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Autore: slyfox18    28/10/2013    1 recensioni
“Draco,
so che dopo aver letto questa lettera mi odierai.
Devo andarmene.
Non puoi fermarmi.
Non cercarmi.
Innamorati ancora, sposati, fatti una famiglia.
Mi dispiace…
Addio Draco, ricordami…
H.”
«Oblivion»
Un nemico che si credeva sconfitto.
Un’amica che si credeva scomparsa.
Un odio che va avanti da secoli.
Un amore che non è mai finito.
Una vita da ricordare.
Un futuro da costruire.
Hanalis deve tornare ad Hogwarts!
Ma chi è Hanalis?
[Draco/nuovo personaggio (coppia principale)]
[Titolo modificato]
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio | Coppie: Blaise/Pansy, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le fleur de Lis'
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IL MOMENTO DI COMBATTERE
 
It's the moment of truth and the moment to lie
The moment to live and the moment to die

The moment to fight, the moment to fight,
to fight, to fight, to fight

We will fight to the death 
(30 seconds to mars – This is war)


Hanalis osservava in silenzio la cittadina di Hogsmead avvolta dalle tenebre. Aveva pulito una parte della finestra, con un lembo del mantello, e non si era più staccata da lì. Erano nascosti in quella stanza da diversi minuti, ormai, e Draco cominciava a dare segni di impazienza.
«Il quarto piano essere completamente libero, padroncini!» esclamò Pippy, sbucando poco dopo dal cunicolo buio, con in mano una piccola candela.
Il piccolo elfo si era fatto volontario per andare in perlustrazione, spiegando che sarebbe riuscito a fuggire in fretta, smaterializzandosi altrove.
Senza dire una parola, Hanalis si sistemò il mantello e si calò il cappuccio sul viso. Draco fece lo stesso e le si affiancò. Erano pronti per tornare ad Hogwarts.
Procedettero in fila indiana fino al bagno del quarto piano. Pippy illuminava la via con la candela, mentre Lis e Draco puntavano le bacchette davanti a loro, pronti ad attaccare in qualsiasi momento.
Lo specchio si spostò con uno scricchiolio e le candele, che illuminavano la stanza, si accesero non appena il passaggio si chiuse alle spalle del terzetto.
«Ora che siamo dentro, cerchiamo di trovare gli altri!» disse Hanalis, dopo aver sigillato ed insonorizzato il bagno.
«Pippy andare subito da altri elfi e chiedere loro aiuto, saranno felici di aiutare i padroncini»
«Cercate di non mettervi in pericolo, Pippy. L’importante è assicurarsi che tutti gli studenti e i professori siano al sicuro. Cerca la McGranit e falle sapere che sono qui, poi rifugiatevi da qualche parte!»
«Si, padroncina…poi Pippy andare a nascondersi, come padroncina volere, ma essere sempre pronto se lei chiamare»
L’elfo si smaterializzò, lasciando Hanalis e Draco da soli.
«Penso che dovremo dividerci» disse all’improvviso Lis, rompendo il silenzio che si era creato.
«Cooosaaa?!» esclamò Draco, che non era per nulla d’accordo.
 
