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Autore: J_e    24/10/2013    3 recensioni
La piccola Bra cresce con i racconti delle battaglie passate del padre e più diventa grande e più si trova ad apprezzare un personaggio in particolare: Broly.
E se in un qualche arcano modo un suo desiderio potesse essere esaudito? Chissà cosa accadrebbe se il Super Saiyan Leggendario tornasse in vita e si trovasse tra le mani di un'adolescente cocciuta e prepotente?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Broly, Bulma, Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4

 

Non sarebbe dovuta morire.

Era questa la conclusione a cui Bra era arrivata dopo la breve risposta secca del guerriero. Ma allora come avrebbe fatto a riportarlo in vita?

Dimmi cosa devo fare.”

Era la sua ultima possibilità, poi Bra aveva deciso che avrebbe smesso di pensare ad una soluzione, tutta quella situazione la stava facendo uscire di testa e lo aveva notato anche suo padre. Broly la fissava dall'alto, vedeva la decisione, negli occhi della principessa, ardere come il fuoco alimentato dalla forza di volontà che ella non aveva mai smesso di avere. Voleva davvero aiutarlo e il guerriero iniziò a rendersi conto che, forse, contattando una ragazzina così giovane si era messo in grossi guai. Non aveva mai pensato che potesse nascere qualcosa nel petto della ragazza, anzi, lui credeva di spaventarla, di farla sentire non troppo a proprio agio e che fossero quelli i motivi che la spingeva a volerlo liberare con tanto ardore, per poi non doverselo subire ogni notte. Ma, evidentemente, si sbagliava, quegli occhi non erano spaventati e nemmeno timorosi, erano soltanto gli occhi di chi era deciso a fare una cosa e portarla fino in fondo. Lei che voleva a tutti i costi riportare in vita Broly, lei che ogni notte andava da lui, scegliendo ogni notte di dargli ascolto invece di cacciarlo dai proprio sogni. Broly si era reso conto troppo tardi di ciò che nel cuore della ragazzina iniziava a nascere, poteva vedere il palpitio roseo del giovane cuore di fanciulla. Ed era possibile che anche lui si stesse affezionando a quella giovane donna che possedeva i suoi stessi anni quando aveva smesso di respirare. Certo, potevano anche avere la stessa età, ma Bra era così innocente che Broly non avrebbe mai potuto nemmeno sfiorarla. Se lei fosse riuscita a portarlo in vita lui l'avrebbe servita e riverita come promesso, si sarebbe prostrato ai suoi piedi e l'avrebbe accontentata in ogni suo capriccio, ma mai l'avrebbe anche solo sfiorata, lui non meritava tale onore e nemmeno credeva di volerlo. Il Destino gli aveva concesso una seconda possibilità e lui non la voleva passare a rovinare la vita di una così incantevole creatura.

Ci stai arrivando da sola.”

Broly non poteva parlare, non poteva dire nulla alla principessa. Lei era arrivata a possedere un oggetto che prima gli apparteneva, ora avrebbe solo dovuto scoprire come usare il proprio sangue. Doveva solo andare indietro con la mente, Broly sapeva che lei ne aveva la possibilità, la leggenda lo diceva:

 

colei che avesse dovuto riportare in vita il Super Saiyan Leggendario aveva la facoltà di leggere il tempo fino alle antiche usanze.”

 

 

Quindi Bra avrebbe potuto liberarlo soltanto usando l'istinto, ascoltando sé stessa e lasciando perdere i frivoli ragionamenti su cui la sua giovane mente continuava a macchinare.

Dove sto arrivando? Mi serve un altro indizio, Broly, solo uno.”

Gli occhioni azzurri della ragazza erano puntati imploranti in quelli scuri del saiyan. Lei non avrebbe dovuto pregarlo, lei doveva solo impartirgli ordini, erano quelli i loro ruoli e nemmeno una principessa poteva cambiare le cose.

Non implorarmi Principessa.”

Aveva abbassato il capo, in segno di rispetto, davvero non tollerava che Bra lo trattasse come se fossero sullo stesso livello. Broly non voleva la pietà di nessuno, sapeva di essere dieci gradini al di sotto di lei e che doveva portarle il dovuto rispetto.

Tu dimmi quello che voglio sapere, allora.”

