si guardarono per alcuni secondi prima di sussurrare nello stesso momento un “Mi dispiace” che le fece sorridere a vicenda.
Era tutto così strano ora che Brittany abitava sotto il suo stesso tetto. Aveva passato i precedenti due giorni, anzi l'intero anno precedente, a tenerla ai confini della propria vita e bastava così poco per ritrovare quell'affinità che caratterizzava il loro rapporto. Non a caso erano state migliori amiche e forse, nel profondo dei loro cuori, quella confidenza sarebbe rimasta per sempre.
“Pensavo ci fosse Kurt nella doccia e non mi ero resa conto che fosse troppo presto per il suo rituale di bellezza” cominciò la latina.
Brittany annuì facendole cenno di continuare.
“Non volevo incasinarti l'acqua, cioè si, in realtà era mia intenzione ma pensavo di farlo a Kurt quindi...” continuò gesticolando e non capendo per quale motivo all'improvviso Brittany fosse scoppiata a ridere.
Davvero non capiva cosa ci fosse di divertente nel suo tentativo di scusarsi, dopotutto le scuse non erano mai state il suo forte, giusto?
Notando il suo sconcerto Brittany si avvicinò, sempre tenendo ben stretto l'asciugamano e parlò: “San andiamo, non guardarmi così! Mi dispiace, io...” le sfiorò casualmente un braccio, ormai a meno di un passo di distanza “io ridevo perché non so davvero cosa mi sia preso prima, dopotutto mi hai già vista nuda, no?” chiese guardandola con sincerità. Non c'erano doppi sensi nello sguardo di Brittany, stava davvero ridendo per il proprio comportamento pudico.
Un attacco di risate le impedì di rispondere e ben presto si ritrovarono a ridere a crepapelle nel bel mezzo del bagno con la doccia ancora aperta, una in pigiama e l'altra con un asciugamano bianco che a malapena arrivava a coprirle le ginocchia.
Santana si chiese se sarebbe mai riuscita a confessare a se stessa o a Brittany di aver desiderato che la ragazza non fuggisse il suo sguardo coprendosi. Si limitò piuttosto a calmarsi e a dirle che l'avrebbe aspettata in cucina per la colazione.
In confronto al bagno, il corridoio sembrava freddo. Santana passò in camera a prendere una delle prime cose che aveva comprato a New York: una felpa con su scritto “I love NY” di almeno due taglie più grande.
Nel salone del loft Rachel era intenta a sfornare frittelle e a versare caffè nelle due tazze poggiate sul bancone. Doveva essere uscita per fare jogging, o almeno così dicevano la sua coda alta, i suoi pantaloni aderenti e la canottiera viola.
Kurt era invece seduto al tavolo nel suo completo da notte, leggendo una rivista e facendo finta di mangiare il cibo dell'amica.
“Buongiorno Santana!” trillarono in coro per poi guardarsi e sibilare un “Oooh” che nella loro lingua significava: “Ooooh siamo proprio due primedonne in sintonia!”.
“Buongiorno Thelma, Louise” disse la ragazza prendendo una tazza di caffè e sedendosi vicino al coinquilino.
“Pss, Santana!” bisbigliò il ragazzo, dandole una spallata e indicando il piatto ancora pieno di frittelle con sguardo di supplica.
“Vuoi rifilarmi il cibo di gomma della tua anima gemella canterina, Porcellana? Non credo che Rachel sarebbe felice di sapere che non ti piace ciò che cucina...” rispose la latina senza farsi sentire dalla terza persona nella stanza e sfoderando un sorrisetto bastardo alla Snix.
“Dimmi cosa vuoi e contrattiamo prima che si giri” rispose lui sbrigativo dopo essersi girato a controllare che l'altra non avesse notato i loro sussurri.
“Se ti offrissi di fare i piatti per un mese, allora forse...”
“Coosa?!! Un mese?!” la guardò scioccato mentre cercava di non alzare troppo il tono facendo fallire il piano.
“Sai, Kurt caro, il mio stomaco è molto delicato e quella roba è decisamente...”
“Okay, d'accordo, dacci un taglio. Ci sto.”
“Sempre un piacere fare affari con te” dichiarò l'ispanica facendo scorrere il piatto davanti a sé.
Kurt, ancora piuttosto seccato, tornò a leggere Vouge mentre Rachel, dall'altra parte della sala, si dirigeva verso il tavolo con un altro piatto di frittelle.
“Kurt ti ha dato la sua colazione?” chiese perplessa, vedendo Santana che mangiava.
“No, ha finito e ha riposto il piatto in lavastoviglie prima. Questo l'ho preso tipo un minuto fa, ricordi Rachel? Quando ho preso anche questa” rispose indicando la tazza di caffè.
“Ero convinta che avessi preso solo il caffè e non mi ricordo neanche che Kurt si sia alzato dal tavolo da quando è qui.”
“Aaah voi artisti, a forza di imparare canzoni scorderete quello che avete intorno!”
Santana era sempre stata eccezionale a mentire, forse era anche per questo che ogni volta lei e Kurt riuscivano ad aggirare la Nanerottola.
“Santana, non vorrai mica fare una colpa a Rach del fatto che è una grande artista?! Tranquilla tesoro, sei diventata un po' smemorata ma ha nulla a che fare con il tuo talento” disse Kurt facendo un occhiolino alla più bassa, tornando poi tranquillamente a rivolgere la sua attenzione altrove.
Rachel, più confusa che mai, scrutava i coinquilini per trovare un segno di menzogna.
Poveretta, riuscivano sempre ad infinocchiarla. D'altra parte, pensò Santana, se la cercava insistendo nel voler cucinare.
Dal corridoio spuntò una massa di capelli biondi.
Santana adorava i capelli di Brittany quando li aveva appena lavati. Erano sempre così profumati e disordinati ma in modo grazioso, come lo era lei.