 
Nelle grandi cucine di Hogwarts regnava il caos più totale. Gli elfi, impauriti, correvano di qua e di là, senza sapere bene cosa fare. Persino quelli che avevano vissuto la Seconda Guerra Magica, si guardavano attorno con aria terrorizzata.
Solo alcuni, dal carattere più forte, cercavano di riportare la calma e di consolare i compagni, assicurando loro che tutto sarebbe andato bene.
«Pippy! Finalmente tu essere tornato! Perché tu sparire sempre quando esserci bisogno?» esclamò un’elfa, non appena lo vide comparire.
Era leggermente più piccola di Pippy, indossava un tovagliolo a quadretti, come se fosse una bandana, da cui sbucavano due codini scuri e brandiva un mestolo come fosse una clava.
«Pippy avere compiti importanti da svolgere per la padroncina Lis, Bimky sapere bene!» rispose pavoneggiandosi un po’, ricevendo un’occhiataccia in risposta.
«Cosa succedere qui, Bimky?»
«Elfi più giovani avere paura, elfi più anziani avere paura! Tutti, avere paura! Da quando l’uomo col mantello essere arrivato, regnare il caos!» spiegò l’elfa, accompagnando Pippy in un angolo più tranquillo della cucina.
Una volta in disparte, Pippy spiegò a Bimky quale fosse il suo compito. L’elfo sapeva bene che l’amica era coraggiosa e ingegnosa e che, spiegandole il suo piano, avrebbe trovato un valido aiuto.
«Bimky sapere chi potere aiutare Pippy. Essere ovvio che Bimky è una di questi! Ci pensa Bimky, Pippy aspettare qui!»
L’elfa scomparve tra i mobili della cucina, inghiottita dal via vai di elfi impauriti. Tornò poco dopo, seguita da un manipolo di elfi, pronti a seguire Pippy.
«Nostro compito essere molto, molto importante! Tutti dovere essere al sicuro…Pippy pensare che noi potere fare così….»
 
 
Si sentirono in lontananza un frastuono e delle urla.
Hanalis si voltò di scatto, impugnando con forza la bacchetta.
«Dobbiamo andare!»
Facendo svolazzare il mantello, Lis uscì dal bagno a passo svelto.
«Aspetta!» esclamò Draco, raggiungendola con un paio di falcate e afferrandola per un polso.
«Non c’è più tempo, Draco!» disse la ragazza, cercando di liberarsi dalla sua presa.
«Devi…devi farmi una promessa…devi promettermi che non ti farai ammazzare» mormorò avvicinandosi e stringendo leggermente la presa.
«Sai che non posso promettertelo…» rispose lei con tristezza.
«Si! Si che puoi, maledizione! Si che puoi!» ringhiò Draco con rabbia.
All’ennesima stretta, una smorfia di dolore comparve sul volto di Lis e il ragazzo la lasciò andare.
«Non volevo farti male…è che mi mandi in bestia quando fai così…»
«Lo so…» rispose lei sorridendogli dolcemente e prendendogli le mani.
«Promettimelo, Lis» insisté Draco, senza smettere mai di guardarla negli occhi.
«Non posso…» mormorò la ragazza, abbassando lo sguardo.
«Lis…»
«Perché mi fai questo? – sbottò la ragazza interrompendolo – Perché vuoi che ti prometta qualcosa che non posso promettere? Perché lo fai? Perché?»
«Perché ti amo, stupida ragazzina incosciente! Ecco, perché! Te ne sei andata per sei anni, mi hai fatto credere che fossi morta! E quando sei tornata, non ti ricordavi più nulla, di me, di noi! Nulla! E nonostante tutto….nonostante tutto, io non ho mai smesso di amarti! E mi chiedi anche perchè?! Perché spero che non mi abbandonerai un’altra volta, magari per sempre?!» urlò Draco.
Hanalis ammutolì, mentre lui, abbassava il capo, senza riuscire a guardarla negli occhi.
«Chissà quanto gli è costato dirmelo…» pensò Lis, tentata di rispondergli che nemmeno i suoi sentimenti erano mai cambiati.
Scosse la testa.
Non poteva, non in quel momento. Se gli avesse rivelato i suoi sentimenti, quelli che teneva dentro di lei da quando era bambina, e poi non fosse tornata…il cuore di Draco sarebbe andato in mille pezzi.
Non poteva sopportarlo.
Se lei non fosse tornata, Draco doveva avere la possibilità di rifarsi una vita. Doveva dimenticarla lentamente, relegarla in un angolo del suo cuore.
Draco alzò lo sguardo e i suoi occhi grigi la trafissero come lame.
«Lascia perdere…» borbottò con astio.
«Draco…io…» mugolò lei.
«Ho. Detto. Lascia. Perdere!» urlò il ragazzo, per poi voltarsi e correre via.
Hanalis chinò la testa sconfitta, cercando di trattenere le lacrime.
Avrebbe voluto richiamarlo, urlargli che l’amava e che non l’avrebbe lasciato mai più….
Sospirò sconsolata, allontanandosi nella direzione opposta.
 
