Seconda parte: Strane
presenze
Per
Ino quella sera si prospettava un vero e proprio inferno, nonostante Chouji non
avesse perso l’appetito, quella carne che aveva nel piatto gli ricordava
terribilmente una loro possibile prima dello scadere del mese.
-“Dio…sono
capitata a casa di Sweeny Todd…”-
Sbiascicò sotto voce mentre con la forchetta
giocherellava con il suo pezzo di carne sotto lo sguardo compiaciuto della
donna e quello annoiato del figlio.
Dopo
quella insolita conversazione il figlio di lei li
aveva condotti nelle loro stanze, la sua cameretta non era niente male
nonostante si trovasse in quel castello stregato e se si fosse chiusa per tutto
il tempo all’interno della sua stanza forse avrebbe avuto meno contatti con la
serial-killer che ora la stava guardando con fare compiaciuto, probabilmente
immaginando un modo artistico per farla a fettine, così pensava.
Una
finita la cena, ma non prima di 80 bis da parte di
Chouji, i due aiutarono la donna a sparecchiare mentre il ragazzo con il
codino, come se avesse cenato con l’uomo invisibile, se ne andò in salone a
guardare la televisione.
La
ragazza storse il naso, come poteva essere così menefreghista?
Con
un figlio del genere, la bionda cominciava a capire perché la donna fosse in
parte, così isterica.
-“Smettila
di ingozzarti a quel modo, vuoi fare la fine di Hansel e Gretel?!”-
Disse la bionda al ragazzo grassoccio una volta avvicinatosi.
-“Che
vorresti dire?”- Chiese dubbioso lui.
-“Lo
capirai quando ti ritroverai nel forno con una mela in
bocca!”- Tagliò corto lei mentre si apprestava a salire in camera sua.
Un
brivido freddo percorse la schiena di Chouji, era rimasto da solo con la serial-killer in cucina che “guarda caso” stava pulendo il suo set di coltelli da cucina
preferito. Fece per andarsene quando sentì uno strano
rumore provenire da dietro la parete della cucina.
A
primo udito sembrava lo squittire di un topo, ma quando il ragazzo appoggiò
l’orecchio alla parete gli parse di sentire il muovere
di ali di qualcosa.
-“Chouji,
hai visto per caso il mio pigiama?”- Domandò la ragazza appena scesa nuovamente
in cucina.
-“Com’era
fatto Ino?”- Domandò lui togliendo l’orecchio dalla parete,
allora la ragazza incuriosita domandò:
-“E’
lilla con i fiori e…Che stai facendo?”-
-“Credo
che ci sia un pipistrello…”- Disse cercando nuovamente di sentire il battito
d’ali della “bestiaccia” come soleva chiamarle la sua amica che non tardò a
fare una faccia disgustata appena sentì la parola “pipistrello”.
-“Fantastico,
te l’avevo detto che ci avevano spedito dal conte Dracula…comunque
l’hai visto?”-
-“No,
prova a domandare a lui se l’ha visto…”- Disse indicando l’essere sbragato sul divano che ingurgitava succo di frutta come se
fosse birra.
La
bionda tirò l’ennesimo sospiro di disperazione e si piazzò davanti alla
televisione, l’unico modo in cui era sicura che il ragazzo gli avrebbe prestato
attenzione.
-“Hai
visto il mio pigiama lilla con i fiori?”- Domandò seccamente lei, lui la
squadrò e poi con voce totalmente annoiata disse:
-“Si
guarda, in realtà non un feticista dei pigiami da ragazzine dalle decorazioni
floreali, non te l’ho detto quando mi sono
presentato?”- Concluse poi facendo cenno alla ragazza di togliersi davanti allo
schermo.
Lei,
con il viso completamente rosso dalla rabbia, prese la bottiglia di succo di
frutta che il ragazzo aveva in mano e gliela versò completamente in testa per
poi andarsene stizzita.
Lui,
tra l’indifferente e seccato, borbottò qualcosa a mezza voce e andò in cucina
per prendere uno strofinaccio per pulirsi incontrando la figura rotondeggiante
di Chouji che stava ancora cercando di capire se il pipistrello avesse fatto il nido tra quelle pareti.
