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Autore: TheCapo91    26/10/2013    2 recensioni
Se avete letto le prime serie del manga e giocato ai rispettivi giochi apprezzerete tutte le sfumature del racconto e i relativi riferimenti presenti.
La storia vede come protagonisti molti personaggi-chiave del manga, come Red e Blue, insieme al ranger Ignotus, mio alter ego, e altri personaggi inediti. Insieme affronteranno il folle Ixor e la sua Gilda delle Ombre, in un mondo dove i cattivi sanno usare un coltello al pari di una Pokèball e i buoni sentimenti devono fare i conti con il dolore e la diffidenza...
Il primo capitolo era stato concepito come autoconclusivo, ma ho iniziato ad affezionarmi ai personaggi e ho deciso di renderlo una serie.
Una storia dedicata ai veri fan, alla scoperta del più grande mistero della prima generazione dei Pokèmon.
Genere: Avventura, Azione, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blue, Nuovo personaggio, Prof Oak, Red
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le origini del mito'
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La fine del mito









- Ignotus… Come…?
- Non posso dirti quello che non so, Red. E comunque non è questo il momento adatto. Ora è tempo di finire ciò che abbiamo iniziato…
L’allenatore non riusciva a credere ai suoi occhi; l’immagine del suo amico era sospesa sopra il Misdraevus, circondato da una tenue luce che risplendeva sul corpo d’ombra del Pokémon.
Red si voltò di nuovo verso il loro avversario, ma ancora non si capacitava di quel che era successo. Il suo vecchio compagno di avventure, caduto sul campo di battaglia, ucciso davanti ai suoi stessi occhi ora era lì, a combattere di nuovo al suo fianco…
- NO!
L’urlo di Ixor echeggiò in tutta la città deserta, diffondendosi tra i muri e gli alberi tutti intorno. Uno stormo di Pidgey selvatici prese il volo, infastidito dal rumore.
- No, no, no! Tu sei morto! Io ti ho ucciso e tu sei morto! – strepitò lo scienziato, illogico.
Ignotus sorrise.
- Qualcuno più in alto di me ha detto che la vita è ben altro che la serie di funzioni biologiche che influenzano il nostro corpo…
- Idiozie! Tu sei tornato dall’oltretomba per fermarmi di nuovo! Come se ne fossi in grado… Guarda di cosa sono stato capace!
Ixor allargò le braccia.
- Ho trasformato questa insulsa città nel luogo della mia rinascita, ho plasmato nuovi Pokémon dai poteri eccezionali e posso crearne a volontà, a mio piacimento! Nessuno può fermarmi, nessuno! Nemmeno te, ragazzino!
Gli occhi di Red fiammeggiarono e si preparò a raccogliere la sfida; stava per gettarsi ancora una volta sullo scienziato quando incontrò il luminoso sguardo dell’amico.
- Non farlo, Red.
- Ma lui deve pagare! Pagare per tutto il male che ha fatto… Che ti ha fatto… Che ci ha fatto…
Cadde in ginocchio, gli occhi improvvisamente colmi di lacrime.
- Io… Non ho mai sopportato di… Di non essere arrivato... Prima…
- Red…
- Tu non capisci! Se fossi intervenuto forse tu non…
- Red, ascoltami! È ora di finire tutto questo. Ma per farlo avrò bisogno del tuo aiuto.
Lo spirito di Ignotus si distaccò completamente dal Misdraevus, che si dileguò nell’ombra alle sue spalle; lentamente, fluttuò verso Missingno.
- No, non lo farai!
Ixor si era scagliato a sua volta verso l’Errore, ma rimbalzò contro una solida barriera di energia trasparente e cadde a terra.
La presenza di Ignotus sembrava suscitare un devastante conflitto interiore all’interno della creatura: il suo corpo si contraeva e pulsava, mentre tutta la sua figura si distorceva progressivamente man mano che il ragazzo si avvicinava.
Non appena la sua mano arrivò a toccare la superficie di quell’essere, apparve un’altra barriera, grigia e affilata come il dolore, che lo ricoprì completamente, nascondendolo.
- Non devi aver paura, Mew. Sono io, Ignotus. Sono tornato per te.
Sia Red che Ixor strabuzzarono gli occhi. Davanti al loro sguardo stupefatto, la mano di Ignotus attraversò la materia oscura di Missingno, come se fosse vetro fuso.
- So che sei spaventato, ma sono proprio io, Mew. Abbandona il tuo dolore e vieni da me…
Ormai tutto il braccio di Ignotus era avvolto da quell’involucro di forze contrastanti, mentre il ragazzo raggiungeva il nucleo più profondo nel corpo dell’Errore.
Red perse la cognizione del tempo: forse erano passati pochi attimi, o forse giorni interi. Ma poi, improvvisamente, Ignotus sorrise e ritirò lentamente il braccio.
Nella sua mano stringeva affettuosamente una zampa rosa, morbida e calda, cui seguì una testolina dai lineamenti felini e un corpo affusolato. Quando anche la coda emerse dal groviglio di Missingno, Mew aprì gli occhi e il suo primo sguardo fu per Ignotus.
- You back Mew?
- Sì, piccoletto – sussurrò il ragazzo tra le lacrime – sono tornato.

