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Autore: Gens    28/10/2013    4 recensioni
A volte l'amicizia riempie i vuoti che si formano col tempo.
Perché se hai un buon amico, uno vero, tutto il resto non ha importanza.
E infatti per Jade, Zayn è uno di quegli amici che tutti vorremmo, ma che spesso non troviamo.
Per questo, leggete la fanfiction ed entrate in questo 'sogno'.
Spero vi piaccia e mi raccomando, recensite! :)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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No more lies


Chiusi la porta sbattendola e mi avviai per la strada.
Ricordavo ancora dove abitava: bisognava passare la casa della signora Stan, la vecchia casa abbandonata e di fronte avrei trovato il parco. Bastava attraversarlo tutto e, dal lato opposto a questo, avrei trovato quella casa. Ci avevo pensato spesso negli ultimi giorni, avevo intenzione di farlo così tante volte, ma ogni volta cambiavo programma.
Sorpassai l’ultimo incrocio che mi separava con passo svelto. Volevo arrivare il prima possibile e soprattutto andarmene il prima possibile. Così, quando arrivai al campanello, non esitai neanche per un secondo e spinsi quel bottone.
Aspettai che qualcuno venisse ad aprirmi e due secondi dopo, la porta si spalancò, lasciando posto a Niall Horan. Quando mi vide, fece l’espressione più sorpresa che possa mai esistere. Mi guardò come se fossi un fantasma.
“Zayn?”. Non capii bene se fosse una domanda o un modo di salutarmi. Penso più la prima.
“Ciao. Devo parlarti. Più che te, voglio il tuo amico”
Quasi come se stesse sentendo tutto, Harry si sporse dall’angolo interno della casa.
“Cosa c’è, Zayn, non sai dove abito?”
“In realtà no – dissi spostando il braccio di Niall ed entrando senza permesso – se lo sapessi, sarei già venuto a spaccarti la faccia” sorrisi e mi sedetti sul divano, iniziando a guardarmi intorno.
“Credo che tu non sia stato invitato” osservò Harry.
“E io credo che questa non sia casa tua”
“Evitate di litigare, per favore” disse Niall. “Che vuoi Zayn?”
“Sono stanco. Stanco di tenere la bocca chiusa. Tutto è diventato troppo e io sto impazzendo. Vorrei sputarle in faccia la verità! Sono stanco di tutti questi segreti! Stanco!” dissi alzandomi e guardando in faccia Niall. Il biondo si girò verso l’amico ed entrambi si guardarono, preoccupati.
“Che diamine stai dicendo, Zayn” disse Niall.
“Hai capito bene” risposi inchiodando i suoi occhi azzurri.
“Voi non sapete come sta, voi non sapete cosa le sta succedendo! Voi non avete visto cosa successe e non potete neanche immaginare quanto sia grande la mia paura che succeda di nuovo!”
“Le hai mentito per due anni – iniziò Harry, che fino a quel momento aveva solo ascoltato – le hai detto cazzate per due anni e adesso ti crei questo problema? Non puoi dirle niente, non devi”
Lo guardai. “Io non ti devo niente. Né a te, Harry, né a Niall. Vi sto proteggendo per un motivo che neanche io so! Vi rendete conto di quanto tutto questo sia insopportabile? Tu riesci a comportarti normalmente ma io, ogni volta che la guardo, mi sento debole, ho bisogno di una forza immensa per trattenere la bocca dal dire ciò che mi passa per la testa!”
“Se pensi che andrai da Jade a sputtanarle tutto, non hai capito niente!” urlò Harry.
“Harry, tu non sai niente di lei!”
“Ma questo non significa che puoi andare a dirle tutto!” rispose Harry.
“Ha ragione Harry. Che senso ha, Zayn?” disse Niall.
“Harry, dov’eri due anni fa?
Dov’eri quando lei andava tutti i pomeriggi dallo psicologo?
Dov’eri quando fu portata in ospedale per malnutrizione?” rimase a guardarmi, senza dire niente. Ma questo non mi fermò, e continuai.
“C’eri tu quando ti abbracciava piangendo?
C’eri tu quando voleva solo qualcuno che le dicesse ‘va tutto bene’ ?
E ancora, c’eri tu quando lei, troppo stanca, troppo distrutta, ammise un ‘Ho bisogno di aiuto’ ?
No che non c’eri tu, Harry. E neanche Niall. C’ero io.
Andare a trovare la tua migliore amica in ospedale, Harry, non è una cosa bella. Vederla stare male, vederla distruggersi davanti ai tuoi occhi, è la cosa più brutta che ti possa mai succedere.
Quindi adesso, quando vedo gli stessi sintomi di due anni fa, non posso far altro che pensare a tutto quello. Non posso far altro che desiderare con tutta me stessa che si metta l’anima in pace, che quel capitolo lasciato aperto si chiuda e che lei ci metta una pietra sopra, per sempre”
Cosa mi aspettavo esattamente dopo quelle rivelazioni, non lo sapevo. Di certo però, non mi aspettavo un totale silenzio.
“Vi ho solo detto la mia situazione, decidete voi che fare”
Andai all’ingresso senza aspettare un momento di più e me ne andai, lasciando la porta principale aperta.
 
