Anime & Manga > Saint Seiya
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Autore: Dro    26/10/2013    3 recensioni
Donne e uomini che tra nascondere il volto o frustrare il corpo scelgono la seconda opzione.
Madri e padri che per proteggere i propri figli sono disposti ad abbandonarli.
Fratelli ed amanti che per stare insieme vengono divisi fisicamente e spiritualmente.
In un gioco delle parti che trova sempre il suo centro, tra coloro che sono stati costretti a scegliere la vita di traditori fedeli, Shun d’Andromeda deve decidere se accettare ciò che è realmente o continuare a nascondersi dietro le sue paure.
Saint ed amazzoni devono appianare le loro divergenza e formare un’alleanza per la battaglia decisiva.
Attenzione: i protagonisti dovevano essere Shun d’Andromeda, Ikki di Phoenix, Hyoga di Cingus, sorpresa e altro personaggio, ma sono imbranata e non sono riuscita a selezionarne più di uno… Quindi vi prego di non giudicare le mie capacità informatiche, ma di leggere la storia (è la prima che scrivo qui). Spero che vi piaccia…
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Phoenix Ikki
Note: OOC | Avvertimenti: Gender Bender
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Note dell’autrice: ciao a tutti!!! Volevo ringraziare Cry, Averyn, Wille e lady T, come sempre, in più tutti quelli che leggono e recensiscono (ecc…) “Messaggi” (per gli amici SMS) e/o hanno letto “Pateticamente maturo”. Volevo solo specificare una cosa sull’età dei Bronze nella mia storia, seguento la linea temporale del manga, la Galazy War comincia il 10/9/90. Assumendo che i saint hanno le età già conosciute, Shiryu è dell’anno di Ikki e Seiya è di quello di Hyoga, e Shun ha passato un fantastico compleanno il giorno pirma (Wiii!!!)… Scusate per questo intermezzo, ho convenuto con Cry che era giusto specificare questa cosa visto che anche molti dicono che è Seiya il più piccolo e credo che nell’amine sia così... :)
 

Giada viola 2
 
Si erano tutti seduti in una radura. Nessun segno della pietra, sapeva però che, più di un segno od una traccia, una persona avrebbe potuto guidarla. Seika guardò Shun intensamente. La ragazzina si era rannicchiata accanto ad un albero fissando il suo secondo in carica che si era seduto con gli argonauti ed ora una nuova presenza, irritante per la bruna quanto Saori e Julien, stava flirtando con lui. Che utilità poteva avere Flare di Polaris in quella missione? Si domandò, ma poi si rispose da sola, era un modo per mettere in crisi il russo, ovvio! Lui però non sembrava per nulla interessato, era gentile come sempre, ma ogni suo sguardo verso la Barbie era pieno d’odio.
Seika si voltò verso Seiya che la stava fissando. Erano ore che la scrutava. Un’altra cosa che le dava sui nervi. Ikki ed Esmeralda si scambiavano sguardi furtivi. Si riscoprì a pensare che forse la lontananza da suo fratello lo aveva aiutato a crescere, anche se l’aveva idealizzata, perché la ragazzina raggomitolata nell’eschimo verde era stata distrutta da quella vicinanza. Tutti lo pensavano. Se Ikki non si fosse intestardito a voler a tutti i costi che sua sorella diventasse un saint ora sarebbe stata un essere diverso. Magari grazie al suo talento sarebbe potuta diventare una stella del cinema, lontana dai campi di battaglia, lontana dalla violenza. No, forse quella non se la sarebbe risparmiata, ma di sicuro Hades non avrebbe mai definito il corpo magro e longilineo della delfina delle amazzoni “il corpo perfetto per lui”.
Saga le si avvicinò. – Non vuole mangiare…- sospirò come se sapesse a chi stava pensando la ragazza.
- Vuoi che ci provo io?- gli chiese.
L’altro le rivolse uno sguardo supplice.