- Impossibile…
Blue e Frost erano a pochi passi dalla scena, pieni di stupore. Istintivamente si erano abbracciati, senza distogliere gli occhi.
- Ignotus è tornato in vita e ha tirato fuori Mew da quella creatura immonda. – disse Blue, con voce piatta.
- Ignotus è una forza. – rispose Frost allo stesso modo.
- E’ uno spirito?
- Sembra un fantasma.
- Forse lo è.
- Non lo so…
Inebetiti, scivolarono piano piano a terra, gli occhi fissi sul loro amico redivivo.

Lo scheletro di Missingno non sembrò risentire della mancanza del suo creatore all’interno. Più oscuro che mai, continuò a rimanere sospeso a mezz’aria, attraversato da scariche di interferenza che lo facevano vibrare minacciosamente.
Ignotus strinse Mew in un affettuoso abbraccio per qualche momento, poi lo mise sulla spalla destra, come aveva sempre fatto.
- È ora di risolvere questa faccenda una volta per tutte.
- Non so come fare – disse Red, più a se stesso che non all’amico – non ho più Pokèmon per affrontare Ixor e nemmeno gli altri…
Lo spirito scosse la testa.
- Il vero nemico è dentro di te. A causa sua non sei riuscito a vincere Ixor ed è il motivo per cui Missingno non potrà essere sconfitto in questo momento.
Red lo guardò di nuovo, perplesso.
- La notte in cui l’Errore è stato generato, era estremamente instabile. Al culmine della sua potenza, tre dei suoi frammenti sono stati strappati via e si sono depositati nell’anima degli esseri viventi nelle sue immediate vicinanze: tu, Mew e Ixor. Non hai avvertito la distorsione che portavi dentro per tutto questo tempo, amico mio?
D’un tratto, Red realizzò che non aveva mai passato un periodo più buio di quello. Da quel terribile giorno, le sue giornate si consumavano cupe e logoranti, con l’unico proposito della vendetta: un sentimento che non aveva provato verso nessuno, mai…
- Cosa devo fare?
- Fino a che sarà parte di te, il frammento di Missingno che hai nel cuore non gli permetterà di ricomporsi e quindi di risolversi.
Perdona te stesso, Red. Perdona te stesso di non essere arrivato in tempo per aiutarmi e liberati dal dolore che opprime la tua anima.

Le guance di Red si bagnarono ancora di lacrime. Aveva passato giorni a maledirsi per la sorte del suo amico, a rimproverarsi di non essere con lui nel momento cruciale.
Con uno sforzo immenso, circoscrisse quell’emozione angosciante e provò l’impulso di liberarsene, con la determinazione che lo aveva sempre caratterizzato.
E in quel momento, il miracolo accadde; sul petto del ragazzo si disegnò una piccola fenditura scintillante e Red emise un urlo di rifiuto. Una scaglia di materia oscura emerse dalla ferita, nera ed affilata come un vetro rotto. Al centro della piazza, Missingno emise un bagliore e la scheggia di caos ne venne attirata come un magnete, fondendosi con la massa principale.
In quello stesso momento, il volto di Red si distese e riprese colore, mentre una forte sensazione di sollievo permeava ogni fibra del suo essere.
Di colpo, si rese conto dell’aria che gli riempiva i polmoni, della leggera brezza che gli rinfrescava il volto e dell’odore della notte. Sorpreso e felice, sentì che anche la sua mente si era liberata da un peso asfissiante: finalmente era tornato ad essere se stesso.

- Mew – continuò Ignotus – Il gesto che ho compiuto è stato sincero, ma anche avventato. Ho dato la mia vita per salvarti, perché sei stato per me il Pokèmon più leale che abbia mai conosciuto e so che avresti fatto lo stesso per me. Non volevo che la mia perdita ti causasse tutto quel dolore. Quindi accetta le mie scuse, come io accetto le tue.
- Me sorry Mew – miagolò il Pokèmon chiudendo gli occhi e un’altra concentrazione di energia oscura prese forma davanti a lui; al pari di quella di Red, si diresse verso Missingno e venne assimilata dall’entità, che continuava ad apparire sempre più instabile.
- Balle!
Ixor era di nuovo in piedi, ansante.
- È l’odio che muove ogni cosa, l’odio è la fonte di potenza più forte. Ed è con l’odio che io vi annienterò!
L’uomo battè i pugni sul campo di forza, ma la barriera protettiva innalzata da Missingno gli impediva di avanzare in qualsiasi direzione, tenendolo a distanza.
- Questo potere non appartiene agli uomini Ixor. Le tue convinzioni sono errate. Non farlo…
Ma lo scienziato era fuori di sé. In un raptus di rabbia portò la mano in una tasca interna del camice ed estrasse una Pokéball.
- Se non posso avvicinarmi abbastanza, vorrà dire che lo catturerò!

