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Autore: yukiko_no_niji    15/04/2008    2 recensioni
"Senza nemmeno rendermene conto, ero già arrivata a Londra. Già… a Londra.
Quante volte già da piccola, avevo sperato che un giorno i miei genitori mi avrebbero portata a visitare quella città che tanto adoravo?!? Tante,forse troppe volte... Avrei potuto finalmente visitare quel magnifico paese… E adesso che ero lì, nella città dei miei sogni, sentivo solamente la nostalgia di casa mia.
L’Italia." - McFly
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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IMPORTANTE: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere dei Mcfly (e degli altri personaggi della mia storia), offenderli in alcun modo.

 

 

Capitolo 2.

La mattina dopo alle 6 ero già in piedi. Durante la notte non avevo dormito molto, ed ero un po’ emozionata all’idea di dover andare per la prima volta in una scuola inglese con persone che non conoscevo e parlare una lingua che sì sapevo, ma che comunque non era la mia.
Così mi tirai giù dal letto e andai in bagno a farmi una bella e soprattutto lunga doccia rinfrescante. Finita la doccia tornai in camera e mi vestii. Optai per un paio di jeans ed una maglietta a maniche corte a righe bianche e fucsia. Dopo di ché mi precipitai in cucina per fare colazione con la mia solita tazza di latte con i cereali, e poi a pancia piena, mi dedicai al trucco e mi lisciai i capelli con la piastra.

Mi guardai allo specchio.
I miei capelli erano castani e i miei occhi marroni.
Uff.
Ero così banale.
Preparai lo zaino e dentro ci misi anche il lettore mp3. Non ero sicura che sarei riuscita a fare conoscenza con qualcuno proprio il primo giorno.

Quella mattina mi accompagnò madre a scuola, così mi fece vedere la strada che avrei dovuto fare a piedi dalla mattina seguente e quando arrivammo davanti al cancello la salutai.

Mi voltai e osservai la scuola.
Non c’era anima viva e tutto sembrava tacere.
Meglio così, pensai
Probabilmente stavo evitando tanti sguardi, curiosi di conoscere una nuova arrivata. O forse, non avrei destato il minimo interesse verso di loro…

Entrai nella scuola e non mi fu difficile trovare l’ufficio per chiedere le informazioni necessarie per l’orario e per l’armadietto.
La signora che trovai dietro alla cattedra dell’ufficio, fu molto cordiale con me e mi dette un foglio in cui erano appuntati tutti i miei orari scolastici della settimana, vari coupon per la attività extra-scolastiche (sempre che avessi deciso se fare qualcosa o meno) e la fondamentale piantina della scuola, che già quella mi sembrava abbastanza incasinata da capire.

Presi tutte le mie cose e mi avviai verso la mia aula, al terzo piano. Appena uscì dall’ufficio, mi accorsi che la scuola piano piano si stata popolando e che un po’ di studenti erano già arrivati. Parlavano inglese e sentivo una strana musicalità nelle orecchie. Sorrisi.

Io ero all’ultimo anno e anche se non c’avevo ancora pensato avrei dovuto sostenere gli esami là, mentre i miei amici se la sarebbero spassata alla grande a fare la Maturità tutti assieme.
Tsk. Cercai di scacciare via quel pensiero.

 
Trovai la mia classe e con piacevole sorpresa notai che era mezza vuota.
Ok, avrei potuto farcela ad arrivare a quel banco proprio in fondo all’aula, sulla sinistra, vicino alla finestra. Solitamente i nuovi arrivati, andavano sempre in fondo, o almeno così avevo visto in tanti film.

Poco dopo la classe si era riempita e vidi alcuni dei ragazzi bisbigliare e guardarmi, o almeno era quello che era parso a me. Ma pensai che tutto sommato fosse una cosa normale.

Una ragazza castana con i capelli mossi e gli occhi marroni, si sedette nel banco vicino al mio; quando mi guardò con una faccia tra il sorpreso e l’interrogativo della serie “Ma te chi sei?” io le rivolsi un sorriso timido, ma prima che potessimo scambiare due parole arrivò il professore, e come avevo previsto che succedesse, mi chiamò alla cattedra e mi chiese di fare una piccola presentazione. Completamente rossa, mi alzai e mi presentai alla classe:
«Salve a tutti voi!! Mi chiamo Giulia e vengo dalla Toscana, in Italia.. Perdonatemi se la mia pronuncia non è il massimo, ma sono arrivata ieri sera..» Pessima battuta.. Osservai i miei nuovi compagni che mi guardavano curiosi e continuai «Che dire? Spero di trovarmi bene qui e spero di fare nuove amicizie.» Dopo di ché guardai il professore con un’aria implorante e lui mi sorrise compiaciuto e mi disse che potevo tornare al mio posto. Così, fece l’appello.

