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Autore: starmoon    27/10/2013    0 recensioni
Gemma e Nicholas decidono di sposarsi, prima del matrimonio i due vogliono convivere una settimana insieme per permettere ai loro figli di abituarsi, tra varie complicazioni la data posticipa e le cose si fanno complicate, la vita dei ragazzi è messa sotto sopra e devono imparare a stare insieme, ma non tutto va secondo i piani dei genitori.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
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REALIZE 1X03

 

Scar aprii leggermente gli occhi, sentiva davvero caldo, solo appena mise a fuoco davanti a se si rese conto di non essere nella sua stanza. Aveva la testa appoggiata alla spalla di Ricky, si sentii avvampare e si spostò quasi d'impulso, il ragazzo dormiva tranquillamente, erano appoggiati letto, la tv ancora accesa, segno che anche lui come lei non avevano retto. Si alzò lentamente, attenta a non svegliarlo, uscii dalla camera, si sentiva come una di quelle amanti che sgattagliano via dopo una notte focosa. Chiusa la porta della sua stanza dietro di se, sua madre sarebbe tornata presto e se la casa non era in ordine erano nei guai tutti e quattro. 

 

 

Robbie stava russando profondamente, Scar entrò nella sua stanza, non era affatto intimorita anzi era abbastanza convinta, prese un secchio di acqua e lo rovescio al nuovo fratello, lui si alzò spaventato e irritato.

- dannazione Scar non potevi semplicemente chiamarmi?

- ciò provato, ma mi hai mandato cinque volte a fanculo 

Robbie la guardo rassegnato.

- sai che dovremmo ripulire anche questo?

- non ci avevo pensato- disse sincera, ed era questo che preoccupava il ragazzo. 

- lasciamo perdere, va a chiamare Ricky

Robbie notò un leggero rossore nelle guance della ragazza. 

- no dai non ci credo- rise divertito - ti piace mio fratello 

Scar fece un passo indietro come se avesse detto un qualcosa di tabù. 

- ma che vai dicendo 

- ahahah non posso crederci- Robbie continuava a ridere divertito sotto gli occhi pieni di irritazione della ragazza. Il ragazzo si ricompose in un attimo pensando che forse la stava mettendo a disagio e non voleva questo, soprattutto visto che lei era l'unica che le avesse dato fiducia. 

- non lo dirò a nessuno- disse serio, Scar lo guardò negli occhi cercando segni di scherno o qualcosa del genere, ma erano del tutto sinceri. 

 

 

Elle si stropicciò gli occhi, il sole filtrava forte dalla finestra, sicuramente non era mattina, guardò l'orologio accanto a se, sul comodino, le 13:12. Si alzò lentamente, aveva ancora un po' di mal di testa. Scese al piano di sotto e trovò i fratelli sul divano esausti che cercavano un canale decente in tv. Scar si accorse di lei. 

- non dovresti stare a letto?- le disse apprensiva. Elle scosse la testa finendo gli ultimi gradini e avvicinandosi ai ragazzi.

- avete pulito tutto vedo 

Ricky e Scar si voltarono furiosi verso Robbie che alzò le mani in segno di resa.

- ok ok niente più feste…in casa- Scar sbuffò, mentre Ricky sospirò rassegnato. Elle rise divertita nel vedere quel quadretto che si era formato. 

- ho bisogno di una rinfrescata- disse Scar alzandosi di colpo, Robbie si alzò dal divano come se avesse avuto un colpo di genio. 

- vengo anch'io, Ricky non vieni almeno hai l'occasione di vedere Scar in costume- disse sotto gli occhi stupefatti del ragazzo che non capiva, ma era leggermente arrossato. Scar invece lo stava fulminando con lo sguardo. 

Scar lo prese per un braccio e lo trascinò in cucina chiudendo la porta. 

- dico ma sei pazzo?? avevi promesso….

- a visto lo hai ammesso

Scar si sentii spaesata, non lo aveva mai detto ad alta voce, ma nemmeno nella sua testa. 

- oddio mi piace Ricky- disse come se fosse sul punto di un precipizio 

- andiamo che vuoi che sia 

- ma sei scemo o cosa, siamo fratelli 

- no io e lui lo siamo, voi siete solo due sciocchi che non riescono ad ammettere i loro sentimenti- disse con fare teatrale sotto gli occhi scettici della ragazza. 