Sia Red che Ignotus protesero il braccio per fermarlo, ma Ixor fu più rapido: la sfera sibilò in aria, colpendo Missingno in pieno.
I ragazzi sussultarono, aspettandosi qualche incredibile reazione. Eppure non accadde nulla di eccezionale.
Missingno venne risucchiato dalla Pokèball come un qualsiasi Pokèmon, e la sfera iniziò ad oscillare.
Il respiro dello scienziato era affannoso e spezzato, l’intero suo essere concentrato in quel lasso di tempo… E poi arrivò il tipico suono della sfera, che annunciava la cattura completata.
Di nuovo, la folle risata dell’uomo risuonò per tutta Lavandonia, mentre raccoglieva la sua conquista.
- Questo – annunciò ai suoi nemici alzando la Pokèball – Questo è l’inizio e la fine di tutto. Con il potere di Missingno e dei numeri, nulla può più fermarmi ormai. Avete perso, Ranger! La vittoria è mia!
Red guardò il volto di Ignotus e gli parve di scorgere un barlume di tristezza che gli fece temere il peggio. Poi però provò l’inspiegabile sensazione che non sarebbe accaduto nulla di grave a lui o ai suoi amici e tornò a fissare lo scienziato.
- La tua avidità è la tua rovina, Ixor. Non hai sentito cosa ho detto prima? Uno dei frammenti di Missingno è ancora dentro di te.
- Ma certo! Pensavi che non lo sapessi, ragazzino? È il potere che mi dà la possibilità di disporre dei numeri!
- Ma prima anche altri frammenti dell’Errore erano sigillati nell’anima di altre creature, umane e Pokèmon. Ora che sono tornati, Missingno è più completo che mai. Gli rimane solo un componente per poter risolvere l’Errore che rappresenta e tornare al nulla…
- Idiozie! Se non sono riuscito a ucciderti con una pistola, questo sicuramente metterà fine alla tua esistenza! – urlò l’uomo, lanciando in aria la Pokèball.
- Non capisci. – disse Ignotus piano, mentre dalla sfera usciva Missingno, più minaccioso che mai – Ora che lo hai catturato, hai superato anche la sua ultima difesa, ti sei legato a lui come se fosse un vero Pokèmon. Ma non hai mai compreso il valore che ha catturarne uno, vero? È una promessa di avventura e di crescita, uno scambio reciproco. Vuol dire essere tutt’uno con lui, Ixor. Vuol dire far parte di lui…
La sagoma di Missingno fluttuò in aria e si volse verso lo scienziato, analizzandolo; poi, con un guizzo improvviso, si scagliò su di lui, attirandolo a sé come un enorme buco nero.
- Non me, loro! – strillò Ixor, agitando i pugni - Attacca loro! Distruggili! DISTR…

Red chiuse gli occhi al momento dell’impatto e una forte vibrazione investì tutta la città. Quando ebbe il coraggio di guardare di nuovo, il ragazzo vide che il corpo di Ixor era intersecato a quello di Missingno, fusi in una sola, mostruosa entità.
Poi le braccia, le gambe e il volto dello scienziato iniziarono progressivamente a coprirsi di numeri, piccoli e neri. Ben presto nemmeno un lembo di pelle ne rimase libera e gli occhi dello scienziato divennero completamente bianchi.
La bocca dell’uomo si aprì e ne sgorgò un’ultima risata, distorta in modo grottesco, irriconoscibile.
Poi una potenza senza nome travolse quell’abominio con una forza inaudita e il corpo di Ixor si disintegrò, risucchiato da una potente voragine oscura.
L’aria tornò immobile e Red si guardò attorno: davanti a lui vi era solo il terribile vuoto di un cratere dai bordi anneriti, proprio al centro della piazza.
Sospeso sopra quella desolazione, si stagliava netta contro il cielo ormai prossimo all’alba la sagoma di Missingno, ora finalmente completo. Una pallida luce circondava la sua intera figura e, sotto gli occhi attoniti dei presenti, svanì lentamente in una lunga sequenza di codici numerici.
- L’Errore si è risolto. – mormorò Ignotus – Ora è davvero finita…