 
«Sei arrivato tardi, mio piccolo amico»
«Preside Silente?» disse Pippy, osservando il ritratto di un vecchietto sorridente, dalla lunga barba bianca.
«Si, mio piccolo amico, sono io…»
«Cosa volere dire che Pippy essere arrivato tardi? Dove essere preside McGranit?»
Silente rimase in silenzio per qualche secondo, perso nei suoi ragionamenti.
Aveva saputo da Harry che Lis era fuggita per affrontare Shiryu da sola e Malfoy era andato a cercarla.
La presenza del piccolo elfo, voleva forse dire che Hanalis era ad Hogwarts?
Sì, si disse l’uomo, doveva essere per forza così.
«Minerva è nella Sala Grande, mio piccolo amico, assieme al signor Potter e i suoi amici. Sono stati fatti prigionieri…»
Pippy sgranò gli occhi e si portò le mani alla bocca, sconvolto.
«Pippy deve aiutare!» esclamò.
Accanto a Silente, Piton, osservava la scena in silenzio. Se conosceva bene il vecchio professore, avrebbe impedito al piccoletto di cacciarsi nei guai mandandolo a nascondersi. Quell’elfo però, secondo Piton, era l’unico che poteva aiutare i prigionieri.
«C’è una cosa che potresti fare…» esordì, attirando l’attenzione di Pippy e il disappunto di Albus.
«Pippy fare tutto quello che il signore chiedere!»
 
 
Draco correva per i corridoi deserti di Hogwarts.
Doveva trovare Potter e gli altri, sperando che stessero tutti bene.
Aveva già controllato qualche aula e anche il bagno di Mirtilla, ma di Blaise, Pansy e gli altri non c’era traccia. Persino gli insegnanti e la vecchia Meiko erano introvabili. Degli studenti, poi, neanche l’ombra.
«Ma dove diavolo sono tutti?!» pensò esasperato, uscendo dall’ennesima aula vuota.
«Padroncino Draco! Padroncino Draco!»
«Cosa ci fai tu qui?» esclamò Draco, sorpreso di trovarsi davanti il piccolo Pippy.
«Essere successa una cosa terribile, padroncino Draco! Pippy essere andato a cercare la preside McGranit, ma padron Silente…. Lui ha detto a Pippy che tutti essere stati fatti prigionieri, che essere tutti nella Sala Grande con l’uomo dal mantello rosso! Essere terribile, padroncino Draco! Terribile! Ma padron Piton ha detto a Pippy, che esserci un modo di liberare tutti! Ha detto a Pippy di trovare uno dei padroncini…. Padroncino Draco deve aiutare Pippy, così Pippy potere aiutare i suoi nuovi amici!» disse l’elfo tutto d’un fiato, mentre trainava Draco in un angolo buio, accanto ad una vecchia armatura.
«Aspetta, aspetta! Cerca di calmarti! Non ho capito niente! Cosa è successo alla McGranit, a Potter e a tutti gli altri? E perché mi hai trascinato qui?» disse Draco, che faticava a raccapezzarsi con tutta la confusione che aveva fatto l’elfo.
«Essere pericoloso, padroncino! Padroncino essere in mezzo al corridoio, essere pericoloso!» rispose l’elfo in tono concitato.
«Ho capito, ho capito! Adesso siamo nascosti…perché non mi spieghi, senza agitarti, cosa è successo?» chiese Draco, cercando di mantenere la calma e chiedendosi perché l’elfo non si fosse smaterializzato da Hanalis. La ragazza, senza dubbio, ci sapeva fare di più con quella creaturina.
«Si! – disse Pippy, annuendo vigorosamente – adesso Pippy spiegare tutto al padroncino»
 