Jade

“Nessuna traccia di Zayn?” chiesi a mia madre, scendendo le scale.
“Cosa? Uhm, no, non è arrivato”
“Strano – dissi guardando l’orologio – ci eravamo messi d’accordo per le sei e solitamente non è mai in ritardo”
Presi il telefono dalla tasca dei pantaloni e cercai il numero di Zayn per chiamarlo.
“Pronto?” rispose una voce dall’altra parte del telefono.
“Zayn? Dove sei? Dovevi essere qui mezz’ora fa”
“Scusa, ho avuto un imprevisto. Mi apri?”
Mi diressi verso la porta e l’aprii, vedendo Zayn che allontanava il telefono dall’orecchio e chiudeva la chiamata.
“Ciao” disse sorridendomi.
“Ciao” lo salutai con un bacio sulla guancia. “Prendo il giubbotto e andiamo”
Entrai, urlai un ‘A dopo’ a mia madre e uscii, chiudendomi la porta alle spalle.
“Allora, dove andiamo?” gli chiesi guardandolo, mentre camminavamo.
Ma Zayn sembrava perso nei suoi pensieri, così gli diedi una gomitata, per svegliarlo un po’.
“Ahia!” Urlò massaggiandosi il fianco
“L’ho fatto solo perché tu non mi rispondi!”
“Perché tu mi hai fatto una domanda?” chiese alzando un sopracciglio.
“Che ti sei fumato Zayn? Ne voglio un po’ anch’io”
Mi guardò come se avessi detto una grande cazzata. “Che mi hai chiesto?” disse allora, ritornando sulla Terra.
“Dove mi porti”
“Non so, pensavo al parco, magari al bar lì vicino”
“Non ho soldi” gli dissi ridendo.
“Lo hai fatto apposta! Non li porti perché sai che tanto pago io!” disse indicandomi e cominciando ad accusarmi.
“Non è vero! Li ho dimenticati!”
“Bugiarda. Spero che un giorno mi offrirai almeno una cena. Con tutti i soldi che ho speso pagandoti qualcosa da bere, adesso potrei farmi un viaggio”
“Quanto sei tirchio” dissi incrociando le braccia al petto.
“Ah, sono io il tirchio qui! Ma stai zitta”
Continuammo a battibeccare, tirarci pugni e schiaffi, fino a quando attraversammo il parco ed entrammo nel bar.
“Zayn, posso chiederti una cosa?” domandai un po’ incerta, guardando il mio succo di frutta.
“Tutto quello che vuoi”
Sollevai lo sguardo. “Cosa ricordi della sera dell’incidente?”
Zayn sbuffò. “Devo per forza rispondere?”
“Hai detto che potevo chiederti tutto quello che volevo” osservai.
“Ma non ho detto che avrei risposto” mi fece notare.
“Dai Zayn, non farti pregare”
 
“Ciao Lou, ci vediamo domani” dissi al ragazzo al mio fianco, dandogli una pacca sulla spalla.
Era comodo abitare vicini: la sera, dopo aver accompagnato Jade, facevamo un pezzo di strada insieme e dopo ci separavamo. Arrivati a casa ci facevamo uno squillo, oppure mandavamo un messaggio.
Era sempre stato così.
Aprii la porta di casa e salii le scale verso la mia stanza. Poggiai le chiavi sulla scrivania e mi gettai a peso morto sul letto. Feci uno squillo a Louis e dopo mi addormentai così, tutto vestito.
Ad un certo punto sentii il telefono vibrare.
Sicuramente era Louis che mi faceva lo squillo per dirmi che era arrivato a casa.
Quando vidi il telefono che continuava senza fermarsi, però, lo presi e lessi il nome sullo schermo
 
Louis
 
“Che c’è Lou?” dissi accettando la chiamata.
“Salve, mi scusi. Con chi parlo?” rispose una voce, che non era sicuramente di Louis.
Mi sollevai di scatto. Che quello stupido avesse lasciato il telefono al pub? Probabile.
“Sono Zayn Malik. Come fa ad avere questo telefono?”
“è un amico del proprietario?”
“Sì, chi è lei?” insistetti.
“Sono Marc Lucas, faccio parte della squadra del pronto soccorso che viaggia con l’ambulanza. Il suo amico ha avuto un incidente, una macchina l’ha investito e non si è fermato. Lo stiamo portando in ospedale. Può avvisare la famiglia?”
 
“Ricordo tutto questo come se fosse successo ieri” disse Zayn prendendo un sorso dal suo bicchiere.
“E la polizia non ha identificato nessuno?”
“No, nessuno” disse Zayn, muovendosi sulla sedia.
“Come si può non sapere chi ha ucciso un ragazzo innocente. Non è giusto”.
 
#Zayn
Guardai Jade abbassare la testa e mi maledissi da solo per aver parlato di quella sera.
Ma lei non era triste, no. Era solo arrabbiata, totalmente, incondizionatamente, per una giustizia mai ricevuta.
Presi il telefono dalla tasca posteriore e cercai il numero di Harry.

“Basta bugie”
Inviai.

Spazio autrice:
Chiedo scuuuusa se non aggiorno presto. scusate :(
La storia va da sola, io non controllo niente! Dovete accettarmi tragica, a quanto pare riesco solo in quello!
Grazie mille perché recensite sempre. Grazie mille davvero! <3

-Angela
  
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