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Autore: Prinzesschen    14/04/2008    2 recensioni
Quando amare è complicato e perdonare lo è ancora di più, l'unica strada da seguire è quella indicata dal cuore, libero dalla razionalità che a volte pone barriere apparentemente insormontabili...Ed è proprio questo che la protagonista di questa storia dovrà imparare...ad amare e perdonare...vi prego siate clementi è la mia prima ff!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!! Scusate il tremendo ritardo...ma eccovi il nuovo capitolo! Ringrazio Windsturm e tesorinely per aver recensito lo scorso capitolo e vi auguro buona lettura! Baci!!

Usciti di casa Giulia sentì una fitta allo stomaco.

Era un po’ di tempo che aveva questi dolori.

Per giunta quel mese le sue “cose” non accennavano ad arrivare, ma siccome non era la prima volta che ritardavano di qualche giorno, non se ne preoccupò.

-Allora, dove andiamo?- chiese Georg sorridente come non mai.

-Non so…andiamo a girare un po’ i negozi??- propose la ragazza.

-Approvato!

Preserò un taxi e si fecero portare in centro.

Qui cominciarono a guardare tutte le vetrine e a fare battute assurde sui vestiti brutti e sulle cose sceme.

Ridevano praticamente senza fermarsi. Lei in quel periodo era stata così presa da Bill che si era quasi dimenticata quanto fosse simpatico e gentile Georg…

Si sentiva strana però….perchè nonostante tutto quello che era successo non riusciva a non pensare a Bill e averlo in mezzo ai piedi praticamente 24 ore su 24 non aiutava…

Georg le aveva fatto capire che era interessato a lei ma …non voleva deluderlo.

Era tutto così complicato….Georg non sapeva di Bill e nemmeno doveva saperlo, ma come gli avrebbe spiegato che non poteva stare con lui?

Giulia teneva tanto a Georg, era un ottimo amico, sempre gentile, disponibile e simpatico, e deluderlo era l’ultima delle sue intenzioni; ma…adesso era lì con lui ed era ben decisa a distrarsi.

-Ei Geo guarda quel vestitino!- esclamò ad un certo punto con gli occhi che le brillavano.

-Già…carino…perché non lo provi?

-Siiiiiiiiiiiiiiii- e insieme entrarono al negozio.

Ci rimasero per circa un’ora Giulia comprò quel vestitino che l’aveva colpita, dopo aver provato praticamente tutta la merce della sua taglia presente in quel negozio, e Georg una delle sue semplici ma stilose magliette ( stilose non so se si può dire, ma non sapevo come altro descrivere le bellissime magliette di Georg! Nda).

-Andiamo a mangiare?- propose Georg una volta usciti dal negozio.

-Mi sembra un’ ottima idea anche perché il mio pancino borbotta! Per ora ho una fame assurda!

E si così dicendo si avviarono verso un ristornate vicino.

Optarono per un posto davvero grazioso. Le pareti e il soffitto erano di un bel rosso acceso e i mobili in legno pregiato posti alle pareti davano l’impressione di essere in una bellissima villa.

Si sedettero e un gentilissimo cameriere prese le ordinazioni.

-Che bello questo posto!- esclamò la ragazza guardandosi intorno.

-Si già…ci sono venuto altre volte e si mangia anche bene! Comunque…senti ma che è successo stamattina? Non ti ho chiesto subito perché mi era sembrato ti fossi alterata parecchio…

-Ma niente di importante…ordinarie discussioni tra coinquilini….-sdrammatizzò Giulia, ma involontariamente si incupì.

-Sarà…- lui non era del tutto convinto che fosse così….lei e Bill si comportavano in maniera strana già da un pezzo….bah! Quei due erano davvero strani!

Ma lei, per quanto strana, lo attraeva, non solo fisicamente, ma anche come persona.

Era spontanea dolce e determinata…aveva una grinta inimmaginabile e un carattere molto forte.

E già…si era preso proprio una bella cotta.

Lei si accorse dello sguardo perso del ragazzo.

-Oi Geo! Ci sei?- chiese sventolandogli una mano davanti al viso.

Non si era neanche accorto che era arrivato il pranzo…che figura!

-Ehm, si scusa…ero soprappensiero!- rispose imbarazzato grattandosi la nuca.

Due piatti di spaghetti al pomodoro fumanti erano li davanti ai loro occhi e sembravano quasi dire: mangiami sono buooooooooooooooooonissimo!

 E così i ragazzi cominciarono a mangiare (rispondendo all’invito della pietanza XD).

Alla fine, sazi e soddisfatti, si alzarono da tavola, Georg pagò ed uscirono.

Si diressero verso un muretto li vicino e vi si sedettero.

Dei bambini giocavano poco lontano e la madre strava seduta su una panchina guardandoli sorridente.

Ma c’era dell’altro…la donna aveva un bel pancione! Aspettava un altro pargolo! Beh…ne avrebbe avuto da fare!