I genitori di Santana stavano trascorrendo un week-end fuori città per la festa di uno dei cugini del padre. Sarebbero tornati il giorno dopo.
Ormai era sera inoltrata e nella stanza regnava il buio.
Brittany si era stabilita a casa sua da quando erano tornate da scuola. Il pomeriggio era finito con entrambe senza vestiti ad adorarsi sotto le coperte del letto della latina.
La bionda aveva deciso di aver bisogno di una doccia poco prima e l'aveva lasciata mezza addormentata sotto le coperte.
Avevano avuto degli allenamenti duri con i Cheerios dopo la scuola, il che, insieme al fatto che lei e Brittany si erano parecchio date da fare, le aveva messo parecchia sonnolenza.
Si trovava nello stato di dormiveglia tipico di chi si sta per addormentare quando un pungente odore di cocco le fece aprire gli occhi in fessure.
Britt doveva aver usato il proprio shampoo, le aveva detto talmente tante volte che lo adorava che gliene aveva lasciato uno in casa, in caso avessi nostalgia, le aveva detto. Santana non lo aveva mai usato, aspettava che la ballerina facesse la doccia a casa sua per sentirglielo direttamente addosso.
La bionda era accucciata sopra le coperte vicino a lei, indossava una sua vecchia felpa di una squadra di football e i pantacollant neri, quelli che portava ogni volta che avevano casa libera per coccolarsi e vedere un film comode sul divano.
Sanny, è quasi ora di mangiare” sussurrò abbassandosi nel suo orecchio e dandole un dolce bacio sulla guancia.
Torna sotto” rispose Santana prima di dare una botta sulla pesante coperta ed accomodarsi ancor meglio sul cuscino.
Saaaaan” trillò la bionda, posandole un bacio sul collo scoperto.
No, ho sonno” disse girandosi.
Dopo torniamo qui a coccolarci quanto vuoi ma sappi che se non ti vesti e vieni con me comincerò a cucinare senza di te e sai cos'è successo l'ultima volta che l'ho fatto” Brittany cominciò a ridacchiare pensando che aveva rischiato di dare fuoco ai propri capelli.
Adoro troppo i tuoi capelli per permetterti di rasarti a zero” affermò in risposta.
Questa volta la ballerina scoppiò in una fragorosa risata, una di quelle senza freno che non si poteva non amare.
Santana si sollevò per pretendere un bacio che non le fu negato.