- un giorno di questi mi vendicherò- disse uscendo dalla porta della cucina che portava dritta al giardino, Robbie la seguii, amava torturare la sorellina, come la chiamava lui nella sua mente. 

 

 

Elle e Ricky erano ancora sul divano, non capendo cosa fosse successo. 

- si è comportato in modo strano- disse Elle 

- già solitamente fa lo sbruffone e non mi chiede mai di unirmi a lui 

- la compagnia di quell'uragano gli fa bene- disse Elle stendendosi sulla poltroncina. 

- non vai da loro?- chiese poi ricordandosi dell'invita di Robbie.

- no ho bisogno di rilassarmi è stato abbastanza traumatizzante pulire tutta casa 

Elle fece un piccolo sorriso, guardò attentamente il ragazzo che aveva di fronte, sempre calmo e posato, nulla che avesse a che fare con il fratello che era molto più simile alla sorella.

- credo che ci abbiano fatto apposta- disse la ragazza ridendo. Ricky la guardò senza capire.

- cosa?

- io e te e Scar e Robbie, se ci fai caso quei due sono uguali 

- per questo vanno così d'accordo?

- probabilmente

- quindi io e te dovremmo essere stile BFF?- disse quelle parole sconcertato.

- ahahah no dico solo che siamo molto simili

Ricky fece un respirò profondo e spostò lo sguardo verso la vetrata che mostrava il giardino, un auto aveva appena parcheggiato. 

- sono tornati- disse Elle vedendo la madre scendere dalla vettura. 

 

 

 

La domenica era trascorsa abbastanza tranquilla, era ormai pomeriggio inoltrato. Elle era nella sua stanza, le era tornato in mente il discorso della sorella, lo squillo che aveva fatto al padre. 

 

Scar entrò nella sua stanza, stare vicina a Ricky le stava diventando difficile. Prese il suo telefono tra le mani, due chiamate perse di suo padre. Richiamò per sapere cosa voleva. 

- papà? hai chiamato?

- veramente  mi era arrivato un tuo squillo l'altra sera, anzi ho risposto ma non parlavi evidentemente è caduta la linea 

Scar fece mente locale, ma non ricordava di aver chiamato. 

- non mi ricordo…comunque come è andato il viaggio 

- meraviglioso io e Karen siamo stati alle Hawaii 

- no però mi potevi portare con te…

- cosa abbiamo deciso?

- che io posso partire quando ci sono le vacanze, ma la scuola non si salta…- ripetè lei come una cantilena.

Scar sentii un risolino, probabilmente di suo padre. 

- dai tesoro, comunque devo andare il dovere chiama, ti richiamo appena posso. 

- a presto

Scar staccò il telefono amareggiata, le piaceva parlare con suo padre, Elle si sedette accanto a lei nel letto. 

- non poteva parlare vero?- il tono di Elle era calmo, non diffidente come al solito, solo più comprensivo nei confronti di sua sorella. 

- il suo lavoro gli occupa tutto il tempo

La borra si aprii leggermente. 

- posso entrare?- Gemma entrò solo la testa, il corpo coperto dalla porta bianca, le sorelle annuirono e la donna aprii del tutto la porta e si avvicinò ad esse, prese una sedia e si sedette di fronte ad entrambe. 

- ragazze dobbiamo parlare…

Le sorelle si guardarono in faccia preoccupate. 

- è successo qualcosa?  durante il viaggio?- chiese Elle. 

- abbiamo scoperto una cosa fantastica- la donna sorrise, anche i suoi occhi sorridevano con essa, due occhi scuri pieni di gioia. Il sole che filtrava dalla finestra le illuminava il volto. 

Scar la guardò confusa, mentre Elle cercava di capire qualcosa dai movimenti della donna, Gemma si portò istintivamente le mani al ventre. Scar seguii i movimenti con la mano, in lei scattò qualcosa, come un segnale, si alzò dal letto, quasi senza rendersene conto, guardò spaesata la madre e poi la sorella, senza pensarci due volte uscii dalla stanza. Dal corridoio Robbie e Ricky erano appena usciti dall'ufficio del padre che gli aveva appena dato la notizia, notarono Scar correre verso le scale. 