 
Nascosta dietro una colonna, Hanalis non poteva credere ai suoi occhi.
Le grandi tavolate della Sala Grande, dove per anni aveva mangiato, riso e gioito, erano sparite. Il tavolo degli insegnanti e il bellissimo leggio con la fenice, dove Silente faceva i suoi discorsi, non c’erano più.
Era tutto sparito.
Poi lo vide…
Avvolto nel suo mantello rosso sangue, Shiryu, era in piedi al centro della Sala.
Harry, Ron e Blaise, legati e feriti, erano in ginocchio davanti a lui. Hermione, Ginny, Pansy e la professoressa McGranit erano tenute prigioniere da alcuni uomini in nero.
«Draco…» pensò all’improvviso.
Aveva chiesto al ragazzo di trovare il resto del gruppo.
Ma se i suoi amici erano tutti lì, dov’era Draco?
Non ebbe il tempo di farsi altre domande.
La porta d’ingresso della Sala Grande si spalancò all’improvviso.
Entrarono tre uomini. Due di loro, incappucciati, trascinavano a fatica Draco Malfoy, che si dimenava e sbraitava, cercando di liberarsi.
Il terzo uomo, invece, aveva il volto ben visibile e teneva in mano un fascio di bacchette.
Hanalis conosceva quell’uomo, lo ricordava bene.
«Mardok!» pensò con disgusto. Non lo sopportava, era subdolo e viscido. Sarebbe stato disposto a vendere l’anima per il suo padrone, a sacrificare qualsiasi cosa e l’avrebbe fatto con gioia. Era un pazzo e per questo era imprevedibile.
«Lasciatemi, bastardi! Lasciatemi! - continuava ad urlare Draco, dimenandosi con forza - Dov’è lei? Dov’è?»
«Guarda un po’ chi abbiamo qui…» disse Shiryu, sogghignando, mentre i due uomini costringevano Draco a mettersi in ginocchio.
«L’abbiamo trovato che cercava di rubare le bacchette dei prigionieri, mio signore…» spiegò Mardok, facendo un rapido inchino al suo padrone.
«E così, giovane Malfoy, anche tu hai definitivamente ceduto al bene!» lo schernì Shiryu.
Potter e gli altri, erano di sicuro un bel bottino. Malfoy, però, era senza dubbio l’esca migliore per attirare la piccola Holmes nella sua trappola e sottrarle la Lapis Noctis.
La ragazza non avrebbe mai permesso che al giovane Malfoy succedesse qualcosa.
«Dov’è lei, bastardo? Cosa le hai fatto?»
Shiryu scoppiò a ridere.
«Lei non è qui, giovane Malfoy! Ma sarai proprio tu a portarla da me, così, finalmente, potrò riprendermi ciò che è mio!»
«No! Mai!» ringhiò Draco.
«Pensi davvero di avere voce in capitolo, Malfoy?! Che illuso! Il mio fidato Mardok ti torturerà finchè quella ragazzina impertinente verrà qui per salvarti! Non potrai fare niente per impedirle di affrontarmi! Niente! Così lei morirà, e sarà solo colpa tua!»
 