“Vuoi delle frittelle Britt?”
Il flusso dei ricordi della mora venne riscosso dalla petulante voce di Rachel che doveva aver trovato in Brittany la vittima perfetta per il piatto che ancora teneva in mano.
A nulla servì la faccia di Santana o i gesti di negazione di Kurt, Brittany accettò volentieri e andò a sedersi accanto alla ragazza.
La cantante, dopo aver sistemato i piatti, disse di aver bisogno di andare a sistemarsi, Kurt invece si diresse verso il bagno per la sua solita doccia.
“Hai fatto un errore madornale accettando il cibo di Rachel.”
“Perché dici così? Mi sembra più che accettabile!”
“Più che accettabile? Seriamente Britt?”
“D'accordo, è davvero pessimo” decretò con una smorfia.
Santana, che ormai aveva finito le proprie frittelle, scoppiò a ridere.
“Posso darti una dritta: se le metti in un sacchetto termico, ai cassonetti dietro il palazzo ci sono dei gatti mutanti che le mangiano tutte. Io e Kurt ci andiamo spesso, soprattutto quando Rach non è in casa e lascia cibo preparato.”
“Non potrei mai fare questo a degli innocenti gattini, San!” ribatté la bionda che cercava di trattenere il sorriso e mantenere un'espressione seria.
“O puoi buttarle, sei un ospite quindi la Nana non se la prenderà più di tanto.”
“Dove hai detto che tenete i sacchetti?”
Si alzarono insieme continuando a sorridere. Santana prese i piatti e li sistemò in lavastoviglie prima di impacchettare i rimasugli di frittelle e poggiarli in un'anta della dispensa troppo alta per Rachel. Solitamente mettevano lì tutti i rifiuti che lei non avrebbe dovuto vedere.
“Quindi...” cominciò Brittany “cosa fai oggi?”
“La domenica è la giornata giochi di gruppo se ti può interessare, credo che mi limiterò a proporre un take away per pranzo.”
“Sembra invitante” disse la bionda, poggiandosi al bancone della cucina.
“Spero sia anche divertente per una volta, fanno sempre giochi tipo indovina il musical.”
“Non so nulla sui musical, insomma so che mi confondono perché le persone cominciano a cantare durante un discorso ma non credo di poter rispondere ad un quiz.”
“Per una volta saremo due contro due alle votazioni allora, gli Hummelberry hanno instaurato una dittatura democratica, come la chiamano loro: sono sempre in maggioranza, quelle due megere” sbuffò Santana. Quei burattini le avevano imposto ridicoli giochi per troppo tempo, magari questa volta le cose sarebbero andate diversamente.

 