- Scar?- la richiamò il maggiore. 

La ragazza si voltò un attimo, era spaesata. 

 

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Gemma guardava ancora fissa la porta da dove era appena uscita sua figlia. Era traumatizzata dal modo in cui aveva reagito la figlia. 

- mamma? andrà tutto bene, le passerà.. sai come è fatta…

- no ti sbagli…non so nulla di lei- la donna era distrutta, non aveva mai conosciuto la figlia fin in fondo, non sapeva nulla di lei, di cosa le passasse per la testa, di come il rapporto con il padre l'avesse resa così fragile e sola. 

 

Ricky la rincorse per tutto il tratto di strada, ovunque Scar andava, correva, scappava, lui era sempre un passo dietro di lei. Scar era finita in città, il buio era alle porte, stranamente si ritrovò in una vecchia arena, i posti erano vuoti, nessun si allenava, nessuna persona. Scar se ne stava seduta tra quei posti. Ricky si sedette accanto a lei. 

- stai bene? 

Scar si voltò spaventata, non si era resa conto della presenza del ragazzo, annuii senza rispondere. 

- perché sei fuggita? 

Scar lo guardò dritto negli occhi, qualcosa le si bloccò nello stomaco, una strana sensazione, si sentii le gambe tremare, e ringrazio il cielo per essere seduta. 

- io…io non lo so…

Ricky le spostò delicatamente una ciocca che le era finita in faccia. 

- fidati di me- quelle parole attivarono in lei un qualcosa che non sentiva da tempo, felicità, un sentimento per lei ormai lontano. 

- credevo che sarebbe stato diverso…che mi sarei abituata, che non sarebbe stato così presto…io …io credevo che lei amasse ancora…

- tuo padre- Ricky finii la frase al suo posto, la ragazza annuii. 

- so che nessuno si sarebbe aspettata una reazione così da me

- in affetti avrei scommesso su Elle 

- Elle non vedeva l'ora di avere tutto questo- le parole di Scar assunsero un tono arrabbiato, era arrabbiata con la sua famiglia. 

- lei voleva qualcuno che si prendesse cura di nostra madre, non ha mai pensato a nostro padre

Scar si alza agitata, Ricky la segue e si posiziona di fronte a lei. 

- ascoltami, non importa cosa pensano loro, cosa vogliono, ci sei tu per tuo padre e sono sicuro che la cosa lo rende immensamente felice

Scar lo guardò nei suoi profondi occhi scuri, doveva allontanarsi altrimenti sarebbe finita male per lei. Distolse lo sguardo, Ricky noto il gesto della ragazza, involontariamente con il pollice e l'indice della mano destra le avvicinò al mento della ragazza e la costrinse a guardarlo. 

- Ricky?- il tono di voce di Scar era tremante, non capiva che intenzioni avesse il ragazzo. 

Ricky si avvicinò leggermente, come spinto da un enorme calamita, socchiuse gli occhi e ma poi li spalancò rendendosi conto di essere a pochi centimetri dalle labbra della ragazza, indietreggia spaventato. Scar lo guarda, per lei le cose adesso sono completamente chiare, tutto le sembra più nitido e ha bisogno di parlare con qualcuno, ne sente la necessita appena vede le spalle di Ricky allontanarsi. Un leggero scusa ri Ricky le arriva alle orecchie. Scalett rimane li ferma ad immaginare cosa succederà adesso. 

 

 

Elle e sua madre sono in salotto, la ragazza cerca di calmare la donna, dalla porta principale entra Ricky, le due si avvicinano per saperne di più. 

- allora?- chiede premurosa la sorella. 

- è solo un sorpresa- nella mente del ragazzo questa frase aveva un doppio senso. Robbie lo guardò da lontano, si era accorto di un cambiamento, Ricky doveva per forza aver fatto qualcosa, questo spiegava il suo camminare a capo chino verso il pavimento, senza guardare negli occhi Gemma, la madre delle sorelle. 

Appena Ricky sali le scale Robbie lo seguii fino alla sua camera. 

- cosa è successo? 

- non è momento Rob 

- Rick ti sto chiedendo cosa hai detto a Scar 

- che t'importa? 

Ricky urlò frustato. 

- non capisci vero? lei è mia sorella…- la voce di Ricky era roca, quasi vacillante. 