 
Hanalis ribolliva dalla rabbia.
Mardok torturava Draco lanciandogli incantesimi che lei non aveva mai sentito, mentre gli altri due lo picchiavano alla maniera babbana.
Draco era stremato, sanguinava e, viste le smorfie di dolore ogni volta che si muoveva, doveva anche avere qualcosa di rotto.
«Se fossi stato così coraggioso anche durante la Guerra, giovane Malfoy, saresti stato un ottimo Mangiamorte! Avrei anche potuto arruolarti tra le mie file…. Ma tu hai tradito il tuo giuramento, ti sei fatto abbindolare da quella piccola impertinente e dai suoi buoni sentimenti! Hai disonorato il Marchio ed ora ti rifiuti di collaborare!» disse Shiryu, facendosi sempre più vicino all’ex-Serpeverde.
«Preferirei morire piuttosto che diventare uno dei tuoi leccapiedi! Farei qualsiasi cosa per Hanalis! E ci sputo sopra a quel fottuto marchio!» urlò Draco con rabbia, recuperando un po’ di energie.
Shiryu sogghignò.
«Ma davvero? Ci sputi sopra, mh? Quindi, non ti dispiacerà se…»
Shiryu lasciò la frase in sospeso e fece un cenno a Mardok.
L’uomo si chinò davanti a Draco, strappò la manica della camicia ormai lacera, e mise in bella mostra il Marchio Nero.
«No! No! No!» ripeté Lis nella sua testa, mordendosi un labbro per non urlare davvero.
Cosa aveva in mette quel pazzo?
Hanalis vide Mardok puntare la sua bacchetta sul Marchio e lo sentì mormorare qualcosa di incomprensibile.
 
 
Non sapeva che maledizione gli avesse lanciato Mardok, sapeva solo che sentiva il Marchio bruciare, come se qualcuno gli avesse dato fuoco al braccio.
Non c’erano segni di scottatura, però, e non c’erano fiamme. C’era solo una ferita, piuttosto profonda, da cui il sangue non voleva smettere di uscire.
Draco, cercava di arginare quel fiume rosso con l’altra mano, ma faceva così male che faticava a rimanere lucido. Ogni volta che Mardok agitava, anche solo leggermente la bacchetta, una nuova fitta lo piegava in due dal dolore.
Steso a terra, sfinito, con la vista che lentamente si appannava, si accorse a mala pena della vicinanza di Shiryu.
«Ho deciso di essere magnanimo, giovane Malfoy, porrò fine alla tuo sofferenza! Avada…»
«NOOOO! DRACOOOO!»
Quella voce, quell’urlo sembrarono donargli un attimo di lucidità. Voltò la testa, quel poco che il dolore lancinante e la debolezza gli consentirono, e la vide.
Hanalis stava correndo verso di lui, la bacchetta puntata con rabbia verso Shiryu e un’aura rossastra che aleggiava attorno alla Lapis Noctis.
Il ragazzo vide Shiryu e i suoi carcerieri immobili come statue di cera.
«Draco! Draco, guardami, ti prego!»
La ragazza era in ginocchio davanti a lui e calde lacrime le rigavano le guance.
«Ha…Hana…lis – mormorò a fatica – Non…pian…gere…»
Alzò lentamente la mano, per asciugarle le lacrime e Hanalis la strinse tra le sue.
«Cosa…cos’hai…fatto?» chiese il ragazzo, cercando di restare lucido.
«Non è importante ora…devi andare via da qui. Devono andare via tutti!»
Negli occhi di Lis passò una scintilla di rabbia, e Draco capì che era giunto il momento della resa dei conti.
«Pippy!» sussurrò Hanalis.
Pippy apparve un secondo dopo e si portò le mani alla bocca sconvolto, vedendo Draco a terra in quelle condizioni.
«No! No! Padroncino Draco! Padroncino Draco! Essere colpa di Pippy che ha lasciato lui solo! Essere colpa di Pippy!» prese ad urlare sconvolto.
«Calmati!» urlò Hanalis, senza riuscire a trattenersi. Il piccolo elfo ammutolì, sorpreso dalla reazione della padroncina.
«Non è il momento, Pippy! Il mio incantesimo non durerà molto…. Prendi le bacchette e libera tutti! Presto!»
Pippy corse via e, poco dopo, Harry e gli altri erano liberi e nuovamente in possesso delle loro bacchette.
«Signorina Holmes…» mormorò la McGranit avvicinandosi a Lis, posandole una mano sulla spalla.
«Portatelo via, professoressa…portatelo da Meiko, lei saprà cosa fare! Mettetevi al sicuro e non uscite finchè non sarà tutto finito!»
La McGranit annuì, mentre Blaise sollevava Draco e Lis si alzava in piedi.
Harry fece un passo avanti, con aria seria, impugnando con fermezza la bacchetta.
«Permettimi di darti una mano!»
«No, Harry, questa è la mia battaglia! Ora muovetevi!» rispose Lis.
 
