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Autore: __avatar__    26/10/2013    1 recensioni
Questo è il seguito di "Non sei solo".
Uno nuovo pericolo minaccia la terra e i nostri Vendicatori, ma si alleeranno con una vecchia squadra
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Sorpresa, Thor, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si, era tornato. Ma non era il momento di festeggiare. Chiese a Banner di sistemarlo come meglio poteva, informò Xavier e il gruppo di Laufey e gli Skrulls. Vennero fatti nuovi piani di allenamenti che sarebbero partiti il giorno dopo. Era talmente preso da quello che stava succedendo, che si scordò completamente di Liza e Sarah. Le due ragazze vennero accolte nel gruppo senza problemi. Diedero loro una stanza e le scuse di tutti per il modo in cui erano state imbavagliate e legate.
Due giorni dopo il suo ritorno, Loki venne portato nella stanza dove ancora c’era lo skrull nemico. Questo stava pian piano tornano nella sua reale forma; la pelle era verdognola e viscida, gli occhi gialli con le pupille verticali, ma per il resto era ancora la copia di Loki.
Il moro prese a girare intorno al letto, fissando l’alieno, che restituiva lo sguardo. Il dio era sia affascinato che disgutato.

<< E così, questo vi ha ingannati. Come lo avete scoperto? Deduco che non abbia i miei poteri, altrimenti si sarebbe già liberato. >> chiese girandosi verso Xavier.

<< Infatti. Lo abbiamo scoperto, quasi per caso. – Xavier parlò avvicinandosi al lettino – Tony stava parlando con lui, quando notò che gli occhi erano diventati gialli. Appena mi informò, chiesi a Susan di seguirlo, senza farsi vedere. Lei lo trovò nel parco, stava passando alcune informazioni ad un altro skrull. Appena quello se ne fu andato, Susan imprigionò il finto te in un campo di forza e lo riportò alla scuola. >> il professore finì di parlare e fissò l’essere.
Restarono alcuni minuti in silenzio, poi Loki si ricordò di Liza e Sarah. Uscì di corsa dalla stanza e tornò al piano superiore. Corse per tutta la scuola, alla ricerca delle due. Non trovandole, credette che se ne fossero andate, ma guardando fuori dalla finestra del salotto vide che erano nel parco con altre tre ragazze.

Uscì all’aperto e le raggiunse. quando le raggiunse vide che erano Sam, Natasha, Susan, Liza e Sarah. Sedute in cerchio che parlavano e ridevano. Appena lo videro, le tre si alzarono e avviarono verso la scuola, ma prima di andarsene, Sam poggiò una mano sulla spalla di Loki con fare rassicurante, poi si girò e prese a risalire verso la scuola.
Il dio era un po’ titubante nel sedersi. Di sicuro alle due avranno raccontato tutta la storia, o almeno la sua vera identità, e di sicuro quelle due lo avrebbero preso a pungi dato che i loro padri erano morti a causa sua. Però prese un bel respiro e si sedette. Aveva provato Hulk, niente poteva fargli più male.
Restarono per un po’ in silenzio, poi Liza decise di romperlo

<< E così, tu sei il vero Loki. Voglio dire, il dio del caos e tutte le cose strambe. >>

<< Così sembra – rispose il moro con un mezzo sorriso, poi vedendo l’espressione di Sarah disse, seriamente dispiaciuto – Lo so che vi ho mentito, ma quando ho sentito a casa vostra che il motivo per cui i vostri padri erano morti ero io, non potevo dirvi la verità. Siete state così gentili con me, che non ce la facevo a dirvelo. >> Sarah lo guardò con gli occhi lucidi, così fu di nuovo la cugina a prendere parola

<< Beh ma te ci avevi detto il tuo nome, quando ti ho quasi ucciso. Quindi, in un certo senso sei stato sincero. E comunque le altre ragazze, ci hanno raccontato quello che stai facendo. Che li hai aiutati a salvare due mondi l’anno scorso. >>

<< Si, ma i vostri padri non torneranno grazie a delle buone azioni. Ho fatto tutto quel casino per ripicca verso mio fratello. >> a quel punto Sarah si schiarì la gola e disse

<< Ormai non serve più star qui a piangerci addosso. Ognuno fa errori, i tuoi sono stati intergalattici e avrai avuto i tuoi motivi. Noi ce ne siamo andate in un’altra nazione, lasciando le nostre famiglie al dolore. >>

<< Ha deciso di tornare a New York. Staremo con le nostre famiglie. – parlò Liza alzandosi dal prato, e scrollandosi l’erba dai pantaloni -  Vedi, dopotutto ci hai dato un pretesto per tornare a casa. >>
Loki fu felice di quella notizia, almeno qualcosa di buono lo aveva fatto. Più tardi, quel giorno, le due chiamarono un taxi per farsi portare nel New Jersey. Loki insistette per accompagnarle lui, ma Sarah disse di no, avevano molto lavoro da fare a scuola per la nuova battaglia; così il moro le accompagnò nel cortile all’ingresso dove ad aspettarle c’era un taxi giallo. Quando furono salite, il dio rimase a guardare la macchina che si allontanava, poi un sorriso gli si dipinse sul volto.