Circa cinque ore dopo

Come si fossero ritrovati ubriachi sul divano alle tre del pomeriggio, Santana di certo non lo ricordava. Forse era stata colpa dell'alcool-poker, variante della casa dello strip.
Chissà come era riuscita a convincere i suoi coinquilini a giocarci!
Le sembrava fossero passati anni da quando aveva preso una sbronza così.
In effetti forse risaliva ai primi tempi post rottura con Brittany.
Le sembrava di vedere la stanza attraverso un vetro appannato: si trovava sul divano con una birra in mano, Rachel era spaparanzata con la testa sul suo braccio e le gambe che penzolavano dal bracciolo. Kurt era sdraiato per terra davanti al divano, una lattina vuota lì vicino e Brittany si trovava sulla poltrona con i piedi sul tavolo ed un'espressione tutt'altro che vigile, la maglia era da qualche parte per terra, indossava solo un reggiseno nero con un fiocchetto rosa.
Doveva smetterla di guardarla, si disse la latina.
“Dovremmo farlo più spesso, anche se non sono ancora sicura di aver capito come si gioca a poker” balbettò Rachel al suo fianco.
“Non a caso sei la più sbronza, Berry” rispose Santana mentre prendeva un altro sorso dalla bottiglia che aveva in mano.
“Era alcool poker Britt, non bisognava togliersi i vestiti. Rimettiti la maglietta!” sibilò Kurt, lanciando la maglia bianca verso la ballerina.
“Scusate, tendo a spogliarmi quando sono ubriaca” si infilò l'indumento mentre ridacchiava.
Santana sentì Rachel avvicinarsi dall'altra parte del divano, fino a quando non si ritrovò con la parte inferiore del busto nel suo abbraccio.
“Ti voglio bene Santana, davvero taaaanto, tanto bene. Se poi la smettessi col tuo pogo ne sarei strafelice!” biascicò la più piccola.
Aveva davvero una sbronza appiccicosa!
Aspetta, aveva detto...
“Pogo?” disse vigile la latina.
“Poco, voleva dire poco” urlò Kurt dal basso, cercando senza successo di dare una botta alla cantante ma finendo per schiaffeggiare la sua stessa gamba.
“Ci sento bene, Porcellana. Anche io ho un pogo?”
“Perché? Chi altro ne ha uno a parte tu e Kurt?” chiese Rachel.
“Io ho un pogo?” intervenne il ragazzo, alzandosi dal pavimento.
“Cosa diavolo è un pogo?” urlò Brittany confusa.
“Si che hai un pogo, Kurtolino.”
“Anche tu ne hai uno, Puffetta” disse Santana.
“Qualcuno mi vuole spiegare?” replicò Brittany ormai sull'orlo di una crisi isterica.
“Un pogo è un argomento di cui i tuoi coinquilini parlano mentre non ci sei, per esempio quello di Santana è il fatto che lascia sempre roba dappertutto” spiegò calmo Kurt.
“Io lascio sempre roba in giro? Ma di che parli?!”
“Tu lasci roba d'ogni genere! Ho trovato lamette depilatorie in lavastoviglie una volta, poi c'è stato quel giorno in cui c'era una bottiglia di olio idratante dietro al divano, per non parlare di quando abbiamo visto quella carota mangiucchiata nel vasetto degli spazzolini!” argomentò Rachel.
“E lasciamo perdere la biancheria: ho trovato un reggiseno sulla mia scrivania un giorno e no, Santana, non voglio sapere se era tuo o di Alex” assentì Kurt.
Per un attimo la latina avrebbe giurato di aver visto l'espressione di Brittany mutare ma fu un attimo solo prima di vederla parlare: “E voi due? Non avete un pogo?”
“Credo che tu conosca quello di Rachel, Britt. Ne hai avuto un assaggio a colazione.”
“Quale sarebbe il mio pogo?”
“La tua cucina, Rachie” disse il cantante.
“In che senso? Avete sempre sembrato gradire...”
“Ecco, sembrare è il termine giusto, Nanetta. Non capiamo proprio perché ti ostini a cercare di voler cucinare quelle tue schifezze.”
“Tatto Santana, tatto” l'ammonì l'amico.
“Kurt, neanche a te è mai piaciuta? Brittany?”
Avendo ricevuto un cenno di dissenso sia dal coinquilino che dalla ballerina, Rachel strinse le labbra arrabbiata per poi esclamare diretta al migliore amico: “Come se noi sopportassimo i tuoi stupidi urletti da donnetta.”
“Gli urletti? Sul serio?”
“Mi dispiace Kurt, ma le canzoncine e gli urletti che fai mentre il tè bolle, mentre ordini la casa e soprattutto mentre fai la doccia sono terrificanti e fastidiosi” disse sinceramente l'ispanica.
Dopo aver abbondantemente discusso e aver spiegato a Brittany che no, lei non poteva avere un pogo perché il pogo era roba da coinquilini, Santana si alzò per andare in bagno.
Prima di tornare in salone entrò in camera a controllare il cellulare.
Cazzo, pensò.

23 chiamate perse da “Alex”

 

Eccomi ancora qui, chi non muore si rivede!! Capitolo piuttosto leggero con un pizzico di New Girl, per chi non lo sapesse ho preso da lì l'idea del "pogo". Fatemi sapere cosa ne pensate, ditemi anche quali sono per i voi i pogo degli Hummelpezberry!
Grazie a tutti quelli che recensiscono, seguono e leggono silenziosamente. Alla prossima!

 

 

 

 

 

  
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