Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: 2P_Lover    24/10/2013    1 recensioni
Raccolta di flashfic sui 2p, per un concorso! Enjoy
1(041)-Tramonto: -Hai visto che bello il tramonto? E' così..caldo-
2(102)-Foglio Bianco: Quel dannato foglio, completamente bianco se non per tre parole.
3(026)-Sporco: Questa, probabilmente, era la parte del suo lavoro che più detestava, che più lo irritava, nel profondo.
4(079)Neve: -Sai, così non abbiamo freddo..- Un leggero sorriso si dipinse sulle sue labbra leggermente screpolate.
5(015)Nudità: Quanto odiava da uno a dieci quell'immagine riflessa nello specchio?
6(018)Destino: E poi...era vivo, cazzo!
7(044)Fingere: Sai benissimo che a lui piacciono, li adora, per questo glieli hai cucinati. Vuoi fargli una sorpresa, vuoi renderlo felice, vero?
Genere: Angst, Dark, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Shonen-ai | Personaggi: 2p!Hetalia
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Neve    



Il quindicenne si sedette a terra, strofinando poi le mani l'una contro l'altra e socchiudendo gli enormi occhi blu, nascosti dagli enormi occhiali a fondo di bottiglia.
Un secondo dopo eccolo che poggiò la schiena contro il pino secolare dietro di se.
Un sospiro. Emetté un solo sospiro, lasciando che le palpebre, già pesanti, calassero del tutto sui suoi occhi.
Il biondo sorrise tra se e se, rannicchiando le ginocchia al petto e rimanendo poi immobile.
Aveva leggermente freddo, ma non troppo; tutto grazie al pesante maglione di lana viola, ai guanti bianchi, ai pantaloni felpati del medesimo colore e al cappello di cotone rosa.
Abbinamento di colore un po' femmineo, ma al britannico poco importava; ora, per lui, c'era soltanto quella piacevole pace.
Gli sembrava tutto così perfetto.
A partire dal suo primo bacio, dato poco prima al ragazzo che gli piaceva.

Il giovane inglese si passò la lingua sui denti, ancora estasiato; solo quando si graffiò con il ruvido apparecchio tornò alla realtà, risollevando le palpebre.
Il suo sguardò vagò un po' per il parco innevato, notando quanto fosse bello completamente ricoperto di neve.
Dalle altalene rosse immobili, allo scivolo semi congelato, a quelle due panchine di legno li vicino, proprio accanto ad un altro pino, anch'esso spoglio, proprio come quello su cui Oscar teneva la schiena poggiata.

Be', che dire?
Era semplicemente bellissimo.
Il paesaggio, la neve, il silenzio, il fresco, il bacio.
Tutto era perfetto, per una volta.
Il biondo si passò la lingua sulle labbra secche, alzando poi la testa al cielo, poggiando la nuca sulla corteccia fredda. Non gli importava se il cappellino si fosse rovinato.
Ora non gli importava nulla.

Mentre Oscar osservava il cielo nuvolo, qualcuno si avvicinò a lui, ma l'inglese non lo notò, con ancora la testa altrove. Probabilmente a quando stava baciando il ragazzo più figo della scuola.
Il ragazzo castano davanti all'inglese sospirò, catturando la sua attenzione.
Oscar,nel vedere Luciano sorrise, rimanendo immobile; dal canto suo il giovane italiano alzò il viso al cielo, scrutandolo con i propri occhi cremisi.

-Allora?- Mormorò il biondo, non riuscendo a trattenere un enorme sorriso.

-Allora cosa?- Prontamente l'italico rispose, mettendosi le mani in tasca. Sentiva freddo, senza guanti.
Lentamente Oscar si alzò, stando attento a non avvicinarsi troppo al coetaneo; il britannico osservò per un attimo il ragazzo che aveva davanti, accennando un sorriso.
Ancora non ci credeva.
Il ragazzo che gli piaceva da anni l'aveva baciato..

-Hai freddo?- Luciano a quella domanda abbassò lo sguardo, senza rispondere; ovviamente l'inglese capì e rise, piano, iniziando a togliersi un guanto.

-Andiamo a casa insieme?- Ecco un'altra domanda, a questa però Luciano rispose, con un leggero cenno del capo, annuendo.
Oscar afferrò la mano del ragazzo, quella destra e gli mise il guanto bianco; subito dopo strinse l'altra, spoglia, con la propria destra.

-Sai, così non abbiamo freddo..- Un leggero sorriso si dipinse sulle sue labbra leggermente screpolate.
Luciano non era mai stato bravo a parole, quindi ecco che, quasi come per sdebitarsi, baciò le labbra del compagno, chiudendo gli occhi.
Il moro sentiva le guance andare a fuoco, nonostante il freddo; anche Oscar non era da meno.

-Andiamo..- Sussurrò l'italiano una volta staccatosi dall'altro.
L'inglese annuì e i due iniziarono a camminare.
Quasi come ad incorniciare quel tenero quadretto, ecco che la neve prese a scendere giù.
   
 
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