Ma in quel momento un’altra fitta allo stomaco fece sussultare Giulia e una strana sensazione la invase.

Quel ritardo più lungo del solito…dolori e, ogni tanto, in quel periodo, quella strane nausea….poteva davvero essere così?

No non voleva neanche pensarci…insomma aveva solo 16 anni! Non poteva essere! Basta scervellarsi con pensieri talmente improbabili!

Ma comunque qualcosa dentro di lei le diceva che non si stava sbagliando.

-Giuli ci sei? Senti io volevo dirti una cosa…- cominciò Georg distogliendola dai suoi pensieri.

-Dimmi Geo…

-Io…beh credo di essermi innamorato di te…non chiedermi come, non chiedermi perché, ma so che è così…- e detto questo si avvicinò alla ragazza e la baciò con dolcezza.

Giulia fu presa alla sprovvista, ma infondo si aspettava che sarebbe successo.

Si staccò dal ragazzo e l guardò negli occhi.

Non poteva stare con lui…soprattutto adesso che pensava di essere…beh….incinta.

-Georg io…io ci tengo troppo a te, ma al momento non me la sento…scusami ma ho troppi pensieri per la testa e non riesco a dimenticare una persona alla quale ho donato il mio cuore e che, purtroppo, ancora non me l’ha restituito.- disse questo tutto d’un fiato e con la mano accarezzò il viso del ragazzo che continuava a guardarla negli occhi.

Georg in quegli occhi trovò tanta sincerità e tanta tanta tristezza e capì quanto quelle parole le erano costate.

-Va bene…solo una cosa…è Bill vero?- chiese con voce infinitamente triste ma rassegnata.

Lei abbassò il capo. Dando così conferma al bassista che ciò che aveva immaginato era fondato.

-Infondo l’avevo capito…ma speravo di sbagliarmi…perché non me lo hai detto? Perché non l’hai detto a Gustav?

-Avevo paura Georg…avevo paura che Gustav se la prendesse con Bill, paura che avreste litigato, paura che il mio rapporto con voi sarebbe cambiato…paura persino di quello che c’era tra me e Bill.

- E cosa è successo?

- Perdonami Georg ma non ne voglio parlare…sto ancora cercando di dimenticare e parlarne non mi aiuta…ti dico solo che ho capito che era stato uno sbaglio fin dall’inizio…che io e lui siamo due realtà troppo diverse…

-D’accordo…torniamo a casa?

-Si…ma…

-Non dirò niente a Gustav e...per quanto sia irrefrenabile l’impulso di spaccare la faccia a Bill per averti fatta soffrire, mi tratterrò…

Lei sorrise e insieme tornarono a casa dove trovarono solo Gustav che guardava la televisione.

-Tornati ragazzi? Mi sentivo soloooooooooo!

-Si Gus, ma io devo andare da Veronica…- disse Giulia e dopo aver dato un veloce bacio sulla guancia a entrambi i ragazzi uscì nuovamente di casa.

-Ma che le è preso?- chiese Gustav confuso all’amico che rispose facendo spallucce.

Intanto la ragazza correva, correva come in quel momento correva la sua mente.

Si fermò un attimo in farmacia e con meno tremante afferrò un test di gravidanza.

In quel piccolo oggetto c’era tutto il suo destino.

Pagò e si catapultò a casa di Veronica.

Quando l’amica aprì la porta di casa si ritrovò Giulia pallida come un cadavere.

-Tesora che ti succede?- chiese spaventata. Non l’aveva mai vista in quelle condizioni.

La fece entrare e insieme si sedettero sul divano.

-Io…credo di essere…incinta…- disse Giulia uscendo il test di gravidanza dalla borsa.

-Mio dio…- disse Veronica coprendosi la bocca con la mano. Abbracciò l’amica cercando di darle più conforto possibile.

Le lacrime cominciarono a scendere copiose sul volto di Giulia: aveva paura…tanta paura.

-Fai il test Giu’…via il dente via il dolore…

Giulia seguì il consigli dell’amica e si chiuse in bagno.

Quell’attesa per Veronica fu davvero tremenda…snervante…capiva quanto fosse difficile per Giulia, perché la conosceva e sapeva che nonostante l’apparente risolutezza, era fragile, troppo fragile.

Passavano i minuti…e ogni minuto sembrava a Veronica corrispondere ad un’ora.

Quando la porta del bagno si aprì, la ragazza scattò in piedi.

Giulia era davanti a lei, pallida e sconvolta.

-Sono incinta…

Prima di lasciarvi volevo dirvi alcune cose:

1Non so come si fa un test di gravidanza, non ne ho idea, quindi perdonatemi se in quella parte sono stata mooooolto approssimativa.

2So che non è scritto tanto bene questo capitolo, ma per ora ho il cervello fuso XD! Perdonatemi anche per questo!

e 3 Recensiteeeeeeeeeeee

  
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