-“Che
fai?”- Domandò Shikamaru mentre si toglieva di dosso
il succo.
-“Credo
che ci sia un pipistrello…AH ECCOLO!”-
Urlò improvvisamente Chouji mettendo la sua enorme mano sulla parete non
tenendo in conto che quella era una casa vecchia e molto probabilmente le
pareti non erano più solide come un tempo.
Difatti
da lì a poco i due sentirono come un rompersi e i calcinacci con la parete
stessa crollarono rivelando un buco con dentro parecchie cianfrusaglie tra cui
anche il pigiama di Ino!
-“Cos’è
successo?!”- Disse accorrendo la donna con il mano il
suo fidato coltello questa volta lucido e splendente.
Vi
lascio immaginare le reazioni: Shikamaru, oramai abituato alle comparse
inquietanti della madre, stava già architettando una possibile scusa per non
diventare il pranzo di domani, Chouji, alla vista della lama, divenne bianco
come un cadavere e perse per qualche minuto la sensibilità corporea per lo
spavento e Ino, appena arrivata dopo aver sentito il rumore di cocci provenire
dalla cucina, rimase nascosta dietro la porta della cucina nella speranza che
la donna non l’avesse vista.
-“Un
momento, ma quello è il mio pigiama!”- Disse lei sbucando dal suo sicuro nascondiglio, ma quel pigiama l’aveva comprato scialacquando
la prima carta di credito del padre, era pur sempre un “Caro” ricordo (Ecco,
proprio caro T__T…N.d Inoichi).
-“E
questi sono gli altri utensili da cucina che non trovavo la settimana scorsa…”-
Disse la donna prendendo in mano i suddetti utensili, la faccenda stava
diventando un mistero ma almeno il ragazzo dai capelli
neri non avrebbe dovuto inventarsi una scusa per il macello in cucina.
Ma
il suo sguardo si andò a posare sotto i calcinacci e gli oggetti che era nascosti in quel buco, vi era una corda che saliva fin
sopra al nero tunnel, si trattava di un porta-vivande e probabilmente c’era
un’altra stanza alla quale esso conduceva.
Non
era mai stato un tipo curioso ma quella faccenda
cominciava ad incuriosirlo, voleva andare a fondo a quella faccenda così disse
alla mamma che ci avrebbe pensato a lui a pulire quel disastro.
La
donna,insospettiva dall’improvvisa voglia di fare del
figlio, chiuse comunque un occhi sull’insolito comportamento e salì le scale
per andare a dormire nella stanza da letto.
I
tre rimasero da soli in quella cucina e una volta che la madre si allontanò, il
giovane dai capelli corvini pulì il buco mostrando ai due ragazzi, ancora increduli,
il porta-vivande.
-“Probabilmente
porta a un’altra stanza…”- Disse Shikamaru, ma la
bionda indietreggiò bruscamente e incrociando le braccia al petto disse:
-“Non
se ne parla! Io non ci entro in quel buco, non voglio
che quella bestiaccia mi si appenda ai capelli! Io vado a dormire, notte!”-
Concluse e poi corse verso le scale per andare a
rifugiarsi nella sua adorata stanzetta.
-“Io
vorrei entrare…ma ho appena mangiato e non mi fa bene
che fare su e giù con lo stomaco pieno, inoltre non credo che c’entrerei la
dentro quindi notte!”- Disse Chouji scomparendo per le scale.
Shikamaru
rimase imbambolato ad sentire le sterili scuse dei due
e, sbuffando per l’ennesima volta, si mise a sedere sul porta-vivande e inizio
a tirare la corda, immaginandosi chissà quale stana stanza si sarebbe
imbattuto.
TO
BE CONTINUED…
Angolino
dell’autrice:
Dal prossimo capitolo
entreremo nel vivo della nostra parodia, spero che
fin’ora vi sia piaciuta e ringrazio Talpina Pensierosa
per il commento, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!
A presto!