Si stava alterando, tutta quella situazione le sembrava paradossale, lei doveva riportarlo in vita, lui sapeva come fare ma non glielo voleva rivelare. I nervi di Bra erano arrivati al limite e sentirsi redarguire per qualcosa che nemmeno aveva fatto – almeno non esplicitamente – la faceva incazzare ancora di più. Per la prima volta da quando aveva iniziato a sognare il guerriero sentì il forte desiderio di andarsene, di mollarlo la e di tornare a sogni normali, sogni che non ricordava di aver mai fatto senza di lui e la sua costante presenza.

Bra alzò gli occhi per dare un ultimatum all'uomo che aveva difronte ma si trovò da sola, non c'era più nessuno innanzi a lei e il chiarore di quel luogo infinito si stava oscurando lasciando la ragazza nel buio del sonno senza sogni.

 

 

Un tonfo sordo la svegliò dal sonno profondo in cui era caduta, un sonno in cui esisteva solo l'oscurità del buio e in cui non c'erano guerrieri morti che chiedevano di essere resuscitati. Bra si stropicciò gli occhi cercando di capire cosa avesse prodotto il rumore che l'aveva svegliata. Si affacciò oltre il bordo del letto e rimase stupita quando si trovò a raccogliere la cintura dorata con la pietra azzurra nel mezzo. Quella notte era riuscita ad allontanarsi dal luogo candido, aveva fatto svanire Broly come polvere di stelle e aveva, finalmente, riposato in pace.

Tornò a coricarsi sul materasso e strinse la cintura al petto, prima di allora non le era mai capitato di riuscire ad allontanasi dal guerriero, anche se era vero che non l'aveva mai nemmeno desiderato così ardentemente. Sospirò continuando a ripensare alle sue parole, lei aveva tutti i mezzi di cui aveva bisogno per procedere alla resurrezione, doveva solo capire come usare il proprio sangue. Broly le aveva assicurato che non si sarebbe dovuta togliere la vita, ciò l'aveva notevolmente tranquillizzata e prima che suo padre uscisse di testa sarebbe dovuta andare a tranquillizzare anche lui. Proprio in quel momento un allarmato Vegeta, ancora un po' addormentato e notevolmente scocciato fece ingresso nella stanza per controllare che la figlia stesse bene. Bra nel vederlo sorrise e lo invitò a sedersi proprio letto, affianco a lei.

“Papà, ho una bella notizia. Broly mi ha detto che non serve che io muoia per dare la vita a lui.”

Vegeta sbuffò non del tutto soddisfatto di quella “buona notizia” come l'aveva chiamata la figlia. Avrebbe di gran lunga preferito che Bra affermasse di nom volerne sapere più niente del saiyan, ma ovviamente ciò non sarebbe accaduto. La figlia era troppo presa da quel pazzo assassino per potersi rendere conto del pericolo in cui avrebbe messo la Terra se lo avesse riportato in vita.

“Bra...”

La ragazza bloccò il padre ancora prima che le potesse ripetere quanto stava sbagliando e in che rischio stava mettendo la Terra e i suoi abitanti, ormai aveva sentito quella ramanzina così tante volte che se l'era imparata a memoria.

“Lo so, papà, lo so. Secondo te sto sbagliando, ma Broly non è più un pazzo che vuole distruggere qualsiasi cosa gli si pari davanti. Se solo capissi cosa devo fare te lo potrei dimostrare.”

Gli occhi di Bra splendevano speranzosi di un intenso blu, quella luce particolare la conosceva bene visto che la ragazza l'aveva ereditata dalla madre e che tanto tempo addietro quella stessa luce si era accesa negli occhi di Bulma per lui.

“Cosa ti ha detto stanotte?”

Ormai si doveva solo rassegnare, oltre a quella luce Bra aveva ereditato anche una gran testardaggine e una forza di spirito tali che quando si ficcava in testa qualcosa, nessuno riusciva a farle cambiare idea.

Bra aggrottò le sopracciglia a quella domanda, forse se ne era andata troppo presto, non aveva lasciato il tempo al guerriero di darle un altro indizio.

“Nulla... ho scoperto come fare per non sognarlo, mi basta desiderare di andarmene e tutto scompare. Però... non gli ho lasciato il tempo di dirmi nulla.”

