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Autore: LaylaLaRed    28/10/2013    4 recensioni
Il passato non potrà mai dimenticare.
Nemmeno tu.
Sono passati tre anni. Tre lunghi anni.
Sono tutti cambiati. Serena è madre, Blair sta per sposarsi, Nate è direttore del NY Times.
Ma c'è un'ombra del loro passato, che è pronta a tornare.
Qualcuno che non vedevano da tanto, troppo.
Qualcuno che li aveva abbandonati, una notte di tre anni prima.
Qualcuno, solo qualcuno.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass, Nate Archibald, Serena Van Der Woodsen | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass, Nate Archibald/Serena Van Der Woodsen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Se Blair Waldorf avesse dovuto trovare la definizione di “semplice” in quell’esatto momento, non avrebbe di certo indicato l’atmosfera che la circondava.
La sala ricevimenti era colma di gente, persone di cui lei conosceva solo la metà, invitate da Joseph e sua madre, non di certo dalla giovane Waldorf.
Al centro c’era il tavolo degli sposi.
Una scelta geniale per evitare l’assalto degli invitati, pensò sarcastica Blair.
Appena erano arrivati, lei e Joseph avevano tagliato un lungo nastro rosso ed avevano dato il via alla serata.
Doveva essere tutto perfetto, perciò a cantare era stata chiamata Florence Welch, una grande amica di Serena, che avrebbe dovuto dare voce al romantico momento del primo ballo.
Ma Blair, in tutto quello, di romantico non riusciva a trovarci nemmeno l’acino dell’uva che stava consumando, appoggiata al buffet della frutta.
Non aveva guardato Chuck Bass per tutta la serata.
Il suo tavolo non era posto concentricamente al tavolo degli sposi, come gli altri, ma era abbandonato in un angolino, insieme a quello di Dan Humphrey.
Era tornato dalla Germania solo per il suo matrimonio, ma non aveva avuto neanche il tempo di salutarla.
Molto probabilmente era lì con la sua stangona germanica, come adorava definirla Blair.
Mentre pensava a come avrebbe potuto far sfigurare la barbara ragazza di Humphrey, una mano si poggiò sulla sua spalla nuda.
Si voltò di scatto.
Serena.
“Hey, B!”, fece allegra lei, allungando un braccio per afferrare un piatto dalla pila.
“S, ti prego, salvami”, blaterò drammatica la brunetta, inforcando delle fragole al cioccolato e portandosele teatralmente alla bocca.
La bionda la guardò sporcarsi il muso divertita, e attese che anche Joseph raggiungesse la combriccola per vedere come avrebbe reagito.
“Amore, di là ci aspettano tutti per il primo ballo”, fece lui, indicando la zona della pista da ballo dove si stava riversando la maggior parte degli invitati.
Fortunatamente, dopo una cena a base di sushi, surimi, blini di salmone, tacchino da Ringraziamento, e fin troppi bicchieri di champagne, la serata stava per volgere al termine.
Un altro passo e tutto sarebbe finito.
Puff.
Scomparso nel nulla.
Blair afferrò un tovagliolo di seta da una delle pile, se lo passò con nonchalance sulle labbra, se le leccò in fretta, e seguì Joseph, racchiudendo la sua mano in quella sudaticcia di lui.
“Ebbene, signori e signore, prima della torta, prima che tutti vi ubriachiate e non riusciate a formulare un discorso sensato…gli sposi!”, aveva annunciato Nathaniel, microfono in mano, da una zona sopraelevata della pista.
Blair rivolse un sorriso complice a Joseph e vi si posizionò accanto, pronta a danzare quel valzer lento di due minuti che avevano provato tante volte.
Lui la guardò con occhi sorpresi, e la musica iniziò a suonare “La vedova allegra”.
Non proprio un tema felice per un matrimonio, pensò Blair, ma non osò mettere in dubbio la bravura dell’orchestra e i gusti della madre di Joseph.
Mentre volteggiava elegante sulla pista, stretta al petto di un uomo che non vedeva suo, Blair cercò ancora lui con lo sguardo.
Si sarebbe presa un torcicollo, se non avesse notato il vestitino succinto della puttanella italiana.
Appuntò di farsi un sorriso compiaciuto, più tardi.
Lanciò una breve occhiata a Chuck.
Era lì. Per vederla ballare. Come tutti, d’altronde.
Nei suoi occhi, per la prima volta, non riusciva a leggere niente. Freddezza, apatia, come quando Blair stava sposando Louis.
Le sembrava la stessa identica situazione.
La musica del valzer terminò, e Joseph la tirò a sé per un dolce bacio, che Blair ricambiò disgustata.
Terminata la scenetta, gli invitati tornarono a disperdersi, e Joseph sussurrò alla sua sposa di dover andare in bagno, lasciandola da sola davanti alla fontana di cioccolata.
Mentre immergeva una fragola nella fontana, qualcosa bloccò Blair.
Le luci si spensero.
Un black-out?
Una voce prese a parlare al microfono. Una voce femminile, ubriaca.
Già sentita, si disse Blair. Già sentita.
“Questo è il mio discorso per gli sposi, gente! Come voi tutti saprete, cari spettatori di questa farsa, io sono la compagna di Chuck Bass. Il magnate dell’industria, Chuck Bass. E se sono qui, è per fare un mea culpa generale. Vedete quel neonato in foto?”.
Lo schermo gigante che era stato preparato per gli sposi si accese, mostrando un bambino in una culla.
La sala si zittì, Blair compresa.
“E’ mio figlio. Mio e di Joseph Griffins, gente. Io sono Stefania Taranese. E sto per avere un bambino con Chuck Bass. Mi dispiace, Blair, ma siamo noi la coppia più felice!”, urlò la voce.
Blair rimase sconcertata.
Gli occhi le fuoriuscivano dalle orbite, incapaci di fare altro. Qualcuno urlò.
“O forse no!”.
Le luci si accesero, e Serena van der Woodsen si mostrò in tutto il suo splendore, protesi appartenente a Stefania in mano, sguardo compiaciuto sul viso.
Blair sorrise.
Poi guardò Chuck.
Aveva uno sguardo sconcertato.
Ma certo.
Blair capiva.
Adesso capiva.
Capiva tutto. La storia si ripete sempre due volte.
La prima volta come tragedia, la seconda come farsa.
  
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