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Autore: Prinzesschen    15/04/2008    2 recensioni
Quando amare è complicato e perdonare lo è ancora di più, l'unica strada da seguire è quella indicata dal cuore, libero dalla razionalità che a volte pone barriere apparentemente insormontabili...Ed è proprio questo che la protagonista di questa storia dovrà imparare...ad amare e perdonare...vi prego siate clementi è la mia prima ff!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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eccola li

Ciauuuuuuu! Nuovo capitolo! Credo il penultimo...come sempre innanzitutto i ringraziamenti: tesorinely e toxicgirl vi dico solo che se foste qui vi riempirei di baci! Grazie grazie grazie(ok basta se no occupo tre metri e mezzo di pagina cn i grazie) ! Grazie infinite anche a chi ha messo la storia tra i preferiti....e anche a chi legge anche se non recensisce. Adesso che altro dirvi....beh...buona lettura gente! baci


Eccola lì. Davanti alla porta di casa sua. Sconvolta. Confusa. Sapeva quello che doveva fare…lo sapeva bene. Ma non era quello che voleva. Non era quello che il suo cuore le indicava.

 

Flashback

 

-Giuli devi dirlo a Bill…- disse Veronica anche lei pallida.

-Ma…non posso…

-Puoi e soprattutto devi!

-Veronica non posso rovinargli la vita! Lui ha la sua carriera a cui pensare!

-Giulia lui ti ama! Ti A-M-A! Perché ti ostini a non capirlo?? Ha sbagliato ma devi perdonarlo! Non puoi condannare una persona solo perché per una volta ha commesso un errore! Soprattutto se questa persona è il padre di tuo figlio! Devi imparare a perdonare…so che è difficile, ma questa cosa la dovete affrontare insieme!

Giulia stava lì…seduta su una sedia, il volto fra le mani e le lacrime le rigavano il viso.

Di scatto si alzò.

-Vado…

-Giuli è la cosa migliore…devi dirglielo…-disse Veronica accompagnandola fino alla porta.

La bionda non rispose, uscì da casa dell’amica senza dire altro, frenando le lacrime.

 

Fine flashback

 

Aprì la porta ed entrò, dirigendosi di corsa verso la sua stanza, in lacrime. In casa c’era solo Bill.

-Giulia che succede??- chiese il moro vedendola così sconvolta e alzandosi di scatto dal divano.

Lei lo guardò negli occhi per un istante e poi riprese a correre verso la sua stanza; si buttò sul letto, il volto nascosto da un cuscino.

Bill entrò e si sedette accanto a lei su quel letto. Quel letto.

-Piccola che succede? Ti prego rispondimi non posso vederti così!

-Bill…ti prego abbracciami…- chiese tra le lacrime la ragazza.

Lui la strinse e lei scossa dai singhiozzi lo strinse a sua volta, con frustrazione, con paura.

-Bill…io…ti voglio bene!

-Anch’io piccola! Lo sai che io non ti voglio solo bene! Io ti amo Giulia…ti prego credimi. Ho provato a dimenticarti ma quello che provo per te è troppo grande e forte…- le disse lui senza smettere di stringerla.

Rimasero così per ore…nessuno dei due sapeva quanto tempo fosse passato con precisione, ma dopo quelle che sembrò ad entrambi un’eternità, una splendida eternità, si staccarono.

-Giulia …- cominciò il moro.

-No Bill, ti prego…qualsiasi cosa tu mi possa dire in questo momento renderebbe tutto più difficile…

-tutto?- chiese confuso.

-Non chiedermi niente ti prego…

Lui fece come lei gli aveva chiesto…non le chiese spiegazioni, solamente ricominciò a stringerla e, abbracciati come prima, si addormentarono.

 

 

Giulia aprì gli occhi. La luce del mattino filtrava timidamente dalla finestra. Vide Bill al suo fianco..le sarebbe mancato..mio dio quanto le sarebbe mancato…

Si alzò, andò verso l’armadio e senza fare rumore uscì i suoi vestiti mettendoli in una valigia.

Prese lo stretto necessario, per poi prendere carta e penna: scrisse…scrisse…scrisse ciò che il cuore le diceva e per una volta lasciò che la razionalità non la influenzasse.

 Prese la valigia e trascinandola sempre silenziosamente uscì dalla stanza. Uscì da quella casa. Uscì anche se solo temporaneamente dalla vita di quei ragazzi.

 

Bill fu colpito da un raggio di sole più prepotente degli altri che lo costrinse ad aprire gli occhi. Sorrise pensando di trovare accanto a se la ragazza che amava, ma quando si rese conto che al suo fianco c’era solo un foglio di carta, il sorriso scomparve.

Lo prese tra le mani che, senza un motivo ben preciso, tremavano e lesse.

 

Buon giorno!

Quando leggerai questa lettera io me ne sarò già andata.

Perdonami perdonami  perdonami…ma se l’ho fatto c’è un motivo.

Mi odierai e ne hai tutto il diritto.

Sono solo una codarda, lo so, ma ho bisogno di tempo Bill…

Cerca di capirmi, non mi cercare…voglio solo che tu sappia che ti amo…non ho smesso mai, neanche per un secondo, di amarti.

Ho mentito, mentito a te e a me stessa.

Spero che col tempo riuscirai a perdonarmi come io, sappilo, ho perdonato te.

Dai un bacio a Tom Gus e Georg…

Spero che anche loro potranno perdonarmi per essere scomparsa così.

So che ci rivedremo…so che accadrà…quindi questo non è un addio…

Ti amo…tua, anzi vostra Giulia.

 

  
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