IMPORTANTE: Con questo mio scritto,
pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione
veritiera del carattere dei Mcfly (e degli altri
personaggi della mia storia), nè offenderli in alcun
modo.
Capitolo 2.
La mattina dopo alle 6 ero già in piedi. Durante la notte non
avevo dormito molto, ed ero un po’ emozionata all’idea di dover andare per la
prima volta in una scuola inglese con persone che non conoscevo e parlare una
lingua che sì sapevo, ma che comunque non era la mia.
Così mi tirai giù dal letto e andai in bagno a farmi una
bella e soprattutto lunga doccia rinfrescante. Finita la doccia tornai in
camera e mi vestii. Optai per un paio di jeans ed una maglietta a maniche corte
a righe bianche e fucsia. Dopo di ché mi precipitai in cucina per fare
colazione con la mia solita tazza di latte con i cereali, e poi a pancia piena,
mi dedicai al trucco e mi lisciai i capelli con la piastra.
Mi guardai allo specchio.
I miei capelli erano castani e i miei occhi marroni.
Uff.
Ero così banale.
Preparai lo zaino e dentro ci misi anche il lettore mp3.
Non ero sicura che sarei riuscita a fare conoscenza con qualcuno proprio il
primo giorno.
Quella mattina mi accompagnò madre a scuola, così mi fece
vedere la strada che avrei dovuto fare a piedi dalla mattina seguente e quando
arrivammo davanti al cancello la salutai.
Mi voltai e osservai la
scuola.
Non c’era anima viva e tutto sembrava tacere.
Meglio così, pensai
Probabilmente stavo evitando tanti sguardi, curiosi di
conoscere una nuova arrivata. O forse, non avrei destato il minimo interesse
verso di loro…
Entrai nella scuola e non mi fu difficile trovare
l’ufficio per chiedere le informazioni necessarie per l’orario e per
l’armadietto.
La signora che trovai dietro alla cattedra dell’ufficio,
fu molto cordiale con me e mi dette un foglio in cui erano appuntati tutti i
miei orari scolastici della settimana, vari coupon per la attività
extra-scolastiche (sempre che avessi deciso se fare qualcosa o meno) e la
fondamentale piantina della scuola, che già quella mi sembrava abbastanza
incasinata da capire.
Presi tutte le mie cose e mi avviai verso la mia aula, al
terzo piano. Appena uscì dall’ufficio, mi accorsi che la scuola piano piano si
stata popolando e che un po’ di studenti erano già arrivati. Parlavano inglese
e sentivo una strana musicalità nelle orecchie. Sorrisi.
Io ero all’ultimo anno e
anche se non c’avevo ancora pensato avrei dovuto sostenere gli esami là, mentre
i miei amici se la sarebbero spassata alla grande a fare la Maturità tutti
assieme.
Tsk. Cercai di scacciare via quel pensiero.
Trovai la mia classe e con piacevole sorpresa notai che
era mezza vuota.
Ok, avrei potuto farcela ad arrivare a quel banco proprio
in fondo all’aula, sulla sinistra, vicino alla finestra. Solitamente i nuovi
arrivati, andavano sempre in fondo, o almeno così avevo visto in tanti film.
Poco dopo la classe si era riempita e vidi alcuni dei ragazzi
bisbigliare e guardarmi, o almeno era quello che era parso a me. Ma pensai che tutto
sommato fosse una cosa normale.
Una ragazza castana con i
capelli mossi e gli occhi marroni, si sedette nel banco vicino al mio; quando
mi guardò con una faccia tra il sorpreso e l’interrogativo della serie “Ma te
chi sei?” io le rivolsi un sorriso timido, ma prima che potessimo scambiare due
parole arrivò il professore, e come avevo previsto che succedesse, mi chiamò
alla cattedra e mi chiese di fare una piccola presentazione. Completamente rossa,
mi alzai e mi presentai alla classe:
«Salve a tutti voi!! Mi chiamo Giulia e vengo dalla
Toscana, in Italia.. Perdonatemi se la mia pronuncia non è il massimo, ma sono
arrivata ieri sera..» Pessima battuta..
Osservai i miei nuovi compagni che mi guardavano curiosi e continuai «Che dire?
Spero di trovarmi bene qui e spero di fare nuove amicizie.» Dopo di ché guardai
il professore con un’aria implorante e lui mi sorrise compiaciuto e mi disse
che potevo tornare al mio posto. Così, fece l’appello.