- Cavolo!!!- esclamò lei alzandosi e prendendogli di mano il panino.
Si avvicinò alla ragazzina col viso completamente coperto da quei finti capelli rosso acceso, accorgendosi del fatto che si era seduta da sola.
- Sto provando quello che provi tu…- le annunciò occupando un posto accanto a lei – ma se non mangi ti fai solo ammazzare… e la darai vinta a tutti.- l’ultima frase era uscita più bassa del resto.
La ragazzina la guardò stupita.
- Come ti senti?-
- Sto bene pensando che a breve li distruggeremo… allora lo prendi il panino?-
- Non essere così votata alla vendetta…- l’apostrofò l’altra sfiorandosi il ventre dove sapeva di avere il sigillo.
- Tu alla fine non cambi mai, vero?-
- No, io di Hades mi vendicherò, l’ho giurato- affermò con pudore - ma non è il mio unico pensiero, e bisogna saper decidere bene i propri nemici, e non sprecare le energie per cose inutili come la vendetta su una megalomane od un’ochetta…-
- Così non vincerai mai… ed ora mangia!!!-
Shun finalmente afferrò il panino ed iniziò a spiluccare, anche Esmeralda si stava avvicinando saltellando. Lei era contenta, non come loro due.
- Allora, i saint vogliono fare la pelle agli argonauti… meno male che non sanno chi sei!!! La barbie ci guarda malissimo! E l’angioletto ti sta mangiando con gli occhi!- la telecronista rimase interdetta nel vedere di non aver suscitato alcuna emozione nelle altre due, ma non si diede per vinta – La sottospecie di Barbie e lady “sono una dea, ché non lo vedi?” sono in tacchi alti e vestitino… per me reggeranno poco a camminare qui, pure il principino non è vestito in maniera adatta, cavolo, ma con tutti i soldi che hanno non potevano comprarsi un paio di scarponi?-
Finalmente Shun si mise a ridere, ma era la solita risata isterica, quasi inquietante.
L’altra sospirò e si sedette appoggiando la schiena sulle gambe piegate delle altre due…
- Alex, posso parlarti?- nessuna di loro si era accorta che Shiryu si era avvicinato a loro. Per poco alla delfina non andò di traverso il boccone, Esmeralda divenne pallida e Seika tese ogni muscolo del suo corpo, pronta a scattare.
- D-di c…cosa?- balbettò l’altra riprendendosi appena.
- Di Shun rei…-
- Allora devi parlare con lei…- fece la russa indicando la più grande.
Seika si alzò sospirando e lo condusse ancora più in disparte. Si capiva che lui non voleva né farsi vedere né sentire dagli altri. Forse Jason aveva ragione, Seiya e Shiryu sarebbero stati facili da convincere, le donne più importanti per loro erano amazzoni…
- Cosa c’è?- chiese lei in tono quasi dolce…
- Io devo sapere come e perché Shun rei è diventata un’amazzone…- rispose lui deciso.
Un sorriso amaro si delineò sul volto di Seika – Guardaci, quale credi sia il motivo? La delfina finge d’essere un maschio dall’età di tre anni per un patto fatto con una delle persone più importanti della sua vita… e l’altro contraente non ha mai mantenuto la promessa… Mascia è stata costretta da sua madre ed io l’ho fatto per un fratello che ora non sopporto più, un sentimento così puro distrutto dal fatto che ogni volta che lo vedo ricordo perché sono diventata chi sono, perché ho sopportato quello che ho fatto e i delitti che ho commesso e quelli che non ho impedito che accadessero. Tu per chi credi sia diventata un’amazzone? Il come è semplice: Jason, il padre del tuo maestro, ci giudica candidate ottimali e ci viene a prendere, noi di solito non abbiamo altre speranze e ci aggrappiamo a lui…-
Shiryu rimase colpito, non credeva la sorella di Seiya tanto profonda… e nemmeno tanto sicura di se. Ora si accorgeva di quanto fosse più matura di lui e forse più forte, ma un nuovo dubbio molto più opprimente lo assalì subito e con un filo di voce chiese:- Mi ama ancora?-
Seika rimase colpita. Quanto era diverso da Julien, lui non era un traditore… provava sentimenti veri per Shun rei.