<< Te lo avevo detto che mi sarei accorto della tua presenza prima o poi. >> e si girò verso Sam, che stava poggiata al muro dietro di lui. Anche lei sorrideva.

<< Sai, devo fartela pagare. >> disse quella, mettendosi dritta, mentre il dio la raggiungeva

<< Ah si? E per cosa? >> domandò lui, seriamente confuso

<< Tu sei una persona sveglia, astuta e che non si fa prendere alle spalle. Devo fartela pagare per l’infarto che mi è quasi venuto quando mi hanno detto che eri scomparso! >> disse lei incrociando le braccia e facendo la faccia seria.
Loki a guardarla scoppiò a ridere, si avvicinò e l’abbracciò. Quella però non ricambiò il gesto facendo ancora la finta arrabbiata. Un po’ lo era veramente, ma il solo fatto che fossero abbracciati la rendeva felice come non mai. Non era un sogno. nel giro di poco si ritrovarono nella loro stanza, e li Loki sciolse l’abbraccio. Sam invece lo guardò e disse, prima di essere catturata in lungo bacio

<< Tanto te la faccio pagare comunque. >>
Nei giorni seguenti gli allenamenti si fecero più intensi, tranne per Loki. Doveva ancora rimettersi del tutto, ma lui e il professore restarono in grande allerta. Ogni sera si collegavano a vari notiziari, per vedere se c’erano segni dei loro nemici. Ma niente. Solo dopo una settimana, guardando un telegiornale europeo, Loki riconobbe una parte della sua prigione.

<< Ehi, aspettate. Io ero li. >> esclamò, prendendo il telecomando e alzando il volume.
Nel salotto tutti si zittirono, anche Tony che normalmente odiava i telegiornali (ameno che non parlassero di lui) si mise a guardare attento.
Secondo l’inviata, quel pomeriggio era scoppiato un incendio nella vecchia fabbrica abbandonata di coperte ad Alna. La donna si trovava all’interno, e le immagini mostravano pareti annerite, qualche macchinario distrutto e delle finestre esplose.

<< Ne sei sicuro? Non si capisce niente, è tutto annerito. >> chiese Colosso

<< Vi dico che ero li. >> insistette Loki, in quel momento ripresero l’ufficio del piano superiore, dove ora si trovava la giornalista. Da soffitto pendevano ancora le catene. D’istinto Loki si sfregò i polsi, gesto che non sfuggì a Sam e Tony, la bruna prese di scatto il telecomando e cambiò canale. Per un po’ nel salotto non si sentì altro che il film alla televisione, poi Tony disse

<< Non so voi, ma io ho un disperato bisogno di alcool. Chi è con me? >> chiese alzando la mano. Quasi subito si alzarono quelle di metà del gruppo, ma dato che nella scuola non c’erano alcolici, decisero di andare a New York per svagarsi un po’. Quella sera, subito dopo cena, chiamarono dei taxi che li portarono in un locale nell'Upper East Side.

<< Sai, non era bello senza di te. Almeno ora ho un concorrente da battere. >> un Johnny un po’ alticcio, anzi proprio ubriaco, mise un braccio intorno alle spalle di Loki e iniziò a ridere mentre uscivano dal terzo locale.

<< Non credo che avrai mai una possibilità, mio caro fiammifero. >> rispose il dio divertito

<< Non so cosa tu abbia detto, ma la penso come te. >> la torcia scoppiò a ridere, mentre dietro di loro Steve dovette assorbirsi un Tony, meno ubriaco, ma comunque non molto capace di connettere

<< Sai Cap. Io ti prendo sempre in giro, ma è perché non sono te. Tutti ti rispettano, per quello che sei. A me per i mie soldi. Se fossi donna sarei già entrato nel tuo letto. >> e coronò la frase con una bacio in bocca al povero Steve, che si bloccò in mezzo al marciapiede tutto rosso, alche Clint dovette prenderlo per le spalle e farlo muovere, ovviamente il tutto ridendo.

Inutile dire che gli unici sobri erano Steve, per il suo metabolismo, Tempesta, Loki e Clint. In pratica facevano da baby-sitter. Infatti quando passarono vicino a Central Park, il gruppo prese a correre qua e la per il prato, così i quattro si divisero per andarli a recuperare. Fortuna che erano pochi, dato la grand parte del gruppo era rimasto alla scuola, dovettero recuperare Sam, Natasha, Tony, Johnny e Colosso.
Ovviamente Loki e Clint pensarono a Sam e Natasha, e lasciarono Tony a Steve. Quei due dovevano conoscersi meglio. Le due ragazze erano finite vicino a un laghetto, la rossa seduta sotto un albero, mentre le bruna era salita su un ramo.
Appena il dio e il falco le raggiunsero, sentirono Sam scendere, in modo non tanto lucido e aggraziato dal ramo e poi parlò

<< Loki ti devo parlare. >>

<< Non credo sia il momento, se te lo ricorderai me lo dirai domani mattina. Altrimenti non era importante. >> disse quello prendendola per la mano, aspettando che anche Clint recuperò Natasha, per poi dirigersi verso l’entrata dove li aspettavano Tempesta con gli altri.