«Adams Ann»
«Presente»
«Bourne James»
«Presente»
«Cooman Mark»
«Presente»
Mentre il professore faceva l’appello, io osservavo i
ragazzi che rispondevano. La prima ragazza, Ann, era una ragazza rossa, i
capelli riccioli, con degli occhi azzurro cielo, il naso all’insù e tante
lentiggini sul viso. Aveva un’aria simpatica. Mentre il ragazzo, James, mi pareva,
era molto interessante. Cioè, in Italia di tipi come lui sinceramente non ne
avevo mai visti. O almeno dove abitavo io non ce n’erano…
Aveva i capelli sulla parte superiore decolorati e sotto
neri. Un taglio particolare, ma che a lui donava moltissimo. Una maglietta con
la scritta “New Found Glory” che probabilmente era il nome di un gruppo o roba simile,
dei jeans abbastanza larghi e delle scarpe a quadretti, che riconobbi come le
Vans. Era veramente un ragazzo affascinante ed intrigante. Ero molto curiosa di
sapere che tipo di persona era.
Non so il perché, ma quel
ragazzo mi ispirava tanta simpatia.
E dovevo ammetterlo, era
anche molto bello.
«De Rossi Giulia»
La voce del professore mi riportò sul pianeta Terra.
«Presente» dissi.
Tornai ad osservare i miei nuovi compagni, mentre il
professore continuava a chiamare gli studenti. Era una classe molto moderata.
C’erano tanti ragazzi, per quante erano le ragazze.
Tornai ad osservare James un secondo. Quel ragazzo mi
attirava moltissimo. Ma proprio nel momento in cui lo stavo guardando, lui si
voltò verso la mia parte e mi sorrise.
Sorrise a me.
Dovevo essere rossissima in volto, ma riuscì a fare un
piccolo sorriso.
Non l’ avevo notato prima, ma aveva degli splendidi occhi
azzurri.
«Doleman Candy»
«Presente»
Una mano pronta, con un vistoso smalto rosso alle unghie,
si alzò, svolazzando qua e là. Apparteneva ad una ragazza dai capelli biondo
platino, così biondo, che sembravano finti, e perfettamente piastrati. Neanche
un capello era fuori posto. L’abbigliamento mi lasciò un po’ sbalordita. Aveva
una magliettina a righe abbastanza scollata, abbinata ad una
mini-mini-minigonna di jeans, per finire con dei vertiginosi tacchi rossi, che
riprendevano il colore dello smalto e delle righe della maglietta. Dove stavo
io prima un abbigliamento del genere sarebbe andato bene per andare a ballare
in discoteca, ma per andare a scuola proprio no… Comunque feci caso che lei era
la ragazza più appariscente e forse gli altri erano abituati al suo
abbigliamento, perché nessuno sembrava farci caso più di tanto.
Poi vidi James voltarsi verso di lei.
Lei agitò nuovamente la mano e gli sorrise.
Lui contraccambiò.
Illusa.
Forse stavano assieme.
E lui voleva essere solamente cortese con me.
E io avevo già un ragazzo che mi voleva bene.
«Falcone Giovanna»
Giovanna?! Quel nome italiano, mi distolse dal pensiero di
James.
Con mia sorpresa la ragazza castana che stava seduta
accanto a me, alzò la mano.
«Presente»
Rimasi a fissarla per qualche secondo.
Era italiana anche lei?!?
Dovevo saperlo.
Mente il professore continuava a fare l’appello, presi un
piccolo pezzetto di carta e ci scrissi sopra:
“ Scusami, ma la curiosità è troppo forte… Sei italiana
pure tu?”
Le passai il biglietto, stando attenta che il professore
non mi vedesse, mentre eseguivo la mia azione, e vidi che lei sorrise mentre lo
leggeva. Poi prese una penna e appuntò qualcosa sopra il mio biglietto.
Me lo ripassò.
“Non scusarti! Diciamo che ho origini italiane, mio padre
è italiano. Se vuoi dopo, possiamo pranzare insieme, così parliamo!”
La guardai e le sorrisi, per farle capire che mi andava
bene.
Lei mi sorrise di rimando.
Quella ragazza doveva essere molto gentile. Io nuova
arrivata, dopo i primi dieci minuti di lezione, le avevo mandato un
bigliettino. Era già tanto se non mi aveva mandata a quel paese per la
sfacciataggine. Purtroppo quello dei bigliettini per me era sempre stato un
vizio. Ma lei era stata così carina da rispondermi, e anzi, ad invitarmi pure a
pranzo con lei.
Il professore, ci spiegò gli argomenti che avremmo
affrontato quell’anno; insegnava Inglese, il mio vecchio Italiano, ma fui
felice di scoprire che molti argomenti erano molto interessanti. Era la
letteratura tra l’800 e il ‘900.
Poi dopo le sue due ore, ci furono due ore di matematica,
probabilmente la materia che avrei dovuto studiare di più, e poi un’ora di
fisica.
Arrivò comunque abbastanza in fretta l’ora di pranzare e
mi avviai al mio armadietto per posare i miei libri.
Quando finì di metterli a posto, notai Giovanna che stava
venendo nella mia direzione.