- Rick cosa è successo?- la voce del fratello era ferrea, voleva informazioni e le avrebbe volute a qualsiasi costo. 

Il fratello lo guardò negli occhi quasi colpevole. 

- stavo per baciarla

Robbie sgrana gli occhi incredulo della stupidità del fratello. 

- dimmi quando baciare la ragazza che ti piace mentre sta avendo una crisi adolescenziale sarebbe stata una buona idea- Rob era arrabbiato. 

- perché ti scaldi tanto, mica ti piace sbaglio?

Robbie lo guardo, notò che il fratello nelle parole aveva usato un pizzico di gelosia. 

- per me è mia sorella, questo non è lo stesso per te

Robbie lasciò la stanza di suo fratello, dietro la porta Elle aveva origliato tutto, Robbie la trovò vicina alla porta. 

- hai sentito tutto? complimenti adesso sai come stanno le cose…

- Robbie io…

- ho bisogno di aria- Robbie scese le scale bianche uscendo dalla porta principale. Elle entrò nella camera di Ricky e lo trovò in piedi a fissare la finestra. 

- è vero?

Ricky si voltò di scatto. I grandi occhi chiari di Elle erano puntati sui suoi scuri. 

- si 

- lei cosa ti ha detto?

- è arrabbiata

- è per via di nostro padre vero?

Ricky annuisce.

- non dovresti parlare con me piuttosto con tua madre credo che sia l'unica che potrebbe farla ragionare

Ricky volevo dormire, chiudere gli occhi e sognare che questa giornata non fosse mai esistita. 

- lo farò- Elle usci dalla stanza, ma si girò dando un'ultima occhiata al ragazzo. 

- non è colpa tua

Ricky la guardò, non aveva mai pensato di avere un rapporto così con lei, un rapporto di fiducia. 

 

 

 

Robbie era in macchina, continuava a chiamare il numero di Scar senza alcuna risposta, poi un messaggio lo distrasse, parcheggio vicino al parco della città. 

" sono alla vecchia arena non preoccuparti" 

Robbie fece un sorriso e rimise subito in modo, poco dopo scese dalla macchina e fisso qual posto, era immenso, non sarebbe di certo stato difficile però trovarla, visto che era completamente isolato. 

- non sei stata molto intelligente a dirmi dov'eri

- volevo che venissi 

Robbie la guardò non capendo le sue parole. 

- avevo bisogno qualcuno di cui fidarmi e ho solo te 

- hai anche Ricky 

- non posso parlare di Ricky a Ricky…- il tono era ironico e Robbie scoppio a ridere. 

- andiamo racconta tutto anche se già so tutto 

- come?

- so come far parlare quel musone di mio fratello

Rob si sedette accanto la ragazza, ormai era notte fonda. 

 

 

Ricky si svegliò di botto, dormire non era stata una buona idea. Scese giù e notò che Gemma era sdraiata sul divano, si era addormentata, aveva ancora i vestiti addosso, probabilmente aspettava che Scar tornasse. Dalla porta della cucina suo padre entrò con una tazza di thè caldo. 

- tutto bene figliolo?

Ricky annuii, non aveva ancora affrontato la storia del figlio con il padre per via di Scar, ma per un attimo si era ritrovato a pensarla come lei. 

- quindi è ufficiale saremo una grande famiglia

L'uomo notò il modo sarcastico di parlare del figlio, solitamente appartenente al maggiore. 

- non ne sei felice? 

- andiamo papà? questa storia non regge sappiamo entrambi che non hai ancora superato la morte della mamma- Il ragazzo risale le scale, Elle era li pronta a scendere, ma si era bloccata appena aveva sentito la discussione. 

- due volte in un giorno vuoi battere un record?- Ricky era furioso, la situazione stava sfuggendo dalle sue mani. 

- aspetta- Elle lo prese per un polso avvicinandolo. 

- vieni- lo condusse in camera sua, in modo che il padre del ragazzo non sentisse la discussione. 

- conosco mia sorella starà bene

- sai che Robbie è andato da lei

Stranamente Elle si sentii infastidita. 

- come lo sai?

- lo conosco

- è cosa dovrebbe importarmi?

- lo visto sai non sei poi mica diversa da me

- non ho cercato di baciare tuo fratello- disse lei pungente difendendosi. 