- Credo di sì!!! È arrabbiata, però…-
- Arrabbiata?- ripeté lui un po’ stupito.
- Ha letto almeno tre rapporti sul vostro viaggio negl’inferi e tutti riportavano che hai detto di non avere nulla da perdere… non è una cosa carina…-
Shiryu rimase interdetto qualche istante, poi aggrottò le sopracciglia – Scusa, ma i rapporti al massimo erano due, Hyoga ed Euridice… di chi era il terzo?-
Seika impallidì, ma subito vide gli altri prepararsi a partire, Shun si avvicinava verso di loro.
Il ragazzo la guardò molto intensamente. Un tremito percorse entrambe le ragazze. La delfina lo dissimulò tossicchiando come per dover segnalare la sua presenza. – Hai sentito nulla? I saint cominciano a stufarsi di girare a vuoto per non parlare della russa…-
- No, tu?- chiese la più grande.
- La prossima pietra è tua… io non c’entro proprio nulla… non sono nemmeno dell’ultima generazione…-
- Sì, certo!- esclamò l’altra sarcastica.
- Tu hai per caso un’armatura che conosco?- intervenne il ragazzo ancora assorto nel fissarla…
- Tu non mi hai mai visto con la mia armatura!!! Ed è inquietante il modo in cui mi fissi. So che non lo fai apposta, ma smettila!!!- rispose la ragazzina nervosamente.
Hyoga apparve alle loro spalle. – Vai avanti, dai… almeno girando forse sentirà qualcosa…- suggerì. Shun corse a capofila facendo solo un cenno di saluto e Shiryu raggiunse nuovamente il maestro.
I due rimasti camminavano in silenzio. Non si guardavano. Il ragazzo si era già accorto della tensione che c’era tra loro quando avevano parlato alla Galaxy War, ma ora la situazione era ancora più pesante e lui proprio non capiva il perché. Ben presto, però, si distrasse contemplando la schiena della delfina. La bruna se ne avvide subito.
- Perché non vai al pollaio e lasci in pace il mare?-
Quella battuta era ovviamente indirizzata a lui per ferirlo, era abituato al sarcasmo pungente, ma non alla pura cattiveria che la ragazza più grande, una sua compagna, gli stava rovesciando addosso.
- Cos’hai contro di me? Non mi dire che sei diventata cinica verso tutto il genere maschile perché non sei così irrazionale!!!-
- Dovevo essere la seconda!- ringhiò l’altra.
- Mi ha scelto lei!!!-
- Perché sei il suo tipo! Non per i tuoi meriti!-
Hyoga pensò seriamente di dare un pugno a Seika. Lo trattenne solo la voce di Jabu che come al solito sparava senza motivo malignità.
- Ehi, Hades!!! Sai dove stiamo andando?-
I muscoli di tutti gli argonauti e quelli di Seika e Toma si tesero all’unisono. Quelle parole erano rivolte alla loro delfina… quell’appellativo era un’ingiuria terribile, un’evocazione di ricordi orrendi.
Il russo si girò appena il tempo per vedere il pugno di sua sorella colpire il naso dell’unicorno che cadde a terra subito.
I saint non seppero reagire, in fondo il torto era del ragazzo in ginocchio di fronte alla rossa che tremava per la rabbia.
- Beh…- commentò Shiryu – vedendo con chi ci siamo alleati bisogna ammettere che ci mancherebbe solo lui…-
- Mascia!!!- la chiamò la sua sosia voltandosi – Se non mi offendo io non ti offendi neanche tu!!!-
- Sì, ma mi offendo io!!!- protestò Ikki guardandola dritto negli occhi – Ed una ragazza che gli rompe il naso è una giusta punizione a mio parere…-
- Ma da che parte state voi due?- domandò seccato Seiya.