Le sorrisi e le tesi la mano.
«Piacere Giulia, scusami la sfacciataggine di prima di
mandarti il biglietto, ma ero veramente curiosa di sapere se anche tu eri
italiana come me.»
«Piacere Giovanna» disse stringendomi la mano.
«Non preoccuparti, non sei stata affatto sfacciata. Credo
debba essere dura per te cambiare scuola all’ultimo anno, in un posto poi in
cui non parli la tua lingua madre. Sentendo il mio nome probabilmente hai
pensato che ero italiana pure io»
«Esattamente»
Sorrise.
«Come ti ho scritto prima, io ho origini italiane, poiché
mio padre viveva in Italia. Poi venne qua e conobbe mia madre, così è rimasto,
ed io poi sono nata qua. Sono stata in Italia solo una volta da piccola e mio
padre mi ha insegnato a parlare un po’ in italiano, ma non sono molto brava
ancora. Ma in casa abbiamo un po’ di abitudini italiane, come ad esempio la
cucina. Mi piace tantissimo fare la pizza, e soprattutto la pasta. Ogni giorno
provo una nuova ricetta, che faccio assaggiare sempre al mio ragazzo… Poverino»
Risi alle sue parole, ma prima che potessi dire qualcosa,
una voce maschile parlò dietro di me.
«Perché sarei poverino? Dimmi Gi!»
Mi voltai e vidi un ragazzo abbastanza alto, con dei
capelli molto biondi, dei dolcissimi occhi marroni, e notai che quando
sorrideva, si formavano sulle sue guance due simpatiche fossette.
«Ehi Tom!»
Il sorriso di Giovanna si illuminò ancora di più alla
vista del ragazzo. Poi ci presentò.
«Stavo giusto parlando con Giulia delle mie origini
italiane. Sai lei si è appena trasferita qua e non conosce nessuno. Così le
stavo raccontando un po’ di me e delle mie abitudini italiane… e delle ricette
che ti faccio sempre provare!»
«Ah, adesso capisco! Si, si è veramente brava i cucina, credimi»
Disse rivolto verso di me.
«Comunque Giulia, io sono Tom! Piacere!»
Arrossii alla gentilezza di quel ragazzo.
«Il piacere è tutto mio» Dissi. Poi lui si rivolse a
Giovanna.
«Senti io adesso vado a mangiare con gli altri tre
sciagurati. Dobbiamo discutere di un paio di canzoni. Ci vediamo dopo ok? È
stato un piacere conoscerti Giulia, spero che ci rivedremo presto!»
Dopodichè diede un leggero bacio sulle labbra a Giovanna e
si avviò lungo il corridoio.
“Che bella coppia che sono!” pensai.
Improvvisamente sentì una tremenda mancanza di casa,
soprattutto di Daniele. Avrei voluto averlo lì con me.
Eccoci di nuovo qua!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Prima di passare ai commenti delle recensioni, vorrei invitare
chi legge a lasciare un piccolo commento… Non è per il numero delle recensioni
nella storia, ma per il semplice fatto che più opinioni possono aiutarmi nella
scrittura del testo!
Quindi fatevi avanti!! *.* che sono curiosa di sapere che ne
pensate!
Ringraziamenti del precedente…
X_blossom_x : *Sospira* *vocina alla
Baz* eeeeeeeeeeh mancano i quote qui xDDDDD Noi altri siamo abituati ai quote…
Ma quello che hai detto mi ha fatto tantissimo piacere ugualemente!!! *.* Awww
sono felice di sapere quello che pensi… è vero quando ero a questo punto io e
te non ci conoscevamo *ripensing a un anno fa* Beh spero che questo incontro
con Gi ti sia piaciuto xDD Love ya
RubyChubb : Ma che piacere averti
qui! La mia prima nuova lettrice!! *.* mi fa veramente piacere che tu l’abbia
letta! Ti rispondo al commento dicendoti che odio le virgole xDD Però sto
cercando di metterle solamente nei punti giusti! C’è stato il periodo di
eccesso di puntini e il periodo di eccesso di virgole! (Ne ho cancellate una
marea da come era prima, ma alcune mi sono sfuggite!) Beh spero che la storia
inizi a prenderti un po’ di più.. Purtroppo ci vuole un po’ prima di vederli
tutti, ma poi arrivano! Grazie mille ancora!!!
Poynter : Questo nick mi fa
ridere solo a scriverlo xDDD Sembra che Dougie mi ha recensito la storia xDD Ok
la smetto. Grazie mille per le tue parole, lo sai che le apprezzo moltissimo!!!
Io non so che dire!! Ti adoro ecco! E se qualche volta vorrai passare a commentare
qualche capitolo, per me non potrai farmi altro che piacere!!! Un bacione
grande!!
E adesso a voi! ^^
Commenti?
Alla prossima
Giuly.