Un sole trionfante stava risalendo la montagna dietro al Tunnel Roccioso, mentre Frost, Blue e Red si avvicinavano allo spirito del loro amico.
Ignotus li guardò uno per uno, riempiendosi gli occhi del loro sguardo.
- Beh, credo proprio che questo sia l’addio che non ho avuto il tempo di darvi l’ultima volta…
Frost abbassò il capo e Blue si portò una mano alla bocca, in preda alla commozione. Red sostenne il suo sguardo, seppur con uno sforzo incredibile.
- È stato bello rivederti, Ignotus. Davvero.
Frost tirò su col naso.
- Posso chiederti cosa c’è… dopo?
- Non lo so. Ero in una dimensione parallela a questa, ma ho la certezza che non fosse la meta finale...
La sagoma luminosa cominciò a sbiadirsi e Red fece un passo avanti.
- Aspetta! Non può essere già arrivata l’ora…
- Il sole sta sorgendo, Red. Il nuovo giorno inizierà senza di me.
- Non è giusto! Cosa racconterò a Houndoom e a Vaporeon?
- Dirai loro che sono partito per la più grande avventura di sempre…
Red soffocò una risata velata di lacrime.
- Fai sembrare la morte una cosa positiva... E se non ci fosse niente dall’altra parte?
Ignotus sorrise di nuovo.
- In quel caso non avrò il tempo di pentirmene. E poi che avventura sarebbe senza un po’ di rischio?
Un raggio di sole si fece strada tra le rocce della montagna e bagnò con una dolce luce dorata i tre ragazzi in piedi al centro della piazza, mentre fissavano il vuoto davanti a loro.
- Addio, Ignotus...

Frost portò l’indice e il medio alla tempia, salutando il suo compagno alla maniera dei Ranger, e poi si voltò. Ricacciando indietro le lacrime, decise di occupare la mente con il programma della giornata: avrebbe dovuto aspettare che Staraptor riprendesse energie e con un po’ di fortuna sarebbe riuscito a tornare alla base per fare rapporto prima dell’ora di cena…
- Frost! – lo chiamò Red e il ragazzo si voltò.
I due erano uno di fronte all’altro e l’allenatore scelse con cura le parole da dire, guardandolo negli occhi.
- Quella combinazione di attacchi aria-terra con i Pokèmon selvatici... È stata davvero notevole. Non avrei mai pensato di poter riunire una simile quantità di forze in così breve tempo. È stata la chiave della vittoria.
Frost si irrigidì, preso alla sprovvista. Poi sorrise.
- Detto dal più grande Allenatore della regione di Kanto significa davvero molto.
I due si strinsero la mano con forza, fieri del rispetto reciproco.
Poi Red si fece da parte e Blue si avvicinò al Ranger, indispettita.
- Non capisco perchè non ha pensato che l’idea fosse stata mia. In fondo senza di me non saresti riuscito a fare un bel niente…
- Non te la prendere, Blue. Sono sicuro che hai tutte le carte in regola per diventare brava come me, un giorno...
La ragazza si fece rossa di rabbia e alzò il braccio per mollargli un ceffone, ma lui le afferrò il polso, bloccandola.
- Posso offrirti la colazione? – disse Frost, attirandola a sé – c’è un piccolo paesino non molto lontano da qui, hanno un Latte Mumu di prima qualità…
La ragazza sorrise maliziosa.
- Potrei anche pensarci su – sussurrò – ma ora lasciami il polso…
Mew emise un basso miagolio che richiamò la loro attenzione. Poi si rese invisibile, sgusciando via tra le costruzioni in rovina di Lavandonia, e i ragazzi non lo videro più.
- Pensi che stia bene? - domandò il Ranger, preoccupato - Voglio dire, non è che creerà un altro disastro apocalittico o...
- Sciocchezze! - lo zittì lei - Ora ha solo bisogno di tempo per abituarsi alla nuova situazione. Credo che Lavandonia avrà un nuovo Pokèmon tra le sue mura, per un pò...
I due si voltarono e videro Red seduto vicino l’entrata principale della città, con Vaporeon e Houndoom davanti a lui.
- Ed è per questo che vorrei che tornaste al Monte Argento con me – stava dicendo loro – Non sono Ignotus e non potrò mai sostituirlo... Ma insieme possiamo migliorare e diventare più forti di quanto non avessimo mai immaginato. Che ne pensate?
I due Pokèmon guairono, posando la zampa sulle loro Pokèball e Red sorrise.
Un nuovo viaggio iniziava…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nota dell’autore: non tutti sono a conoscenza dei numerosi glitch nella serie di Pokémon, quindi ho deciso di dare un piccolo supplemento a fine capitolo elencandoli.
In questo capitolo è presente:
Il glitch di Missingno (2): una delle caratteristiche peculiari di Missingno è il fatto che, almeno tecnicamente, è un Pokèmon e come tale può anche essere catturato. Non appena viene mandato in campo contro un altro Pokèmon, comunque, il gioco si blocca e spesso i dati dell’ultimo salvataggio vengono corrotti.
  
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