«Adams Ann»
«Presente»

«Bourne James»
«Presente»

«Cooman Mark»
«Presente»

Mentre il professore faceva l’appello, io osservavo i ragazzi che rispondevano. La prima ragazza, Ann, era una ragazza rossa, i capelli riccioli, con degli occhi azzurro cielo, il naso all’insù e tante lentiggini sul viso. Aveva un’aria simpatica. Mentre il ragazzo, James, mi pareva, era molto interessante. Cioè, in Italia di tipi come lui sinceramente non ne avevo mai visti. O almeno dove abitavo io non ce n’erano…
Aveva i capelli sulla parte superiore decolorati e sotto neri. Un taglio particolare, ma che a lui donava moltissimo. Una maglietta con la scritta “New Found Glory” che probabilmente era il nome di un gruppo o roba simile, dei jeans abbastanza larghi e delle scarpe a quadretti, che riconobbi come le Vans. Era veramente un ragazzo affascinante ed intrigante. Ero molto curiosa di sapere che tipo di persona era.

Non so il perché, ma quel ragazzo mi ispirava tanta simpatia.

E dovevo ammetterlo, era anche molto bello.

«De Rossi Giulia»
La voce del professore mi riportò sul pianeta Terra.
«Presente» dissi.

Tornai ad osservare i miei nuovi compagni, mentre il professore continuava a chiamare gli studenti. Era una classe molto moderata. C’erano tanti ragazzi, per quante erano le ragazze.
Tornai ad osservare James un secondo. Quel ragazzo mi attirava moltissimo. Ma proprio nel momento in cui lo stavo guardando, lui si voltò verso la mia parte e mi sorrise.
Sorrise a me.
Dovevo essere rossissima in volto, ma riuscì a fare un piccolo sorriso.
Non l’ avevo notato prima, ma aveva degli splendidi occhi azzurri.

«Doleman Candy»
«Presente»

Una mano pronta, con un vistoso smalto rosso alle unghie, si alzò, svolazzando qua e là. Apparteneva ad una ragazza dai capelli biondo platino, così biondo, che sembravano finti, e perfettamente piastrati. Neanche un capello era fuori posto. L’abbigliamento mi lasciò un po’ sbalordita. Aveva una magliettina a righe abbastanza scollata, abbinata ad una mini-mini-minigonna di jeans, per finire con dei vertiginosi tacchi rossi, che riprendevano il colore dello smalto e delle righe della maglietta. Dove stavo io prima un abbigliamento del genere sarebbe andato bene per andare a ballare in discoteca, ma per andare a scuola proprio no… Comunque feci caso che lei era la ragazza più appariscente e forse gli altri erano abituati al suo abbigliamento, perché nessuno sembrava farci caso più di tanto.
Poi vidi James voltarsi verso di lei.
Lei agitò nuovamente la mano e gli sorrise.
Lui contraccambiò.
Illusa.
Forse stavano assieme.
E lui voleva essere solamente cortese con me.
E io avevo già un ragazzo che mi voleva bene.

«Falcone Giovanna»
Giovanna?! Quel nome italiano, mi distolse dal pensiero di James.
Con mia sorpresa la ragazza castana che stava seduta accanto a me, alzò la mano.
«Presente»

Rimasi a fissarla per qualche secondo.
Era italiana anche lei?!?
Dovevo saperlo.

Mente il professore continuava a fare l’appello, presi un piccolo pezzetto di carta e ci scrissi sopra:
“ Scusami, ma la curiosità è troppo forte… Sei italiana pure tu?”
Le passai il biglietto, stando attenta che il professore non mi vedesse, mentre eseguivo la mia azione, e vidi che lei sorrise mentre lo leggeva. Poi prese una penna e appuntò qualcosa sopra il mio biglietto.
Me lo ripassò.

“Non scusarti! Diciamo che ho origini italiane, mio padre è italiano. Se vuoi dopo, possiamo pranzare insieme, così parliamo!”

La guardai e le sorrisi, per farle capire che mi andava bene.
Lei mi sorrise di rimando.

Quella ragazza doveva essere molto gentile. Io nuova arrivata, dopo i primi dieci minuti di lezione, le avevo mandato un bigliettino. Era già tanto se non mi aveva mandata a quel paese per la sfacciataggine. Purtroppo quello dei bigliettini per me era sempre stato un vizio. Ma lei era stata così carina da rispondermi, e anzi, ad invitarmi pure a pranzo con lei.

Il professore, ci spiegò gli argomenti che avremmo affrontato quell’anno; insegnava Inglese, il mio vecchio Italiano, ma fui felice di scoprire che molti argomenti erano molto interessanti. Era la letteratura tra l’800 e il ‘900.
Poi dopo le sue due ore, ci furono due ore di matematica, probabilmente la materia che avrei dovuto studiare di più, e poi un’ora di fisica.

Arrivò comunque abbastanza in fretta l’ora di pranzare e mi avviai al mio armadietto per posare i miei libri.
Quando finì di metterli a posto, notai Giovanna che stava venendo nella mia direzione.
Le sorrisi e le tesi la mano.