 
Hanalis doveva combattere quel mostro da sola, perché era l’unica che poteva sconfiggerlo. Harry lo sapeva, ma voleva comunque rendersi utile in qualche modo.
Si avvicinò ad Hermione, ancora un po’ frastornata, e le bisbigliò qualcosa all’orecchio. Un ghigno, degno di una Serpeverde, apparve sul volto della ragazza.
Hermione si staccò dal gruppo e, con un movimento ampio della bacchetta, fece qualcosa che lasciò Lis senza parole.
Tutti gli uomini di Shiryu, Mardok compreso, erano spariti.
«Li ho mandati nei sotterranei…. È magia oscura…l’incantesimo era in uno dei libri che ho consultato in questi giorni…. Quando si sveglieranno probabilmente sarà tutto finito e non avranno più un padrone da seguire» spiegò Hermione vedendo la faccia perplessa di Hanalis.
Lis annuì e accennò un sorriso per ringraziarla.
«L…Li…Lis…»
Si voltarono tutti verso Malfoy, tenuto a fatica da Blaise. Hanalis gli corse incontro.
«Dimmi…» mormorò, ma Draco non disse nulla, si limitò a guardarla intensamente negli occhi. Era troppo stanco per parlare.
Hanalis capì e gli strinse la mano con forza.
«Lo prometto…tornerò, Draco…. Lo prometto» sussurrò con dolcezza.
Draco annuì a fatica, strinse debolmente la mano della ragazza, poi svenne, sopraffatto dal dolore.
Con la coda dell’occhio, Lis si accorse che Shiryu stava lentamente riprendendo a muoversi.
«Portali via Pippy…portali al sicuro!» esclamò.
 L’elfo annuì, mettendosi in mezzo al gruppo, in modo che tutti potessero toccarlo per la smaterializzazione congiunta.
«Pippy sapere che padroncina essere forte e che potere vincere! Pippy si prenderà cura del padroncino Draco, finchè la padroncina non tornerà!» disse prima di sparire.
 
 
«Benvenuta, mio Piccolo Fiore…»
Hanalis si voltò.
L’incantesimo era svanito.
Era arrivato il momento di combattere.

 
 



NOTE:
Ciao a tutti! :)
Avevo promesso che questo sarebbe stato il capitolo dello scontro finale, ma purtroppo dovrete aspettare il prossimo...
La parte della resa dei conti era già scritta quasi totalmente ma, dopo averla riletta, mi sono accorta che avrei potuto fare di meglio.... Insomma, non mi convinceva per niente, così ho preferito spezzare il capitolo e lavorarci su qualche altro giorno :)
Spero di riuscire a fare un buon lavoro, perchè le battaglie ancora non sono il mio forte :P
Secondo i miei ragionamenti, il prossimo potrebbe essere l'ultimo o il penultimo capitolo...dipende tutto da quanto lungo mi verrà il capitolo 20!
Poi, ovviamente, ci sarà l'epilogo:)
Quindi, ricapitolando mancano 2/3 capitolo e poi questa fanfiction sarà finita :)


Come sempre, sarei curiosa di sapere qualche vostro parere, per cui, se vi va, lasciatemi una recensione! XD
Vi ricordo anche la mia pagina Facebook "Nel piccolo mondo di Sly", passate a trovarmi! XD


https://www.facebook.com/pages/Nel-Piccolo-Mondo-di-Sly-by-Slyfox18/544129052325635

Al prossimo capitolo! (^_^)/






 
   
 
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