Vegeta sbuffò pensando che tutta quella situazione era solo una grossa perdita di tempo. Non sarebbe servito a niente portare in vita un altro sanguinario saiyan, quella razza troppo prepotente e pericolosa era già stata messa a tacere da un Destino crudele quanto lo erano stati loro con le diverse razze dell'Universo.

 

Bra rimase da sola per tutta la giornata, una perfetta domenica in solitudine per raccogliere le idee e cercare di arrivare da qualche parte. Stava prendendo in considerazione di allontanare Broly come aveva fatto quella notte ma non era troppo sicura di volerlo fare realmente. Alla fine dei conti il guerriero le aveva solo chiesto una seconda possibilità, un'opportunità di rivalsa per vivere una vita serena e tranquilla. Bra si affacciò al davanzale della sua stanza e guardò verso l'orizzonte, oltre le case della città, verso i monti Paoz dove sapeva esserci la casa della famiglia di Goku. Scosse il capo pensando a quell'uomo, per la madre un grande amico, per il padre un eterno rivale. Anche ora che era morto ogni volta che veniva nominato Vegeta sembrava ricordare i vecchi rancori e Bra sapeva bene quali sentimenti muovevano in padre, era stato lui stesso a confidarglieli.

La ragazza sospirò guardando verso l'alto, Kakaroth si era portato via le Sette Sfere del Drago complicandole la vita. Lei si sarebbe dovuta affidare ad una vecchia leggenda che nessuno conosceva più e che era anche incompleta.

Si accasciò lungo il muro e prese la cintura al suo fianco, l'aveva appoggiata a terra ed ora le si era seduta vicino.

“Ho tutto qui, mi mancano solo le istruzioni.”

Chiuse gli occhi appoggiando la testa indietro, contro la parete e cercando di liberare la mente. In quei giorni aveva pensato anche troppo, ora era il momento di far prevalere l'istinto.

Non appena anche l'ultimo pensiero venne messo a tacere, Bra si sentì trascinata in un buio profondo animato da strane fiammelle dorate. Le fiammelle danzavano tristi, lentamente e senza mai una sosta in movimenti circolari e aggraziati. Al centro di tutto quel turbinio di luce spenta c'era una fiamma più grande e all'interno si poteva intravvedere una piccola bambina.

Bra si mosse verso quella fiamma stando attenta a non toccarne altre, si avvicinò il più possibile e appoggiò una mano sul fuoco dorato che però non la scottò; un calore improvviso le attraversò il corpo e improvvisamente si ritrovò all'interno di quella fiamma, ora era diventata la piccola bambina e da dietro le pareti impalpabili e dorate vedeva la propria figura allontanarsi.

Stranamente non si sentì in ansia, né si preoccupò di veder andare via il proprio corpo senza di lei. La mente della bambina sapeva tutto, aveva conoscenze infinite che andavano indietro di millenni e Bra ne aveva il completo controllo. Chiuse gli occhi e cercò di capire come usare tutte quelle informazioni finchè non arrivò a vedere un uomo, un unico singolo e bellissimo Saiyan che in un moto di rabbia improvvisa diventava dorato e si trasformava in qualcosa che nessuno aveva mai visto.

Bra capì immediatamente cosa fosse, quella era la nascita del primo Super Saiyan Leggendario, le bastò pensare alla leggenda collegata a quella creatura per vedere le parole impresse nella propria mente, rosse come il sangue e forti come la Morte. Impresse a fuoco e stilate dalle vittime di quel primo pazzo e fortissimo guerriero.

 

Bra aprì improvvisamente gli occhi, si guardò intorno e afferrò la cintura che aveva lasciato andare durante quella visione.

Ora sapeva perfettamente cosa fare.

Presto Broly sarebbe tornato in vita e lei sarebbe stata finalmente libera dal sogno di quel guerriero.

 

 

 

 

 

Angolo J_e:

Non lapidatemi grazie u.u

Sono consapevole che sono passati parecchi mesi dall'ultimo aggiornamento e so di essere imperdonabile ma ho preferito finire prima Il Nuovo Mondo per poi dedicarmi completamente a questa fic.

Ora aggiornerò in maniera regolare quindi fatemi sapere che ne pensate e se vi piace per favore.

Un bacione a tutti,

J_e :D

 

 

PS: sì, lo so, ho degli orari assurdi per aggiornare u.u

  
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