- Dalla parte che porterà al trionfo di Atena!!!- rispose il dragone.
In quel momento Seika lo sentì. Qualcosa la chiamava.
- Lo senti, bimba?-
La ragazzina si riscosse. Sì, era stata anche lei in ascolto, assorta a sentire quella voce lontana, che però stava chiamando qualcun altro.
- Guida, vecchia!!!-
- Seguitemi!!! Pinguino, riaggiusta il naso che ha rotto tua sorella!!!-
Hyoga raggiunse il ragazzo ancora a terra.
- Come, tua sorella?- chiese Seiya.
- Sì, Mascia è mia sorella… ma preferirei non averla…-
Prese il naso di Jabu con il pollice e l’indice.
- Sana!- disse semplicemente, e dai tagli creati sul naso una leggera luce fuoriuscì per poi spegnersi quando i tagli si richiusero.
- Senti gli odori?- chiese il biondo freddamente.
L’altro annuì.
- Jabu, se riprovi a dire qualunque cosa alla delfina, ti informo già da ora che in quanto suo secondo posso buttare all’aria la tregua tra noi ed ucciderti! Annuisci, se hai capito.-
L’altro annuì.
Seika intanto veniva raggiunta dai suoi zii.
- Seika, senti…- provò a dire un po’ imbarazzato Aiolia.
- Non è il momento di fare discorsi fuori luogo… sono lusingata del fatto che vogliate allacciare un rapporto con me, ma ora non mi sembra il caso…- lo fermò subito lei.
Shun li superò di nuovo. Stava per dire qualcosa quando si fermò a guardare qualcosa in alto.
Gli altri tre si voltarono, ma solo l’altra ragazza se ne avvide. Il cielo grigio era squarciato da un raggio viola, le nuvole da cui partiva erano grigie e nere. Il raggio si fermava sul suolo circondato da massi in una conca. Per raggiungerlo dovevano scendere per il ghiaione. Shun guardò titubante la discesa. Una distesa bianca di ciottoli. La possibilità di cadere era alta…
- Lo vedi anche tu?- chiese Seika accorgendosi che la ragazza più piccola aveva aperto la bocca stupita.
- Mh… non lo dovrei vedere, vero?-
- Cosa?- chiese Toma.
Intanto gli altri l’avevano raggiunti.
- La pietra è là!- indicò la bruna.
- Come lo sapete?- chiese Marin. Nessuna delle ragazze aveva degnato di un solo sguardo l’alfa senior, ma in quel momento tutti la guardarono.
La figlia sorrise spavalda. – La prossima pietra è la mia…- spiegò dando poi le spalle a tutti e ricominciando a correre. Per la discesa scivolava muovendosi elegante come una farfalla, lei era la più veloce del gruppo, solo Shun in quel campo poteva tenerle testa. Si sentì improvvisamente afferrare il braccio.
Si girò innervosita. Aiolia la guardava con un misto di imbarazzo e rimprovero.
- Attenta, qualcosa non va… i tuoi sensi sono concentrati sulla pietra, ma guarda…- la ragazza seguì la linea immaginaria dello sguardo del ragazzo.
Di fronte a sé notò dei fili di ragnatela argentei. La cosa singolare era che erano lunghissimi e sembravano davvero d’argento.
Si diede della stupida. Lei era la più grande, quella già immortale, non poteva fare errori così grossolani!!!
La ragazza guardò oltre la spalla dello zio e si accorse che i suoi tre compagni avevano un’espressione strana in volto. La cosa che più la stupì era che la delfina era terrorizzata, come quando da piccola lei e Dafne le facevano i dispetti.
- Che succede?- gridò.
Esmeralda li raggiunse.
- Abbiamo compagnia di nuovo, ma questi sono divinizzati…-
- E qual è il problema di Alex?-
- Aracne, Agave e credo…-

 
  
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