Intervallo – plin plon –
Si accende la voce
acuta
della solita ragazza
minuta,
da reclame.
Intervallo – plin plon –
mi prendo un attimo
per respirare,
il sonno e la sua compare
mi cedono il passo.
Intervallo – plin plon –
la morte richiede attenzione:
c’è chi prega,
ma la tenzone con la vita
si dibatte in altro modo.
Mi inchiodo alla sedia
e guardo lo schermo.
la gente che passa mi dice
“hai il cuore di legno”.
Poi, frump.
Esci dal coma.
Lo so che è strana.
Per me – come sempre XD
– un senso ce l’ha, ma ovviamente rileggendola mi rendo conto che
non viene granché fuori. Vabeh.
Grazie a puciu, che ha recensito l’ultima
poesia (o meglio quella prima xD): per SResidui sono felicissima –
anche se come al solito torno a dirti che esageri e sei troppo buona nei miei
confronti – e mi fa piacere sapere che ti piace la gradazione di colori che
uso (ci rifletto parecchio, sono del tutto suonata). Scendere è
effettivamente più ermetica, era uno scritto di tipo diverso
inizialmente, poi ho lavorato un po’ sullo stile ed è venuta fuori
così xD. Grazie dell’appoggio, davvero. Come
ti ho già detto i tuoi commenti mi hanno resa felicissima, soprattutto
perché sei davvero brava.
Un bacione a chi legge.
Fed