- ma non smetti di pensarlo 

- tu non sai cosa penso 

- lo vedo non sono ceco 

- allora avresti anche dovuto vedere lo sguardo di Scar nel vederti

Elle era furiosa, le lacrime le scendevano dal volto senza fermarsi. Ricky si avvicinò abbracciandola, erano uguali e lui lo sapeva. 

- mi dispiace non volevo litigare

- la prossima volta non parlami così- Elle sprofondò tra le spalle del ragazzo, era accogliente e non voleva più staccarsi. 

 

 

 

Robbie ascoltò Scar parlare senza dire una parola, solo annuendo. 

- quindi è tutto, dai dimmi che ne pensi? 

- penso che avresti potuto fondarti su di lui

- non scherzare 

- sono serio 

- Rob 

- non sono abituata ad intromettermi nelle relazioni sentimentali di mio fratello, ma posso assicurarti che è davvero presa da te

Scar sorride e appoggia la testa sulla spalla del ragazzo. 

- grazie 

Rob non capisce a cosa si riferisce, ma sorride, il profumo di Scar gli da un sensazione agrodolce e gli piace. 

- dovremmo tornare a casa- dice il ragazzo alzando gli occhi al cielo - ma questo posto è troppo bello per lasciarlo- disse Scar finendo la frase per lui. Rob sorride per la terza volta, ama parlare con la ragazza, ama punzecchiarla. Lui la vuole proteggere, vuole fare la cosa giusta per una volta, perché lei è l'unica che si fida di lui, che gli crede. 

 

 

 

 

Scar aprii leggermente la porta di casa, entrò furtivamente seguita da Robbie, la luce si accese cogliendo di sorpresa i ragazzi. 

- sono le due di notte!- la voce di Gemma era ferma, determinata. Robbie e Scar si guardarono come due complici che erano stati beccati nel pieno del loro reato. 

- allora? dove siete stati? 

Scar si fece avanti, si sentiva colpevole, non voleva che dessero la colpa a Robbie. 

- è colpa mia, mi sono persa mi ha cercato fino a tardi 

Gemma la guardò, capii subito che mentiva, ma aveva altro di cui parlare. 

- va bene, Robbie puoi lasciarmi un attimo da sola con mia figlia?

Robbie annuii camminando verso le scale. 

- siediti!- Gemma era autoritaria e furiosa, ma anche molto preoccupata. Scar sbuffò sedendosi, ma non guardandola mai negli occhi. 

- cosa ti è passato in mente? scappare? cosa c'è che non va? 

Scar alzò lo sguardo verso sua madre che era in piedi di fronte a lei. 

- hai rovinato tutto per la seconda volta 

- Scar dovremmo sempre parlare di quello che è successo? 

- si ne parleremo sempre, perché sarà sempre così, fai di tutto per allontanarmi da lui, ci sarai riuscita con Elle e Trevor, ma non con me, io non mi allontanerò da lui. 

Elle uscii dalla sua stanza, notò Robbie entrare in camera, tra loro solo uno scambio di sguardi. Continuo verso il corridoio sentendo le voci di sua madre e quelle della sorella. 

Si sedette sulle scale, voleva sapere cosa si dicevano, voleva sapere cosa c'era di nascosto. 

- hai chiesto l'affidamento facendo in modo che lui non ci potesse più vedere 

Gamma la guardò stupita, incredula, non si mosse, rimase paralizzata, sua figlia le aveva appanna detto la verità. La guardò impassibile, ma gli occhi incominciavano a bruciare e le lacrime spingevano per uscire. 

- come immaginavo- Scar si alzò dal divano e si avvicinò le scale, alzò lo sguardo e sua sorella era li seduta e immobile, lo sguardo spaventato, impaurito. 

- Elle

La ragazza si alzò di colpo e scappo in camera. Scar guardò le scale senza capire cosa fare, senza riuscire a muovere un muscolo. 

 

Elle bussò freneticamente alla porta, l'istinto l'aveva portata li, da quella porta per lei proibita. 

- si?- il ragazzo aprii la porta poggiando il braccio contro d'essa,la voce di Robbie era suadente e divertita,ma appena vide la ragazza il suo sguardo cambiò, non era la solita faccia da sbruffone, era preoccupato. 

 

  
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