<< Nono, è urgentissimo. E sono lucida non molto, ma posso parlare – insistette quella – Volevo dirti che è tutta colpa mia, se tu non c’eri. Dovevo vedere subito che tu non eri tu, ma quell’altro, e invece sono andata su quel coso di fuoco con mio fratello e c’era Sully, e un palazzo. >> mentre parlava teneva il conto di chi c’era sulle dita delle mani. Loki, a quella scena, sorrise.

<< Va bene, sei perdonata. Ora andiamo. >>
Quando raggiunsero Tempesta, i due mori notarono che mancavano solo Steve  e Tony. di guardarono intorno, per cercarli. Poi Clint diede una gomitata a Loki e indicò il lago davanti a loro. Sulla riva c’era un povero capitano tutto imbarazzato con in mano i vestiti di Tony, il quale aveva avuto la brillante idea di rimanere in boxer e fare il bagno. Non era una cattiva idea, se si limitava a sé stesso, peccato che in quel momento era tutto, tranne che un genio. Infatti chiamò a raccolta anche gli altri, e in un attimo di distrazione Sam, Natasha e Johnny sfuggirono alle grinfie dei tre e raggiunsero l’uomo.

Fortunatamente loro rimasero vestiti, ma la scena che seguì non piacque molto al dio. Sam e Johnny erano in acqua e si abbracciavano, ma non come se fossero semplici amici. Così prese a camminare e raggiunse l’acqua.

<< Dai muovetevi, altrimenti affogherete. >>

<< Non fare il guasta feste. >> lo prese in giro Johnny che lo spruzzò con dell’ acqua. Il dio lo guardò male, e muovendo appena il polso lo fece finire col sedere per terra tra un gruppo di ninfee, e una piccola rana gli saltò in testa.

<< E’ vero, vederti per terra è divertente. >> rispose il moro, il quale poi si girò verso Tempesta, che con i suoi poteri attinse al vento che creò delle onde che risputarono tutti quanti fuori dal lago.

Riuscire a rimettere tutti in macchina fu un’impresa, mai come far mettere i vestiti a Tony ovviamente. Una volta alla scuola, i quattro baby-sitter tirarono un mezzo respiro di sollievo, ma ovviamente la parte difficile arrivava in quel momento: non fare casino.
Loki e Clint ci riuscirono tranquillamente, le due ragazze si erano addormentate. Così le portarono nelle rispettive camere, le fecero stendere sul letto e tornarono sul corridoio, per vedere in che stato erano Steve e Tony. Lo spettacolo che si trovarono di fronte era inimmaginabile, e per poco non scoppiarono a ridere. Tony, con addosso solo la maglietta (erano riusciti a fargli mettere solo quella )e i boxer, era avvinghiato ad un povero Steve che chiedeva aiuto con lo sguardo ai due amici.

<< Dai Steve, perché non ti piaccio. Tu mi piaci. >> continuava a dire il “genio”, ma il volume della voce era un po’ troppo alto, e il Capitano cercava in tutti i modi di tappargli la bocca invano.
Ad un certo punto, però, Tony si accasciò sul pavimento, mollando la presa sul biondo. Steve ringraziò tutti santi per quella fortuna, ma per non rischiare di avere un maniaco in camera, aprì una porticina e trascinò dentro l’uomo addormentato. Quando la richiuse, raggiunse i due mori, che se le ridevano silenziosamente a più non posso, e si poggiò al muro

<< Capitano, sai che la stanza dove hai mollato Tony è il ripostiglio, vero? >> disse Loki asciugandosi una lacrima per il troppo ridere.

<< Non mi interessa. E comunque grazie, begli amici. >> rispose quello  incrociando le braccia al petto

<< Ma dai Steve, noi avevamo le braccia occupate. E poi te la sei cavata benissimo, peccato che si si addormentato. >> parlò Clint, ancora ridendo.
Dire che la mattina dopo fu un trauma, per cinque persone, svegliarsi è poco. Non solo per il mal di testa cronico, ma anche per il fatto che uno di loro si ritrovò avvinghiato a una scopa e aveva uno scopettone sui capelli tipo parrucca. E ovviamente, due certi mori immortalarono la posa prima l’uomo si svegliasse. Non si sa mai, poteva sempre servire per il futuro.


 
Angolo autrice
Finalmente lo posso dire
Sono tornata!!!
Per vostra grandissima sfortuna xD
Questo capitolo è un po' di passaggio, più che altro non sapevo come liberarmi di Liza e Sarah.
Non sarà un granche, ma l'ho scritto tutto di colpo, prima che la mia fantasia e ispirazione scamparivano di nuovo.
Al prossimo :)
  
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