«Piacere Giulia, scusami la sfacciataggine di prima di mandarti il biglietto, ma ero veramente curiosa di sapere se anche tu eri italiana come me.»
«Piacere Giovanna» disse stringendomi la mano.
«Non preoccuparti, non sei stata affatto sfacciata. Credo debba essere dura per te cambiare scuola all’ultimo anno, in un posto poi in cui non parli la tua lingua madre. Sentendo il mio nome probabilmente hai pensato che ero italiana pure io»
«Esattamente»
Sorrise.
«Come ti ho scritto prima, io ho origini italiane, poiché mio padre viveva in Italia. Poi venne qua e conobbe mia madre, così è rimasto, ed io poi sono nata qua. Sono stata in Italia solo una volta da piccola e mio padre mi ha insegnato a parlare un po’ in italiano, ma non sono molto brava ancora. Ma in casa abbiamo un po’ di abitudini italiane, come ad esempio la cucina. Mi piace tantissimo fare la pizza, e soprattutto la pasta. Ogni giorno provo una nuova ricetta, che faccio assaggiare sempre al mio ragazzo… Poverino»
Risi alle sue parole, ma prima che potessi dire qualcosa, una voce maschile parlò dietro di me.

«Perché sarei poverino? Dimmi Gi!»
Mi voltai e vidi un ragazzo abbastanza alto, con dei capelli molto biondi, dei dolcissimi occhi marroni, e notai che quando sorrideva, si formavano sulle sue guance due simpatiche fossette.
«Ehi Tom!»
Il sorriso di Giovanna si illuminò ancora di più alla vista del ragazzo. Poi ci presentò.
«Stavo giusto parlando con Giulia delle mie origini italiane. Sai lei si è appena trasferita qua e non conosce nessuno. Così le stavo raccontando un po’ di me e delle mie abitudini italiane… e delle ricette che ti faccio sempre provare!»
«Ah, adesso capisco! Si, si è veramente brava i cucina, credimi»
Disse rivolto verso di me.
«Comunque Giulia, io sono Tom! Piacere!»
Arrossii alla gentilezza di quel ragazzo.
«Il piacere è tutto mio» Dissi. Poi lui si rivolse a Giovanna.
«Senti io adesso vado a mangiare con gli altri tre sciagurati. Dobbiamo discutere di un paio di canzoni. Ci vediamo dopo ok? È stato un piacere conoscerti Giulia, spero che ci rivedremo presto!»
Dopodichè diede un leggero bacio sulle labbra a Giovanna e si avviò lungo il corridoio.

“Che bella coppia che sono!” pensai.
Improvvisamente sentì una tremenda mancanza di casa, soprattutto di Daniele. Avrei voluto averlo lì con me.

 

 

 

 

 

 

Eccoci di nuovo qua!

Spero che il capitolo vi sia piaciuto!

Prima di passare ai commenti delle recensioni, vorrei invitare chi legge a lasciare un piccolo commento… Non è per il numero delle recensioni nella storia, ma per il semplice fatto che più opinioni possono aiutarmi nella scrittura del testo!

Quindi fatevi avanti!! *.* che sono curiosa di sapere che ne pensate!

 

 

Ringraziamenti del precedente…

X_blossom_x : *Sospira* *vocina alla Baz* eeeeeeeeeeh mancano i quote qui xDDDDD Noi altri siamo abituati ai quote… Ma quello che hai detto mi ha fatto tantissimo piacere ugualemente!!! *.* Awww sono felice di sapere quello che pensi… è vero quando ero a questo punto io e te non ci conoscevamo *ripensing a un anno fa* Beh spero che questo incontro con Gi ti sia piaciuto xDD Love ya

 

RubyChubb : Ma che piacere averti qui! La mia prima nuova lettrice!! *.* mi fa veramente piacere che tu l’abbia letta! Ti rispondo al commento dicendoti che odio le virgole xDD Però sto cercando di metterle solamente nei punti giusti! C’è stato il periodo di eccesso di puntini e il periodo di eccesso di virgole! (Ne ho cancellate una marea da come era prima, ma alcune mi sono sfuggite!) Beh spero che la storia inizi a prenderti un po’ di più.. Purtroppo ci vuole un po’ prima di vederli tutti, ma poi arrivano! Grazie mille ancora!!!

 

Poynter : Questo nick mi fa ridere solo a scriverlo xDDD Sembra che Dougie mi ha recensito la storia xDD Ok la smetto. Grazie mille per le tue parole, lo sai che le apprezzo moltissimo!!! Io non so che dire!! Ti adoro ecco! E se qualche volta vorrai passare a commentare qualche capitolo, per me non potrai farmi altro che piacere!!! Un bacione grande!!

 

 

E adesso a voi! ^^

Commenti?

 

Alla prossima

Giuly.

   
 
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